Critica Sociale - Anno XI - n. 5 - 1 marzo 1901

68 CRlTlCA SOCIALE attuale In J>ropria energia. l~o dinamo, azionate dallo motrici, suscitano, mcrcù le variazioni magnetiche, le onde elettriche nell'etere, che trnsportano fulminee l'e– nergia, via via pei lucenti fili di rame, fino alle industri città. 1lella pianura, spingendo treni o tra1m•ie, animando macchine, distribuendo calore allo inclustrie elettrotcr– miche, o accendendo le miriadi di lampade sparse per le ca.so e lo vie cittadine. Ora, ò preliminare, 1>cr noi, chiarir bene tre que:-iti essenziali. l'rimo quesito: . Quale è la 11uissi11ut distanza alla quale v11ùogyi fal'~i, o è 1>rolmbileJ><>SS<i {(o-si, fra {)rete, w,. utile fraspo1·to rii CI/Cl'(Jfri? I.o prime trasmissioni furon quello a corrente continua, difese e sostenute con cntu.siasmo dal 'l'hur.r ancora JIOChianni or sono, ma oramai sorpassate dai 1>rogressi dell'elettrotecnica; esem1>io importante, in Italia, l'im• ))ianto J)er il trasporto da lsoverdo i~ Genova, ratto ftn dal 1889. Pit'1tardi si introdussero le correnti alternate, la cui applicazione pili im11ortautc, in Italia, è nell'impianto di 'J'ivoli (1S92). ?ila questi trasporti di energia a distamrn. assunsero fisionomia e carattere rivoluzionario .;;olocolla invenzione del cam110J•errn.ris e coll'n.pplicuzione delle correnti po• lifaslehe, giacchè le bifasiche furono ormai, per ragioni tecniche ccl economiche, completamente abbandonate, almeno in ·Europa. Celebre nella storia della elettrotecnica il grandioso OSJ>erimentodi 13rown (1891-92),trasmettente l'energia, con ))Otenziali di 30.000 i:olts o Con un rendimento del 78 °lo, da Lauffen a Jo'rancoforie, cioò a una distanz:l di Ji5 km. 'Era una esperienza di carattere scientiflco 1 ma fu se– guita immediata.mente cln. numerosissime ap11licazioni industrinli, di cui, per quanto io sappia, -ili fatto di di– slanza, la più notevole ò <1uollacli Salt Lake city negli Stati -Uniti d'America, dove una potenza di 1000 cavalli, con una. tensione di 30.000 t:Oll,'f o un rendimento del no¾ (computando anche la perdita dovuta ai trasfor• matori), ,•iene trasportata a 116 km. Non so so diede luogo a inconveniont-i e se o quanto risJ>Oso alle esigenze industriali; certo ò che in Europa non esistono trasporti a cos\ grandi distanze, e prollnbilmente 1 nello condizioni attuali della elettrotecuica, non è ancor:~ conveniente tentarne. La distanza massima, che mi J>are si vossa oggi util– mente rn.ggiungoro o solo itl casi s1,ecinlmento f,wo1·e• voli, è quella di 60 km., con tensioni di 25.000 o 30.000 rolts o con un rendimento totale, allo estremità. dello linee principali, del 75 ¾ (tenendo calcolo delle perdite della generatrice, della linea e dei trasformatori). Credo anzi che disegni di trasmis.,ioni simili siano stati ratti anche in Italia. È pure una cosa corta - poicbò è anche l'o1>inione di un illustro ingegnere, l'on. Colombo, tenace conservatore in scienza come in JlOlitica - che fra breve si potrà. trasportare la forza in condir.ioni buone a. 150 o 200 km., <lista.uzaesubernnto ver rnuyiwiyert ili ltali<t - (!(l è (Juesto elle importa, a 11oi - i centri i11dustriaU w1cltc JJiù lontani d<1llcrecomlitc rnllalc delle Al1>i e degli Àj}j>CJUlilii. Secondo quesito: IA 1X>le11zialitc). 