Critica Sociale - Anno X - n. 9 - 1 maggio 1900
140 CRITICA SOCIALE sistema. tecnico clel produrre, ma il mocime11to dfrello a couseyufre il massimo <li Wnessere compatibile con lo svilltJJJJO storiconigyiuuto dall 1 uomo e dalle socielti mmme. Siccome, in ultima nnalisi, la somma. dello sfruthnnento mercantile e fiscale ricade su quelhi vastissima frazione del mondo consumatore ch'è la classe la\'oratrice, la. rimozione dei mali che colpi– scono il consumatore si risolYO in un miglioramento del tenor di vita della classe hworntrice, alla cui clc· rniione indefinita. tende il socialismo. Ne deriva che una misura riYolta. ad accrescere, attivando la. libera concorrenza, il benessere collettivo è nello spirito dell'agitazione socialistica, per quanto di apparente– mente ripugnante possa esservi fra il princi1>iodella libera concorrenza e la conct... zionc tradizionale ed ufficiale del socialismo. Se questo modo di vedere intorno 111socialismo si considera g-iustificato, In prn.• tica socialistica seconderà at.tivamcutc, in tutti i casi cli monopolii artificiali, il conseguimento della libera concorrenza. La politica socialistica, sin qui favore· vole all11.libera introduzione ecl esportaz!onc di tutti i generi di consttmo popolare, e ciò in quasi tutti i paesi cl'Ruropa e d'America, porge un valido aiuto a tille opinione. Diversa OJ)inioue ha 11Economia dei monopolii na• turali. J-'cr fJUCstinon essendo possibile ricorrere al rimedio della lil,>era concorrenza, l'l;iconomia, anche liberale, ò d'avviso che i benefict risultanti dal mer nopolio siano dernluti alla societìì.. rt Leroy•Beaulieu ed il .Pareto no n sono cli diverso consiglio, salvo che spesso ripugnano al.la misunt cli devolvere alla società. il ))ossesso elci beni m onopolizzabili per preoccupa– zioni, anche troppo giustificate, intorno alla maJa am· ministrazione che per solito gli enti collettivi fauno elci beni pubblici. Preme stabilire che in generale la socializzazione cli certi beni non si contrasta. in 1>rincipio dalrEcer nomia e solo si fanno delle riserve intorno alla tecnica dclPamministrnzionc loro. - Uisogna aggiun– gere che molti mono1>olii artificioli portecipano del carattere del monopolio naturaJe. Un'impres::L di tra• sporto interno o di distribuzione cli acque, gas_,luce elcttl'ica a tutta una cittfl, per la stessa entib\ dei .capitali che importa, esclude la libera, concorrenza. Jn l•'rnncia, do,•e pure il risparmio ò così attivo e le sue fonti tanto piìt vistose delle nostre, si è strana– mente colpiti vedendo a un dipresso comparire gli stessi nomi in tutte le grandi speculazioni finanziarie. La " feudalità borghese,, non é uua frase del Considé• rant; essa esiste e vive alla luce ciel sole e prospera. in pieno e teorico regime cli libertà contrattuale. L'inefficacia delle prediche liberali sul corso delle società. contemporanee, che fa apparire i liberisti puri come utopisti anche piil immaginosi e sca, }iglia.ti degli stessi socialisti, deriva per tre quarti d 11ltra– sourare che esse fanno la realtà ciel mono1>0Uorela• tivamente a. certe imprese qunndo la. ragione pura non sembra giustificarlo. JJ rimedio Jiberista, il quale risolverebbe il problema con assai maggiore semplicità e naturalezzn, è assai spesso inapplicabile e inadeguato. Laddove il monopolio artificiale riveste tutti i caratteri del mono1>olionaturale, la soluzione liberista. decade di eflicacia, e ripiglia tutto il suo im1>eroquella formalmente socialista. B qui basti questo accenno. . .. Lo ragioni ora indicate servono a spiegare pcrchè, 1ntorno alla devoluzione di certi servizi pubblici allo St:tto e al Comune, non corra dissidio fra liberali e socialisti; ma. esse sembrano sulli·agare parimenti e il socialismo municipale e quello di Stato, mentre è nota l'antipatia elci socialisti democratici per i.I se-– concio ed il loro grande entusiasmo per il primo; anti1>atia-e simpatia che è anche propria, se non a. B1b1otecaGino 1::3,arco tutti, almeno ad alcuni