Critica Sociale - Anno X - n. 23 - 1 dicembre 1900

306 CRITICA SOCIALE terio potremo misurare questo mnssimo, e potremo sa– J>ero quanto cl occorro 1>crraggiungerlo? f; mia opinione - e in cl() con.sente più innanzi an– che il Leone - che vi :iinno ~ottanta bisogni incli,·iduali. ..Aggruppato questi bisogni In tante serie che raccolgano i L>i,ogni simili, o ,•ol aneto dei bisogni di classe e di 1>nrtito. Fare di questi bisogni un gruppo unico, che rappresenti una utillti1 generale, un mll.8simo edonistico collettivo, è im1>0-:slbilo: tanto ,•nrrcbbe assumere come prcssoehò egunli i bbognl lnclh•iduali di un operaio e quelli di un milionario. Xon es,.cnd0.1dquindi un bisogno collettivo unico, mn. soltanto tanti bj,'iogni quanto sono le classi e i ceti della po1>olnzio11c dn. amministrare, ò chiaro che non vi può essere un critel'iO ns .. o per stabilire l'armonicità di un bi• 1iu1cio.1•:<1 nncho eoncC'•Ho elio questo criterio ci rosse, ossia rho si potcB'I0 co110-1cc1·0 il momento in cui il mnr.• simo edonistico rollctth 1 0 ò raggiunto, rimarrebbe sempre da. vedere RO il 11w.~.iimo ecloniBtico collettivo raggiuuto oggi è ancol'a il 111<1Si1imo di domani. l'erchè, e questo mo lo conccilrl'i'l certo Il r,con<>, i t,isogni collctth·i non sono in una dctnminata qmrntità fissa, ma. sono progre– dienti cd aumcntnt,ili. Ora, la cliscus~ione intorno all 1 ar– monicitìL del t,ilnncio, eho si credo chiu-.a con l'aYer determinato un criterio 1>ermisurarla, si riapre nella \'alutazione di qu<>;.to stesso criterio, li quale non è affatto fis..-.o ma ù anzi ,·arlnt,ilo nel tempo. li Leone, 1>oi,:,,CendcntlORd uua. Rpplicazione pratica delle sue idee, afformn che tutti i bilanci dei Comuni eon-.cn atori l'i0U0 dh-armonici Jler difetto. E ciò in due modi. J.'uno, 1>crchò lo somme stanziate in bilancio sono cosl mnlc nmminlstrnto da. c~ere meno produtth·e di ,·:rntaggi di qunnto .~I 11otrebbc legittimamente preten– dere; l 'ntt.ro , JJ('rchb <1ue~1.o s mmo l'iOno effettivamente insuftteientl n raggiungere Il nrnssimo edonistico collet– ti\'O. l)01HIOprl111auna. 11 r11gionntn.riduzione d'imposto n da. oLtcncr... i <1ua11do il pal'lito socinli:;tn. ò minoranza. nel Go11111nc i poi 1111 numeuto noi ::inggio della. tassazione, non appo111\ i Aoc:li\lb1ti hanno conquishta l'amministra– zione. Lnsciamo da J)nrto l'i1111>rn.ticità tattica di questi cri– teri: un JH\rlito 110111>11ò nrni n,·cre due 1>rogrammi di– ,·cr:-i 1~ seconda. che ò maggiornn1.n o minor:.\nza. Yediamo invece se, nncho qul 1 nrllll. rrett:\ del goneraliziare, non si alroit~ cllmenlicato qualche fattore imJ>ortaute. J1 criterio JlCr determinare il saggio della tassazione non devo e~!'lcro l'iOltanto quello dei bL;;;ognicolletthi. Questo criterio deve e:-.scre integrato da un nitro: quello della capacità contrilJuth·n del contribuente (1). È onio infntti che, quando taluno vuol rare una nuorn s1>e:-i:o, non de,·c cnlcolaro i:;oltanto Putilifa ch_e glie n~ J>UÒdcrin1re 1 nu\ R'.'i:-i:icurnrsi altrcs\ se_ ha 111 tasca _1 quattrini, o :,,Cha il mezzo di procurarseli con un sacri– ficio non suJlCriore al piacere che gli J>roverr:'Ldalla spesa. uuovn. fio non ha I quattrjni, o non gli con,•iene 1>rocurnrseli, ò 11uro O\'\'io che la. miglior co~a è il ri- 11uncinro nlln SJ>c~n. J;:cco J)Crchò, prima cli nffùrmnro come criterio gene– rn!e che i soclnllsti llobt,0110clc\'nrc il saggio dclii\ tas• saziouc, si devo JH"0Cederor~una. indflgine sulla ca1>acità contributi\'n dcgll :immluistratf. E nllora. il problema si allarga di molto: uon solo t,isognerà studiare la ca.J)a• (') 1,1 u 1c10. 1~r brc,uil., ogni rlch1Rmo 111 (lue criteri\ ron~Amen111:1 111 cui 1mò for11l11r11t 111fl'IICmll 1rllrnll1rlo, 111 co,lfrop,·uta.::unu, c:IOt', e 111 N.11,1tll1ì tv111t·UmUn1.