Critica Sociale - Anno X - n. 18 - 16 settembre 1900
CRITICA SOCIALE 283 valore di scamMo, attraverso, cioè, al solo interesse im- dinta 1 n11punto pcrchò congiunta così intimamente ad mediato del venditore, questo secondo o J)il1importante una teoria del valore, di cui ,·cdcvano tutta la fallacia. o.spetto sfuggo completamente, cd ogni grnppo produttore Di fronte agli attacchi ili questi onesti avversari - a1mr1ro interessato esclush•fimcnfo a che il suo 1n1rti- pcrchè è solo di Loro che io p:irlo - la miopia dei JJiù colare 11rodotto nbUia, per uniti\, il valore massimo. Sup- fra i mnl'xisti è stata incrcdilJilc. Invece di riconoscere JJOniamo che la società economica si componga di 100 corn.ggio!,amente quel tanto di vero che era nei ragio- grnppi Jwoduttori. Potendosi ripetere per tutti quello na.mcnti di tali critici - la confutazione, cioè, della cho abbiamo ,,isto per il primo, In.somma dei 100 gruJJJJi, teoria marxista del valore - ma. provare, nello stc~so cioè, in ultima analisi, l'intera società, troverà il suo mas• teml)o,che le ,·erità fonclamentali della propria dottrina. !!;imotorunconto nel massimo vnlore di ogni unità dei - n1>1>untò 1>erchèrondameutnli - erano da tale teoria f!;UOi ))rodotti. ·Ma, come ò noto, secondo la teoria mar• indi1>endentij si sono ostinati nello scolastico aut sint 1tl xista, il \'alore dei prodotti ò dato dal layoro. La società simt cml 110,i sint, e, difendendo con racldoppiata tenaria dum1ue, e, per essa, l'insieme elci capitalisti avrebbero anche la parte errata. delle loro idee, sono ,•enuti a con• interesse n riciware i loro J)rodotti col nrnggior lavoro, fermare quella credenza intorno alla priorità della teoria col costo maggiore! L'assurdità di <tuosta estrema e 1>u1· del valore, su cui a11punto si bn1a\'n110gli attacchi degli inevitabile conseguenza è tale, che ltie1mlo, a.clesempio nHcrsal'i. -· il \'Ot'Ofondnto1·e di quella tcorin. che i marxisti si Si separi, invece, comJ)letnmontc, l'analisi dei due fe• ostinano n. chiamare soltanto cln. )larx - ha dol'uto in• nomeni; o la. teoria marxista. del profitto verr:\ mcssn. trodul'l'e nel capitolo 20. 0 dc' suoi l'rincipil una. tarclirn nl sicuro - per la parte di verit.\ che contiene - dn. distinzione fra valori di l'>Cambioe ricchezza, e rirono- ogni pcricJlo del valore, o cadrà la. ragione 11rincipalc seerc che non sta meglio quel J)OilOlo il quale ha i piì1 delle rritichc scientifiche che lo sono stato mosse flnorn. alti valori, ma quello che abbia. la. ricchezza. 1>H1 grande. Ma In. separazione fra procluziono e valore 1>rescntaun E:tli ò V('nuto con questo n riconosc<'re im))licitamcntc altro 1,trnn<lcvant~gio ris11ctto al 11roblema stesso del f'hC, per i problemi forHlamcntali della J>roduzionc, il \'alorc. conrcUo pili importante non ò quello relativo di valore l•'inchò si creda. clic il vnlore sia 11,rnteccdcnto in<li• (di Rcnml>io), ma. quello a~soluto di ricchezza (vnlori spcnsabilc 1>crlo studio della. produzione, ogni teoria del d'uso). valore ò destinata. a. risentire il pregiudizio di quesbi. Natumlmcntc, non sinmo cos\ ingenui da credere che, immaginaria funzione. Chi voglia. dimostrare come l'unica in una. economia individunlisticn, <1uesto interesso co- causa della produzione sia il lavoro, e come, quindi, il nume e superiore di tuUi i gruppi, qunli J>ro<luttori-con• J>rofltto non possa in alcun modo conihlcrarsi qua.lo sumrdori, si esplichi J>cr una intesa. fra.terna. Ciò f'he ))romio lcµ'ittimo o necc.muio di un contributo 1>ersonalo induco i singoli gruppi a rictn-aro la ma.'i.~imaqunntit?