Critica Sociale - Anno X - n. 10 - 16 maggio 1900

CRITICA SOCIALE 157 Jn Francia, il problema del pane municipale ha.a.ppns– sionato vari studiosi e pro\·ocò diilJHtte interessanti in qualche Consiglio comunale. A Parigi, nel 18 1 un gruppo di consiglieri socialisti, affermando il do\'cre dei ì\hrnicipi di prendere tutte lo 1Usposizioni aventi per iscopo di procurare ai loro abi• tanti alimenti di prima. qualit!L ed al miglior prezzo, e considerando che questi risultati possono soltanto otto– nerr1i dalla. organizzazione municipale dei mulini e dello ))nnetterie, clelle macellerie e dei mngazzoni alimentari 1 do,·e I di\'ersi generi siano distribuiti a prezzo di costo, proposero al Consiglio comunale In istituzione di 1111 ser– Yizio municipale di alimentazione con magazzini in cia– scuno dei" ,•enti circondari di Parigi, indicando anche lo norme per la derminazione dei salari o degli orari di lavoro t)Cr tutti gli operai dn. adibirsi a questi servizi. La proposta cosl complessa, e teudontc a _trasformare tutti i JJrinci1>alise1·\•izi alimentari, venne trasmessa per lo studio afl apposita Commissione vigilante l'Ammini. straziono generalo e l'annona, ed il 111·esitlonte di quesb Commissione - 15ig.Leone Donnat - riferl con SJ)ecinlo rapporto a I Consiglio municipale il 16ottobre 1888,con– cludendo pel rigetto della J>roposta. Chiunque esamini il rapporto nonna~ con animo se• reno e senza alcun preconcettoi non 1rnò trovare giusti• flcate le conclusioni a cui ò venuto il relatore. Non una dimostrazione categorica, non un solo fatto comprovante Il danno che verrebbe al Comuni 011 ni consumatori dall'esercizio municipale di speciali stabilimenti di pani– flcmdone. Il Donnat, nelle indt1gini relativo all'andamento delPin– dustria privata di panificazione, constata. - ad esempio - che la Commi.;;siono mUnicipale 1ler l'accertamento del ))rezzo del pane aveva con diligenza determinato, nel 1884, lo SJ>CSe di fabbricazione nella quota di L. 20 1 70 per ogni sacco (I) di farina, per una J)anetteria che lavora,,a due sacchi al giorno; mentre la Camera.sindA.cnlo dei padroni fornai di Parigi vello portata questa quota n L. 27, con uno sbal1.o quindi in pii, di r.. 6,30. O i computi della. Com– missione erano errati, od era eccessin\ o dannosa ni con– sumatori la pretesa dei fornai! Ma lo stesso Donunt devo riconoscere che la Commis,ione a,·eva istituito com))uti diligentissimi nll'a))poggio di Jlrove cd indagini rigoroso ratte nei J)restini di Parigi do\·e si lavorava meno e 1rnr con-,eguenza il coeftlciento clelle SJ>esogenerali di fab– bricazione era pili elevato. Esistevi~ dun<1ueuna sprOJlOr· ziono trOJ>J>O forte, che raJlJ)resentaya un profitto rile– Ytmtissimo poi padrone fornaio. ~:bbone il sig. Donnat, di fronte n. <1ucsta coustataziouc, afferma che sarebbe desiderabile vedere questi benefici ridotti almeno alla mei1\ nell'interesso dei consumatori) mn so~giunge che questa riduzione J)uÒessere .trascurata perchè Jll'OCurc. rohhe J)OCO Ynntaggio ni parigini! Prendendo acl esame alcune Società. COOJ)erativedi pn.– nitlcnzione, il Donnat accenna a quella di noubaix, cho nel IR86 confezionò kg. 1.287.000 di pano assortito. In quell'anno i soci (1327) com))erarono alla. loro Coopera– th1a tanto JJnne J)Cr un importo di 419 mila lire, ripar• tendo in fino d'anno un dividenclo di r,. 0 1 23 JJer ogni lira di t'Onsumazione. Or 1,ene, nel mentre il relatore ammetto cho i consumatori fanno bene ad organizzar.~i fortemente a.Ilo seo1Jo di diminuire per sò stessi il costo della vita 1 o riconosco con sodclisfaziono como il ser, 1izio collettivo intra1ueso da quelln ~rande Cooperativa funziona benis• simo sotto la direziono intelligente di un capo re:-ponsn.