Critica Sociale - Anno XI - n. 5 - 1 marzo 1901
CRITICA SOCIALE 75 ))ubblica - fu li\ 1>ri111n i Gcrm:rnifl nd im1)iant:u·e u11a. orficina rnuniciJJ[ll(' j fu apcrtn fin dn.l 1887. Essa., pure, ha istituit,o tRriffc miti: 6,8 pfcnnige per hettowatt,.orn per la luce o 2,i per l:l forza, con nbbuoni varianti <lal 4 al 1.J•/ 0 sullo spese superiori a.200 marchi; i contatori 1,ono forniti gratuitamente 1>er la forza, e mediante un artttto trimestrale ,,arianto da 3 a 5 marchi e mezzo per l'illuminazione. l i scnizio andòsvilu1>1mnd0Ri largamente: il numero degli abbona.ti nel decennio 1887-!)i salì <la. i.J a 362 e il numero delle lampade da 33G0 a UU86. r,c spese d'imJ)ianto furono di eircn. 1.740.000 lllfll'Chi, ma in quel decennio furono ammortizzate per 567.781 m., ottenendosi tuttavia un profitto netto complessivo cli 390.940 marchi. Officine Jòiimili lrnnno molte altre citt1\ rra cui CASSET,, ~~~~;~~Lt~~~:~!~:~, 11 0\0~~~tb~~i\ 1 ~'i~i:/6WC!{V!n~~~~r tutte sono riul'lcitc n dare un notevole impulso all'ìndu· ~tria mnnufntturicrn, fornendo l'energifl a buon mercato. Altri )lunicipii, invece, non hanno ritenuto O))J)Ortuno esercitare in economia questo pul)blico scn 1 izio. Jn Ocr– mania le industrie attinenti alla olcttricib'L sono quasi interamente nelle mani di tre colossnli imJ>rese J>rìvate: la Allgemei11e l•,1ectricitiib; Gesellsclwft Q le ditte &lwct·ei·t e .. Weme11s tf; llal1-·i·e, le quali fabbricano a11parecchi e macchine, forniscono l'energia ))Cr la forza motrice, pos– ~iedono linee trn1l\'iarie 1 orttcine 1Jer l"illuminazione, np- 1>licano l'elettricità alle macchine dei porti, fabbricano i fili, i contatori, i f:unti 1 ecc. Queste imprese, J)u1:di evitare l'impianto di officine municipali, olfrono n.i .\fu. nicipii patti molto convenienti, o possono offrirli per la. eonclizionc ra,•orc,•ole in cui le ))Onc la immensa. cerchia dei loro aftàri. Co!-iìmolti :\.lunici1>ii 1 nelle ciUìl in cui queste im))re:-;o giù. ))Osseggono imt>ianti, molto so,•ente preferiscono accogliere le pro1>0stc miti loro presentate, anzichè affrontare i J>Cri<'Oli che nascerebbero dall'isti– tuziouc di orttcine prOJ)rie in concorrenza con quelle delle dette imprese. J contratti che questi :Municipii concludono J>erla con– cesl'lione, abilmente comJ>ilati dagli av,•eduti amministra.• tori comunali, sanno bene tutelare i diritti del 1>ubblico e dello finanze civiche. Può servire quale eseml)io tipico il contratto stipulato dal )[unici pio di BEHLI XO nel 1888. l•:l'lSo limita con Jlrccisione l'area entro cui la Compagnia. può a.giro e prescrive - comminando gra,,i multe - il periodo entro il qunlc l'arca de,·o essere JH'Oneduta dei llli conduttori. Quale compenso per l'uso - non csclu .. sivo - del !-iUOIO pul)blico, la l:)ocictù. dc,·e pagnrc nl ,\lunicipio il 10 u1 0 dello entrate lorde, e, inoltre - nel CfiiO in cui i J>rotttti netti eccedano il (i¾ sul capitale attuale - un quarto di tale eccedenza. lln prezzo e.~tre– mnmcnte mite è stnbilito per i fanali cli alcuni viali e strnde Jlrincipali o un prezzo pure mite JlCr la rimanente illuminazione Jrnhblica. JI Municipio ha diritto pieno di son•eglianza sotto l'aspetto tecnico e llnanziario: glì af– fari della Com))agnin. sono, per cos1 dire, a cono5cenza degli amministrntori municipali. Hegolo minute sono fissato per il collocamcuto dei fili, ccc.: n. garanzia, In Società. dcJlositn. una cauzione di 2:,0.000 marchi j inoltre e"Sa è obblignt11 a costituire un fondo per la ricostru– zione dell'impinnto, ))ari al 20 •, 0 elci capitale, investen• dolo in cartelle municipali depositate presso la Tesoreria comunale. li contratto fissa ancora In. tariffa massima per In fornitura. della energia ai privati e serba al Mu– nicipio il diritto di riscattare l'ortlcinn in qualunque tempo dopo il 1.u ottobre IS05. Col'll, anche col regime delle concCS$iOnì, sono tutelati gli interessi 1rnbl)liei. ~IU;'\ICll'.