Critica Sociale - Anno X - n. 8 - 16 aprile 1900
E 124 CRITICA SOCIALE c,::rc Ja. condottn non solo dei ministri e del Parla– mento, ma anche dcJlo stesso sovrano. * * * Con queste lotte multiformi, il popolo inglese Seppe difendere e svilu1lpare contro i soprnsi dei potent,i le proprie libcrhì, fino a. ridurre Io Stato a quella forma _che,.unica, consent.e la coesistenza della libert.\, con la monarchia.; a quella forma cioè ir1 cui il monarca è divenuto una soprav, 1 ivenza traclb:ionale, come lo parrucche degli avvocati e dei magistrati; a quella forma che, perciò, il 'l'hiers, nelle ultime pagine ùcl Cousolato e(t lrnpero, definiva " una repubblictt monarcale ,.,. Sì 1 proprio: i conservatori hanno ragione quando, come fanno continuamente, ci additano o ci rinfac– cia.no la storia costituzionale inglese. rn alJIJiamoda imparare da.vvero ! Per mgioni cli. spazio rinl'iamo al 11rossimo 1wmero la co11suela, rubrica 1mwici1_Htlee lci replica di L. NEGIW i,tvarlicolo di, L. I•:inaudi intorno alle conséguenze eco– nomiche della guerra anglo~boera. LA FASEOCIALISTA DELL'ARTE TOLSTOIANA lJna singolare fortuna riunisce, nella medesima ora. di celebrità, due ·romanzi. Ad uno dei quali la celebrità \'iene S))ontaneamente dal non;e del suo autore, altissimo tra, i contemJ)Ornnei; mentre L'altro acquista esso per la J)rirn.t volta larga) mondi1.\le celebrità al nome suo. Ideati di~ dlLe menti diver:5issime, inspirnti alle concezioni pili OJlJ)Oste, usciti lia due po110H dissimili e nemici, :5ernbra che non per un puro CMO siano essi uniti in questo momento sul proscenio della. fama. letteraria; ma. che il loro nnicinamento sia stato J )ensa.to e voluto per ftu· meglio risaltare la :,imiglianza cli duo epoche e l'iHHl· logia dei due pii1 grandi movimenti morali che ;tbbia. ìtvuto ht storia 1 e qua.si per ràmmentare come il secondo di questi 11011 sia che il com11letamento del primo. Vogliamo JHll'litre del Quo va<lii1? del Sieukie\•icz e della Re1Jurrezioue lii 'l'olstoi. 1-'erquanto il ,·1\loro del ))rimo libro a noi sembri di gran lung:\ infe1·iore 1} quello del secondo i per quanto lit larghezza della fama che esso ha cosl rapidamente ac(luistaht e l'eugouemeut che 1mr destare donmque ci sembrino a.'J:.~Olutamenteusurpati; per quauto esso non porti ;t no:;tro a\'\'i:;o alcuna nuova nota nel campo let– terario, bensl faccia :;oltanto riecheggiare (sia puro con maggior senso d 1 arte e llbbanclona.1HIO certi vieti mez– zucci) quell,t già. modulat.t dal Bul\•er cogli Ultimi giorni di 1~0111pti, e dal cardinal Wi:,eman con Fabiol(i i purn non JlOssiamo a. meno di tener conto d'un libro il quale ha 1uodotto il feuomeuo abbastanza singolare lii susci– tare tanto rumore o tanto entusia:,mo. Ed ò sopratutto ju grazia di <1uesto fenomeno di cui esso fu capace, rhe uoi 1ien~iamo cli doverlo ravvicimu·e, come, (l'altra parte, la coincidenz1t materiale suggerisce, all'ultimo libro di uno dei piì1 grn,ndi pensatori del secolo. JI punto sul qua.le i due romanzi si i-accostano è rhiaro e c9lpisce virnmente Ogni lettore. Nel romanzo del Sienkievicz è lo sfa.;:ciamento, l'imputridimento mo• raie del mondo l'Omano. Jn quello del 'l'olstoi sono te ablJiezioni e le it1ir1uità in cui va inabissandosi il mondo moderno. Nel primo 1 Pidea che compare come la rinno– vut.rìce e i.,. salvatrice del mondo ò l'idea cristiana; nel secondo Pidea crcpacc di rinno,•are e di salvare ò Jljdett della fratellanza umana, l'idea socìalistn. Nel primo noi llSSistiamo alla. trasformazione del pa.gano Vinicio, che, per amore di Licia cristiana o in seguito al contatto coi correligionari dell'amante, trasflgum a poco a J)Oco la propria psiche fino ad aderire - lui, il nobile augustiano - alla nuorn fede, alla fede degli umili. Nel secondo noi vediamo la trasformnzione di Dimitri hanovitch Nekliudoff, il 1mgw10 moderno 1 il principe russo egoista e raffinato, che, hi conseguenza del :,uo amore per la ~IU.