• ( 1) I Sf\CChl di r11rlnf\ ijQIJOCfliCOl(ltl liii Clllloi;rrmnml R peso ll"ÌtO, bilo abitualmente interessato al suocc~so, spronato dalla continua, attiva ,•lgilanza"dci consumnto1·i associati; ,•ione poi ad affermare che tutte queste favorevoli condiidoni non possono essere quelle di un senizio 1mbblico muni• cipale; che i 1>oteri pubblici non sapranno lottare contro l 1 industria priYatn come Jlraticano le grandi organizza– zioni COO))oratiYe; e si domanda infine se impiegati mu– nicip~li, attaccati al loro salario ed allr~ loro pensiono, a\ 1 ranno l'occhio così aperto e saranno cosl esperti como intraprenditori privati e dil'ettori di Coopera.tiYe. Qmlle differenza possa esservi tra. impiegati soggetti ad un Consiglio diretth•o di una CoOJ)erativa ed altri dipen· denti da una Commissione municipale delegata a prcsic· dere uno stesso sen 1izio, noi non snJ)rommo rile,•are, o lo stesso sig. Donnat non riesce a. dimostrare nel fi:UO 1'.lf)J)orto.11 ser"izio di panificazione esercitato dal Co– mune è qualche cosa di pili completo ecl esteso di quello che J>Ossaessere disimpegnato da una organizzazione cooperativa di consumatori. Orbene, come esiste Yigilam:a atth•a da parte dei soci perchò il servizio cooperati\'O llroceda regolarmente, Yerrebbe ancor meglio esercitatn. questa Yigllanza. dai consuma.tori, quando l'azienda ri•• sguardasse l'interesse clitutti, e i funzionari responsal.iill sarelJbero sempre pili stimola.ti a far bcno e a raggiun– gere un completo ~uccesso. Taluni credono che, dopo hl relaziono Oomrn.t 1 la ri– soluzione del problema ciel senizio municipale di ali• mentazione sia gii\ pregiudicata per la città di Parigi e per la Francia. Noi non lo crediumo affatto. I consiglieri municipali di Parigi: Urousse, Pnulard, Chobert, Joffrin, Vaillaut 1 Dumay, 1-'oillct, Lavy, ltétios, 'Simon SoCns, o quanti altri sostennero l'organizzazione di un completo senizio municip3le di alimentazione, non intendc,·nno affatto - como si \'Olle far credere - cli perseguitare i 1800 e più J>adroni fornai, insieme alla grande quan– tità dei macellai. };;si non partivano cl:\ bassi concetti di persecuzione o di vendetta, ma. da un grande prin– cipio innO\'atore, cho ,,uol rifl.lzato lo sorti del I>OJJolo nmmodcrnate le funzioni elci Comuni, lo quali de, 1 0110 cssoro indirizzate sul serio, meglio di quello che non siano ora, al miglioramento economico, igienico e mo– rale dei cittadini. Quello del 188 ,,a lodato come ten– tatiYO energico per rendere i lhtniciJ•i altrettanti fattori dì trasformazione economica, contro di irradiazione di benessere e di J)l'O\'Vedimenti a.tti t~ soclclisfaro COn\'e• nientcmente ai principali servizi o allo funzioni di prirt• cipale e generalo utilità. Potrà dirsi che a l..,arigi si è chiesto troppo in una volta, ma. non si 1>otrà mai sostenere che le aft'ernrn– idoni del Donnat o il voto della maggioranza, contrario alle pro1>oste del Oru))JlOconsigliare aociali.~tn, nblJiano irremissibilmente condannata. lu riforma .. Si ritornerìt all'attacco in ordino SJ)arso, con proposto singole, si stu– dier1ì.nuo,•amonte il JJroblema. sotto i vari suoi nsJ)ettl, e bisognerà arrh·aro - rosse 1rnro per esclusive ragioni igieniche - all'organizzazione del servizio munici1)alo di alimentazione. JI Oonnat ·ha.già riconosciuto il dovere, che hanno i consumatori, di organizzarsi in Cooperativo por migliorare i scr\'izi alimentari. Il Museo sociale di Parigi, dando conto di una inchiesta compiuta. diligen– temente sul funzionamento delle orgnnizzazioni coo1>e• rative cli produzione e consumo dei generi alimentari di prima. necessità, rile,TM•n.recentemente come l'an•o– nirc non sia trOJ)JlO1>romettente J)er le piccole Socieb\ 1 mentre è reso semp1·e più sicuro il funzionamento del!Q grandi organizzazioni. I .\lunicipi sono le grandi orgn~ nizzazioni cooi)Ornti\'e dell'a.Yvenire, e i )I unici vi dell 1 in1•

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