Critica Sociale - Anno X - n. 19 - 1 ottobre 1900

294 CRITICA SOCIALE naturale e dolln. qunlo siamo i primi a rallegra.rei. La diffw;iouc lii quah;i:u;i idea, per tllmnto falsa o giudi· cata immoraJo alla stregua della moralità del tempo, non può riuscire che benefica al corso generale del· l'evoluzione cli un paese. Politicamente e moralmente noi abbiamo però il dovere di combattere tutte le idee o tutte lo correnti che giudichiamo dannose. Nessun altro a1>pollodeve esser fatto in questa di– sputa fuorchò allo firmi della ragione .. I~ indegno cli servire la scienza chiunque in una clisputa teorica fa. entrar e un appel lo aJia forza ciel Governo o alla vio• lenza persona.le. Or a, rompere la compagine del partito repubbli~ cnno itnliano non torna dannoso allo sviluppo di tutti gli nitri partiti popolari? JI ritorno all'anarchismo mazziniano, rispetto ai metodi, (]Uando il partito re– pubblicnno deve i suoi successi acl un metodo oppo– sto, non ò crefll'C un nuovo ostacolo all'evoluzione degli altri partiti popolari, spingendo risolutamente all'indietro le forze cli uno degli aJleati? Ed a vAn– taggio di che si fa poi (]uesta conversione del repub– blicanismo al maizinianismo? . . . Su di una cosn. i neo-ma7,;,;iniani sono perfettamente in chiaro: sulla opportunità. di respingere l'uso dei mezzi parlamentnri. Ciò che essi propugnano in modo risoluto ed esplicito è l'astensione dalle lotte eletto– rali politiche; o poichè essi sono repubblicani e qtiindi non n egano, come gli anarchici, il mali.! inclispensn– bi.le dello Stato - indispensabile almeno entro limiti d i tempo abbastanza. am1>i - ed ammettono piena.– mente il metodo rappresentativo, il loro astensioni– smo altro non ò se non legittimismo reJJUbblicano. Jn fondo, chi esamini la l)sicologia intima dell'asten– sionismo elcttornle propugnato dal Mazzini, vi ri– scontrerà lo sdc~no o la protesta dello antico trium– viro, soBtituito al potere da un usw1xttore. L'amore ùavvero mistico con cui il :Mazr.inicircondò il nome di Roma, l'ardore religioso con il quale se1)Jle vantarne una pretesa missione storica, e la pagina insi~ne, scrittn col sacrificio cli tanti, nel nome re– pubblicano della Urbe degenere, conferirono a. fargli credere legata al suo nome ed a quello da esso in– separabile della futura repubblica italiana le sorti di Roma. ?ifazr.ini considerò la dinastia occupatrice come reE~ di usm·pa.zio11e. Il papa. laico e il papa cat– tolico consigliarono ai fedeli delle due Chiese la stessa condotta: l'astensione dalle lotte politiche. L'asten– sionismo mazziniano era una protesta, tale e quale come quello papalino ('). :Mazzini aveva scritto tante volte che la risurre– zione tmitaria dell'Italia. non poteva. essere se non rcpubblicana 2 e, quando vide che i fatti lo smentivano, non volle giit credere ad una necessità. storica ope– rante al di là dei disegni volontari della mente umana, ma ad un intrigo riuscito per la forza stessa dell'inganno. La.sua irreconciliabile avversione al nuovo regime, cui credeva di poter rimproverare l'inganno e l'usurpazione, prese corpo e sostanza nella costante predicazione deJl'nstonsionismo politico, ed egli si il– luse cli poter cosl concorrere a demolire quel regime. Ma, uomo del resto del pili alto senso politico, capì che la lo tta negativ a dell'astensione non bastava 1 ecl occorreva attacca.re il regime combattuto in modo pili diretto. Mar.zini fu astensionista dalle lotte elettorali por la assai semplice ragione che egli fu cospiratore. Finchò il partito repubblicano si fuse e si confuso con il mar.zinia.nismo 1 la cospirazione fu il naturale complemento della propaganda pubblica. L'Alleanza (') son nego cho cl fossero nitri lmporlantl elcmcntl nel giudizio mAzzlntano. Ad cscm11lo:hl leggo clcltornlo nrlstocrn!ICII.o ocnsltnrll\ doll'a11t1col'lcmonte, restato. In vigore sino al t88t. RepubblicmuiUnifersale, istituita