Critica Sociale - Anno X - n. 14 - 16 luglio 1900

CRITICA SOCIALE 213 un Chnmbcrl:1.in: e ne1)In11·e riesco a flgurarmi l'on. Saracco come un co1H1uistatore di popoli. Lo loro dichiarnzioui furono assai rigliat·dosc, a.ssai tranquille; sembrava ,,o. lc.:;serodire: )la guardate se so110 co:-cche ci debbano enJ)itare addo.~so pro1nio a noialtri t - n mc} poi, mar– chese Yiiieonti \'cnoshi in J>articolarc'i così disinvolto liquidatore di intcrna:t.ionali pasticci, come quello di San Mnn, onde pol'to ancora. nel In JHlrtc posteriore dellii ministcria.lo g-ualdmppn le ,·cstigii\. della riconc-ilinr.ionc <"hinese ! (Oh! ma i c·hincsi hanno i piedi cosi J>iccoli !...) La fine dell'a,•,·en~ura ci seml:m1. i-.or:\ quest.i: che, d0Jl0 un lungo, rovinoso combattere, rill.'•('iri =::;Ile110- tem~e coalizzati.' ,li avere qualche vnntnggio di A'1t<>rra 1 NI allora si affretteranno n far la J)I\C'<', sa\\·~ l'i11te~1·iti\ della China, e le- concessioni o lo gnrnnzie economiche, Jlolitiche e diplomntichc 1 che alla ('hina piacerà di dare C' lii promettel'e. A cemento poi dcll:i pnce, vedremo, suMto dopo, quakhc Sindacato di IJnnchieri euro1>ei offrire alla ('hi,ui 1111 prestito ... a lluone condizioni, C' \'('d.l'emo, come anicnc dei ragni clOJ>O l'urngano, che nssni tranquillamente ripiglierà il capitali:-:mo europeo a le!-:sere la gl'au rete della conquista pacifica, mediante l'intlltrnmento lento cd assiduo, mn implacabile, dello idee europ<'<', :--tc1·rninafrici automatiche deli:t !":Ocietù chinesc. ... I difen;-,ori delln rormola: nè w, 1101110,,ii~ un soldo 1>t>1' fri Ciua, i c1uali hanno avuto la pn:denza di seguirci fin qui, a questo J)nnto - lo sentiamo - ci debbono accu– il11re di ingenuo ottimi1;mo. l)iet.ro l'ignavia cinica della. diplomazia, dietro l'equilibrio delle' gelosie delle 11otenze, dietro l'aspirazione legittima della ripresa in Asia del– l'incivilimento industrialo, ca1>itali1Ìtico e pacifico dcl- 111•:uropa che chiede oggi vendetta per essere tutelata domani contro la impronisa. solle,•azione di nitri rana.– tiri •- dietro tutto ciò, che è 1H1ramontee semplicemente 11ecessifa di <liro!":aCi\'ile e che può J)crsino accusarsi di soverchia fiacchezza - stanno i COl'\'i o le iene dell'af– f/\rismo coloninle, che seguono ogui esercito fiutando l'odor di cadavere; ;-,ta la speculazione affaristica guer– rafondaia, J>ronta a fare, di quello che può essere una crociata civile, unn. campagna di brigantaggio feroce, . -.h\ la casta milih1.re, universale e suprema minaccia alla lilJertà, presta a pigliare il sopnwvento in Euro1rn, so appc1u\. !\J)J)ena qualche ramo,,cello di nlloro, colto in China, ne ecciti l'incomportabilo insolenza. Come guardnrci da tutto questo, se non applicando rigoro-.amente la nostra formola: tt;, un uomo, 11:. 1m soldo? J,a. risposta ò semplice: Yigilanclo, combattendo, me– scolandoci ttno in fondo a.Ila politica nazionale, per scmtarne e denunziarne tutti gli stimoli, tutti gli into– re3si - non isolandoci nella. contemplazione <li una for– mola comoda, n11. a;;tratta, i cui termini, crea.ti per altra situazione, non ri-,pondono più, se non imperfettamente, alla situazione attuale. La guerra del partito socialistn rontro l'affarismo e contro il militarismo è guerra di ogui giorno: sappiamo che, quando comparo sull'ol'iz– zonte il nembo che precorre l'uragano dev:Lstatoro, tutti i parassiti si levano rombando nell'aria con piì1 cupida audacia; perciò doblJin.mo star sempre sulle difese, por tenere rigorosnmente hL casta militnre nei suoi confini JlrOJ)l'idi strumenti cli forza al servizio della nazione; nHLper questo uon pos:-;iamo proclamare addiritturn., fin d 1 orn, che rinunziamo pictistìcamento ad adoperare, uò ora, nò mni, la guona, per la tonuL non