liberisti, per esempio inglesi. Chi scrh•e (per parlare dei socialisti) non esita, mo• clcstamente, a dirsi nworc,·olc a tutti i saggi cli socialismo municipale, mentre non sa celare la. su,1 ,•iva repulsione per il socialismo di Stato, Crede per· tnnto utilo giustificare il contrasto del giudizio, cosa necessaria anche a stabilire 1>crle idee che in se· guito accennerà. sulla funzione democratica del so– cialismo cosiclctto municiJ)ule. 11 principio, sul quale è fondata la devoluzione della produzione cli un scnizio monopolizzabile dal privato all'ente pubblico, è il seguente: che, conscn· tendo esso benefici straordinari a spese ciel con.su • matore, è giusto che dei bcnofìct si giovi tutto il 1mcse, facendo sì che, in luogo di goderli un privato, li goda l'ente pubblico, 'tato o Comune, il quale J)0i li re(listribuisce ai suoi soggetti e compartecipi. i\Ja è vano impugnare che il principio è cli 11atun1 strettamente economica: può quindi serbare valore in economia pura e non in politica, Il calcolo politico è infinitamente piiL com1)licatodel calcolo economico, e~scndone quest'ultimo uno solo degli clementi. Pre– scindendo, per esempio, dalla. evcntualifa- anch'essa economica - che l'amministrazione pubblica di un bene monopolizzabile sia più costosa o fastosa ciel· l' ammìnistra3ione privata, e quindi il mono1)olio pubblico shi meno vantaggioso del monopolio privato, od rtltrettanto svantaggioso, eventualità non al tutto improbabile e per la quole parlano ìnuumereYoli csporicnzo ( ), ad un'altra. cosa deve pì:tr badar~i. Quale sarehhe mai la conseguenza politica d'un oc• crescimento delle fun,-;ioni dello Stato politico? Sa– rebbe essa f'avoreYoleallo sviluppo delle libere energie individua.li e sociali, o ne sarebbe una compressione'? Sarebbe fo ,·oroYole alla democrazia o alla tirannia? Ciò che in principio separa il socialismo democr:1- tico dal socialismo cli St:.1to è il concetto che, nel socialismo di 'tato 1 l'accrescimento delle funzioni pubbliche non im1>licaun accresci1Jtcnto ed una spa. cificuzione degli organi dello Stato stesso. In altri termini, la macchina amministrativa delJo Stato at;. tualo assume l'im[>ero cli nuo,•e funzioni, ma queste restano subordinate alla direzione politica esistente nello Stato. Oli uomini, che hanno la direzione della cosa pub• blica, esercitano Ja loro funziono cliretth•a su cli un campo di attività piit vasto: quindi la loro potenza sociale s'accresce, la loro forza 01>pressiva aumenta, il loro imperio diviene pilt p!!ricoloso. Le critiche, che Spencer ha rìvolto, e<1uivocando,al socialismo in genere, sono applicabili, quasi lotteralmente, al SO· cialismo di Stato; e son vere. L'accentramento delle funzioni economiche o politiche in una stessa mano direttrice è un evidente 1>ericolo per Ja libertà e l'indipendenza incli\'iduale. Sebbene, quindi, J'attl'ibuziono f1ll0Stato cli certo funzioni economiche possa essere, dal punto cli vista. economico, consigliabilej pure le conseguenze 1>oli~ tiche o morali ciel procedimento possono, ed iu molti casi debbono, sconsigliarne l'adozione. Si applica questo criterio al socialismo municipale? J<:videntcmente no. - lunanzi tutto il Comune ha, cli fronte a sò, l'organismo dello tato, il quale forma un contrap1}cso all'autoriU, elci Comu ne; l'esis tenza. di altri Comuni parimenti autonomi e padro.ni delle loro forze economiche impedisce e frust ra il prev alere cli alcuni cli essi. E la.formazione d'una classe dirigente, la qunlc avesse interesse e IJisogni in contrapposto (1) Il monopolio del grani, attuato 11ar:tlalmente sulla fino d<-1· l't111rll11 rluJmt 1 In 1.-ranc!a, i.letto luogo a bnto malvoNa:i:lonl, s1,cr- 1>erl,eab1llo ed Intrighi, che li 1,opolo ,·I ,eo,•rì 10tto Il f1unoso f){ldt de fl11Hl11t, 11eoondo II quale 111111 e<1111JlurA1arel>OO stata rRtla JH!r arramaro o dee.lm ~re 11 ()OJ,Olo. - "'°' 'I.SO agu enius1asit 1ta111u1tdi 1111 ... sb. i::ltU/ti-le rrancese I
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