1>resumibilc i1t forza iclric<i elci fittmi e IOl'l'tllli (l'llalia, è St1/licit11le}>ti" i l)i~Ofjl/Ì 1>re$el/ti e f,cillri della m1::io11t? Attualmente pare che in H111iasi imJ>ieghino nella. industria e nella. trazione circa i00.000 oa.valli dinamici, un terzo nlmcno dei qu:~li ottenuti con macchine ter– miche e conseguente consumo cli carbone. Dato lo S\'iluppo delle industrie, notevolissimo in questi ultimi anni i data la supcrioritiL-della illuminazione elct- - tricn; data la.necessità che Penergìa fornita ad una. linea ferroviaria, nel caso della. trazione elettrica, corrisponda. sempre ai massimi bisogni possibili; e infine, ricordando gli entusiasmi alquanto J>rematuri di Ouiclo l'odrecca 1 circa la possibilità di elellrici.:.zare anche l'agricoltura; con un 1>0 1 cli larghezza si J)Otriì.far a.,,conclere il fabbi– sogno attualo di forza motrice in Italia. a circa mi milio11e di c1wt~lli. (ln lirancia il consumo odierno ò di circa 3.000.000 di cavalli, in Germania di 4.500.000). ],'abbisogno che potrà, anche in un avvenire 111·ossimo, aumentare rapida.mente, sorgen,lo nuove o numeroso industrie, col sussidio dell'elettrochimica, che, confinata fino a. ieri nei laborntorii scientifici, ,·a. conquistando ogni giorno piì1 sul terreno dell'applicazione. l,a ,•nlutazione 1 anche solo a111>rossimativa,delle forze idrauliche esistenti ed utilizzabili in Italia., è molto com• J>lessa.e llifflcìlc 1 di fronte s1>eciahnento alla. 1>ocaatten– dibilità o serietà delle cifre ufftcinli ( 1 ). Infatti gli scrit– tori, ch·e fin qui se ne occ;11>nrono, poterono sbizzarrirsi n. loro ))iacere. Un tale A. Sollier, montanaro rerocemente misoneista, in un 01>uscoloche ebbe anche una cert.a.fortuna, valuta In. forza idraulica dello Alpi a 600.000 c:n·alli, e chiama affatto trascurabile quella degli Appennini! Jo credo che, senza esagerazione, due o tre Società. monopoliste mila• nesl, o 11crmeglio dire con sedo a llihrno, abbiano già accaparrato almeno una -metà. della forza valutat:t da. quel signore. Oli ò che il buon uomo, affezionato alle Alpi nath 1 c, prima che a qualsia ii vantaggioso sfruttn– mcnto dell'acqua, J)ensa alla boniftca di certe morene montane! ... Viceversa Ping. Haddi 1 in un notevole arti– colo del giornale J/i11gey11eria e l'imlustri(I, fa salire lo forze idrauliche in Jtalia a 10.000.000 cli carnlli. Vi hanno poi numerosi do.ti intermedi, il cui \'alore ò certo.mente pili posith•o. I.e relazioni del Ministero dei 1a, 1 orl 1rnbl.)licidavano, qualche anno fa, come probabili 2.W0.000 cavalli; il prof. Colombo stima le forzo idrau– liche utilizzabili in 3.000.000 di cavalli. La relaziono dell'Ufficio centrale del Senato, per le modificazioni ed aggiunte alla legge 1884 sulle derivazioni di acque pulJ• bliche, lo fa salire a 5.ooo.oou di cavalli. Anche adottando quest'ultimo va.loro n.blJastamm olc• vato e considerando le perdito rilevanti di energia nello tra-imissioni a. distanza, o la utilizzazjone difficile, costo– sissima e quindi non vantaggiosa di numerose forze idrau• liche (specialmente di quelle ricm;al)ili dai grwuli fiumi allr<wersfmti le 11osirt vicmurt), avremo ima 1>0lt11,w uti• liz:<1bile sul/ìcie11te<li bisoyni. lltll<t 1w:io11t1>er molti wmi cmcora,1,u1, a 1>atlo che lo sfrnllamtnlo nt sia fatto senza sprechi soverchi, e con un metodo razionale. Anche la relazione sopracitata crede cli poter conclu– cludere che M la ,·/sena di forze iclr<1uliche 1 lar[!ilaci (l(lllci m,t11m a compenso clella <i"Cflcie11:,ui <li. carbone, mercè un () 111 un elenco dèl .\llnl,iteru dcllc rt1mn~c, 1111,rovlndn di Sondrh.,, 11n>bnl>llmcnio 111plÌI monUUlll lii tutti\ 11!1lh1, ll!(Um J){:r 6-IOea,·11111; 11ul'IIA di 1com11- rordC ()CrtllÒ nlbcri:m 111 Cllllll:11(' del rCj(IIO - l)(•r 100.MG (rncr11,·1g11oso, 1,cr U111' \!lllttlHIOIIO AJl{ll'Q:,Slmath·R, ,,ucl G 11cll1, COIQIIIIQ delle u11l1ù !)

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