Critica Sociale - Anno X - n. 19 - 1 ottobre 1900

300 CRITICA SOCIALE legi ed il monopolio della classe dominante sono rotti fon-:anclo l'ammissione indivi<luale di membri clclJa.pro: pria classe. F, il metodo invocato da A. Smith 1 che era un'economista radicale cielsuo tempo; ne risulterebbe la concorrenza tra gli individui di una classe a bene• ficio di tutta la società; e) o si forza l'ammissione e la partecipazione al monopolio di una classeorgan,iz– zailt; si è democratizzal'C un'istitu.'.ione. Questo me– todo è necessario quando il mouopolio non pub abolirsi. Odiernamente questa è la posizione delle parti politiche e dei trusts; in questo ulteriore caso, se non vi è altro rimeclio, si conceda al popolo di eleggere i trustees. Ne deriva che la mancata ricognizione di classi sociali conduce al paternalismo, basato sulla soprav– vivenza del più forte; mentre la ricognizione delle classi sociali conduce ad un self-oovernment basato sulla giustizia legalizzata fra le classi. E l'economista lavorando per le classi sociali, lavora per l'ingran– dimento delle forze sociali. Le lotte di classe sono una condizione cli progresso, la loro assenza indica ristagno. elio stesso tempo l'economista non deve rappresentare una classe sociale in quel modo che lo può fare un legista, un politicante. Eg.Ji non deve dipendere dalle classi per ele:done; egli sceglie le proprie basi; egli è un pioniere, prtrte da un punto di vista sociale e lavora da un punto cli vista di classe. Egli vede che le classi sociali non sono divì– sioni permanenti di una società, sibbcne semplici categorie storiche. Per cui le differenze esistenti tra economisti coincjdono in generale coll'antagonismo di classi, perchò essi sono una parte della situazione sociale, la loro visione è limitata e la storia sola deciderà. tra le diverse correnti. Non gli individui economisti, ma gli economisti associati rappresentano gl 1 interessi permanenti della nazione considerata come un tutto('). Abbiamo voluto riferire un po 1 cliffusamente Ja }lOlcmica sorta nel Congresso americano intorno ai rapporti tra Ja politica e l'economia, non solo per la originalità. di vedute portata innanzi in questo argomento, ma anche perchò ò punto di essenziale importanza teorica il decidere quale posto debba assegnarsi al fenomeno clella lotta di classe nella costruzione delle teoriche economiche. Per noi il principio della lotta di classe, il quale non fa se non constatare un fenomeno reale, è necessario per poter stabilire le condizioni di un problema finan– ziario concreto. L'analisi della situa:r.ione e della composiiionc di un'impresa politica sarà iudispcnsa• bile a spiegarci la convenienza di certi atti econo– mici. Nella maggior parte dei casi troveremo che lo spirito di classe sta a base delle determinazioni po– litico-economiche. rl'alchè possiamo ripetere quanto abbiamo nitra volta affermato: che alla concézione negativa dél }◄'errara, il quale trovava un progresso nella scienza economica tutte le volte che questa mirava a negare sè stessa, dobbiamo contrapporre un _concetto positivo, affermando che H progresso dell 1 Ecouomia sta nel ~·imuovere i veli degli interessi cli classe ('). Anche nella vita municipale la lotta di classe ha la sua affermazione netta cd evidente. Può nascon· dorsi dietro veli piil o meno ipocriti e trasparenti nei paesi statici, ma erompe gagliarda nei paesi ove il :Municipio vive cli Yita. intensa. Negli Stati Uniti d'America l'opinione teorica che il municipal govern– ment -is bnsiness,not 1JOl-itics ò ormai abbandonata. B riconosciuto che l'incoraggiare l'attività di partito - party activity - nella vita municipale è il miglior ( 1) JOHS' R. COlOl'ONS: DiScusskm of the 1'1·estde11l'saddress. - Pl\– pcrs 1111(1 proccedtngs ctt.., 1mg. 02-so. f) o. )IONn)HARTINI; Ji1troduzto11e (I/lo stuclW detl<1 tH8lrlb1tzlo11e del/et 1·1-cche-:za. - Ml111110, IS991 pog. 1::;s. modo per arrivare ad un'organizzazione