Critica Sociale - Anno XI - n. 3 - 1 febbraio 1901

Clll'l'fCA SOCfALI, LBÙilB DOlilichB ùoll'illùllSlria !BùBSCa Anche nella questione del dazio sui cereali vi si affaccia a tutta prima il conflitto fondamentale della politica tedesca, quello fra ngrari e industriali, che appaiono, a tutta prima, rir>cto, come due correnti di interessi inconciliahili. 1::una (!elle comodità della politica tcdcscn che ogni questione 1>ossa Yenir l'i· dotta Il quel confiitto. Peccflto ..... che non sia sem1u·c e interamente vero. Chi segua sul luogo i corsi delle dnc correnti vedo st.wcnrseno certi rivoli che me– scolano le acque; le C(frrenti non sono pilt distinte come parevnnoj una s'ingrossn di molte acque del– l'nltra e prcvnlo. Sono, a uscir di mcb1forll, le sotto– classi, i ~ruppi di intcrcs::ii che, nella . coscienza precistt delle loro c onveni enze crilcola.te, si buttano da. una porto o dall' alt.rn. . I loro g-iornali cs1>ongono senza. mistero i calcoli, ginechò nessuna stampa del mondo sente piì1 delh, tedesca di rap1>resentaro in– teressi di classe- o di gruppo: ò ciò che la rende così noiosn. e cosl interessante. Nella questione dC'I dazio si ripete uno di tali giuochi, e vi è chiarRmcnte oslicrvabilc la di,·isionC' dcJl'inclustria. tedesca (che si sarebbe tentati di prcn• del'e in blocco come una sola tendenza) in due Cilllll>i J)Olitiei. La <1uestione del dnzio è nota. Il dazio sui cercali ò in Oerm,rnia di nrnrchi 3,50. Fu ridotta da cinque a questa misura nel IS~t dal Capri,,i. Gli agrarii non ne furono contenti; e siccome, anche battuti in questo, conscr,•avano o conservano la ben nota in– fluenza a Corte, riuscirono a far mandar via ruomo ripromettendosi di far rialznre i chtzi quando i tntt– tnti da lui conclliusi venissero a scadere. ·cadono nel '3; mfl. da Rnni è questa dei trattA.ti l9 questione delle questioni nella 1>olitica tedesca. li mnlcontento clcg-li ngrnri prese corpo in una grande Lcgo 1 il J)wui <ler LmHl/Qù·U1e, nel cui pro– gramma. ò scritto: "J,K J,ega. ha Ja. conYinzione, tratta d11lle esperienze economiche di tutti i popoli, che un lento ma costante elevnmcnto ciel prezzo dei cereali sia l'indice nrnteri11lc della progrediente ci• viltà di un popolo. ,, J,a. Lega. ha. raccolto centinaia di miglittiit di ndcl'enti, dai grandi fìclccommiss,ui clell1.Bstai piccoli propl'ietnd renani, e il suo scopo è, come s'intende, tli far progredire la civiltà. ciel 1>opolo tedesco 11u111ent11ndone l'indice materiale da. 3,50 n 8 nrnrchi, 1\ 10, n 12, pii, su che si può. Oiacchò, quando si tratta della civiltà, lio,·e trovarlo un limite1 Parentesi. Oli agrari italiani, senza. essere malfa– mati e odiati come quelli tedeschi, senza ra1>prescn– tare la forza. tradizionale della monarchia, senza essere un partito, o forse per questo, hanno saputo raggiungere un ..... indice di civiltà per l1Italia (7,50 in oro) ben su1>eriorc. n rialzo del dazio ò messo innanzi dagli agrari come il solo mezzo di salvare l'agricoltura. tedesc:1, che si dice, e in parte è, travagliata dalla crisi. Gli orgnni agrari, sia detto di 1>assnta) uon mancano di butt:ir là tratto tratto tratto l'oscura minaccia di un disaffeziona.mento dalle ist.ituzioni monarchiche negli strati del JJauen1thum, <1nalorn manchi Pa.tteso rialzo, in quel Bcuter11lhum (cont.1diname, piccola proprietà) che è, secondo ht. frnse consacrnfa, l'eterna fonte di ringiovanimento delle forze della 1111zio11e. 