Critica Sociale - Anno XI - n. 4 - 16 febbraio 1901
CRI'l'ICA SOCIALE 59 or defunta Rii:isfa critica del -~ociali.wio (auno T 1 fase. Il); la seconda :mila. Critica, Sociole (anno VJJI-JX, N. 19). )li occuperò e~clusivamente drlle obbie,:ioni che egli mi ha mo~se nel suo articolo della Critica: e pcrchè fra l'uno articolo e l'altro c'è pochissima differenza, e pel'chè quest'ultimo, essendo il pili recente, deve certo contenere l'espre,;sione definitiva del suo pensiero. Le critiche ch'egli mi fa sono cli due s1)ecie. Alcune riguardano in modo particolarissimo idee da. n1e soste– nute nel mio studio; altre, pure partendo da.questo mo– tiYO persona.le , acquistano una portata più larga, e si prestano a discussioni d'indole generale. Per non immi• sel'irc la polemica, e perchè, d'altra. parte, sono certo che coloro, che avranno letto il mio libro, potranno sempre accorgersi degli errori di interpretazione in cui è caduto il Negro, io non ri:-:pondcrò che a.Ile seconde. li nucleo princl1>a:ledelle sue obbiezioni ò in questo brano 1 che riproduco testualmente: L'aumento della graudez:ui assoluta del sala.rio non implica l'aumento della sua yran(lezza, relativa, per rap– porto all'a.umento sem1>re crescente della massa del plus– valore. Al contrario, collo sviluppo della J>rO(luzioneborghese, il salcwio refrttil:o, cioè il valore 1>ro1>orzionaledella forza lavoro, diminuisce 11olerolme11te di fronte ol valore ed ol plusvalore creato mediante l'uso della. forza lavoro. In– vero, se pt·ima. il salario rappresenta.va . la metlt del plus– valore prodotto, ora, ad esempio, ne rappresenta solo una decima 11arte. Quimli, 1,e le stati.çtid1edi cui abbo11cl<t fl Mbro clel Gr<tZi(lllei, e che tle 1'0j)J)1'ese11ta110 la. J)Orfe sana, <limosl1'<mo l'aumento del Sfllario; ciò è JJerfetla– mente c011s01w allt1. teoria marxista; per dimofltrare il contrario, avrebbe dovuto aggiungere altre statistiche dimostranti qunle fu il S(llario nlativo, cioè la 1Jftl'fe J)l'O– JJ0J·zi01wle, che tocca all'oJ)craio, <lei prodotto del lavoro nelle differenti CJ)Ochestoriche. E se ne risultasse che il saJario relath'O aumenta di fronte all'aumento di plus– valore, o almeno che la. J)roporzìone rimnne costante, solo allora si :~vrebbe un argomento c011tro le conclusioni mn.rxiste. L'argomento non sarebbe decisivo, potendosi sempre SJ)iegare il fatto, in bo.se alla stessa teoria marxi– sta, colla preponderanza della forza operaia. su quella capitalista, ma certamente allora dovrebbe modificarsi la con('ezìone del socialismo 1 inteso come il portato dì un conflitto; determinato dall'accentramento della ric– cbezza sociale. (loc. cit. pag. 304.) Sono e,•identi il senso e gli scopi dì questa argomen– tazione. Siccome contro la teoria del salario di 11arx ho 1·i1lor– tata una. lunga serie di statistiche da. cui risulta che, nei paesi pi1'1industriali, i salarii ~ono enormemente aumen– tati e, nello stesso tempo, la giornata si è ridotta di 3 a 4 ore, il Negro mira anzitutto a 1>ro\'are che sC, nel modo con cui l'ho intesa io, tale teoria non sembra com– ))atibìle con ((uei fatti, interpretata bene essa li spiega invece nel modo pii, soddisfacente. Il Negro dunqne non nega l'aumento dei salarii. Afferma. al contrario ch'esso quadra perfettamente nella concezione marxista del fe• nomeno; e che appunto per ciò le mie st.atistiche non con<'ludono nulla. Pit1 preciso mente, egli sostiene che qualunque aumento nella grandezza a.;;;.soluta del salfl-rio è com1>atibile colla teoria del :Marx, ))urchè non si tra– duca in un aumento proporzionale o pH1 cho proporzio• nate al corrispondente aumento del guadugno capitalista. Egli passa, di J>Oi,a stabili1·c qunli ~arebbero g!i eleva– menti del salario che