Critica Sociale - Anno X - n. 20 - 16 ottobre 1900
CRITICA SOCIALE 300 In perirerin, scorre invece pigra e faticosa; così, nelle i:iunioni, freqL1ente è il rimlrnlzarsi di a.ccu'ìe e di la– menti fra soci e Comitati, delegati, caJ)igrupJli, ecc.; e le questioni J)ersouali -- nell'assenza di pili intense e degne ))reoccupazioni - dilagano e inacidiscono. Qua e là si distribuiscono giornali ed opuscoli, si indice qunlche conferenza; ma la conrcrenza solenne, pronunciata dal– l'oratore di cartello che lascia a bocca t\J)crta il suo pubblico, ò noto ormai quanto valga; eccellente mcz1.o di 1·éclame, utile scampanata che rompe il sonno ai dor– mienti, non lascia J>ersè stessa traccie profonde e durevoli. Arriva, ben vero, l'Avnnti!, il quotidiano amato e desi– <lcrato, la spina dor,;ale ciel )}ensiero del partito, il quale vi reca ogni giorno l'articolo politico, le notizie dal– l'estero, i ragguagli sull'azione locl\le e generale, ecc.; mn. chi eoufronti le cifre della diffusione clcll'At:anti !, pur nelle maggiori citb\ 1 con <Lucila.degli inscritti e degli elettori socialisti, trova una s1>roporziono desolante, e da pii'1 segni dubitare ò lecito se tutto il nutrimento che il giornale eentl'ale reca. alle sedi sezionali sia. digerito o sill 1>0tuto diyerii·e C01l\'enientemcnte. gJli è che rra la. conferenza, l'opuscolo, il giornate, dn un lato, o l'intolligonzn. 1 dall'altro, di gran nun1ero di adepti, manca. il tratto d'unione, Panello intermedio, quel tessuto di coltura. elementare e quell'esercizio a~ tivo di J)Cll"Ìieroche dovrebbe rendere ))Ormeabile alla. 1\zione eclucnti\•n. In coscienza, dello nHLlllSe. Noi ci preoc– cupiamo, a dir vero, 1>oehissimo di indagare se - come osrnrva, scherzando, l'Alessio, nell'articolo citato in calce poco più so1>ra- i membri del Comitato centrale cono– scano tutti a puntino i tre volumi tedeschi del Capitale; ci preoccupa invece moltis.$imo se tutti i membri del 1>nrtito intendano e sentano dav,•ero, al di fuori dell'im– pnrnticcio di una formula. nuda, le ragioni iupremc del I partito e la loro viva. connessione coi fatti della vita quotidiana amministrativa, politica ed economica. 11 Congresso di Roma sentl certl\mento il pericolo, di cui, in qualche.modo, osso stesso er,1. l'indice: dl una, non già. OJ)l>Osizioneo scissione formale, ma di una. scissione sostanziale e meno avvertita, fra un'aristocrazia. intellettuale o la nrn.ssa 1>roletaria che il partito orga– nizza .. Una. tale scissione, concepibile in un partito so– ciale, per esempio, cattolico, dove è tradizionale la di– stinzione fra il 1>astore ed il gregge, e il cui sco1>0 ò cli mantenerla, non sarebbe compatibile affatto con un partito derilocratico, col solo 1mrtito profondamente de– mocratico nel senso pii'1ampio e sincero della pnrola; nel quale l'ultimo clei membri ha e deve avere la stessa, se cosl J)Ossiamo dire, dignità cd importanza morale dei compagni chiamati ai grndi J>iù alti e caricati delle in- ,I) combenze ph't difficili; i vi le inevitabili differenze di \ coltura e d'ingegno souo ba.se J)iuttosto a d.ivisione di lavoro che a gerarchie vere e propric. Poi flui che dC\'e conseguire il partito socialista, noi non J>Ossiamo con– ce1>ire niente che somigli a un organismo religioso, nel quale ,,i siano gli iniziati, che conoscono i mi.steri e il senso riposto delle cose, e una massa che si pasce di simbolismi e di formule. 11 Congresso di noma credette di provvedere sancendo In pratica del n{e,.endum nel J)nrtito .. ~fn il n{eremlttm è anch'esso, al postutto, una formula. È, come il suffragio unh•ersale, arme a dOJ)l)iO taglio, che pub dare i risul– tati JJil, O}lJ)OSti, e le maggiori delusioni. La. legge della prevalenza. delle maggioranze ò certo l'unico criterio decisho in ultima istanza delle questioni d'ogni sorta, sopratutto dentro un partito: ma, aJ)punto perchò socia– listi, 11011 siamo formalisti e bigotti del numc1·0 n segno, eia desiderare un refe,.endum puramente meccanico. Esso ò uno strumento potcnt!?, e bene osservava or ò uu mese la Viaceuz<t ·1ùt0rn, che esso può a.