Critica Sociale - Anno X - n. 19 - 1 ottobre 1900
2UG -CRITICA SOCIALE cosa, per poter dire: abhiarno fatto meglio del Bel~io, o meglio dclh\ Gcnnnnia. Pcrchù, ora che una nuova delineazione dei part,iti si forma, non potrebbero i partiti popolari, che sono minoranza e che hanno quindi interesse ad ottenere guarentigie giul'iclichc, riprendere in mano la que– stiono e domandarne uun risoluzione seria e corn– Jlleta, Ja quale non sarebbe altro che un 1 applica;~ione sincem di principii mille volte proclamati dai con– servatori? * .. Mentre imperversavano i colpi cli testa del ministro Pelloux è stata da questa stessa Rivista presagit.a Ja fine del Parlamento. La previsione ci sembrò so– verchiamente pessi1nista, come eccessivamente otti– miste ci sembrarono le deduzioni che dalla caduta del :Ministero l!elloux. si ,·ollero trarre per assicurare che Ja liberti\ era. sulla via del suo definitivo trionfo; - deduzioni le quali, del resto, si sono arena.te cli fronte alla reazione che som bra risorgere, prendendo a pro• testo l'assassinio di Umberto I (I). Non v'è alcun pericolo che il Parlamento finisca. R ciò perchè la sua esjstenza sta tenacemente a cuore alle classi dirigenti, consorvat,rici, borghesi. Anche a noi l'csistcnia del Parlamento sta a cuore. l\lu la differenza è questa: chc 1 mentre noi teniamo nl Parlamento come a nno stromento di libertà e di controllo sul potere esecutivo, le classi conservatl'ici (lo <inali, se il Parlament.o non servisse che a. questo, lo conchrnncrobboro assai volentieri in modo defini– tivo) ci tengono i1wcce per t.utt'rtltri motivi. Noi te– niamo al sistema. parlamentare per quello che questo sistema presenta di intrinsecamente buono. Lo clilssi consorvntrici vi tengono appunto per quello che CO· st.ituisce il complesso dei difetti del sistema me– desimo. Leggiamo in uno scrittore conservatore, nel :Mosca, quali sono i princiJ)ali di questi difet.ti. Da che mondo ò mondo, come regola generale, gli uomini non hanno prestato i loro servizi se non me– diante un compenso; e i deputati ministeriali tanto meno sottraggonsi n questa legge, in quanto eho i grandi elet– tori, che sono al loro sel"\•izio, non sono ordinariamente disinteressati: sicchè, 11er contentar loro M i loro se– guaci, il ilinistero ò obbligato a largire favori. I quali nou sono quasi mai, nò furono m;i forse, direttamente pecuniari; ma, senza scendere al vile metallo, vi è ncl– Pamministrazione dello Stato, nello mille cose <li cui un ministro dispone, tanto da contentare ogni 11illsmodata brama di lucro. Yi sono mille e mille JJOsti che si pos- (') N'ol non 111.lllhuno " prcs11glto ,. sic ti s/.m1IHcUtr lll. ~ fino <IOI l'arlnmonto ~· Noll'arl!colo cllo 1)0rtnrn <1ucsto titolo (Cl'/.lica, JOOO, Hl nl}rno) 1 11osto11cmmoche, st l'Estrema Slnlslrll o II JJllCSC n,·csscro sutilln 111situazione CllO usCl\'I\ dnl !legolnmcnto rraudolontcmcnlc !ll)Jlrornto, CIÒ81\rCl:llic C!(jUl\'1ll80 - mnlgrado Il 1·1ttro del J)rO\'\"Cdl– montl [)Oilllcl, onde molti <lei nostri mon1w11no ,·anto 001110 (Il una \·lttorln - a.lln cnstrnztono clcllc 11art1 J)l11 ,·ltnll d-Ol l'tlrlnmcnto, Il{) u,·oro u:1 Purlamcnto scnzn 01i1,osl1.lo11I o collo 0Jiposh:lonl 1mb1wa.– gllnte, 1l un 001110 di Stato !i1n•nto. DI (JUCIpessimismo non cl do• l!nmo, 11crchù clii.lo ,·1rl11di aprir gli occhi u parecchi o concorso 11 prcpnr1lro le ullcrlorl resistenze, omio nncquc hl nccessll1\ dello clc• zlon! goncrnll o con c9Sc lo sgrotolnmcnto dCll'Cdlllelo lnnn!;mto dalla. tr1ndc cr1ml11a1c: Polto11x-co10m1>o•Son111110. - Oggi non erodiamo ccssnt:i. 111 ncccssltÌl dcllt~ lotln colla rc11zlonc, m:l 110 J)nr certo che hl sttunzlonc 1mrlnmcnl11ro uscita dnllc elezioni ò t1110 (hl renderle !