Critica Sociale - Anno X - n. 11 - 1 giugno 1900

CRITICA SOCIALE 1G7 Ma certo l'uomo pili interessante venuto dalla chiesa alla politica, Ja personalità piÌI ricca e com– plessa, prodotto genuino di questo periodo· di tras– formazione del.la Yita tedesca, è il parroco Naumann. Egli ò a capo di un nuovo partito nazionale-sociale e scrirn una Rivista, Die Hilfe; il parroco raccolse nelle ultime elezioni 4000 voti, o il suo partito com– plessivamente 27.000 voti. Naunl'ann si dice socialista e afferma anche di essere rimasto buon cristiano. Lo è rimasto infatti in una colonna della sua Rivista, dalla qua.le egli parla con Dio, ogni settimana, in una prosa ricca di Jirismo; qui ]\mimo dell'antico parroco trabocca di amo.re universale. :Ma voltate il foglio, e troverete il poiitico del cosicletto realismo (RealvoUtiker), che discorre soltanto di importazione, esportazione e con(Juiste coloniali. Questo socialista e questo cristiano non ò che un tedesco, dal tipo modernissimo, in cui un grosso ma.rxismo si presta a substrato d.i una politica fecle– riciana o bismarckiana che sia, un tedesco affamato di terra 1 inehhriato di potenza, pieno di fede nei cannoni e piì1 nelle corazzate e con un concetto materialo e violento della massa. 'J'ratto tratto, è vero, egli si riprende e dice: " Vi stupirete che un parroco parli a (Juesto modo; ma che volet.e? la po– litica è un'altra cosa, e.... Jesu.~ Cltristus 1l'fn' kei11 Poliliker !,, * * * Al contenuto del pnrt.it.o Nn.umann allusi già sulht Critica <1uamlo vi parlai del progetto lii flotta. Ac– cennai allora. a un ordine di argomenti abbondante– mente e popolal'lnente svolti in (Juei giorni dai profes– sori cli storia e di economia per trascinare i socialisti all'imperialismo; argomenti, dicevo, che potrebbero venir designati col nome di " bernsteinismo esage• rato ,,. Un bernsteinismo - ai lettori della Critica non vi è certo bisogno di ricordare che cosa rappre– senti il Bernstein noi socialismo tedesco-. un bern– steinismo, portato alle sue estreme e forse logiche conseguenze, è una democrazia socialista che rico– nosce l'imperatore, seconda i piani imperiali cli con– quista coi cannoni e con le corazzate, avendone, per compenso diretto, una maggior libertà e, come com– penso indiretto, per via. dell'espansione industrialo, una nrn.ggior fioridez.za economica. Questo e non altro è il fondo del Jibro del Nan– mann; si prendono le mosse nello p1·ime pa.gine eia Liehknecht e eia lfobol e le ultime sono una glorifi– cazione della politica. personale dell'imperatore. Per dare 1111 po' allegramente una rapidissima. idea elci lihro si potrebbe stabilire (Juesta. progressione: J,iebknecht - nebel - Auer - navicl - Bel'llstein- 1•fo.umann- .... Guglielmo H. Ma vii prego di non sorridere; sopratutto, ripeto, non vorrei che prendeste il Naumann per un sogna– tore di pacifica;r,ione sociale, che scriva fogenuamente il suo sogno; vi ho già. detto qual tedesco egli sia; 9ra, il suo libro è tutt.o cose 1 tutto cifre, sachUcll, come dicono qui; è una rappresentfl.1.ione abile e chiara del giuoco delle forze politiche in Germanin 1 ricondotto al suo fondo economico; una guida sicura attraverso i labirinti della politica tedesca, è ne vorrei augurare una simile alla letteratura politica italiana, così scarsa; e aJJ 1 Hmto sulle cifre e sulle cose vuol essere fondata, con rigorosa dimostrazione, la neces– sità clelPimpero sociale o del socialismo imperialista sostenuto dal Naumann. Se il Jibro anzi pecca da qualche parte, è ap1)unto nell'aver condotto tanto innanzi questo metodo, che Vorrehbe essere cli derivazione· marxista, ciel fondarsi sugli interessi materiali de1le classi, da ridurre la politica in cifre e da prendere le cifre per uomini. Il Naumann 1 colle cifre dell'esportazione e dell'im• portazione, colle cifre della popolazione agricola e industria.le e con