\'ero un'influenza. edu• cativa enorme, dando a ogni compagno il diritto ed il modo di intc1·vcniro nelle questioni del partito e facen• dogli sentire la rc~J)Onsabilità individuale che dalla vita del partito si ri\•erbcra so1lra di lui. " Quando nna. pro1)ostn verrà portata innanzi nl voto uni\'ersalo dei compngui - cosl la nostra consorella - quelli che a.,,ranno interesse che quella J>ropost.a venga. accettata o respinta, non basterìL J)iì1che scrivano, come ora, un J)aio d'articoli o sull'Ai:cmti.! o sulla Critica, suf– ficienti n 11orsuaderc i membri della Oirezionc o il Ùl'llJ>JJO JHlrlamcntare; ma, t1oi:e11clo persuadere la massa, sarnnno obbligati a. rare intorno a quella. tale 11ropostnuna vera. J>ropagnnd!l, orale e scritta, diffusn, intensa.i insistente, i11 {onna iulelliyibile a tutti. 11 Perciò noi pensiamo che il primo e piì1 gra.,·c dovere dell:L Direzione del 1>artito 1 dei Comitnti locali, dei com– )}ngni tutti, sia nell'oryaniz.uirc il referendum nel J>artito. :\la, quando diciamo orgo11i::wre, non nlludiamo a norme puramente burocratiche, a statuti e a bnrattoli )lCr le \'Otnzioni. ,Si tratta cli organizzarlo moralmente, os:-ia di metterlo in grado di r11nzio1111re degnamente e con sicu– rezza cli risultati beuèfici. lmpres:L non r11cile,se non ~i tendono a. questo tutte le forze onde il J)artito è ca1,acc. J,n vita del 1>artitu, :lllo stadio cui esso ò giunto, noi I.i conceJ>inmo come un -,·efere,ulum continuo, J)er tutte le questioni che lo interessano; come unn permanente eln– bor11zione, nella quale, assai pili che nel risultato del voto, sar1\ il \'antaggio dell'imprn.m. La necessitìt di preparare il 1·e{erendum nel })nrl-ito ci costringeri\ a creare quell'anello intermedio, onde 1>nr– la.vnmo tliù innanzi, rrn. la conrercnzn o il giornnlo o il pensiero delle masse, che flnorn. o non esiste, o non ~ curato abbastanza. Esso consiste so))rn.tutto nella istrut– th·n conversazione, nella. causerie J>iace\'ole e senza JJretese, nella. lettura commentata di un brano di gior– nale o di opuscolo, nelln. dis1rntn che rnccìa intervenire, come clemc11to attivo, il ceniello e la pnrola di tutti in ogni questione che si tratta di risoJvere. E qui consen– tiamo in un altro concetto dell'amico 'J'revcs :' bisogna allargare i confini di quello che si ò cou\'enuto di chia– mare coltura socialista. Il socialismo non è una 11ianta isolata; esso si connette per molteplici flli con tutta. hl. coltura contemporanea e può dire come disse il filosofo romano: ttihil huma11i a me aliemtm 1mto. A Milano, n Torino, si stanno gettando le basi di Uni. ·cersitcìJJopof(o·i, il cui flue e •icui mezzi stanno ancora molto nel \'llgo, e alle quali ò domandata. In nostra ade– sione. Nè noi la rifiutiamo, anzi stimoliamo gli :unici a porta.nei il loro consiglio e l'o1>0ra.loro, che potrà. in– fluire sull1ìndìrizzo concreto di istituzioni onde il IJisogno ò sentito. i\ln. noi credfamo nltresl che in tutti ì nostri Circoli donebbe piantarsi il germe di una, modesta quanto si voglia, Universitù J)()polm·e. Nò il nome sembri 1>reten– sioso: a. Parigi qualcuna rra. le più fiorenti di queste i.stituzìoui utilissime uscl n1>Jmnto dall'iniziativa. intelli• gente di Circoli socialisti. Solo J>er questa \'ia noi iute– groremo l'azione del partito, noi la i11telletlualiueremo rapidamente, così da non lascin1·ci tro111>0 prevenire dal– l'incalzar degli eYenti. Abbiamo gettata l'idea . .Ai Comitati raccoglìerla; ad essi adunare tutti gli elementi intellettnali e tecnici di• SJlersi nel J)nrtito, che possono meglio concretarla e darle attuazione.
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