~I b:u,la notare 11111 come Il nostro @l~tcm11 trlb11111r10 t1I• romlato 111111t'e011docr1tcr10 1 Il che 11empllrtca m,:,lto la. f\UNtlOnC che tra.Ilo più IOl)ra. cltà contributiYn, ma ancora l'inevitabile ripercussione dei tributi e tener ))resento tutto il congegno tributario dei Comuni e come e do,·e si addentella a quello dello Staio. O~ia non si potrà mai affermare se convenga o no aumentare Il saggio della tassazione, prima di avere studiato, caso J>Crca.oro,tutte le condizioni particolari e concomitanti in un dnto luogo e in un dato tempo. . .. ,·eniamo all'ultimo. Jlarte dello scritto del Leone. Qui mi con,,iene anzitutto richinmare un ratto che ser\'irà n. chinrire meglio il dissenso tra le mie idee e quelle del valoroso mio contraddittore. Nel rcceuto C'ongl'osso socialista di Roma io avevo ac– cettata, nel mio online del giorno, q_ucsttt. dizione del Leone : 11 Munlclpal lzzaziono <leisc1·~iziJ>ubblici(fl'n.~i ecc.) 0 dei seni:d prh•nti (pan<', ccc.), quando q_uesti servizi prestati dal 'omune dinno un utile mriggiore di quello cho dnrobbero so prestati eia una privata intra1>resa 11, 11 Congresso, come ò noto, .,ppro,·ò il principio ma. non la condizione. Ora lo, ncccUando la dizione del Leone, partivo da un criterio 1>ura111ento flnnnziMio. lo ,·ole, 1 0 cioè affer– mare che, per attuare la municipalizzazione di alcune industrio priw1te, non si dove,·a, pena l"impopolarità, turbare lo llnnnze comunali. ,·ole\'o insomma porre un freno nlla tretln di esperimenti socialistici che, ratti senza surfl.cientc cautela, possono e11porre le finanze ad una 1>erdita rilc,•nnte. Il Leone htve?c corre piìt in là; forse ò stato per questa sua corsa. tro1>POarrischiata che il Congresso ha. re!lllinto una condiziono che, intesl. come io a,,evo cer– cato di rurlo intendere, pote,•a e dove\'a essere Yotatn. li 1~00110 In sostnnzn. <lico questo: la. municipalizzn– zione di un scrvhdo non può a.vere nitra. giustificazione che il rnggiungimcnto di un mnggiore vantaggio econo– mico. 11 socii\lismo u non può volere, per una. idea astratta, il pnssnggio a.Ila ge.-1tionosociale dei ser\'igi pubblici e pri\•nti, ma. lo vuole In quanto ciò torna utile ai pri– \'Ati "Il' Quindi, qunndo h~ comunnlizzazìone è 1>il1van– taggiosa della. privata. l11trn.1>resa, i socialisti debbono ,·olere la gestione comunale del servizio pubblico o prin1to; nel ea-.o contrario, in\'ece, ~lebbono abbando~nre questo scnlzio alla iniziativa 1mvnta. Quando 1>01un scnizio sl de,•e 1>11garo allo steuo prezzo, tanto se J>rC• stato da una lntrapr('!la pri,•ata quanto se prestato dal Comune allora Il partito socinlbta deve rimanere indif– fcrente. 1111 queilo ca-,o, oggiunge il Leone,:: l'egoi.smo umano è so,ldi.iratto egualmente t,enc anche sotto l'egida della J>fOJlrletà.Jlfivntn • e la socializzazione di cotesto scn·izio " di\•lcne una questione di rorm1 i,• L'errore che si annida in <1uesto ragionamento non è del r.,00110 soltanto, ma è, a mio credere, di tutti quelli cho cercano la giu.sliftcnziono della dottrina socialistica. e'iclu.:h•amente in un <'riterlo di utilità economica. Oiova quindi chiarire bono questo JHmto, che è della maggiore importnnza. 10 nego nnzltutto cho si J)Ossa giudicare della supe.– riorità o della 111rel'iorltà della. socinlizzazione "Oll 11 criterio dcllt~ nttunlo utilità. economica. E mi s1>iego. Prendiamo l'cscmJ)io ciel Leone, cioò di una Compagnia pri\'ntn ('hC, n\'endo ncquistntn l'esclusiva proprietà. d! un t,revetto, possa offrire un scr\'izio n minor prezzo d1 <J.uellon eul lo J)Otrebbc dnre il Comune, costretto a non J)otcrsi srnirr clcll:1 nuova e ,·nntng_!:l"iosa inven~ione. Ebbene se per un criterio flnnnziario 1 si può prerenre la Com))a;nln cn1,1tallsticn. al Comune, ciò non significa

RkJQdWJsaXNoZXIy