molte altre cifre, viene infatti a dimostrare: che la possibilità di una politica couser• vatrice--8.,Zrflria è finita in Germania; che essa fu solo possibile perchè l'interesse clell'industria e quello deJ– J'agricoltura a una politica proteziou.ist-a procedettero per un certo tempo di pari passo; che ora tale pa– rallelismo è rotto, all'industria non bastando eia gran tempo pili il mercato interno, e occorrendole un campo sempl'C più vasto, il mondo (cl'oncle po1itica di una rela.tiva libertà commerciale e flotta grande); che dunque alParistocrazia agraria ò destinata a succedere nel Governo - pur forse attraverso a un periodo clericale - l'aristocrazia industriale, quella che non sta ancora nell'Almanacco cli Gotha: i principi del ferro, del carbone, clelJa Banca; che il naturale so– stegno cliquesta aristocrazia ò la massa operaia, quella colta e organizzata; che, clun(Jue, su di (Juesta deve riposare la futura lVeltvoliMk dell'[mpero. 111:a cotesta politica mondiale, che s 1 impersona neB'imperatorr, non si ùt senz'armi, senza un grande esercito di te1Tf~ e una grande flotta; cl'onde: la democrazia cleye con– vertirsi al militarismo. Quando l'imperatore trovasse una Sinistra., abbracciante i socialisti, che gli votasse le spese militari, tutto l'orientamento della sua poli– tica si volgerehhe da questa parte, cioè diverreblH) inclustriAle-sociale. " Se la democrazia socialist.a pos– sedesse intuito politico, andrebbe c~U'impera.torc. ,, . * • Io non intendo qui di discutere il librn; voglio $Olo dire del suo vnlorc cli sintomo, poichè ne ha. certo uno, e non liC\'C. l~sso appartiene a ()nella confusa e spuria let.tcraturn, sorta intorno alJa cosiclet.ta crisi ciel marxismo, che è la crisi della politica proletaria come fu condotta per tanti anni dal pHtito socialista tedesco. Il Naumann d.ice che il partito socialista non è pii, un partito rivoluzionario - si prenda la parola nel senso scientifico o nel senso pratico, come vuolsi. rn verità chi dimori un poco a ]ungo in Germania non ha un'impressione diversa. n rivoluzionarismo del partito tedesco si è rabho– nito in parte per la rallentata o mancata azione di quelle cause, che avrebbero dovuto in breve (la data subì parecchi rinvii) precipitare in un crac il mondo capitalistico. Una generazione non può passar Ja vita coi pugni tesi. Ma codesta delusione non ha toccato soltanto i socialisti tedeschi; tutti i partiti socialisti l'hanno sofferta e su quella vanno gratla.tamente mu– tando contenuto e tattica. Ciò che è speciale alla Germania è la fornrn. poli– tica che questa. delusione - se è lecito così espri– mersi - assunse, cioè il sorgere e il rafforzarsi dell~t potenza imperiale fondata sul militarismo. li socia– lismo, bisogna ricordarlo, come dottrina e anche come partito, nacque prima doll'Jrnpero, prima delle guerre, nella Germania divisa, col primo sorgere delle in– dustrie. J I popolo era allora, povero e antimilitarista, e antimilitarista era la Camera dei deputati di Prussia; tutti ricordano la lotta sostenuta da Bismarck ·contro Ja. Camera e i procedimenti incostituzionali con cui fu accresciuta la potenza militare prussiana. l~bbene, l'antimilitarismo ebbe torto; due grandi guerre vittoriose gli cUeclero torto; la storia è fatta così. Da allora i tedeschi, unificati sotto la casa Hohen– zollern, son cresciuti di potenza e riccheiza; Ja mo– narchia vittoriosa, se anche non è lei che ha. fatt.o crescere i camini degli opifici, ha dato la sicurezza per piantarli - questa è almeno l'opinione che valse e vale, fosse pur anche soltanto una illusione - ha aiutato l'opera delle cause misteriose per cui da trenta o quarant'anni il popolo tedesco s'è messo a lavorare poderosamente con risultati mirabili; la posizione in– ternazionale, che esso ha ra.ggiunto dall'essersi costi.

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