Critica Sociale - Anno X - n. 23 - 1 dicembre 1900

364 CRITICA SOCIALE lismo e il campanilismo italiani abbiano una orjgine e un carattere soltanto storico e politico, nello stretto o comune significato della 1>arola;lrnnno insieme, o specinlmente, una cagione e un'indole economie.a. }'ate che le energie latenti delle nostre industrie e delhi nostra agricoltura, non più inceppate dal fisca• lismo regio e dalla, crassa e arcaica grettezza deUc nostre classi dirigenti, abbiano la possibilità di esplicarsi in tutto il loro rigoglio; fate che le nostre terre e le noBtre cento città vivano di una vita più ricca, più diffusa, piì1 moderna,; e allora udrete dh•cntarc meno generali e meno insistenti i lai) che medesimamente oggi suscita. il timore del trasferimento di un Comando di divisione e della soppressione cli una Università; vedrete meno astiosi e meno cocciuti gli interessi, Je ambizioni e Je va– nità locali contrapporsi aUe riformo utili alJa gran parte del paese. ,'onza dire che ove, mediaote un opportuno decentra1neuto, fossero aflidate agli istituti provinciali e comunali tante di quelle funzioni, che ora sono cuoticamente e malamente adempite dal potere ·centrale, avverrebbe, per naturale compensa– idone, che, in grazia delle nuove e piìt adatte fun- 1.ioni assunte, lo cittil..rinuncerehl>ero meno difficil– mente a quelle altre, che non sono piì, compatibili, so non con danno generale, col novello assetto e coi novelli bisogni del paese. . •• Ed è in ieme, quello delle Università, un problema politico. Nè si dica che è tale, per volere e per de– siderio nostro. Che anzi, se fosse possibile - che non è - fare che non fosse, nessuno piit di noi, noi presente periodo della storia italiana - periodo di reazione nella scuola. perchè lli reazione nella po– litica - ne sarebhc lieto. Perchè politico? A chi s'nppagasso di fornnllc e di sillogismi dottrinali basterebbe rispondere: ~ pro– blema. politico, perchè è problema economico. Ma ciò non dimostra abbastanza . .è., problema politico, perchè la sua vicenda. è Jegata) come a sua Jegge prima e vitale, alla. libertà del pensiero . .li qual pen– siero si suol dire - ma è menzogna. - che negli Atenei si svolge o si diffondo senza. ceppi, come in templi sacri e indisturbati; talchò le vili gazzette, nella cui 1>rosalivida, scialba e infranciosata è pas– sato e si è incarnato il furore intransigente e pavido dei censori e degli il1<1uisitori dei vecchi Governi, vanno con quotidiana, instaucata. perfidia sussurrando essere molte deJ\e nostre cattedre universitarie cli,•e– nuti 1>ulpiti sovversivi ed occorrere a ciò un freno energico e salutare. Qual freno) pie e timorate ~az– zette? Meditate o aug urate forse che, vigile scolta del pensiero ufficiale e comauda.to , sieda, accanto al professore sos1>etto, un delegato o un is1>ettorc di polizia, pronto a. togliergli Ja parola o a invitarlo a molcere il periodo e a pii1 legg-iadro e più pietoso trovare l'eufemismo, tosto che gli J)llia cli non riscon– trare una 1>erfettn.e simpatica. armonia fra le jllf~– zioni e le conclusioni della scienza. e la lezione, che ogni dì egli impara nei vostri articoli di fondo? Jn\lero a. 11oipare che 1>otreste dormire tranquilli i vostri so1rni. li pensiero ortodosso, tradizionale, ri– s1>ettosodeJla spada. e dell'altare, domi1Hl (I). .r suoi (') Intendo nn.turalmonto 11nr111.re 11 011 di tutte le scienze Insegnate nello unh·ersttà, rra 10 Q.111\ll ò OHIO che vo no ha moltissime, lo cui vicende sono ora (01"C1 1 percllù tutte, una (10110 l'altra, prima di an"cr• marsi o di r!1111ovars1, hanno sentiti I 001111 della persecuzione o 1>0- lltlca o religiose. o ,euarta) per rorluna l11dlpende11t1dal capriccio del governanll e del loro oonslgllerl o scultorl; ma solo di quelle, 10 q11Rll,1>erII loro oggetto o lo loro oonnenlo:at, hanno u:ia pii, ,·1 ct11a 11arentcla oon la l}Ollllca, con IR religione, con l'coonomla na– zlonfllC e sociale ì <1ue11c scienze pertanto 01101rovA.noIn loro eco e 1 10111ono osereltl\re Il loro hlltusso lmmedl11to In dlln~tllil o tn lotte nlppresentanti sono i preferiti : sono commendntori, Ctl\'fllieri del merito civile di Savoi!