Critica Sociale - Anno X - n. 8 - 16 aprile 1900
CRITICA SOCIALE Ì2S Quando, dopo inutili sforzi per far senza della Camera, Carlo I fu costrett.o a conYocare (Jltello che fu po~cia chiamato il U Lungo Jlarlamento ,,1 Tom– maso Wentworth et·adiventato conte di Stralford e ministro del re. Egli incarna un tipo di uomo poli– tico di cui ;-wcmmo moltissimi esempi, e c.:he trt>– ,·iamo parecchie volte ripetuto in turn storici recente e ,;·icinissima a noi: il tipo <iell"uomo politico che si mostra fer,·ido adcrent.e della. Jibertà e della' demo– crazia, prima di essere Al potere; ma col solo scopo ili spa,;·entare il sonano 1 di guadagnarlo e di indurlo a. tirar1o a sò; salvo poi, ottenuto il potere, dimo– strarsi senza scrur>oli nella repressione, A.ppunto per assicurarsi la illimitata. fiducia ciel sovrano e fnro-li dimenticare la sua orig·ine politica sospet.ta . We~t– woL·th era. dirnnfato il piì1 ardeute Oj)J)O:;itoreperchò Buckinµ:ham teneYa il potere e perchò questi lo 1weYa rimosso dall"ufficio di sceriffo della contea di Y?rk. ?fa, ~ppcrrn ammesso nel Consiglio rcRle, pro- 1111se d1 '" liberare per sempre la monarchia daJle ?Or~clizionie dai freni dei suoi sudditi ,., e i. seppe 1s111rarcal re uua. tr.l fiducia. nel suo zelo o nella !'itlèl potcnzn, che egli lo creò suhito Pari liel reo·no o lo ricompensò colla. carica ele\'ata di Lord P1~si• de1~tu~·dclsettentrione. ,., E Ju qui che il Parlnmento ingle:;e seppe spie• g~ll'è 1 tutta la sua. energ·h1, mostn111dosi perf'ettr.menfe conijcio che sonOtiOpn,tutto i tradimenti, simili H quello compiuto da. Wentwo1·th 1 i quali com1,rometto110 l'esi– st,euza della libertà. Il conto di Strafford era per tut.ti il" grande Apostata della cnusa pubblica,.,: dadifen. sorc dei diritti ciel 11opolo 1 ern J)llSsfltO nl servizio delhì tirllnnide regh1. l◄'u tratto alJa barrn sotto l"ac– cu~it di alto tradimen~o> fu colpito <lai IJill o{ attaimler 1 e il re dOYet.te sancirne la cond~rnna. 1'el nrn<r,~io del 164.l egli lasciava la testa sul p~lfibolo. eo 1'è fu minore Penerg"ia. spiegata <IRI Parlamento nella famosa questione dell'arresto dei ci1u1uo de– putati. Contrn_ c1uesti cinque deputnti ( ffampdcn Pnn Hollil:i, Strode e IIRslerig) il ])rOCuratoro del rd as"cv~ prcscnhito le solite accuse, che al>biamo sentito da– vanti i tribu11ali, milihui o ordinnri, e <lavanti la Cirnicrn del regno <Pltalia 1 ripetere contro i depu– r.at ~ " S?YYCr~iYi,.,. I cì11que deputati, secondo rift!– tcnscc 11 Gu_izot(') 1 en111~ accusati: 1. 0 di distrug• ger~ le leggi fondanw11h11t del regno e di rapire nl re 11 suo potere legnle (sembra <li sentire lii n10ti• Yazione d'una. sentenza, prolatit tonsute :Ba.va Bec– cnris); 2. 0 di alienare il popolo dal re con odiose calunn_ie; B. 0 di sollevare l'esercito contro H re· 4. 0 di focitare rnrn potenza. straniera (la Scozia) ~ i1!Yadere il regn~; 5. 0 di distruggere i diritti e l'c– s1ste.nza stess.a dei Parhunenti (si rnde che, fi11 da allor;i, cm 111 uso n,,olgcre questa accusR a coloro che ili• vece i diritti e l'esistenza dei Parlamenti si sforza– vano cli difendere; oggi, ht Ulfouno contro gli ostn1• zionisti); 6. 