vitale pel raggiungimento elci principii politici concernenti Io Stato ed il Governo federale ('). Si ritiene che in un Governo J)OJlOlare l'idea di un Governo non politico sia un'assurdità., tanto che anche coloro, che non vorrebbero lotte cli partito nel :Municipio, preparano i loro programmi positivi di Governo. Si ritiene un dovere cli partito prendere atteggiamento e far prevalere Je proprie idee nelle questioni locali di educazione, cli miglioramenti sanitari, di case per i poveri, in tutte quel.le questioni economiche e sociali che s'incontrano nella vita quotidiana del popolo. Diventa anche necessario il far entrarn le proprie idee politiche nei distretti locali più remoti. lJn ar– ticolo·polemica, probabilmente dovuto alla penna del Gunton, conclude intorno a questa questione: " In realtà la teotia della non-1Jartisana<lministration dei pubblici all'ari è una. falsa dottrina cliun movimento farisaico. Essa è l'apologia del sofista, una dottrina della disorgani;:,,.azione, ed ò contraria a tutta la storia ed allo spirito del Governo rappresentativo e delle istituiioni democratiche . .La vera essenza, del Governo popolare è la rappresentanza, cd il metodo più efficiente, conservativo e permanente di assicu– rare un'adeguata rappresentanza si ha mediante For– ganizza,,.ione delle parti. Un movimento, che ha per obbiettivo di separare la sele1,ione dei pubblici uf– ficiali dall'organizzazione di parte, e colloca sopra ai rappresentati individualità che non li rappresen– tano, è un movimento che mina le fondamenta del Governo popolare ,, (t). Del resto, nei paesi in cui la vita municipale è piì:1 evoluta, gli affari municipa.li vengono trattati con metodi che ricordano i metodi primitivi usati nei paesi meno civili, dove la vita dei :Municipii è sta• zio.naria, meno progredita, anzi stagnante. Si potrebbe istituire un confron'to tra un Municipio rurale della bassa Italia o della. Sicilia, ed un MuniciJ)iOevoluto degli Stati Uniti d'America. In ambedue i casi si troverebbe che la lotta di classe è eliminata dalla vita municipale, o si tende ad eliminarla, conquistando una famiglia o un partito il !Cunicjpio e trattando l'amministrazione pubblica come beiie di conquista. Nei Municipii siciliani la lotta non si fa su principii, su interessi cli casta, si fa tra due famiglie che si contendono il potere. Queste famiglie hanno i propri clienti, i quali sono beneficati colle cariche munici– pali e con concessioni, nel caso cli vittoria. ]./ammi– nistrazione municipale non ò allora un fatto politico, ò un fatto domestico. Ma quali sono i metodi usati nelle granch città americane? Si può asserire che in esse non si trova che sviluppato, che ingigantito il governo patriarcale, il quale predomina nei :Municipii poco evoluti. Colla sola diflèrenza che alla conquista del Comune non procede pilt una ~ola famiglia feu• dale, con qualche cliente, ma un'impresa coUettiva organizzata., che ha per unico scopo la conquista del potere per trarne il maggior lucro possihile. È tanto interessante ed importante questo lato del problema, elle noi dobbiamo soffermarci ad ili ustrare l'esempio tipico in cui s'incarna questo metodo di lotta per la conquista cle!Pimpresa municipale. Ci riferiamo all'odierno sistema della 'l'ammanyDe-· mocracy che per btnti anni ha monopolizzato il l[u– nicipio cli New York. È curioso che il sistema si sia sviluppato da un'oscura associazione caritativa: 'l'he Society of 'l'ammany or the ColumbianOrder, essendo 'l'ammcmy il nome di un capo indiano di favolose virtì:1, che sembra stato scelto come santo patrono. La Societ.\ appare organizzata nel 1789, specialmente (1) nosw.:LL P. }'I.OWF.R: No11-pm·Us(tnsMp hl tmmidplll QO!"UII.• me11t, 111 Fo,·11111, July 1 J897; elt. 111Jlf1111. Aff., voi. 1, 1ing. r,;o. {') 'J'/Jeory aml J'J'(tCUceOf NOll·J}(fJ'll.8m1slli.p, Ili G11111011'8 ,1f{l!J(f;;l11e, octobcr 1891.

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