aiJlJia a provrt- !ere Paffal'ismo o il militarismo, se pure avvenga mai che una guerr:l alJbiil veramente i carn.tteri cli una ne– cessiti\ assoluta J)er l'ospam;ionc o la difo1m dei 1wincipii foudamentali e pili sicuri del vivere civile e del Jlro– gresso unrnno o sociale. Qui torna opportuno ricordare - a prel'eniro altra ragione dei so-,tcnitori intransigenti della formola che discutiamo - cho l'Italia, sebbene nhbii~ rari interessi in Chinn, dovo compare como l'ultima trn le grandi po– tenze importatrici, ha J>erò in tutto le terre, e :;egnatn– mente nelle due Americhe, un'emigrazione d'uomini cho rostituiscono, si JHIÒdire, la sua mi~lior ricchezza. Questo 00\'erno no.,tro, che non ha saputo alimentare in patria. i figli del J>roletariato e, con le sue ra!Jbio:c;e tas:,e sui consumi, necessarie 11. man tenero bello e groRso l'esercito, li ha cost1·etti ad emigrare oltre alpi cd oltre oceano, dovrìL esso esser anche esonerato dall'obbligo di qun.1- siasi 1wotezionc armata verso di ossi e lasciarli compiu– tamente in balla. delle cu1>ide passioni nazionalistiche, conenti la. fondamentale antipaUa della. concorrenza. economica, rho a quando a quando i::i disferrano con \'iOlcnza di poco minore a quella ilei bo.rers contro gli europei? - 8e domani in lì'rancin, selvaggiamente, si volessero rlpplicn.rc le teorie nazionaliste, e cacciare tutti gli italiani in omaggio alla forrnola fci l·'1wIce au:r F°l'lm• r;ais, il partito sodalista non rcclamcrelJUe (Life-:adi quei lal'oratori? So lo due Americhe, impro,•visamente, col i::istema adott:ito dai Chinesi, si JlrOJ>onessero di ap])lieare in tutto il suo rigore la dottrina. <li Monroe, dovremmo 11aciflcamentc l'icovcrarci i inilioni di italiani che sono i\l lll'asile 1 all'Argentina, agli Stati Uniti? In questo caso 1111che i pil1 7 iulransii.renti i;ostenitori della formola, scntire!Jbero la neccssitìL di una eccezione: eb!Jene, l'i])otesi in nulla diversiftra - come abbiamo a\'uto cura incidouta.lmcnte di rilo\'arc - da quella at– ttrnle; fuorchò in ciò, che i nostri morti e i nostri inte– ressi in China sono di gran lunga di minor conto. Questo argomento, di un particolarismo nazionalista in contrasto stridente con lo RJ>iritornsto affmtcllatore del socialismo, pecca. pure per ciò, che è destinato a rassodare la rama - trop1>0 vera o troJ>JlO sparsa - che l'lhilia non ha che merce uomo da asportare e nennche questo carico !":ao può proteggere! ... ... La. conclusione di (tuesto ormai lungo di.;;corso, maelle ))Otrìt veni!· l'Ì!)l'CSOper CSSCl'O in qunlche ])al'te dilu<'i– clato, vorrob!Je essere questa: .Non si cri.,;;tallìzzi il Jlflr– tito nostro in una. formola., perciò solo che essa ò di– ,,entata popolflre. Noi non possiamo dire: 11011 un uomo, uè un soldo JJer lei Cina, con quella. stessa. assoluta e eonvinta intransigenza che ab!Jiamo detto per l'Africa. 1\'011 è il 11artito socialista che J)O:,sa stranial'.~i dnlla. conqui.sta capitalistica dell'Asia, 0<! esso devo intendere che, tanto più tale conquista sarà J)aciftca. e in forme puramente economiche, quanto meglio !":arlì.garantita In. ))rivata sicurezza. dei caJJitali, dei capitalisti e dei lavo– ratori colà tra;;migrati, ed in questa OJ>eratutta l'EuroJ)a cil'ilo deve essere solidale., Soltanto, il partito socialista italiano, per rngioni Jm– mmente attinenti alla nostra generalo disorganizzazione :-unministrativa, potrà. dil'C 1 non gii~~: 11è un uomo, 11èw1 soldo per la Ci11a, ma: 11èun uomo, 11è un soldo 1:>erqual– siasi imp,·esct cli 9uerra - perchò a tutte sia.mo impre– parati - anche - se non fossimo parenti ed alleati - quando si trattasse di farla col 'Montenegro. M:~ ciò ò nitro discor:c;o. C1.AUD10 Tnr.n:s.

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