Critica Sociale - Anno X - n. 14 - 16 luglio 1900
222 CRITICA SOCIALE turale incremento che questo subisce, le Società veggono saJire la loro rendita senza che sia cre– sciuta la spesa. Il procedimento fu immaginato, forse, nell'intento cli rendere il consumo beneficamente largo, sottraendo i consumatori alla tentazione di rc– st.l'i11gorc l'uso di acqua. per ris1>armiare spesa, ma d'altro cant.o provoca dispersioni inutili di acqua. l~sso non ò certo un metodo giusto, perchè - anche riconoscendo pienamente nella fornitura cieli' acqua potabile i caratteri cli pubblico senizio - essa ò pur sempre un serYizio che i consumatori devono pagare in proporzione al consumo, non in proporzione al• l'imponibile. In fnghilterra, nella pratica applicazione, il proce– dimento contrasta. sovente coi principii che dovrel.r boro informarlo: l'aliquota di tributo addizionale per l'acqua in moltissime citth. scema col crescere elci va.loro locativo imponihile . .1~: questa. una. progressi– vità a rovescio, non molto democratica., che può tro– vare una g-iustificazionc solo noi fatto che il consumo dell'acqua è molto maggiore nelle clussi 1>overe,pro– porzionalmente all'affitto imponibile, che non nelle classi ric che. Sarchbe, a parer mio, molto piì1 logico 11dott.uo - come si fa per il gfts, per l'energhtclet– tric a, ecc. - a dirittura come base il consumo !'CAIO misurnto. E forse - riconoscendo anche piì:1grnnde il carntterc sanitario della forniturfl. e attribuendo a questa pienamente l'indole cli hnpresa,-servizio - si potrobhero sbihilire tariffo per il consumo in mi– sunt 11si:;aimite, in modo che l'imprnsa presentasse un disav1111zv;qut~sto sarebhe colmat.o, poi 1 dai con– trihu(•11ti1 uuitamonto allo altro spese municipali, in pro1,orziono alla. loro capocit,'t.contributiva. g allora - per dare 11ll'impresa un'indole pienamente democra– ticit e per remlero pii, forte il bcnefh.:io sanitario - si potr ehlJo - coma ~ià si prnt.icn n Glasgow o in poche alt.re città. britannicho - si pofrebbe fornire gratuit11111011te l'acqua 11lla parto piìt (lovera dellu IJ0()Olazione ('). Questi, a parer mio, i principii finanziari che delJ– hono rcµ'gcrc lo tre categorie dì imprese municipali. lf. Le imprese industriali municipali debbono dare un profitto. (ltl.iJ)0811l lld Arturo l,11,brloiA). 1. 0 .Se lt 1n·ofiUo ùwoi•a.yyl la, p1·0,llyaUtli 111,11,nfoi• vate. .\rfuro Lahriola 1 nella Critica, del 1. 0 giugno, ha. esposto, intorno ai principii finanzhtri che debbono rcg-gcrc la catoA"oria.delle imprese municipali che ho chia11wt0 i11du~friali 1 alcuni concetti che 11011 mi so111- bn1no i11tora1nontc accettabili. A il'ermt~ il Labriola che, qualora le dette im1H'eso fossero amministrate coll'int.ento anche di ricavnre un profitto, sarebbe resa" indipendente l'nmministra– :done dalla massa dei cittadini ,,, o " meno sonsihilc il contrihuente alle va1·iazioni dello tij)Ct1emunicipali i,• I!) spic~a più oltre il duplice concetto. Postochè l'impresa. municipale deve dare un 1>rofttto, ò naturale che si faccia. il possibile 1>er<.:hè lo dia mas– simo. r,n elevazione del prezzo del servizio segue auto– maticamente ))Orfar fronte a S))cse o dar luogo ad OJJCl'e che h~ maggioranza degli elettori può riprovare. Si dà. i11 <iuesto modo l'esempio del come la volontà. del po– J)Olo J)O,,.sa. essere derisa e si contribuisce a perpetuare jl sistema antidemocratico delle uutoriti'L che si credono ( 1) In 1111<:st11 n11mlcr11 La for111tum 1lùlt'11<:,1u1l11uhlrcUU<:quelhl ~tc~~n f\'(,iui:IQII(: tll() \'Rllll0 sul)cndo I bagni J>0!,)011\rj. B lt:: destinate a 1>rovvederc, di virtù e talento loro, alla vita dei cittadini. Il Labriola presuppone così, che, nei Municipi ove Je imprese danno un frutto, gli amministratori