\ I.IS. Abbiamo vuùbticato: RERUM SCRIPTOR LAQUESTIONE DI NAPOLI (Come si sgominerebbero le camorre) Presso la Critica Sociale - Ccnt. 15. G B LA LTBliJH'L'À ACCA mmICA IIL {rm1fi.1111(1:i-0111). Un'altra. potente manifestazione del liòeralismo filosofico o didattico e una delle 1>ersonalità. più interessanti di questo fortunoso periodo della coltura, tedesca è il Fichtc (1762-1814), il qunlc, vinta, u1Ht lotta. rude per l'esistenza colla,chiamata a professore di filosofia ali' ni\'ersifa di Jena, ,·i Aprì 111\ corso straordinario di lozioni domenicali, dirette al miglio· ramento morale dclln. gio"entì1. L'cntush1smo, che suscirò il Fichte tra gli studenti di Jcna, ricorda l'azione del grande sofista siciliano Oor;:ria di Lcon– tini sulla gi0\·entl1 ateniese (417 avanti Cristo) o di Carneade di Circno su quella romana (155 :w. Cristo). .Il moralista democratico Rgli occhi elci rctrh·i parve un sovvcrsi\'O pericoloso e fu accusato di \'Olcr so– stituire il culto empio della ragiono alla religione evangelica. Il Fichtc 1 a chiarimento dc'suoi principii, pubblicò lo cinque lezioni sulhL Missione <lelloscie,1- ziato, documento parlante della g-rnndezza dell'anima. unuma. J'u espulso clall'Univcrsib\ di Jena. )[a egli non ora di quegli uomini che si prendono per fnme. 1•:subcra,~te d'ingegno e cli forza morAle, da. Jcna pnssò a Berlino, dove si occupò in lezioni popolari prin1.tc. Sopra.vveuncro i tempi cahunitosi colla ter– rib ile disfatta di Jena e la pace di 'J'ilsit. }'u 1lllora. che ad una deputazione cli professori universitari Ou~liehno 11 r di Prussia 1>rofferscqueste sapienti parole: "Lo Stttto de,·e acquistare, collo forze dcl– .J'i11tclligenzn,<111nnto in forza, fisica hn, perduto. ,, 11 l'ichtc fu di quelli che pili lavorarono per hi rige– nerazione morale o politica del popolo tedesco e col pensiero e colla parola e colla penna o coll'azione. Xell'irn·erno 1807-1808, trii la gunrnigiono francese che occu1n1va nerlino, tenne i suoi famosi Discorsi alla 1wzioue tedesra, nei quali tuttodì non sai se pii\ ammirare il ,•igorc filosofico o l'altezza delle veduto morali ed cducntivc, improntato in J)iutc alla, pccln– ~ogia. elci l-,cstnlozzi, o il commovente ardore di pa.triottismo. Nel 1810 fu eletto professore nella nuova Univ('rsit1ì di Berlino; mn, scop1)iata la guerra dcll'indipcndc11za, chiese di seguire l'armata como predicatore. ).'on fu accettato; nulla meno perì mar• tiro della stessa guerra por una febbre conta~iosa contratta da sua moglie noi curt1re i feriti di campo e 11. lui comunicata (27 gennaio 1814). J.I Vichte ncllR. Missione llello 8Cie112iato ha splen– didamente sintetizzata la lot.b1,cho allora. comhattc– ,·asi nelle università tedesche fra h1nobiltì1 e il clero da una parte o la borghe~ia. dnll'altra: li fine di tutto il saJ)ere è lo sviluJ}))Oarmonico e ))rO• gre!lsh'o di tulle le facoltà dell'uomo, onde deriva la vera missione dclltL classe degli scienziati, missione che si esplica nel vigilnrc attcnt.nmcnto sul progresso dcll'uma.– nità in generalo e sull'accrescimento continuo dello scienze .... Dal libero svolgimento clellc scienze di1>cncle immediatamente tutto il JJrogresso dell'umnnit:\. Chi fa argine all'uno, fil arp-ine a\1 1 altro; e chi l'arresta, quale JlOsizione assume innanzi al giudizio de' suoi contcmJ)O· ranci e della posterità.? Colle sue azioni che parlano Jlh'I forte fii milio ,·oci, egli grida al mondo e alla JlOsterih\: Oli uomini non dclJbono cli\'eniro pi11$apieuti e miglio1·i, almeno finchè lo ,•lvn; la loro mnrcia violenta mi tra– scinerchbe, mio malgrado, innanzi cd è ciò elle io pa– vento; io non voglio illuminarmi di J>iù; le tenebre e la dcJ)r.l\'azionc sono il mio elemento e io userei le mio ultime forze a non lasciarmi trascinare. Uumanifa J>UÒ rare a meno di tutto, tutto le si può togliere senza fc•
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