\$Sili ()IÌI ll\llh1gc,•010 Il l)ll!ISO, costrlngondoln. ud llJlp1gllnrsl Il j)l'Ch::au hcslln11 1 come Il regicidio, !)Cr tcntMC di r!11rc11t1er tcrr<ino, scnzu cho Il teutntl\·o -- nncho n gludlcnrnc (1ft documenti reoo11tl - sembri llCSl!nnto ud iworo moltn rortunn. Il movimento rcnzlo1111rlo cui dlè J>rctcsto Il regicidio ò (el Juslnghlnmo olmcno) una \'Onlntn elio 1>i~ssn; ln ettuuzlonc J)nrlnmoutnre resta lmmutntn; o so t pnrlltl J)OJ)Olnrl, tlontro o ruorl 111 Cnmeru, snprnuno stringere llcuo Il fnsclo dello forze, 111rcnzlonC! 1 s11crlnmo, non prcvnrrì1, (Notti 1ftU<1 CnrrJC'A). sono togliere all'anzianità. ed al merito, e clare siccome l'interesse del portafogli eletta, ,,i sono mille contratti cd a11palti che lo Sta.to l)UÒ concludere a ])atti J)iì1o meno onel'Osi,che può aggiudicare all'uno anzichò all'altro; sì nel civile che nel penale le bilance della giustiiia pos• sono eiìsere influenzate a fa.vore di un tale, che ha una protezione valevole a )lontecitorio; una strada ocl una ferro·,ia 11osso11O fnrsi o non farsi, J)assare di qua o (li lù. E ciò senia parlare delle onoriflce1ne, dei pril'ilegi, dei sussidi 1 dello esenzioni pilt o meno larvate dal ser– vizio militare, del pagamento cl'imposte, ecc., che i de– putati non si vergognano di chieder<', nè i ministri cli dare; senza parlare di un'ammonizione che si può levare a un facinoroso, di un permesso d'armi che si può conce– dere ad un altro, Jrnrchè abbiano un protettore colùdove si 1mote ciò c!u si vuole (1). V'è delPaltro. Ecco come lo stesso autore parla delPinfluonia che i deputati hanno sugli impiegati dello Stato, cioè stùla pubblica amministra.:done: Si sa benissimo che disgusta.re un deputato vuol clil'0 dist)iacere al ministro, ccl il ministro ò 1 1 arbitro assoluto di tutto quanto può S))crare di bene o temer di male un povero funzionario dello Stato. 'J'utte le J)Orte, che al pubblico sono poco accessibili o perfettamente chiuse, sono a un deputato spalancate, e questi, sì Jler la faci• !ifa che ha di accostare il ministro o gli alti funzional'i, sì per il rii,petto ed il timore, che la. sua qualif~ de.:;tn in tutti gli uffici 1 ha, anche che non voglia ricorrere n vero pressioni e intrighi 1 certo JliÌt agevolazioni a risol– vere un affare amministratirn, di quelle che non abùia un semplice privato ('). Ed ecco ora come il Mosca spiega più intimamente in qual guisa questi affari amministrativi si 1>ossa110 risolvere con tali agevolazioni: Quando poi si tratta di un affare un po' imbrogliato, che J)izzichi anche d'illegalità, il meglio che si J)ossa fare è mettersi nelle mani di uno di quei tali, che son chiamati civvocaUcli Ministero, o, volgarmente parlando, avvocati affaristi. Questi tali, conoscendo tutte le segrete vie e rwendo molteplici relazioni, fanno, mediante equo compenso proporzionato all'importanza. dell 'a.tr.ue , ot.te • nere dei risultati che altrimenti era follicts1Jera1'. Jntorno ai mezzi cli riuscita, di cui dispongono gli avvocati af– faristi, circolano a. Roma. e nelle proyincie delle voci, che ò nostro do,,ere cli riportare. Si dice, e si d.icc con insistenza, anche da uomini onoreYolissimi, incapaci di mentire, e citando dei fatti positivi, e filcendo elci nomi, che ei;;istono delle consorterie e delle ditte, composte ognuna di quattro, cinque o t)ill deputati, di cui gli av• , •oca.ti affaristi non sarebbero che i rappresentanti in faccia al pubblico, gli uomini che J>rocurerebbero gli affari, i quali poi sarebbero sbrigati mercò l'aJ)poggio dei membri della ditta, che ne di\•iderebbero i J)roventl fra di loro, prelevab. ))rima. una giusta 1>rov,•igionc per l'aYYocato, che J>resta il suo nome alla società., punto onore,·olc, degli onorevoli. r./indole e l'rtndazzo generale del nostro Governo, come pure la conoscenza che Ab– biamo ctel carattere personale degli uomini a cui questi fatti vengono imputati, ci fanno credere, che la YCrttcità delle voci che corrono sia piì1 che 1>robabile (3). ( 1) G.u:TAXO )(OSCA: S11Ua teorica llti C:ortl'lli 6 sui Ooi:el"JIQ l'm·• fa111e11taI·e. - l,OCSCllcr, ISSI, I)Rg. 19~-n,. f) Idem, 11.11<1., png. 211. (3) Idem, LlJld., 1mg. 21\?•213.
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