-1,onust,i di incn– richi e di propine, membri di tutte lo ConnniRsioni, arbitri dell'insegnamento universitario. Sono essi, che fanno la stracht ai loro discepoli e seguaci e che res1>ingono o cacciano agli ultimi posti i propugua– tori delle nuove dottrine; sono essi, che dispensano a. destra e a manca lo libere docenze, rifiutandolo con inflessibile pertinacia a c1ueifilosofi, a quegli eco– nomisti, a quei giuristi, che, in cambio di navig-aro - come sarebbe tanto comodo e tnnto utile -· nef?li nlti cieli dello s1>iritualismo, pref'criscono procedere alla ricerca ciel vero dissodando terra. terra la realtà delle cose e dei fatti, e da. essa, non da. dogmi tra.– dizionaH, trarro le loro .induzioni e le loro Jei::-gi.Cc ne volle prima. che il }'lorian, il penalista venezh1110, che ha indagato con tanto Jume di genialit,à e di umanità il fenomeno clel vagabondaggio, pervenisse alla l ibera docenza! E non so se nncora ci sia arri– vat.ot in filosofis, morale, il Mnrohesini, il prediletto e piu operoso seguace cli Roberto Ardigò ! Che so poi si tratta. di professori così caparbi e irrispettosi del concetto di autorità. da 1,cr111ettersidi milih1re nella. politica e di ·prendere un posto di battaglia contro Je classi o anche solo le clientele al potere, allora essi o d0\'Ono 1 come il l'aroto, esulare in 1>ii1 liberi paesi o, come il Ciccotti e il li'erri, abbando– nare l'insegnamento e delle due vie, o la catteclra o l'ideale, scegliere l'una. L'una e l'altra insieme sono impossibili. * .. Ed è, infine, problema scientifico o didattico. Nuove discipline vanno accolte insieme con Je antiche, queste vanno svecchiate, Je une e le altre distribuite e classificate giusta un ordine pH1 logico, più orga– nico, pii'.1conseguente aJ grado odierno delh~ scienza. e delJa coltura; di maniera che la scienza universi– taria. rispecchi nitidamente e fedelmente la scienza paesana e ambedue, anzichè comlJatt.ersi, si uniscano e si h1tegrino a vicenda; e di mnniera che poi le singole l 1 'acolfa sieno così cosf.ituite da offrire vera.– monte, ciascu,rn. nei limiti e noi fini che le sono as– segnati, e per iI rispetto scientifico e per il rispetto professionale, il nrn.ggiore e meg-lio coordinato cor– redo di discipline, la. pili lnrga. e più compiuta somma clicognizioni e di abiJità . .Effetti codesti irrag– giungibili, data l'attuale divisione o costituzione delle Vacoltil, foggiate la più parto su di una. classifica,. zione delle scienze antiquata cd empirica. llasti u n esempio: la li'acoltà cli filosofia e lettere. [n es.sa si f'ucinnno, promiscuamente, per le patrie sc uole, i dottori in lettere e i dottori in filosofia, abilitati quelJi all'insegnamento delle discipline Jet,. tcrarie e storiche, questi della filosofia. Gli uni o gli altri studiano le stesse materie e sostengono gli stessi esami; salvo che i Jetternti hanno un J>OC0 di latino e di filologia comparata pii1 dei filosofi, Q questi, in compenso, un po' pili cli filosofia, ma pocn: Del resto escono, in complesso, col medesimo patri– monio cli coltura, preminentemente filologica. Ora è naturale e scientifico codesto? Che storia. o filologia. siano disci1>lineaffini, sta. bene; che storii1, filologia e filosofia siano anch'esse, ma. assai meno, cognate, è indubbio. :Ma.ciascu1rn. di esse, alla sua volta, ha un og~etto e un à111bit.o distinto, so non separato, da quello delle altre duo e ha bisogno, specie lit filosofia, di un metodo e di sussidi suoi propri; oulle jJ circoscri\·orle tutte e tre negli stesi confini attuali e ap11as1uonalc>. Tali la niosotha, Il diritto, l'eeonomla poli• llca, eee. In 11110'10101ira tutto è dtl (1\Stlnguere 1111~nslcro orto– dos;io e 1111>enstero eterodosso; di cui Il secondo, salvo J)O<'hol!CCC· ztonl, Cile 111mostrnno e lnsll!mo ntell oeelll di molti oeeult1mo In regole., è nllfl mereè del 11rtmo.

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