Critica Sociale - Anno X - n. 14 - 16 luglio 1900

CRITICA SOCIALE 217 GOVERNO E AGRICOLTURA nell' :rtalia Meridionale In varie 1>rovlncic dell 1 ltalia lleridionalc si è iniziato un ren 1 ido IAYOrotra le ela,-.,;iagricole, con obbictti\•o di costituire, nel C'omuni rurali, Federazioni agricolo rra produttori o coltivatori, da runzionare corno Sezioni :1J>!lrsedella f.'edera1.io110 C<'ntrale, st:ibilita nel ea1>0- luogo della provincia. Queste Federazioni, attraendo nella loro orbita gli elementi migliori di ,,uestc 1>01>0lnzioni rurali, <lonebbcro anzitutto inculcare, per mez1.o di pubbliche letture e conrcrcnze, l'aclothunento dei lli~temi tecnici di eoltum - in so,tituzione a quelli cm1>irici, :-.C'ia– guratamente srruth\tOri della potenziale fcrtilitì~ dC'I suolo, che sono C01~\ diffuqi e cosl tenacemente radicati nell'Italia Meridionale - allo scoJ)O lii migliorare qua– litath·nmentc e quantitafiva111011te, col minimo m,:zo, la 1>rodu1.ione. rnolfrr, ""so - f:H•e111lo ('apo, al1 1 1101l0 1 alla 1-'edera– •dono ('entralo - si do, 1 robbCr,J co~tituirc in Agenzie cli SJ)accio dC'imateriali e J)rCJ>arati di u.::o(.;;olro,solfato ili rame, eone-imi ehimici, attrezzi moderni, ecc.) a ))rezzi rclati\'amento modici; e in Ag('ltzic tli collo:lmento della produzione. lnflno (benchò quest'ultima 1>arte che, dato il malcon– tento ditru.~, si :wolJ;tcrebbc> eia st', sia stata solo ,,aga– mente nccenrmta), infln<' que~tc nsso<"inzioni donehbero e:-.,,ere le vigili scoltc 1 pront<' alla protesta colletth·a veri0 il Oo\'erno, in CiL--0 di nggra"ii ll;;cali e di qua– lunque 1>roncdimpnto reputato lesh·o per gl'intercssi ciell'agricoltura. A tutto questo movimento salutaro, a cui si appunt.1,110 tante Rpernnzc cli resurrezione economica J}Cr l'llnlia .\lcridionalc; a que.,.to primo J>a_.c;so, che l)reluclercbbe all'introduzione- della coltura. inten.sh• a- nella quale è l'nnenire dell'ogricoltum por \!Italia Mcritlionalc - non f' chi non guardi con simpn.tin. e 11011 c\csidcri port11,ro il contributo della CO0JJCrazionc J>0rsonnle. - E di eS.'-O vn. tlata lode anzitutto a~li li:pettori scola.'~tici, i quali, nelle loro circoscrizio11i, i.e ne sono rosi i propulsori, ditron– <lcndono l'idea con ardore di milit.•rnti e di aJ)0stoli. Vi ò bensì chi, guardando pel sottile, connettendo que11·nttribuzio110 1111ti.flsc11lecol ratto che i :,ignori Ispettori sono, a buon conto, in questa nuova loro ini– •dativa uflìcialmrnlt esplicata, i ntl\ndatarii della .\fi11en;c,; ,•orrcbhe mettere in dubbio gl'intcnti da essi Jmlcsali C' ..... <tut\'-i annu,arne dei celati, ricordando quel trtlc Sehuh:e-Oclit.sch - or~ani1.1.11toredella clns...;;ehworatricc in Ocrmania - che provocò la famo;a filippica di Fer• tlinando r,assalle. Ebbene, resJ)ingiamo 1rnre questi dubbii e attribuiamo ai signori l111>0ttorile migliori o J>iù :-.incero intenzioni del mondo. Ma ricordiamo loro, come e quanto il Oo• ,·orno agevoli la realizzazione del sogno ch·essi Vll– ghcgginno. . .. La flnalifa suprema. di questo mo,·imento rigeneratore è l'elevnmento C'<'0nomicodi tutto il popolo mericlionnlc, dcl\linlero ceto rurJtle, lici prOdllttori rome dei eon~u– mntori, dei J>rOJ)rictnrii como dei prolctnrii. l•:, data l'c• $<:J)lieazione dei pro1>0,;ti 1>rogrammi dello Federazioni agri<.'ole, <paella generale rigenerazione eeonornica 1 indi• pcndentomenlo dngll intenti dei propulsori, sarebbe ino– \'itnbilc, non i;oltnnlo per le eomi:cllucnze necessari:unento dcrh·anti dall'orgnnlzzazionc tecnica clel lavoro agricolo 1 ma anche per le condizioni s1)ecinli del modo di J)ro,lu• zionc locale, onde, in ulHma nnalbi, grinteressi dei 1,ro-– duttori vanno scm))re collegati a (Juclli dei eolti,•atori sul <1u11li ri<.'adono - per i meccanismi $<:p~ciali, comodi~ covo, che pre~icdono alla no,;tra produ:,ione a~raria - ttlnto i vanbgtrl, quanto i danni toccati ai primi. Pcrchè J)Oi la rigencr.11.ionc avvcng.1. 