Critica Sociale - Anno XI - n. 5 - 1 marzo 1901
CRITICA SOCIALE il r1ucstionc purA.mcntc mntcriillo o aperto n. tutti i suggerimenti delle passioni e degli oppotiti. J.a poli– tirn - corno devo intcndCl'f!i - è consacrazione, non cag-ionc, del moto ascendente operaio. 71 A ragione, quiuclii ci pare, )lazzini stesso potcvn. lamenture che Jo si accusasse cli t1·ascnrare il problema economico o sociale, e scriveva: " Ci separiamo dai sistemi socialisti esclusivi e clall'l'nternnzionnlc sul come, non 1>crchèessi invocano lo stesso progresso, ma 1>crchè i mezzi adottati a conquistarlo, al>olizione d'o~ni credenza comune, sostituzione clell'indivicluo e del Comune alla Nazione, sop1>rcssione della pro– prietà individuale, negazione dello Stato e ct·og-ni autorità, sono per noi radicalmente contrari atrin– tcnto. Ì•: pur troppo vezzo c1f molti gio,·ani cli g-uar– darc spensierati e indiHèrcnti alle ,,erit:\ proferite dai loro l'rntclli di Patria cd aspettare, per eccitarsi a fremiti di pia.uso e di speranza, che le stesse vcritìt. escano trent'anni dopo da labbra strnniere; ma, se possiamo rassegnarci all'oblio, ahiJiamo diritto di rl'spin,!!'erC l'ing-iusta. accusa. ,, . .. Sebbene, adunqne, :Mazzini consideri il problema. sociale da un punto di vista ,•icinissimo, se non iden– tico, a quello dei socialisti odierni, egli (come questo ultime l)arole mettono in chiaro) diverge, almeno uppiuentcmente, dai socialisti sul modo come risol– vere quel problema. Questa eonformib\ di Mazzi ni coi s oci,1listi, nel– l'11dclitnre i mali del presente . nssct.to sociale, accom– pagnato 1..h1ll'apparentc disformità. n oll'indicarno i rimedi, appare ancora piì1 da quel capitolo (X I) dei Doveri dell'Uomo, in cui Mazzini, trattando della. Que– -~lioneero11omira 1 riassume lo sue it.lee in argomento. Anche fa troviamo aHCrmata la. prevalenza del pro– blema sociale sopra il politico: " insegnare ad essi (gli OJ>erai) il do,·ere di prog-rcdirc, ))flrlar loro cli vitii intellettuale e morale, di diriffi, JJO/ifici, di eclu– C8zione, è, noll'orùinc so ciale nttm~ le, una vera ironia,,. Anche l:'t troviamo 11fl' crmata .la necessità che la ri– voluzione abbia carnttere sociale: " Ogni mutamento, ogni rivoluzione .... che no!'l promuova (111111 grado il migliornmonto delle classi piìt povere, Yioht. il di– seguo di Dio, si riduco ad una. guerra di fazioni contro fazioni in corea di uua dominazione illegit– tima; ò una menzogna ed un male. ,, Anche là troviamo affermata la distinzione e l'op– pressione di classe: " Oggi il èapitalc - e (]Ucsta è la piag-a.della società economica attuale - è de– spota del laYoro. Delle tre classi, che oggi formano economicamente la societi\, capitalisti.. .. im1lrondi– tori .... operai..., la 1>rima sola ò padrona del campo, padrona di promuo,•erc, indugiare, accelerare, diri– ;:::cro ,·orso certi fini il lavoro. ,, Anche là. troviamo infine affermata la evoluzione che traversò la classe economicamente dominflb1, o che deve terminare colhi sua emancipazione - concetto che ritorna spesso nC'gli scritti di )fazzini, o t•hc è identico a. quello professato dai socialisti dell'oggi:" Voi foste scllim:i, voi foste serri, \"Oi siete in oggi assalarillti. Y'cman– oipaste dalla schiavitì1, dal serva:,rgio; l)erchè non v·cmancipereste dal gioco del 8afario, per dh·cntare produttori liberi, J)adroni della, tolalifcì clel t:alore della. JJr<xluzione cl/escecl(i coi? ,, Quest'ultimo concetto, come ognun vecle, è la tra• duzione in linguaggio mazziniano clellftformula nrnr– xlsta: " diritto all' intero p rodotto del proprio hi– voro. ,, 1\ nchc tale concet.to ricomparo di frequento negli t1critti di Mazzini. Noi 18-H'.l egli scriveva: :i La, rivoluzione che s·an•icinn dovrà foro poi JJroletario, por le classi 1>opolari, 1>crgli uomini del la,·oro, ciò che le riYoluzioni 1>ass:1to fecero 1>el borghese, por lo classi medie, per gli uomini del capitale. La– voro per tutti; ricom1>ensa proporzionata per tutti; n odi o e fame per nessuno: è <111esra hi fede sociale t.li quanti, nel tempo nostro, onrnno e smrno .,.. I•'. nel la citata lettera a l•'enlinanclo Oarrido:" il diritto ai frutti ciel lavoro è lo scopo dell',n·rnnirc; e noi dobbiamo adoperarci a rendere ,•icina. l'ora della sua realizzazione. ,, Poste queste premesse, pnrrobbe impossibile che Giuseppe 1\[azzini non dovesse giungere alle con– clusioni cui giungono i socialisti. J,;ppuro a queste premesse fa seguito l'aflCrn111zioncclcll'etemWt. della proprict.