soli potrebbero contraddire alla teoria marxi~ta; e li 1·is<'ontrae~clusivamentc in quegli aumenti che fo:-:seroproporzionali, e, so1,ratutto, J)H1 che proporzionali nll'aumcnfo del J)rofltto. ~la cli questa se– conda 1>arte della questione mi occuJ)erò in un altro articolo. Convinto ohe l'unica. cosa vera e utile siano i fatti ; convinto che la scienza non progredisca se non in quauto e perchè ci si sappia mettere in contatto diretto con essi, al di fuori e al cli sopra di tutti i libri e di tutte le au– torità. umane - io odio le discussioni talmudi~tiche sui testi sacri di ogni genere. ).la puichò è l'argomento che questa volta lo vuole - ahimè! - devo darmi anche al sacerdozio e 1 appartandomi dai rumori del mondo, consultare i libri ,•enerati. Apro dunque il .Manifesto dei Comunisti di )farx cd Bngels, edizione della Critica Sociale (1896), e vi trO\'O i seguenti passi. A pag. 29: La media. del salario ~ il miuimo !Wla1"iopossibile .... ll salariato colla f:Ua attività si appropria il puro neces– sario JJcr camJJM•e la vif(I, e riproclursi. (Altro che" i bisogni sociali dei lavoratori aumentati a misura che cresce la ricchezza sociale ,, im 1 ocati dal Negro a difesa .... dell'autore del Manifesto}. E a pag. 26: )[a. il moderno operaio, invece cli ele1.:arsi col vrogresso dell 1 t11<l·11.stri(I, cade r,e-mJJre JJit't basso, al di sotto della. condizione della propl'in classe. (Qui dunque non è detto che l'operaio migliori le proprie conclizioni, se non proJ)orzionalmente all'aumento della ricchezza capitalista, almeno in via assoluta. Qui è detto chiaro e tondo che, se prima guadagnava x, dopo un certo tompo 1 colprogressv <lell'i1u1ustri(1 1 guncl11gne1·à. x, meno un tanto). Uivolgia.moci ora ad un altro celebre studio del Marx: Salario e CaJ)itale (Uerlino, edizione del l'onclirts, JS91) (!). 13enchè uscito nel '49 1 l'Engels lo considera,•a ancora così fresco e vero, che ne 1>romuo, 1 eva una edizione nel 1891: edizione destinata non già. a socldisfare la cu• riosità di qualche originale, studioso o collezionista, ma a penetrare, col suo basso prezzo di 20 1 >fg.la copia, gli strati piì1 larghi del proletariato tedesco. Nella prefazione appunto con cui l'Engcls lo ripresen– tava a.I Jmbblico - prefazione in data 30 aJ>rile 1891 - trovo a pag. 10: Ln divisione della società in una ))iccola. ed enorme– mente ricca minoranza ed in una. grandis~ima e ))OVe– rissima maggioranza di salariati conduce a questo: che la. socieHt soffoca nella sua stessa. ricchezza, mentre la m,usirna parie dei suoi membri è ll))J>enadifesa, se Jrnre lo è 1 da wut 11enuria.estrema. (Chi può aYere la faccia. franca di gabellare questa J)enuria estrema " tout court, 1>er" J>enuria " in senso relativo o sociale?). llassinmo ora dalla prefazione di Engels nl testo ,li :MMX. A J)ag. 27 ti·ovo: Qual'è dunque la legge ge11ernle che determina. la di– minuzione e l'aumento del -"alario e del profitto nelle loro reciproche relazioni? Essi. sfanno fa 1'apporto 111- t :er.so . l,a JXll'le del capitole, il profì.tto, aumenla -,,elio stesso rapJJ01·fo seco,,do cui (limimtisce la vm·fe del lavoro, il salario, e ·vice1,·m·sa. ll 1>ro'{itto 01tme11fci nrlla stessa, misura in cui. il salario diminuisce; dimimtisce 11ellastessa mi– sm·a in cu-i. 1l salario aumenta. (Dunque: nieiite aumento co11tC'mJ>Oraneo 1 per quaut.o non proporzionale, del salario e del profitto. li profitto nou può aumentare se aumenta il salario. Qualunque elevamento assoluto di que~t'ultimo })Orta.con sè - ne– ce:,snriamente - una corrispondente riduzione aritme– tica del profitto). (') 1.11 JtnHtmo: cc,p.taie t sa1arw, cdl%lono della Orltka SOCl<llt 1898; cont. 1r,.
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