mu– nicipali possano disporre a loro piacimento di questo frutto, senza che Ja. cittadinanza so ne interessi. Mu, in fatto, quel frutto :,;iaggiungo al gettito dello im- 1>ostce ,,a ad a.limcntarc i vari servizi: un buon ordinamento amministrntivo e sopratutto una elevata educazione politica, un largo interessamento alla cosa pubblica da. parte della cittadinanza, costringono i reggitori municipali ad una amministrnzione onesta, avyeduta 1 ossequiente ai voleri del corpo elettorale. Se l'azienda nnrnicipalc non è rettnmente ordinata, se l'educazione politica non è forte, se non è costante il controllo popolare, lo sperpero può aver luog-o così nei Municipi che rict~,•1010 profitto dalle imprcsc 1 come in quelli che non ne ricavn110, e può iWCrc luogo tanto per i fondi ricavati 1ncdiante imposte, quanto per i fondi forniti dallo imprese. Re il Municipio gcriscc l'impresa al costo - come vorrebbe il ],abrioht - quando esso volesse f'urc nuove spose, assenna.te o dissennate, subirebl)o certo il controllo dei co ntribuenti 1 i quali farebbero sentire i loro " strilli ,,. Reco invece quanto, secondo il no– stro autore, accadrebbe se quelle imprese recano un profitto: " Occorre un aumento di reddito? Si ac– cresce il prezzo del servizio. 11 i\la - mi paro im• possibile il negarlo la cosa non 11asscrch ho liscia. qtwnto suppone il La.brio la.: a~li stl'illi dei cont.ri· buenti si sostituirelJbcro gli strilli dei consumatori 1 e sarebbero strilli ben pili acuti e uvcnti un'efficacia di controllo e di freno ben più forte. Le mutazio11i nei prezzi dei servizi sono pili scnsihili e piì1 genc– ralmc11tc o,,iclenti che non le mutazioni ncllt• im– poste: l'accrescimento dei prezzi, quando non sia ptllescmentc giustificato 1 quando non sia approv1tto dAlla. popolazione, suscib 1,ill facilmente un g-enerale risentimento. Un Municipio, che elew1ssc, per esempio, il prezzo delle corse trnmviarie da 10 a 15 ccntc– simi1 o che elernssc di (fUalchc ceutesimo il 1>rczzo del gas per mc., farebbe nascere llllit mezza rivolu• zione: la cittadinanza. rcclamercbho senza. dubbio delle SJ)ie~zioni. Non è certo un mezzo comodo e s1>ccliti'"o,per impinguare l'orario municipale, quello di crescere le tariffe: certo, in <1ucsta maniera, l'Rm– ministroziono non è indipendente dalla massa. dei cittadini; certo, in questa maniera, non si rc11do110 insensibili i cittadini alle varia.zioni delle spese mu– nicipali. [ cittadini risentono anzi pilt fortemente :,:-li accrescimenti dei 1>rezzi elci servizi quando in questi prt•zzi è incorporata qualche particella cli profitto, pcrchò in tnle caso i prezzi sono gih. piì1 elcvuti. Così la sorveglianzi~ esercitata snlhL vita mu11icipalc riesco più cflicaco là dovo le impr·eso sono ammini: strat.e in baso al concetto industrialo del protìt,to. L'ospcricmrn, inglese ò una riprO\"a di queste affernnt– zioni : sa.rcbbc, io crocio, impossibile trovare l'esempio anche di un solo Municipio inglese che abbia elevato te tariffe, se non per ragioni tecniche strettamento connesse col servizio - ad escm1>io l'attuale 11cc1·c– scimento nel prezzo dei CHrboni. Quanllo occononu nuovi fondi, si eleva. l'ali(fuota tributaria. 2. 0 Se ,lt 1Jl'O/ltto 1·e1ula, autl1u·oy1'eii$ive le -i111,1u·el/c. Affcrrua, piì1 avanti, Art.uro Labriola, che) "' :solo adeguando, sin da. J)l'i11cipio,il prezzo di vendita del servizio al prezzo di costo, può l'i1111>resarealizzare il massimo 1>rogrcsso tecnico n· Secondo lui, <1ua11do t il )(unici pio amministra u11·i111prcsa o ne ricaYa. lucro, per aumcnhtrc questo lucro, ill\'CCC di introdurre migliorie tecrlitllc 1 preferisce il piì1 to111udo sistema f\i elevare il prezzo ciel sel'vb-;io. Poi Luhl'iola In im•
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy