Critica Sociale - Anno X - n. 23 - 1 dicembre 1900
CRITICA SOCIALE 357 prima di firmarli, tanto varrebbe che li trattassero senz'altro da sè. GPimpicgati diventano quindi ~11- trcttanti piccoli despoti nei confini della loro giuri– sdizione. ~J mentre i capi dell'amministrazione cambia.no, perchè sono soggetti alla elezione o possono esser sempre licenziati da chi li hk. nominati a quel posto, gl'impiegati restano, sicuri di sè stessi, nascosti die– tro al va e vieni dei Sindaci, delle Giunt.c provin– ciali, dei Ministri, che firmano i decreti senza sapere quel che si facciano firmando. Ecco dunque la uec~ssità. matematica, nei regimi accentrati, della burocrazia, mastodontica, oppressivtt, irresponsabile. Ma, anche così distribuito i1 Javoro fra capi delle amministrazioni e impi('gati, gli affari accatastantisi senza posa negli uffici centrali superano sempre la, buona volontà. della burocrazia ... ammesso che la buona volontà. ci sia. Verchè manca anche questa: l'impiegato, difficilmente sorvegliabile e spronabile, si addormenta nel dolce far niente; fa le viste cli grattar della carta. quando passa il superiore, e su• hito dopo si mette a f'umaro il sigaro O a leggere il g-iornale o a ciarlare col compagno; tanto, della " pratica» non gl'importa nulla e lo stipendio corre lo stesso. Ed écho la necessità, per chi ha la sventura di trovarsi in relazione d'affari con l'amministrazione, cli spronare l'im1>iegato indifferente, servendosi o di un amico dell'impiegato o del superiore dell'impie– gato. E per arrivare· al superiore, che ha tanto e mai tanto da fare, bisogna ricorrere a un suo amico, o a un amico dell'amico, o a una persona influente. Nei regimi accentrati Pi1ltermediario è necessario non solo per ottenere l'ingiustizia) ma per ottenere la semplice giustizia. Ora, quale intermediario più sicuro di quello che ha nelle mani il destino dei capi clelPanuninistra– zione? Per ottenere giustizia eia un Sindaco o da un Assessore, nessuno è pi1'1indicato ciel Consigliere comunale; per ottenere giustizia dal :Ministro, chi pili potente del Deputato, dal cui voto la caniera politica ciel :Ministro dipendo? Se non ci fosse il re– gimo rappresentativo negli Stati o nello Provincie o nei Comuni accentrati, le persone desiderose di sbri– gare i loro affari si rivolgerebbero all'amante del Ministro, alla favorita ciel Re, al souteneur della. fa.. vorita del Re, allo sguattero del souteneur della fa– vorita del J{e. Negli stessi Stati nost.ri rappresenta– tivi accentrati, i dicasteri indipendenti in certo modo dalle influenze parlamentari - per esempio, il dica– stero della guerra - sfuggono in qualche modo al– l'opera dei deputati, ma cadono sotto le unghie non certo migliori dello arpie in pantaloni e in gonnella, le qua.li circondano i capi degli eserciti. Nel caso attuale cli Napoli, il R. Commissario non dovrà su– bire le ingiunzioni dei Consiglieri comu,rnli) ma ri– cever?t un mucchio di lettere dagli amici) dagli amici degli amici, dai colleghi, dallo stesso suo superiore il :Ministro degl'interui, al quale i postulanti si rivol– geranno per mezzo dei Deputati, che possono abbat– tere il Ministero. E finora abbiamo ragionato sulla ipotesi che gli amministratori non abbiano da presentare che do– mande giuste. Ipotesi molto arbit.raria, perchè non tutti gli uomini sono onest.i; e poi chi può dividere con un taglio netto Ja giust.izia dalla ingiustizia, ro– nesfa dalla disonestà? F'iguriamoci ! j bilanci dello amministrai,ioni accentrate presentnno somme di cen– tinaia. e centinaia di migliaia di lire, di milioni - 23 milioni quello di N~~poli- di miliardi) come quelli <legli St. -1.ti; non è poi un ~rau malo se un )lunicipio così ricco crea. un impiego di novanta mise1e lire al mese per dar del inne :t un povero padre di fami– glia. Chi di voi, o socialisti lettori della, Critica So- ciale, sarebbe tanto duro di cuore da rifiutarsi di stanziare su 1111 bilancio di 2:3 milioni un misero sti– pendio di novanta. fire al mese, graYato per giunta della riccheiia mobile? Un capitalista. ha un a.lfare col Comune; lui naturalmente deve fa.re il suo inte– resse, non è vero? se c'è un intermediario, che si olfre di facilitargli un buon affare, dev'egli rinun– ziare? deve essere piì.1scrupoloRo con il Comune che coi privati? dopo tutto, cosa son mai cinquanta mila lire per un Comune, che ha un bilancio di 23 mi– lioni? Data poi la necessità. dell'intermediario, 1rnscc una lotta per l'esistenza fra gl'intermecli::iri; i piì1 furhi, i più risoluti, i pili audaci cercano cli opfll'imere i meno adatti; e siccome di bricconi ce n'è sempre abbastanza, questi bricconi si dividono in due p::l'– titi; destri e sinistri, democratici e conservatori, in• dividualisti e socialisti - anche socialisti!-; oppure nel Mezwgiorno, dove la gente· di JJOlitica ci capisce poco, prendono senz'altro dei nomi simbolici: lii tromba e il tamburo, Ja :Madonna e San Giuseppe, i bianchi e i neri; oppure prendono candidamente il nome del capobanda e si chiamano il partito del deputato A. e il partito dell'ex deputato B. Io - sarà. forse perchè son meridionale - preferisco l'uso schietto del Mei:r,ogiorno, di chiamar le cose poi loro nome, a quella ipocrita del Settentrione, dove si parla di destra e di sinistra, di democrazia. e di altre simili corbellerie. Se mancasse il regime rappresen– , tativo, i partiti, invece di formarsi nelle Camere o nei Consigli comunali, si formerebbero a Corte e sa– rebbero i seguaci della regina e quelli della favo– rita, i seguaci del duca tale e i servitori del· prin– cipe t.al altro; e il Re, in mezzo a tutte quelle cor– renti, continuerebbe per tutta la vita a far l'imbe– cille, precisamente come fa nei regimi accentrati ra.ppt·esentativi l'altro sovrano - il popolo ('). ·~~,mano mano che cresce la superficie, su cui l'accentramento stende la sua ombra nefasta., e s'in– grassa il bilancio amministrativo, crescono le cupi– digie, cresce la necessità. dcgl'intermecliari, diventa piì, agevole J1im111oralità: la .Provincia sar.\ sem1>rc più camorristica del Comune, e lo Stato snrh nccse– sariamente sempre piì.1 camorristico della Provincia. A questa leggo mtdematica nessuna amminil)tnt– zione t1.ccentratu si può sottrarre. Lo scoglio, contro cui si sfracellerh o prima o poi - forse piuttosto prima che poi - Ia <lcmocra.zia milanese, ò l'ac– centramento elci Comune; perchè, in quella citb\ di meizo milione d'abitanti amministrata t.utta da. pa– lazio Marino 1 gli amministratori non sono nè il Sin– daco, nè gli Assessori ; sono i tre1nila (i) impie::nit.i C') na tutto questo a1iparo 011e è sbogllala <hlolmi~ a fondo la teorl11 (\Cl lloeea, Il <1uale ntlrlllUISCO tutti ! mnJI e IO Immoralità clcll'illU• mlntstrazlone ttallana nl regime ra1lJ)rese11intl\·o. Il regimo rnm1re– ae11tat1,·o 1>11Ò funzionar \Jeue solo nec11uto n uua 1unml11tstrn1.lo110 reclerale; <1uando è l1111est1ttosu\l'acecntrnmento amm1n1strnt1,·o - erea1.lonc, si badi bene, delle monnrchle dls11ollehe - lsturlllsco o ,•1,•e mnlc. 1,1\$\'!1.zera è un 1)1\CSC ultmm1>1>resentfttl\•o, mn 11 t,•<le– rallsmo hl snh'a (In! mnll clclln Francia c dell'ltulla. \'l<:c,·crsn. nclln mo1mrehln. rnmccso nnlcrloro ili 1789 non c•crn regime rapl'rcseatn• 11\·o,1nn l'acccnh-flmonlo 1>rocluco,·n gli stcs~I effetti 11c1etori oho ogl{I sotto Il\ rcpubllllCI\ j SI \'Oda I\ (IIICSto 1iropos1to: TOCQtt:n1,u:, l."WI• cie11rtyo11e et 1,1 ,·tco111ti.011. (:) I.a Cifri\ ù esatta, J)Otrcllbe !lll1.I RlllllClll/\rSI n 38:13, se SI C,)IISI• clernno come illlJ)ICQ'/111 lutti ~11 Sil1iendlnll O Stllnr!nll (hll )111111011,10 a <1unlun<1uotitolo. Co1n·1cn 11crò nofllrc che gli lnscgnrmtl e nddcfil alle scuole ammont11110 11(1uasl un migliaio e mezzo; la \J'.ll<~aforza <IH1.lar1a,son•eg111111tt, JlOlll])ICrl, necrofori, lnsc1·,·1ent1, ccc., formono un esercito di J)OCO minore; v•è 110Io \l.re nw~.1.0mll,:'llnlo di 11i1ltlrlnll (011J1tonterl, gunr<lhrnl, 01)crat, ere.) 11011 com11rc~u nel <1uudrl, ur:11 sct1nntlnn rril medici o ,·ctcrlnnrll, 1111 <:erto 1111111cro di rui;totll, nJ • pllcllll, diurnisti, che hn11110 fun:t.10111 iur:1mc11tc> cscoulh•{' o malt•r11111; ))er cui Il \'CrO ])CrSOllt\10 llllllllhllStrntl\'O, di concetto, di raglonnln e d·or<llne, 111 rM11co 1\Idi sotto 1\cl me1.1.omlg\lalu. (.\'ola dtl/a ClffrlCA).
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