-;lova. o del contatto col mi:i.erabile am– i.dente in cui questa ,•ive, si metamorfosa lentamente fino ad al>bntcciare la nuova fede degli umili, il nuo,•o cri:;tiauesimo, il sociali:~mo, o fino a tradurre in })ratica per eonto proprio le teorie di Henl'y Oeorgos. Nel primo noi udiamo la dimostrazione che il c1·istiane::,imo r:tJl· prcsenhw1t allora Punica forza morale capace di salvare il moneto, in quella donuuula di Paolo Tar,iO ;t Petronio, che ricorre pili volte nel romanzo: " Se Ce:,are fosse crisforno, non Yi sentireste \'Oi forse 11il1corti di quanto possedete, 11011 forse 1>il1liberi dalle vinie agitazioni e J)iÙ tranquilli della clima't1e? 11 Nel SCCOJHIO Nokliudoft' dice: " Tutto questo male a""iene J)e1·chòquest11:ge,rte'i g0Yeruato1·i 1 dire.ttori, carcerieri, ufficiali, soldati, c1·edono che si diano coodi:doni in cui si J)UÒ es:,orn disJ)e11sati dalPusare uma.nifa nei rapporti con gli uomini .... Se-si giungo ad ammettere che qualcosa inqualunque caso abbia maggior valore clelht legge cP:.unoremutuo che governa. Pun11111ità 1 non esi:;te delitto che non si pos~a comJ)iern :,en;-;:q>rO\'arne rimorso ..... lo credo che, posto il problema. psicologico: come fare perchè uomini dotati di senti– menti religiosi, o anche soltanto buoni, J)Ossanocommet– tere· i delitti 1)ii1 feroci senz,t :,enti1·e il rimor,;;o delh~ colpii? l'unica soluzione ])Ossibile sit~ questa: basta crearli governatori, direttori delle carceri, i~pettori, e così ,•ia; mie a dire; ba.:,ta metterli in uno stato in cui anzitutto credano che esisto una condizione, quello, del funzionario dello Stato, nella quale è lecito tnittare con te per.ione allo stesso modo che con gli oggetti, re– spingendo ogni yincolo di fratelhi.nza. " Come si vede, Paolo <li 'l'arso e Nekliudotr n1.giomu10 in un modo assai analogo. Per il J)rimo ht salvezza del mondo sta nella JlossilJilità che il cristianesimo 11enetri nelPanimo della piì1 alta autorità dello Stato; 1>eril se– condo la s1~lvezzn. sbL nella mede:,;ima. possil>ilità: in quella cioè che tutte le 1rntorità \'engano penetrate dal nuovo spirito cristiano, hL logge <l'amore mutuo che <levo gO\'Ornare l'umanità. J\"oi non sappiamo. se il Sienkie"icz (il.succe,,;so tlJlJlti romanzo 1 "euuto subito dopo l'altro grandioso del Cyra,io di Hostand, 11otrà forse seni re a ridi mostrare che il sole lÌelliL letteratura entra nuovamente nella costellazione del romanticismo) abbia a\'uto col Quo w<lis? l'intento di dare una llattaglia religiosa e clericale. Però (:,;enza occuparci del maggiore o minore valore s~orico del libro) diciamo che, se è cosl, il vcle,;o ciel Quo va<lis? ha tro– v1ito il suo antidoto in Resurrczio11e, Anzi ben piì1 che un antidoto. Oia.cchè quest'ultimo romanzo incanala e dirige a quello che soltanto ò oggi vero obbiettivo utile ed efticiente 1 la forza di sentimento messa in moto dal primo. Esso dimo.itra che, se alla fine d'ogni grande pe– riodo storico - oggi, come nel ba.,;so impero ronrn.no - una J)ossente energia morale s 1 atfaccia come l'unica :5al– vatrice o rinnovatrice, questa energia morale ò però necessariamente diversa in ciascun perioclo; e che l'e– nergia mora.le, la quale potrà adempiere oggi lo scopo proposto,;;i a.Horn.<lai cristianesimo 1 è solt,intQ il :wcta-
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