Critica Sociale - Anno XI - n. 5 - 1 marzo 1901

iO CRITICA OC!ALE mnrci continuatori di quei grnndi ngitntori di cui nuche l'ltnlia ufficiale Vit. riconoscendo i meriti 1 così vero che, come a Mazzini, crig(' loro dei monumenti. 'l'unto essn. ritiene che il pcnsirro di quelli sia lon• rnno dnl pen~il'ro dei sociali~ti, C'h('rostituiscono og~i l'incuho pili scrio per le nostro elusSJidirigenti! Ora, noi ci pro1>oninmo cli djrnostrarc, che, inrnc(', l'i1lc11socilllistu hn pieno diritto ◄li cittadinanza. in Italia, che essa sorse nel medesimo tempo doll'idmt. rcpubblica1m o inclissolubilmcntc cong-iuntacon cssn; <'hc, quindi, le due idee filiano dalla medesima ma• trice; e che, appunto nel commovimcnto politico dal (1unle dove,,a uscir e il ris orgimC'nlo d'Italia., l'idea so– cinlist:1 halcnò in mot.lo vivo e chi11rissimo e fu pre– <'isnmentc quelli\ la <1u~ lediede coloro alla &JlCN1n1.I\ che <1ncsto risorgimento si om1liessc davvero. Fornir<'mO <1ucstn dimostritziono ilflssando in rns– MC'~lli~ le ideo cli tre dei piì1 grumli t,m gli agiti,tori <' i pcnsfltori di qnl"I tempo: M:rnii11i,1,'errfll'i e l'i• :tuc·nnc. I. Giuseppe Mazzini. Affcrnrnre che Giuseppe Mn1.zini fosse un soch1• listn, suonerebbe certamente come un paradosso; nè noi ci faremo a sostenerlo. 'Mnzzini combattè le teo– riC'he del Fourier e dì , 'nint Simon o ne' suoi scritti frcquentissimnnu:~ntc dichiara di ssere avverso al– raboliziono della propriet,\. Errerebbe, però, a partito, chi da ciò deducesse rho In posiziono cli :Mazzini di fronte ni problemi socinli rosse ostile e contraria a quella che prendono i socialisti dell'o,!!'gi..Noicrediamo invece che si 1>oss1i n.gscrirc esservi trn il modo, con cui Mazzini consi– denlYa In <1uestione sociale, e <1uello con cui la con– siderano i socialisti odierni, parecchi punti cli con– tatto. Innanzi tutto, il concettO fondamentale del soci11- lismo odierno, e cioè l'esistenza di due classi, aventi interessi op1>osti, quella dei capitalisti e quella dei J)roletari 1 e la. necessaria scorn))arsa. delle classi nel– l'fwvenirc; quo.sto concetto fonthunentalc, è concepito od espresso da 'Mazzini, collft medesima chinrezirt ron cui lo concepiscono e lo esprimono i socia.listi. " Esistono in Jtnlia, como dRppertutto, due classi ll1uomini: gli uni possessori esclusivamente degli elementi d'ogni lavoro, terre, credito, o capitali; gli nitri privi di tutto, ruorchè delle braccia. i,• Questo il presente. J.'a,,,,enire," 1'1wvcnirc ller cui lavoriamo,,, ò, per )lazzini, che Ja, parola OJJtraio non abbin pii1 " Alcuna indicazione cli ctasM n, ma rnppresenti sol– tanto ., una certa (unzione dcllu. società. ,, (I) In secondo luogo, :\Lazzini ha piì, volte esplicitfl– mentc proclamato quello che noi soci"alisti affer– miamo come concetto particolarmente nostro, vale a dire che lo masso non si muovono, nò si clebhono muovere, per rivendicazioni politiche cli per sè stanti, bensl per rivendicazioni cco110111iche, per migliorare In loro condiziono sociale. " Por noi non esiste rh•O· luzione, che sia purnmento l><>lilira (i!erisse egli a .Ferdinando Oarrido nel l8G2). Ogni ri,•oluzione de,•e essere sociale, nel senso che sia suo sco1>0la realiz• zazione cli un progresso clecisi,•o nelle condizioni morali, intellettuali cd economiche della societ:ì. E, la necessiL.\ di questo triplice processo essendo 1>iì1 urgente per lo classi operaie, o.d esse anzitutto de– vono essere rivolti i benefict della rh•oluzione. ,, Pii, osplicitnmentc nncora 1 in uno degli scritti in– to rno allo c ondizioni degli operai italiani, quali egli le osserva.va in rnghilterra, Mazzini notava che,mentro () QuHta, f' 111 mM'1tlor l)lltte delle tliasloni the seguono, aono )JT'('.. (! dllgll &rUU. SttU. (11Oll'H:rl'X lfA'Ul~U, con note e cenni blo– rrKlt('I cli J. w. )l(lrk} (f'lren~e, ftlUl!OIII,IIOI), In. eh,ssP tlei capitnlisti, s-ottofl0t-1tanll'arbitrio di un principe, a,·cvit sopratutto bisogno d'uno rivoluzionf' 1J1,lifira, g-li operai 1 " affranti dalla miseria, tormen– tnti dalla precarietà del lavoro e dnll"insuflicienza elci salari, hnnno principalmcnto bisogno di un ordi• 11amento80Ciale. ,, J~seguitavo: ~ I ,e insurrezioni finora tentate obboro carattere csclusiwu11cnto poliliro; il lnvoro attuale tende a far sì che la 1>rirna insurre– zione porti carattere politico e sol'ialr ad un tempo. ,, Indi offrontnvn nettamente 1ft questione opcraht. I•: (lopo aver esposto i m_ali che incombono sulla clnsso hworatrice - soverchio lavoro, meschina retribu– zione, disoccupazione, ccc., - notava: " A siffatte ronclizioni i rimedi mera mento 1>0litici non bastano; e nondimeno, le rivoluzioni saranno sempre mera– mente politiche finchè sarnnno fidate all'im1>ulso unico delle nitre classi. Le loro condizioni sono rn– dicnlmcntc diverse: porchè faticllerehbcro a prOV\'0· doro 1t hisogni ch'csso 11011 provuno e che non lrnnno espressione collettiva <la chi li prova? 1~ chi mai, se non chi li prova, può es1>rimcrli eflicacemente:' 1t I•: J>0C0 1)il1 oltre: ~ Siete 0l)Crai italiani, e corn° btli avete bisogni speciali ccl esigete rim"<li speciali, scnzn. i <1uali i dinlfi JJOlifiri lnr11l'ri'bl,ero JJl'I' rni 1m',m,,,rairouia.: ordinatevi dunque tra voi, perchò l'espressione cli <111ei hisogni e l'indicazione cli quoi rimedi sian noto all'Associazione e, 1>cr mezzo i.lei– l'Associazione, alla nazione ib1linna. 1t Or11, o noi c 1 ingnnniamo, o queste parole hanno il preciso si~nifieato e lo stesso spirito di quelle famoso di i\lnrx: La,•oratori, unite,·i ! Se noi ci nclclentrinmo ancora un poco nel pen– siero maturato negli nnni, noi troviamo costantemente la riconferma cli questo concetto, che è fondamentale nel socialismo moderno: essere la.chtsse operniri,.e il rinnovamento sociale prodotto dnl suo as.cenclcre, cho daranno l'impronta al prossimo ciclo storico. In con• seguenza di ci0, )[azzi1ù concepivn le rivoluzioni poli– tica e sociale indissolubilmente congiunte. ~ Limitan– doci ora (Pgli scriveva do1>0 il '70) alla questione speciale che ci occupa, erodono essi che una Hivolu• ziono Nazionale possa compirsi 11ell 1 1tngusta sfera 1Jolifica, e senza J>rodurre grnvi modificazioni nelh, sfera. della vita sociale? Credono ohe le· classi disc– rc<\f1.tccli diritti politici o social111ontoinferiori JlOS· sano atrra.tellarsi dure,·olmente con essi, possano eternamente rassegnarsi a dare per essi il loro sangue e l'o1>era.loro, so non raccogliendone gioYamento alle loro misere condizioni? '11 E nella Ronu, d 1 l Popolo cletta\'a queste ri~he degne cli meditazione: • 11 moto (overaio) è intimamente o indissolubilmente con– nesso colla questione politicn, nò raggiungerà il pro1>rio finé se non sciolta qurlla. Nessuna trasfor• mnzionc sociftle può compirsi 11enzn 1'im1>ianto di istituzioni politiche corrispondenti al 1>rintipio che le di\ vita. e potenza: chi tentasse opcrnrla isolata su• scitcrebbc una serie intorminnbilo e inefficace di tremende guerre civili . .Sessuna rivoluzione 1>0litica. può, d'altro lato, farsi legittima e riescire a buon !)Orto, so. non modifichi gli ordini socinli o non inizi nlla ,,itn. nazionale una classe d'uomini fino a quel giorno diseredati: dove noi faccia, crea irrevocabile In necessità d'una nuovn ri\'0luzionc dopo non lungo inten•s1llo cli tempo e una sorgente di 1>crenni con• tese civili in quell"intervallo. ~[a la <1uestione sociale ha una vita propria, immanente, indipendente dnlle nitro, cli tanto che, affacciata una \'Olta, non può spegneri!i, per cosa che altri fucoin, in manifestazioni diverse della vita della Nuiionc ... In Russia il moto sooialo s'agita pili potente d 1 assai che 11011 il politico. I•: il 1>rogramma, d11l<1uuleoggi accenna a retroce• dcre, dell'lnternaziouale medesima, è 1>rovache, se lo grandi <1uestioni politiche o di JJrinripii non fos– Sf"ro, il moto s«i<,te \'ivrebbo JHlr sempre; bensl cli vita anormnle, costretto pili scmJ)re nei limiti deUa

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