Critica Sociale - Anno X - n. 24 - 16 dicembre 1900
3iG CRITICA SOCIALE i conservatori rosscro i t>iù deboli; e l'es1llosione giaco. 1Jina 1 selJIJcne J>il1forte, non pote,•a c1ui11di non trovarsi di fronte la monarchia. Le due forze dovc,•ano venire in conflitto: era necessario che l'una. abbattesse l'altra. )letaftsica politica sarel>be, quindi (mi pare), il pensare alla possibilità (esistente Mtrattnmente, ma non positi– Yamcnte) che la monarchia frnnce~e, J>lasmata dall 1 01>cra di parecchi secoli come suJ)erediflcnzioue politica degli interessi dei nobili o del clero, avesse J>0tutodistruggere in sè stessa quest'opera secolare e riJ>lasmarsi secondo il nuovo nssetto dello. società frnncesc, quale si comJ>iova nella JHvoluzionc. Questa impossibilità positiva, e per nul.la metafisica, che una rormn. politica, cresciuta come espressione di dati interessi economici, di\•cnti l'espres• sione di dati interessi del tutto OJ>11osti, nessuno la nega riguardo al pa~sato, perchò ci stan dinanzi agli occhi i fatti che la documentano - nel caso nostro, Ja cata• strofe del 1i93 che tutti concepiamo come conseguenza 1o"g1ca e inc\•itabile della situazione, - Come si 1rnò, dunque ncgnrla 1>01· il J>re~ente? Come non ammettere essere concetto positivo e rigorosnmente im1nontato al materialismo storico - anzichò concetto metafisico - il concludere per la grande improliabilifa (se non per la impo~sibilitù) che l:l rorma J)Olitica, che io ho dimo– strata essersi S\'iluppata in Italia come l'incarnazione degli interessi delle cla.'iSi conservatrici, conceda ora libero corso nel interessi rndicalmento contrari? . .. llisogna inoltro notare che, sempre dal punto di Yista del materialismo storico, non mi pare esatto quel con– siderare la suprema i.stituziono 11olitica assolutamente 1;assivn 1 e 11rontit n. ceclerc inertemente ad ogni vento che JJrevalga nei conflitti S0'}iali - come sembrami fae– cinno Turati e Bonomi. r,a su1>rema istituzione )}Olitica si forma (siamo d'ac– cordo) semplicemente come risultante degli interessi eco– nomici dello classi predominanti. i\ra non è eia dire che, una ,,oJta rormata, ossa non eserciti un 1 azione sua proIJria, e che qucst1l aziono non sia potente, talvolta 11revalente. Avviene IO stesso di tutte queste " istituzioni connet– tive JIJ come lo chiama il Loritt. Anche 11escrcitosi forma. storicamente come l'espressione degli interessi cli classe, e del bisoguo che hanno questi interessi di essere 11ro– totti. Ma, una volta formato, noi Yediamo la casta mili– tare raro anche 11artc da sè stessa, costituire, accanto e in connessione cogli interessi della classe dominante, interessi 1>ropri particolari, e attendere al loro incre– mento e alla loro soddi,;fazionc. Anche la religione non ò se non uno strorneuto dì dominio di classe; ma quando essa si b, come tale, co.stituitn., la gerarchia religiosa s, 1 ilu1>1>a, sempre in coordi11Rzio11ecogli interessi della classe dominante, una serie di interessi suoi 1>ro1>ri 1 ed ò 1>ronta a ctirenderli, n rarli \•alcre, a volerne ad ogni costo il soddisrncimento. [,a medesima cosa accade della suprema istituzione politica, quando (s'Intende) essa si esplichi sotto forma ereditaria e dinastica. Ln. ragione primn. della sua. ror. mazione e del suo fl.o,M1rsi in un dato paese è indubbia· monte il ratto che essa rappresenta. l'incarnazione del 1H·edominio polit.ico dello classi economicamente domi- 111u1ti.Ma nel rornrnrsi o nel fissarsi essa spiega, im• pone o cren anche una scrio di interessi suoi particolari. Questi intoro-:si sono, 1iaturalmente, coordinati e cement~ti con quelli dello olassi che cc~nomic:\mcnte e Jlolitica– mento predominano. Per cui, quando altro classi lottano per far pre\'alere i pro))ri interessi, si trovano clifronte non solo le classi dominanti, non solo la su1>rema istituzione politica come rappresentante degl'interessi di queste classi (<love tale ò il suo carattere storico-sociale); ma anche la stessa su1>renul istituzione come rappresentante di interessi suoi J>ropri, abbracciati a quelli delle classi dominanti e destinnti a ,•i\'ere e a morire con questi. .Ecco perchò non mi 1>nreche ritenere impossibile in Italia l'nnento sincero 1 senzn equivoci e sottintesi, della democrazin al OO\'erno sia metafisica politica. On:SEPPE Rt:SSI, Sullo stesso argomento l'amico Rohert.o MiralJelli ci scrive: C<iro '/.'urati, Ecco la. brove risposta n.d un' os.:;ervazione, che il Bo– nomi ha. ratto nell'ultimo numero della tua Critica So– ciale C). Secondo lui, si può divental'e o essere repubblicani - persuadendosi ciel viziato fondamento giuridico della mona1·chia, e questo egli tuldimancla formalismo !JiU· 1·iclico - o attribuendo alla monarchia tendenze cbe si sono palesate nel passato prossimo e remoto, e questo sarebbe a1n·iofismo storico - o constatando l'attualo im– potenza dolio istituzioni e dei partiti monarchici :, ri– soh'ere le 1>iùgravi questioni della nostra. Yit:, nazio– nale, equi si affaccia lo SJ>untomarxiano del materialismo storico. J'erchè 1 cnro Turati, così, e non altrimenti, come fu chiesto ad Agostino .Niro, che limitava a ventidue i modi del ridere per un cortigiano? E perchè i tre modi del Uonomi non no fanno uno? lo sorvolo: 1>erchò tutto le classificazioni sono peri– gliose - e nelle scienze mornli, pili che nelle na– tur'ali. · · Yoglio qui soltanto fissare che il 1lonomi, rispetto a me e ai yim·isti 1mri, com'egli dice, confonde il curia– liiimo col diritto; e non s'accorge - poicbè io non posso conceJ>ire in lui ignoranza di una teorica. rondamentale del diritto JHlbblico moderno, collegatr, nlla storia con– temporanea elci nostro risorgimento politico - non si accorge che, travisando questa. teorica, ò lui che dà. pron1. flagrante di curialismo pnlmnre: essendo proJJria de' curiali la tcndem:1\ e l'abitudine a creare gli argo– menti falsi, per poterli debellare - come i ciarlatani ciel patriottismo creano l'iperbole demagogica. per pro– clamarsi sal\'atori della dignità. e della salute na– zionale! Egli scrh·e che, secondo me, l<l. 111.011arcltia110,i ha alcuna 1·c1yio11e di essere, perchè i 71lebù1citi furono for- 111ul<,ti male. Ed lo, invece - collegandomi alla precli– cnzione illuminati\ di Alberto )rario, che ru uno degli intelletti più ,·igorosl egenialidelladcmocrnzia. italiana.– sostengo clw la monarchia. hn ragion di essere, ap1rnnto 11erchè rondata sui plellisciti - i quali sono il documento storico e giuridico della sovranità nazionale. Ma i ))lebisciti bisogna leggerli bene. Pcrcbò non in tutta l'lta.lii~ consacrarono il principio dell'erediti\: ond 1 ò che, in quella. parte del paese - e ru tutta quanta PJtalin. centralo - ove il principato snbaudo non ellUe nella discendenza la sanzione del consenso popolare, la monarchia non ha la. Uasc moderna della legittimltà storica o J>lebiseitarin. f: questo non ò ror– malismo \'llOto - se il Bonomi ricorda che i J)lebisciti rurono una delle principali routi del diritto romano e che la L,,yye Orazia e la I.eyye Ortensia li res~ro obbli– gatorii cosl a' J):t.trizi come a' 11lebei: onde giureconsulti ( 1) l'/'O ((0111() lllffl (trng 1 Sj:.),
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