Critica Sociale - Anno X - n. 14 - 16 luglio 1900

CRITICA SOCIALE 211 commerciante a squadernare in pubbllco i suoi libri di commercio. Non potrebbe più fare affari, ossia imbrogliare il suo prossimo. S'è visto, a buon conto, i begli afl'ari. che con questo metodo abbiamo fatti finora. n segreto elci trattati gioverebbe se fosse il privilegio di una sola part.e; ma, poichò tutte Jo adottano, si torna pari: di guadagnato, por tutti, c'è il brancoltlrc nel buio. Or è appunto a una. nazione come P[talia 1 che dice di non voler faro una politica di avventuro o ha interesse a non farla; è a una tale nazione che spetterebbe cli rompere prima la tradizione del se– greto - tanto, per quello che ci perderebbe! - e inaugurare coll'esempio un nuo,·o sistema, unanuonl. morale internazionale, per la qualo i popoli, o non i Governi, facciano la loro politica estera. Ci si gua– d11g-nerebbe fra l'altro che ci uesta. non potrebbe pili essere" concertata 11 dai re contro lo nar.ioni. J.: n. ciucsto si arriverà 1 noi pensiamo, quando quella, che og:.:i ò l'Estrema , inisfra, sarà. maggioranza alJa. Camera. Ciò, del resto, non urta contro l'llft. 5 dello Statuto: r>crchò trattati di qualche im1>ortanzn che, dirotrn– mente o indirettamente, non im1)e,;11ino a spese, non cc ne può essere. r trattati, poi, che impegnino a imprese guerresche, ò evidente che non solo impor– tano necessariamente " oneri olio ri1rnnzo 11, mo. pos– sono condurre altresì n. " variazioni nel territorio dello Stato ,. E'rattanto, o finchè il po1>olo non abbia rironqui– stato il dominio pieno di sò stesso nei ra1>porti col– l'estero, la funr.ionc del Parlamento, chiamato a dar co11si1?lied autorizzazioni in materi" internazionale, ignornndono affatto la portata e le conseguenze, ò la piì1 halorda e g-l'Ottcsca fum;iono che imaginAro si J)OSSfl. Tutte queste, lo rir>cfouno, sono idee molto sc111- l)lici. !◄'orse l'Amic·o Hflrzilai trovcrìt. riflessa anche in esse <1uella supina ignoranza. della geografia, ch'e,.;-li l:uncnta come uno dei ma.(!giori dif<'tti del nostro puese. I~ sia pure. Anche questa ignoranza, clo1>0 tutto, ha il suo valore di sintomo. J,n gcog-rafia. si ap1>rcnù(' 1 in g-cncralc, por gli usi dcJIR. vita, dn chi ha molti huiocchi in tasca e rngioncvolc v1)!011Ht. cli viag-1,.?;i~u•f>. ~oi, prima di 1)1'otcndere ch1i nostri uomini di Shtto - come pitrrobbe volere l'amico Bar"'ilai - un csAm(' di ;.reografia d ll'Asia. o dell1Africa, ci contenteremmo di un esame piì1 modesto sulla. geografia. di casa nostra . .Forse, imf>ilrandola. bono, 11011 sarel)hero nh– bastanza cinici per pensare, oggi, alla Cina. lo'll,IL'PO 'l'UHATI. Proprio " nèunuomo, nèunsoldo ',) "' UNA DIVERSA CAMPANA Avevamo scritto quanto sopra, cd ecco da Chwdìo 'l't·cvcs venirci, olFultim'ora, questo 11oto,il cui squillo suona Assai di\'crso, per non dire opposto, dal nostro. Ben vero che, nella larga questiono di principio, chC' e~li tratta dn par suo, noi potremmo fors'anchc di– chiararci seco .d'accordo, senza perciò, sul terreno concreto e 1m.1tieo,rimangiarci mH\.sola delle nostre convinzioni cd affermazioni. D\1ltronde le obbiezioni, ch'egli onestamente. si muove 1 soprnlutto quella del militarismo e dcll'alforismo in a~gunto, non ci scm– lmrno nel suo stosso pensiero cosl superate 1 ch'('g-li sh1 completamente tranquillo .. \Jcno nncora tranquillo ce lo svela la chiusa, doYe pArla <lcll 1 ltalia prf'S('lltc: ma questo, egli a~scn•11.f'ugg('n<lo, ò altro disCOl'hO, 1~: altro discor:so davvero:> Non è cln dimenticare che, nella <1ucstio11cche noi facciamo, <1ui cd alla Cnmcra, non iji trntta. di un:i Cina ipotetica C'di un'ft.alia idc,llt'i ma delht Ci1111 f> dell 1 Halia presenti, delJa Cina senza italiani e dol– l'Halia con infiniti cinesi. Comunque, le