\ indiYiduale, la refutazione del collettivismo, o l'indicazione, come unico rimedio ai mali sociali, dell'associazione. llisogna però tener conto di una circost:lnza ca– pitale. Quando 1fozzini coml)llttc il socialismo, egli ticn presenti soltanto quello forme di· so('i:1lismo 1 cho oggi si riconosce utopistico, le (]ttali predomina.• _vano nel tempo suo: il fourierismo, il s:rnsimonismo. l"n queste fol'me, egli comhlltto soprntutto 1'111>riorismo, col {1uale esse intendevano ricostruire ht societ.ì senza teucr conto delPevoluzione gradualo per cui ravvo– niro scatlirisce dalle conclizioui del J)resente e del passato. " Li accuso (egli scrh·cva dei sociaJisti fran– cesi: Scritti scelti, pag. 378) della stolta pretcsii di trarre in un'ora determinata, d11ll0loro monti angusto o inferme, il concetto organico che non può cscire se non dal concorso di tutto lo facoltà umane com– mosse ad atti\,ità. ,, l•: nei J)oreri dell'uomo, confu– fondo i Comunisti: " H 1•rogresso si com1>ic per log~c cho uessunn pote11za 1rnò rompere, grodo a :,:-rndo, collo S1Jil1tJ)JJO, coll:1. mmlifìcazione perpetua dcl,!'li clementi che nrnnil'estano l'nt,ti,•it:l clclht.,•ita.,, In secondo luogo Mazzini comb:ltte il sociolismo del suo tempo, pcrchò Crl1, nel sno pensiero, un so– cialismo autocrata, inteso a. mantenere nella Socich\ un Orb"ilnamento ugualitario mediante l'azione con– tinun, costante, minutissima dello Stato, gravante come una cap1M~di piombo sulla libera attività in– dividuale. 1o Oli uni credettero (scrh'c nella ciblta lettera a Oarrido) ch e il 1:1oc ialismo consistesse in corto teorie assolute, prcsentn.tc dn alcuni pensatori; e siccome quasi sem p i·e queste teorie 11101:evano dal 111mfo <li vista. yorenwli'vo, e milltlccia.vano, colla loro unil'ormitìt regolamentare, di sopprimere ogni perso- 11alità.umana, c1ue11iuni condannavano jJ socialismo in nome della libcrtìt. ,, - ]~ nei J)oceri dell'uomo: 1o Ji~ formola generille del Comunismo è la seguente: La J)roprietà d'ogni cosa. che produce, terre, capitali mobili, strumenti di lavoro, sia conccutrnta nello Stato; lo Stato assegni a ciascuno una retribuzione, secondo alcuni, con assoluta eguaglianza; secondo altri, a seconda de' suoi bisogni. Questa, se fosse pos– sibile, sarebbe vita di castori, non di u omini. ,, Or bene: l'apriorismo e la statocra.da, {Juesti cluo motivi principali per cui Mazzini condanna. il socia– lismo del suo tempo, sono ugualmente condannati dal socialismo scientifico moderno. Quando :.\fozzini scriveva, non era sorta la. corrente scientifica. pro– mossa dall'opera· di Carlo Marx, alln quale il 11en– siero di Mazzini si avvicina. talmente, che a stento egli potrebbe trornrc ragione di combatterla. Nò siamo soltanto noi a. pensare così. Che la divor– ,zenza del 1>ensiero di Jfozzini dii {1uel10 del soci11- Jismo moderno sia di gran hrng1i minoro della diver– genza del pensiero nrnziiniano dalle teorie socialiste prcdo111i1rnntitrenta. o qu:1ra11t'nnni fa, Jo lasci,i chin– r~11nontc intuire il pili dernto discepolo e competente ir1tcrprcte del g-randc genovese, Aurelio Saffi, in uno studio sul JJCnsierosociale e JX>litico di O. Jf<1zzi1ti, pubhlicato come proemio nl volume X\'Jf[ dogli Sci·ifti di questo. l)opo 1wer esposte, sulle traccie del maestro, lo accuse contro il Comunismo 1 il Saffi os• scn·a (pag. 138): 11. }"'ortunatameute l'Umanitll 1 anche nello suo pii1 gniYi sofferenze, rifugge daUa nega·
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