Critica Sociale - Anno X - n. 10 - 16 maggio 1900

CRLTLCA SOCCAL'~ 155 classi lavoratrici siano colpite dal fisco; ora. invece abbiamo provato che una pa1·tc di (lucsto carico - cli tato o comunale - devo necessariamente rica– dere sullo s1>alle del proletariflto. Xon esistono mezzi 1>erscongiurare taJe trasla:1.ione, almeno nei riguardi dello imposto munic iJ)ali? Preci samente in ciò sta la eflìcacia del socialismo munici1>ale,como strumento di trasformazione sociale, 1>crmcttcndoosso Paclozione di misure, ripugnanti allo funzioni di Stato, che n,•vi– cinano la ronlizzaziono degli scopi tendenziali del socialismo in genere, cioè la massimizzar.ione del rcdclito dello classi lavoratrici. Per tnli misuro Popc– raio, come consumatore, evade hi percussione fiscale in limiti abbastanza notevoli. . ·. Tranne i casi in cui l'imposrn i,ul reddito colpisce urnL fortuna, o improdutti,·a o di mero consu1110per– sonale privato, essa. si risolve in un'imJJosta sui beni o ijerYizi.di consumo :.;-onerale; così essa 1.mò facil– mente scomporsi in una imposta fondiari a, sui fab• hricati e sui generi cli consumo personale. Pigoliamo per esempio quella 1>arte doll'impost;i sul reddito che riguarda. redditi di fabbricati; il proprietario - in condizioni ordinarie di edilizia -:- è sempre capaci– tato a consolidnrc nel fitto l'imposta, e ciò tanto pii, facilmente qui111do trnttisi di imposta glob !l.le , cioè di imposta che non colpisca il reddito nelle sue sin– goli fonti, ma in generale e senz:l discm~sione alcuna. Trattisi quindi cli un fabbricato ad uso di gente po– vera o ricca l'imposta lo colpi~cc l'istesso ccl il pro– prietario 1>nÒ farne scontare l'ammontare al suo in– quilino, ricco o povero che sia. rn questo caso determinato, rimposht globale sul reddito è pili pericolosa. dello imposto speciali sul rocldito, che consentono particolari esenzioni per speciali casi. Col sistema delle im1>ostc singole il su1>eriore fiscale [)Ub esentare da imposte i fabbricati inferiori nel un ce1·to valore di fitto; col sistema della imposta 1-'i0bale ciò non ò piì1 possibile; 11ccert:tto un reddito possibile, bisogna colpire. Del resto le ))arti– colari eccezioni 1 per i redditi proYenionti da fabbri– cati di questo genere, sarebhoro, oltrochè ingiuste, nel riguardo del proprietario esente, anche inutili, poichè, producendo uno speciale buon mercato per lo abitazioni pii, mod~ste, ne accrescerebl>ero In do– manda e ne farebbero salire i pre1.zi . 11 consumatore sconterebbe, sotto forma di 1 >rezzoc1 ·03cente por ra– :zioni di mercato, la diminuzione di prezzo emerg-ente dalla esenzione fiscale. JI risultato sareblJe dunque nullo e non c3rto degno della fatica. Non paro •1ui11cli che Ja misura propost1t nel pro~ramnn municipale cli Lione del l'urli Ow-rirr, di esentare da ogni contri– huzione i fabbricati il cui fitto è inferiore ad una certa somnm) sia troppo raccomandabile. Pe~"'Jio ancora -vanno le cose per lo imposto g ra– vm1ti i g'ancri ài, consumo perdonale. l• :vic:t.toil tra– sferimento 1>erlo <1uotedih'erenziali dell' imposb pro– gressiva) il trasferimento non può evitarsi 1>er la quota minima, che è, generalmente, la pH1alta. 83, ()C'I' esempio, si abolisse il d!lzio do~anale sul gmno o si imponesse una somma pro1-.orzionalo su tutti i grilnisti, In produzione interna dovrebbe proba,bi– mente c3sero ahhandonata, ma il preizo del grano crescerebhe di tutto l'i'unmontare dell'imposta. relati– vamente ai prezzi degli altri paesi, ove, por ipotesi, non Yi fosse dazio. All'interno del pa{!se il prezzo d~I gl'ftnO sccmorebbJ di fronte a quello prececlonto, ma non scemerebbe 1.li tutto I' 11mmonbuc llel Jazio. '.l'ali variazioni 1> osso noesattamente misurarsi. Mettiamo che il paese .A consumi 1111 milione di quintali cli grano, di cui 500.000 introdotti da fuori e 500.000 prodotti all'interao; o che sul grano intro• dotto gravi il dazio cli una lira. Lo Stato incasserà 500.000 lire