Critica Sociale - Anno X - n. 21 - 1 novembre 1900

CRITICA. SOCIA.LE 335 clalla malaria del lodigiano o del novarese a quella cli Foggia! Eppure, malgrado le angustie, entro cui si svolge la vita scolast.ica e intellettuale italiana - angustie, che ditlicultano il diminuire dell'analfabetismo e fanno sì che in complessoanche la coltura dei licen– ziati, dei diplomati e dei laurea.ti offra lacune spesse e degne di stupore - la nostra scienza sta degna– mente, in molte discipline, in prima fila, accanto a quella dei paesi più progrediti e pilt dotti. E sì che, oltre alle cose suesposte, in .Italia - come disse già. un arguto ingegno - vi ha la lotta per il libro come ,,j ha la lotta per la vita! Le nostre ,,etuste biblio– teche, ricche di codici magnifici e famosi e cli filze intcrminate, da secvli intatte, di massiccio trattazioni teologiche e metafisiche, non ospitano, a causa delJe loro risibili dotaiioni e del cocciuto o pedantesco misoneismo della piì.1parte dei bibliot,ecR.ri, che po– chissimi libri moderni e pochissime :Riviste, e sono pertanto di ben limitato aiuto agli studiosi. I quali devono provvedere da sò ai sussidi bibliografici. Ep– pure - dicevo - la nostra scienza ha una fioritura nrnravigliosa. Tutte le discipline hanno fra noi cul– tori autoreYoli; alcune si sono addirittura rinuo– vellate sul ferace e ìnesauribile suolo italiano. Ro– herto Ardigò ha ahbra.cciato colla sua mente gigan– tesca e sovrana il mondo esterno e quello del pen– siero, serrandoli in t111asintesi granitica e invulne– rabi.le ; Graziadio Ascoli, prosecutore e rinnovatore <lei metodo glottologico prima trovato e attuato dai tedeschi, ha fermate e tracciate le leggi, che disci– plinano l'ernluiione di alcune fra le più complesse fa.miglio linguistiche, meritandosi ]a fama di primo fra i glottologi viveitti; Achille Loria, con rigore e acume di scien,r,iato e con intelletto d'artista, ha in– fuso nella tradjzioue classica delJ'Ecouomia politica italiana i1 sangue vivo del materialismo storico ger– manico, costruendo con le sue opere, quale si sia il g-iuclizio che le diverse scuole economiche sien per dare delle sue conclusioni, un ecl.ificio colossale e arinonico; Cesare Lombroso ha posto le basi clell'in– daginc positiva del delitto, che Enrico l'erri alla sua ·volta ha applicata alla sciem:a penale, ammonendo che per altra. via eia quella: battuta oggidì bisogna procedere nella valutaiione della responsabilità umana e sostituendo all'analisi ciel nato quella del reo ... In tutto questo vario moto di dottrine, quanht Juce di pensiero! quanto e quale fulgore cli sciemrn. ! quale eterna prima\"era intellettuale, ben degna cli risJ)ec– chiarsi e cli riprodursi, sotto altra veste e con altro oflìcio, nella prosa IJnmita e nei carmi virili e civili cli Enotrio e nelle pagine elleniche, a cui pure spe– riamo dì dare cli qlli innanzi la lode di virili e civili, cli Gabriele D'Annuniio ! Se non che questa prosperosa fioritura. cli scienza, sfidante, con vigore pertinace e strenuo, la. esiguità dei mezzi offerti dai pubblici poteri per l'incremento degli studi, am:ichè essere - come avviene altrove •– il coronamento naturale, il grado culminante ed ec– celso dì una condizione generalo cli coltura, si con– trappone alla landa deserta doll'analfabetismo domi– nante; talchè, se per .l'un rispetto J'rtalia sta meri– ta.mente a paro delle naiioni pili civili, per l'altro, altrettanto meritamcnte, stit a paro delle nazior1i meno civili. Ora il partito socialista, che è entrato - come cli– cero eia principio - dal.lo sta.elio teorico in quello positivo e attivo, dia opera a promUO\'ere, come nel campo economico e sociale, così i11<1uello scolastico, una rifornrn. graduale, ma pur radicale, che contri– buisca. a togliere o almeno a rendere meno sarca– stico il suddetto antRgonismo; studii, indaghi, impari a conoscere le nost.re scuole, veda come esse adem– piono il Joro ufficio di dilucidatrici dello menti e delle coscienze, come e cloye esse si accordino e come e dove contrastino con le correnti intellettuali del tempo nostro. Facch1 1 