'J'11lemostm di fragilità. del loyalism tedesco, che è in generale ritenuto il pill solido d'~uropa 1 non ò limitata. nl campo flgra.rio: la minaccia rispunta. qua. e là negli organi dei piì1 diversi gruppi di interessi, ogni ,,oJta che uno d'essi tema o fingi, di temere il fallimento. E non è forse da prendere tro1>po sul serio; ma. il fatto a1>pare tnnto pili singol11rc, e ·11a in sè non so d quale ironia, per accadere in un paese clo,·e non esiste nemmeno l'ombra di partito repubblicano. A lamenti o minaccie di parto agraria fanno ri– scontro le più foscho prc,·isioni di parte industriale. Per essa il rialzo dei dazi è il Krak della economia nazionale. Del periodo di mezzo liberismo, dei trat– t11ti, inaugurato dal Ca1>rivi,hanno approfittato stra– ordirrnriamentc, è cosa nota, le industrie tedesche aprendosi sbocchi in tutto il mondo. Ora la denunzia elci trflttati i;ignifica (per la certa rap1>res;1glia dei paesi importatori cli cercali in Germania) chiusura dei mcrcari conquistati, sonapproduzione, la crisi del pnne cnro) scioperi, e mngari la spinta decisirn. o. qucllu rivoluziono socialista in cui nessuno piì1 crede. La Germania -- profetizza uno degli organi del capitale mobile o dclii\ industria esportatrice - presenterà uno s1>cttacolo di rovina. come do1>0 lii guerra dei tre11t 1 a11ui! ~J\ncho qui dunque le due correnti, le due economie, hanno comincinto a combattersi) parendo di stare in Cil.mpi op1>osti e divise da nn abisso. Giacchè, so gli agrari si ru·e$entano come una massa compatta, tutta animab, <In. un bh1ogno di protezione, parrchbe che anche l'intel'C~sc dc:,rli indnstrinli fosse uno ncll'o1)· posiziono al r·incRro cielle derrate alimentari. OrhcnC', è ormai certo che gli R~rori otterranno Pelenunento del chuio, se non nella misura. da essi chiesta, al– meno a sci o sette marchi; ma ciò non per forzi\ loro propria di partit.o, hensì per Pappog~io della parte piì1 .influente della ~rnnde industria. B qui sta l'interesse ciel giuoco, semplice del resto. Sono i rami della grande industria che fanno capo al Ceuh'alverbami <leutscher Imlustrieller. Di questa Leg11centrale degli industriali tedeschi ebbi già a parlnni qualche mese fa, a 1>roposito dell'affare dei dodicimila marchi. Ess11nq>presenta certe industrie, s1>ccinlmcntc quella del ferro, che hanno raggiunto una posiziono speciale nello Stato, e gli interessi delle quali non possono più essere 11ccomunati a quelli di tutto il resto del giovane mondo indu• striale, che il bisogno dei mercati esteri e la ric– chezza. nncor poco SHlllahi. fanno lilJerista !! anti– agrario - che in 1>olitica significa liberale. [ gruppi del Verùmul, pe1· essere fornitori privilegiati dello Stato (cannoni, corazze, rotaie, navi), e per go– derne la prot.ezionc nel mercato interno, e per aver raggiunto con questo mezzo una solidit.\ incrollabile: son diventati una cosa sola con lo Stato, dividendone la. si/.,\'IIOl'iR con s;li agrari, ai c111ali ultimi J>ossono perciò cedere, senzfL pericolo cli J;,-a{; per le 1>ro1>rie industrie, un po 1 di prot.ezione daziaria. L'affare dei dodicimila marchi li sorprendeva. appunto nell'atto di esercitare funzione di Ooverno in odio agli operai. Nuove rivel:1zioni della stampa socialista. hanno pro– vato che la J>olitica riformatrice, o a un dipresso, a cui 11impcratore ave,·n pensRto nel ·90 e che parevtt a.vere un prinri1>io di effettuazione col ministro del Commercio Berl01>sch, ftlllì per I1ostilità del Verlxuul, che fece cadere il llcrlcpsch come gli agrari aYevano fatto cadere il Capri vi; il ministro che lo so ·tituì e che og~i ò ancora in carica 1 Drcfelcl, in uu colloquio, cli cui ò stata ora pubblicata la relazione, dichiararn. di voler procedere d'amore e d'flccorclo colla. Lega dei g-rondi industriali, essendosi capito che gli operai stanno benissimo (ilwe Laye muss al.'5 vollkommP11, ùefriecliyemi be,z-eiclmet u.:er<teu); non esserv_i quindi bisoguo di legislazione sociale. Tanto vel'O che, dopo d'allora (il colloquio risale al J89G), la politica operaia llell'impcratoro mutò affatto e s'inspirò al principio che a correggere le iniquità sociali bastava un rin– forzo di galera. Ai famosi },',-/asse .... socialisti del '90 sc~uiva hl ¼uchlha11s1:orlar1e. J.1industria. tedescu si divide dunque politicamente in due correnti; tuttociò, che lo svihq>J)O industriale porta in sè di lievito liberale, è andato del tutto

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