cl.ti Afazzini e che ebbe esistenza utticiale sin ,•erso il lS~0, benchè me– nasse vita stentata e poverissima, era un associazione cospiratoria a molte1>lici gradi di inir.iazione. Lo sfa– celo clell'Alle<mza, avvenuto per processo di naturale ed intima dissoluzione, senza alcun concorso nè della violenza, nò dell'inganno governativo 1 è la mig1ior cri– tica che dei metodi cospiratorii possa farsi in un paese che, anche senza possedere una libertà di stampa, cli riunione e cli assicurazione molto sicura e generale, si reggo a sistema rappresentativo. Il cospiratorismo hoffenbacchiano dell'Alleanza, durato. come ho detto, sino n d,ita recentissima, si sfasciava nella incoerenza della propria ra~ione di essere. Mazzini, nn.tumlmcnte, non ò responsabile cli queste assurdità. ·Bgli mol'ivrt nel 1872 1 diciotto mesi dopo l'entrata in Roma della. monarchia, e la vicinan7,a del periodo rivoluzionario vero e proprio poteva ancora persuadere metodi cospiratori i cclinsurrezionali: anzi a dire la verità, In. log-ica era. tutta dalla parte cli questi metodi. Ma chiuso il periodo clell'agitazione, inaugura.tosi il periodo dell'organizzazione, il partito repubblicano doyeva mutar via. La suggestiono e la superstizione dei vecchi me– todi aduggiò invece il campo. Ne avvenne quel che doveva avvenire. Siccome non è possibile differire all'infinito la realizzazione cli un fine, i cui mezzi implichino una tensione permanente dei nervi, come il metodo cospirntorio, che involge un pericolo per– manente, il partito si sfasciò. L'astensionismo e la. cospirazione lo ftl.cevano a branclelU. La salute, in– fatti, non venno che dall'uso del metodo OJ>posto, e questo non vedono i redattori della 1'erza Italia. Dal 1885 al 18n la storia del Partito repubbli– cano italiano è h~ storia del proprio sfacelo. La ri– forma della legge elettorale manda alla Camera. rin– forzato il numero dei deputati che si qualificano repubblicani; ma, mentre essi svolgono uo'aiione (lt1alunque nella Camem, sono smentiti dal proprio partito orgnnizzato. Le &ocietùoperaie etfJ'-ratellate, sotto il <1ual nome ò compresa l'organizzazione pub– blica del .Partito repuliblicano, non fanno che lace– rarsi in lotto intestino. Dopo aver descritto fondo all'universo nei Joro innumerevoli Congressi, non sanno mai indicare Ja via per cui le cose votate si hanno cla applicare. L'assoluta indipendenza eletto– rale delle Società stesse toglie al Partito ogni fisio– n01nia di Partito. La cospirazione e l'astensionismo uccidono, nelht loro evidente incongruenza., un partito floridissimo e ricco di memorie storiche gloriose. La risurrezione cominciò solo quando i lombardi indus– sero il Partito nelle vie elettorali e dell'agitar.ione pubblica. . .. Ora si può anche, come chi scrive, non essere in~ fetto dalla superstizione parlamentare, non dividere per i mctocli sinceramente rivoluzionari i tutto l'orrore evoluzionistico e scientifico cli alcuni compagni nostri, e tuttavia scorgere l'assu.rclo della posizione entro cui si dibatte il neo-mazzinianismo. Mazzini almeno era logico. All'astensionismo elettorale egli univa la cospirazione politica; ma poichò l'epoca nostra è ma~ nifestamente ripugnante, per necessità di cose, e nello stesso interesse dei fini rivoluzionari, dai metodi co– spiratorii, o la eviclenr.a di questa osservazione non può non impo rsi agli ste ssi mazziniani, ne deriva che essi sono condanna .ti a\Ja impotem-:a assai pii1 facilmente che non i .loro predecessori. Dovendo ri– nunziare all'azione cospirat oria e volendosi interdire quella parlamentare, quali mer.zi d'azione restano al nuovo partito? Non c1uelli della legale conquista della maggioranza parlamentare; non quelli della settaria insurrezione o cli colpi di mano; dunque ;:;oltanto la mistica aspettazione, accompagnata dalla innocua

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