~ del caJ)italista, è trascinClto - J>Cr raggiungere il suo di prodotto al costo minimo o a venderli al ))rezzo J>iù scopo _ a fissare a J>riori una forma•rnlore, la cui dc• bnsRo, ò la concorrenza che si fanno tra loro i gruppi im• terminante sia. esclusimmente il lavoro. Chi pensi invece pe~unti nello stesso ramo d'industria. )In questa con• che anche il capitale abbia diritto - cometale - ad una correnzn, alla sua ,•olL'l,non diventa possibile e non si com• pnrte del prodotto complessivo, clcYe propendere natu• prende se non in quanto - riconosciuto che nella. renltìl rnlmente per una. teoria opposta. La confusio ne tra pro-– unostc$.SOprodotto non è messo alla luce da un solo gruJ)pO, duzione e valore tenclc, cos\, n trasforma .re la ricerca. mn da pal'ccchi in concorrenza. fra. loro- i gruJJI)icom))ICS· della legge del valore nella ,·icer~n. dell,origine del pro• sivi A, B, e, ccc., consumatori del prodotto ricavato dai fitto. Sotto tale a.;;;petto,la. tcorin. ricardiano-mnrxistu. del vnri gruJlpi Z, cioè a dire tutli i gruppi non J>roduttori valore è, certo, fra tutte, quella che meglio serve nel umL della merce Z, desiderino procurnrscue la massima quan• analisi sincera. <lei processo produttivo; e la ostinazione Htà al 1>rezzo minimo, e ~timolino quindi i produttori con cui i marxisti, ancora oggi, la difendono, può appa- del grup1>0 Z a. gareggiare fra loro nel soddisfare questo rirc, in certo modo, giuitiflcatn. La teoria. ricnrdiano• desiderio dei consum:Ltori. I vari gru1►pi Z, alla lor voltn marxista non è la teoria del valore, ma la teoria della - quali consumatori, per esempio, della merce A - pre• prodnzione, cd è in qu:mto diretta a tale scopo che ha mono, insieme con tutti gli nitri, sui gruppi A, e cos\ vin. diritto di e3sere co:1.:;iderat:1., anche da chi la riconosco Ì•: mecliantc questo mcccnnismo - basato appunto, in sè stes3a erronea., q1.:ate l'istrumento di un grandioso sull'interesse dei vari gruppi poi valori d'uso cli tutti j Jll'Ogrcsso scientifico. Co:nunque, ò certo che, da.ta la. i>rodotti che non siano il proprio, che si ottiene, come credenza che l'analisi della produzione debba essere 11:rnltato finale, l'aumento quantitativo dei J>rodotti doi S'.lbOrdmata a quella. do! valore, lo stucho oggettivo del ,·nr1 i::1Ul)Ju,e l'mcrcmcnto dolh\ J)roduziono sociale. I fenomeno ,•alore, 1mphcando la soluz1011cm uu senso o • in un altro d1 un problema. che tende a destn.ro nello • • se1onz1ato le 1>ass1on1 e I J>regmchz1 dell'uomo, diventa Per concluclcrc, la separazione fra nnal11-idella 1>ro• addmttura 11nposs1b1le. duzione e analisi dal Yalorc, o la concezione che uc clc• i: solo dunque colla. separazione fra lo studio del ,,a- riva sulla iutrinscl'n natura del 1>rofltto, J►armi presenti lorc e lo studio della ))roduzionc, che noi potremo pro- duo massimi vantaggi. curnrci, di fronte alla ricerca. dcli(~ legge del valore, JI 11rimo 1·iguarcla la leggo del sOJlralavoro. quella trnn1uillit,\ intellettuale e, conseguentemente, li concetto del so1>rnlavoro, considcrnto qunle cnusn. quello spil'ito di o,servn.zione oigotlirn., che mancnrono del profitto ò, a mio creùcrc, profondamente vero, eco- flnorn n. CAusa 1 appunto, dello preoccupazioni suscitato stituisce la parto assoluta.monto inoppugnabile della toorin. da un erroneo 1wocei;;so.Una ,·olhL nnalizzata l'origh10 marxista del profitto. Ma poichò - dato il processo se- del profitto nlJ'infuori del ,•alore; unn. \'Olta dimostrato guìto dal :Marx - la. teoria. del so1>rnln.voro è sempre che il J>rofitto consiste in una. quantitt~ di prodotti eho raJ>prescntata in connessione colla teoria del vnlore, e la clnssc ln.,•oratricc rica.va, m1l non può consumare; no sembra., anzi, a prima ,,istn, In conseguenza neces- ne:;sunn. legge varrà mai a cancellare quell'origine, o a saria, la maggior parte degli economisti l'hanno ripu• far s~o:npnri!"Cu1n qu'lntità aritmetica di tlro~lotti che,
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