per il d1lzio, ma. i consumatori no p3gh~- rannno un milione, essendo effetto del dazio far sa– lire di uuu lira il prezzo di tutto il grano \'enduto, interno cd estero. Hin abolito ora. il dnzio ed imposto sui venditori cligrano un tributo g-lol)alc di L. 500.000, da. pagardi in proporziono del grano venduto. Per effetto di traslazione, il milione di quintali di grano venduto all'interno del paese costerà ora 500.000 lire meno di prima, ma i consumatori non saranno in tutto esenti dall'imposta. Ove si faccia l'if)0tosi che la classe lavora.trico co– stituisca la massa dei consumatori, si poti·à conclu– dere che l'effetto d'una riforma. tributaria, la quale sostituisse ai tributi indiretti i tributi diretti, non stabilirebbe JHll' il consumatore prolctado una com– pleta esenzione . Bisognn. nv,·crtirc che una esenzione 1>erfett11, come tutto le cose perfette, non ò 1 1i questo mondo. l~ntro certi limiti la classe lavoratrice non può sfuggire ai carichi trihuhll'i, nò ))Oi sarohl>e giusto che ne fosse completamente esento. Basta, in fondo, che si rai:r– giunga. quella certa media equità, ohe costituisce l'essenza dolio. giustizia umnna i Ja.g-iustizia assoluta Pnhbandoniamo volontieri illle essenze diYioo. Oggi lo classi la,•oratrici pag-ano ad un di1>rcssoquasi tutte le 01>ere della pesante macchina dello Stato; quello che può ottenersi è che paµ'hino insieme tt chi pit1 ha, in attesa del giorno cho la eliminazione delle classi abbia per effetto che le spese pubbliche stieno, et vow· cause, tutte a carico dei lavoratori, ossia. dcll'intertl. massa sociale. Per ora <1lrnlche cosa pub nm,i ; ed ecco come. . .. Uno dei fatti dei riunii maggiormente soffrono le classi la,•orntrici è l'alto prezzo dei g-eneri al minuto di fronte ai prezzi all'ingrosso. La dispersione del piccolo commercio, l'uso del credito, le abitudini lo– cali, aumentano in modo scandaloso il prezzo dei generi venduti al minuto. Uffizio del Municipio nuovo devo essere di g-arantire il proletariato da queste indelJite percezioni. Nelle grandi città dei paesi ve– ramente ch•ili l'uso dei mercati puhblici è un ottimo preventivo contro l'ing-ordigia dei prh•ati speculatori e la ignoranza lielle masse. Ora occorre sempre piil svolµ-ere queste istituzioni e dar loro importanza di veri uffizi pubblici. [ grancli mercati pubhlici 1 unificando il prezzo ed attivando hl. lihem concorrenza, liberano le classi 1>overedal parassitismo piccolo bottegaio. Rendono inoltro possibile quel controllo igienico 1 nel quale sta tR.nta parto degli ohblighi delle autol'itil. locali, e con– sentono speciali misuro fiscali a vantaggio dei con– sumi popolari. Noi sap1>iamo in cito moclo i )l.unicipi di Birmìngham e .\fonchester abbiano s,·iluppato il sistema doi 1nercati pubblici. Secondo me, il passo piì1 i111ut111.i dovr<.'hhe consistere nel rendere obbliga.~ torio pl:!t tutte le cittìt il prezzo fissato noi mercati pub– blici. L'o1)era deJla a.utoricà sorvegliatrice, e 1·azionona– turaJo delln lihern concorronzn 1 frusterebbero sempre piì1 la possibilitì~ delle coalizioni mercantili o gli artificiali rialzi di prezzo. fnfinc un particolare sistema di esenzione dai carichi fiscali, per i mercati pili spo– ciahnente f'requentflti dalle classi povere; poh'ohb0 addurre ad una parziale esenzione dei consumi popo– lari da, ogni trasferimento elci carichi diretrarnente im1>osti tli produttori o commercianti che trnflicano nei mercati. Quanto ~11n·ohlema delle nhitazioni operaie, occorre <lichia.rare che la i;ua soluzione è solo possibile col .\funicipio costruttore e proprietario. Qualsiasi altra soluzione avrebbe, oltre l'inconveniente di riu scire a misure di t'a.voreggiamento di s1>cciali pro1 >ricta.ri, anche l'altro, asistli più gravo, di riuscire incl ficace. n ~Iunioipio costruttore e prO(H'ietario significa l'inizio di quel sistema di proprietà pubbliche che surroga

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