osservazioni del 'l'reves meritano esame; e noi le pubblichiamo volontieri, di riscontro alle nostre, dicendo al cauto lettore: t'ho t>osto 11ma11zi; omai 1>er te ti ciba. [,'opinione del partito socialista in ordine alla spedizione In Cina è decisa.: ttè wi uomo, nè un solclo! - Cosl si eSJ)rime tutta la nostra stam pn, con l'Avanti I alla testa. Il discorso di Filippo 'l' urn .ti alla Camera sostanzialmente courenna - anzi, :mticiJ>a,•a! :irolti giornali, come la to– rinese tampa, i quali, per l'ossequio monarchico, non Ri possono 1>ermettere un'opinione radicale sulle questioni della guerra e della. pace, ci invidiano la nostra. deci– sione, che essi non J)0ssono, pur dcsidera.ndolo a.rdento– mente, rar pro1lrin 1 e nell'invidia - che ò la virU1 1>il1 IH'cveggente - ci ram1>ognano di YOlerciquasi precosti– tuire un aub; mornle, un diploma di facile irres1>0nsa– bilità, da rarsi ,,nJere ai Comizi futuri - dOJ>Ole ba.– toste - 1>er rnccnttarc il facile n1>1>lnuso e l'adesione delle folle. In sostanza (cosl il ragionamento della Sl<lmpa e di altri giornali dello stesso coloro} voi socialisti vi mettete nl di fuori della politica nirnionale govornn.– th•n; se questa andrè. l>enc, nessuno vi domanderà dei conti e, nella letizia generale, si bollerà. il trescone tutti insieme; se in\"CC0andrà male, ,,oi potrete saltar su con comodo trionfo a gridare il vostro II Noi nwernmo eletto: uè un uomo, nf 1m Rolclo! n - il quale a jXJsferiori eser– citerà sempre un effetto irresistibile sulle masse: insomma., la situazione che 11.ssumeteò tutti\ cli l)l'ivilegio, porchò cli un termino -- cioè delle 11ecc1-~itfi J>Oliticheimtlollontì il Governo nn:donalo - voi non tcueto nessun cnlcolo, e nello stesso tempo pretendeto rimnnerc sciolti e liberi per giudicaro di tutte le conseguenze! .... Orbene, 1mro n me che il J>artito socinlista opererebbe :-n,•iamento se 1>rovvecle~sead C'\'itnre queste ('ritiche, mettendo coraggiosamente a cimC'nto In rormula: 11/J 1111 uomo, uf' w1 soldo 1wr la Cina, ron lo contingenze cho urgono la politico. nazionale. l,a formula: n<' un uomo, 11(' 1111 soldo ò stata bnndihl da Andrea Costa, che la s,·entolò come unn. bandiera. alla Camera - sempre - nei giorni posteriori alle sconfitto, come nei ~forni successivi alle \'f\ntntc ,•ittoric di Africa. I.a forza granitica di questa rornrnla consisteva in ciò, che la coscienza popolare vi si riconosceva tutta, o tutta vi si adagiiwn: in C'Siìasi rin.~iH1111ova lo sdegno 11or l'av, 1 cntura di couquida, cosl contra rin.allo spirito di un paese risorto in virtì1 del prìnripio di nazionalità; :--i con<Lensa\'a.Il\ 1lcrisionc per la stupidità colossale della conquista. mili taro diretta alla prc~a di banchi di sabbi.a, fatale cimitero di ogni sforzo umano rh•olto ~ scmiuarc od a coltivare; si coneentra\'a il rimpianto per i milioni estorti ai contrilrnc11Ii 1 la nausea J>Crlo frodi o le ba– ratterie degli ap1wovvigionatori militari , la rivolta C'Onlro i metodi assa.,sini di incivilimento, i11augura.ti dai 1,i– nnghi o dai Baldi.-.1-era;si ripercuoteva infine la di,1>e– razione di miglinia di madri, accti.-,nnti 1 sui corpi dei ,::rio– vnni trucidati, hL neroniana imbecillità dei numerosi 'aint-Arnaucl della guerra africnnn. l'er tutto ciò, la tLnzidett:Lrormola, eRpressiono i111ticmc della iinviczza polil'ica, della giusta economia, dei priu• cipii giuridici uazionnli e dell'elica eomune, si scolpl nel cuore degli italiani: uè alcuno potò aecusarla. di ni<'lli– li,.tico di,.interes:-amento dalle s,•cnturc della patria, perc-11(' e.,pres't1.\. in tempo che, accolta, avrebbe scongiurato I<' sventure :-.tc:-::.e. Orn quesbL formola :-i rin\'crdì:-.rr r corre trionrt1lmr11tr

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