1 perchò i pro– duttori giungano ad athrnre quei J>rogrnmmi delle Fe• dernzioni, i quali giustamente promettono, con l'impiego dei minimi mezzi, produzione migliore e m1ggiorc 1 oc• corre ohe frn C'iSi ,;i s,•egli una gara salutare - ma una. libtm ~ara - allo sco1>0 di attivare e selezionare la produzione, onclo prcpllrnrlo mer<.'nti vnntaggiosi 1 prohil• IJilitù, maggiori e semprn 11iì1proft<'uP di collo<.'nmcnto. C'omo si ,·cdc>,si trattc-rebbo cli intro,lurre, con tutte le suP heuellche eon~e;rucnzc, un rcg-imo di libera coucor– rcuz(t noi campo dell'eronomif\ ngrn.ria: di una libc.•rti conrorrenzn, non solt:111to interregionalc 1 ma. nnchC' o J>rincipnlmentc internnzionalc, ondo competNe, ))C'r c-scmr>io,con 111J)roduziono granaria fransoceanirn. Rolo n tali c-ondizioui po,!òliamo n~p::--ttarci ratth•it:1 salutstro e Pin<.'es.~nntcpcrr<'zionamento tccniro ncll'agri• coltura, eh<' sono due delle fl11alità esf.C'nziali delle nu– SJ>ienlc Feder,lZioni ngricole. Qual è l'nttC'gginmcnto del ùoYerno di fronte a tale problema? ~:i:,o, ~pinto <lai grandi produttori nazionali, Ila inl\ugurato il regime dosrnnnle protezionistn, eo.;\ ne– ra.'fto nlla. no~tra economia; quel protezionismo rhe, as– sicurando ali:, produzione ni:raria 1 arlificiatm,,rte, un J>rczzo elcrnto, dhpen.sa. i 1noduttori dal cercarlo nel• l'utth•itil. e nC'I perr<-"zionameuto tccni<.'o (le\l'agricoltura (sCOlli delle Federazioni agricole! ...) e 11. tutto dan110 dell"immenso 1>01>010 dei ro11s;11mntori,costretto a pa,llarr i generi di prinrn nece'-iitl ud un prrzzo, che sarebbe di molto ridotto senztl i tlllzi protettori; quel ))rotezio– ni:imo rhe, incoraggicrnclo 11, J)rorluzionc granaria pro– tcttt11 anc-hc laddove il suolo 1 J>Crle suo condizioni bio– logirlu\ lo si ribella, im1)e1lisce la produzione di nitri generi (Il\ ,•itC', l'ulivo, in collina) cho lll<'glio e piì1 nb• bondnntemento \'i alli~norobbcro; (Juel protezionismo, inftnc>, che, SUiCIL'\ndo la rapJ>rcsa.i::lil\ doganale degli nitri Stati, ci chiude le ))Orte dei mercati internazionali ai ~et1eri 1 che pure \'i lrovercbbero facile e proficuo smercio; o illA'<'ncra le J>IC'tore dei 11rod0Ui ri~ettnti, onde le disastro,e crii-i, come quella vinaria, in cui ci dibattiamo da oltre un decennio. 1: <1ue.-ito11011 l• tutto. Ben 1•000si potrù. ottenere dalla rcdcrazione degli ~ricoltori, ove <'Ome 'dicono i promotori - venga meno l'np1>og~io del Governo. 11oo,·erno - e...sidi<'ono - ci darà mano per le boniftchc, ci fornir.'1 di mezzi per attuare tutte <1ucllc riforme che sono nei no,tri programmi. l:hhene: a me duole ap11liC'nrea quo.iti ingenui cntu– siai;;mi gli ane.~tctici di J>oche rifrc cloc1uenti; ma è ne• ce•Nario il farlo. Ci aiutcr:'1 1 dunque, quel Go,•erno che, dal 186:? 1111 oggi, ha speso J>Cr lo boniflrhe nell'Italia .llerirlionalc aJllHHm 37 milioni, una media di !)!)O mila lire per anno, come malinconicamente osscn•nrn, nella sua relazione al )lr0g~tto di leg,(0 1>0r lo houifiche, nel 189S, il mi– nistro _l'avoncolli? Ah! c:,so l'aiuta in altra maniera lu risurrezione della. nostra economia rurale: l'aiuta, imponencto un'.l ta.;;~11 - che è l!l piì1 onero~a di 1111/0 it momlo - lii I,. G,-1~ ,,;:u os::ni ettaro di terreno, o una ta~sa. sul reddito - ehe ò egualo :-olo In Au,tria - d<'I 24 'lo - mentre, 1>erò, i ccnte!iimi addizionali delle 1,o,•rim1>osteJ)rovincialo o eo-

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