insieme con gli altri partiti non nemici della scienza diffusa e democratica, che la. scuola italiana, dall'universitaria all 1 elcmentai-e 1 diventi piì1 ricca) meglio collocata., affidata a maestri meno pensosi e preoccupati del come provvedere con qualche agio alle necessità della vita. Dia. opera a che la scuola primaria adclh·enga non per ischerzo obblig.:ttoria., rimandandone 11avocazione allo Stato a quando questo mostrerà per davvero di sa.pere faro meglio dei Comuni; a. che la. secondaria con piit op– portuna sceltezza. concilii ciò che cli non ripudiabile hanno i passati indirir.:1,ipedagogici con quanto cli buono e di ut.ile offl'C la. scienza. progredita. e rinno– vat,a; a che Je Universiti\ cessino di essere arene, ove si comlmtte una vera lotta di classe fra le dot– trine tradizionali e ufficiali, cho in tale terreno sono quasi sempre le vincitrici, e Je dottrine nuove, ten– denti a portare il positivismo e il clet.erminismo dalle scienze fisiche alle storiche, ::1llegiuridiche, Alle eco– nomiche, e cliYengano inrnce campi aperti a tu.tto le correnti del pensiero scientifico; a che, nel suo itlsieme, quella dell'istruzione sia, come deve, una delle funzioni JlÌltrimporta.nti 1 e vitali dello Stato. Allora ve1T1\giorno, in cui noi llOtremo dare alla scuola una lode migliore e pili umana. cli quella fa,– mosa data, dopo la Yittoria del '"70, dal maresciallo tedesco alle scuole di Germani:ct, sui Clti banchi avcan seduto i futuri vincitori della li'rancia; potremo ciarle ]a lode, cioè, d'aver preparat9 a!Ja patria 11011 dei sol– dati debellatori di un popolo fratello, ma invece dei cittaclir1i consci clei loro diritti e dei loro doveri; dei lavoratori non ftessibili 1 nò violent,i, ma fermi e so· Jidali nella. rivendica:i;ione cli ciò che a loro è dovuto; dei militi virili e sernni per le incruente (tali au~u– riamo e vogliamo che sieno) t.enzoni economiche del– l'avvenire. xy. FRA LIBRI E RIVISTE Da Lugano .l<'rnn1:-.A:-.1>0 FONTA:,,',\,per ringraziarci della brc\'e 1'éclame fatta, nell'ultimo fascicolo, al suo In viaggio ver la. China, ci ha mandato un dono da re - se la sua re1>ubblica non si offende del paragone! - o cioò l'Antologia Meneghina, che aveYamo il torto di conoscere soltanto per sentita dire. {Bellinzona, rnoo, tipografi.a E. Colombo & C.). Ah! Ferdinando tentatore! Sfogliando quel magnifico album, cli scarse 500 pagine in colonna fra introduzione e testo, ma che, per la caJ)ienza, ne valgono almeno duemila (una specie, tipograficamente, di Nouveau La,-ousse illustri del :Me11eghinismo), seminato di notizie curiose, di ritratti, di poesie piccanti cl'ogni tempo e d'ogni te!'ra. lombarda, clal mila.nese propria– mente detto.~.al .. bosilt o husteso, al varesino, al tici– nese, ecc., ecc.; indugiandoci alle JJrefazioni del comJ)ila• tore, che ci dànno la ragione, la chiave dell'antologia, ci spiattellano il carattere schietto, furbo, bonario e sopra• tutto rlemocratico del mihu1eseautentico e tradizionale, ci in~egnano le origini, la geografia, la fonetica.,ht gram– matica,l'ortogra.fla, la glottologia del meneghino a traverso i secoli; scorrendo quella. ftlza di poetii cli bosini\ cli canta.storie della nostra terra, da Pietro da Ba.scapo e da Bonvcsin de Riva, nel 1200, a tra.verso il :Maggi, il Balestrieri ed altri più che duecento meno risaputi, ma tutti, per un Yerso o per l'altro, saJ)oriti ecl interessanti, fino ai conternpornnei, ai posteri stiamo J)Crclire, cioè ai nati dopo di noi, poichè \'i sono gli esordienti, che coltivano ancora con passione e successo il filone cPoro del Pinclo paesano di Carlo Porta; arrestandoci tratto tratto a una scoperta (chi ci avrebbe detto, per esempio, che l'attmile assessore dell'istrnzione pubblica milanese, l'onorevole De Cristoforis, abbia dettato, a' suoi tempi, dei gustosissimi versi vernacoli!); noi, cho ci eravamo giurati di sfogliare il libro - sfogliarlo unicamente - J)Cl'dame un annuncio aJlpena decente ai nostri lctto1·i, abbiamo finito 1,cr a1nmazzani so1na tutta una giornata - rna-

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