0 (Peccitaro contro il 1·e o il Parlamento riunioni sediziose, Affine di riuscire colla violenza nei loro disegni criminali (tali e <1uali gli art. 118 e 1.20 del codice llCJHlle zana.rdelliano 1 e i celebri atti d\tccusa dei giudici militari tlel 1898, che spie– gavano come e (/lHlhncnte gl'imJ)utati avessero lo " scopo tra loro conccrtàt.o e stalJilifo di mutare violentemente la costituzione dello Stato e la t'orma di Go,·orno e far sorgere in armi •l'li al,itanti llel regno contro i poteri dello Stato,.,); r:-7.? di prorncMe la guerrn. contro il re. Le acctLSe non erano dunque nè poche nè piccolo. :Eppure H Pal"lamento inglcs~ .... rifiutò J"au}Qrizzazione a 1>rocedere. JI re in persona era venuto alla. Cmnern a do• nrnndarla, ossia a trarre in arresto i cinque deputati. e o )fa il presidente Senthall (questi non era un Colomùo) rifiutò di dire Al re se i cinque me)nbri erano nel– l'aula. Questi poterono sottrarsi all'H1-resto, e poco 1lopo torna1·e fl Westminster in trionfo e scortati dal popolo armato che voJcva ad ogni costo saJvare le proprie JiberH1 e <1uclle del suo Pal'imnento. Di qui) da questo atto di energia con cui il Par• lamento inglese mostrò di saper difendersi contro le usurpazioni, e di intendere chiaramente la sua missione, che è appunto quella di rappresentare la protezione delle franthigie popolari contro gli inevi• tabili soprusi, di qui, diciamo, ebbe \Ten11nentcinizio in rng-hiltorra il 1nap;nifico SYiluppo della liberd1, la. quale però, per riuscire ,·i tale e capace ,di d~ll'e tutti i suoi frutti, non poteva - in quel tempo e in quelJe condizioni - non essere consacrata dal san~uc del re, che il" 30 gennaio I640 hischwa In sua testa sotto la scure. • .. Dopo lii ciò gli attentati alla libertì1 del popolo divennero meno ,·iolcnti e riuscirono sempre inani. ],"ultimo fu. c1uéllo cli Giorgio fl I. A costui non pa• rova. (li essere " re davYe1·0 ,.,, doi,o· che la rivolu– iionc del 1688 e le riforme cli Hunderland avcrano in realtà tr.asferito il potere sup1·emo dal rnonf:rca alla Camcm dei Comuni., Giorgio ITC tentò quindi di riA.ff"errare il potere in via. incliretta, · ereando cioè-, 111cdim1te la corruzione, un Pm·lament.o servile e prono ni suoi voleri. " Gli avanzrunenti nel servizio ci\'ilc, le promo7,ioni nella Chièsfl, i gradi nell'esercito erano risel'rnti agli '" amici del re ,,; le pensioni e ì 1•osti in Corte si usavi'lno per regohtre le discm,l:iioni; la corruzione insomma 1:1i sfruttò in modo che fin nl· lora non crasi mai Yeduto. ~ · Uhe fece il popolo inglese tp1amlo, nella sua lotta per la libertà, la maggioranza del Parlamento, che axrcbbe do\'uto tutto intero essere il suo naturale difensore, divenne alleP.ta. de· suoi nemici: Che fece di fronte alla Cosrit.uzione, nel seno del Pal'hrn1c11to e fuori 1 dclht potente consorferii1 1 che J,refcrini alla liberfo la. " st1h·ezu1. delle istituzioni ,., : Og·nuno capisce t1t11rntn8i<l interesr::anfc IJCI' noi, per lo nostre attuali corn.lizioni, riconhuu elle cosa sia accadut.o in ln~hilterra qmrndo iJ popolo si tro,·ù ad avere per suo così detto 1·npJ)resenrante un ParlN• mento pe<lisse<1uoa una volontit che non em h~ sua. "8cg-uì quello che doveva seguire (scrive il Oreen); i primi anni del regno di Gio1·gio I I.I ftirono segna.hlti da. un malcontento puhhlico) da torhidi etl ngitazioni politiche 1 quelli in ln~hilterrn non eransi ma.i· ve• dut.e ,.,. 1': il sentimento ~cnernle 1 Yede11do di non essere piì.1 rappresenhtr.o mediante il ParJ:imcnto, ~ercò sfogo uella stampa. GioYanni ·wilkes, cho scl'i \'ern, i I North Brit01i, fu sottoposto a processo e dovette fni::gùe in frnncia .. Poco do1)0 j\ )lid<llesex lo elesse deputato. Per espressa YO!ont.l del re, il )linist.ero e la Camera. dei Comuni espulsero il Wilkes. )IR iJ :Mid(llesex tornò ad eJeg-gerlo. La Camera de– lilJerò che il \Vilkes era incapace ad essere eletto deputato. JI 1liddlesex lo elesse dacci:ipo. Allorn. la Cnmera rntò 1 a maggioranrn enorme, che doYCYa essere deputato il suo competitore sco11fitto 1 colo• nello Suttrell. Certo, nnche allora. qualche m01·elfo ministeriale an?l sostenuto che hiso~na-va rispethtro e lasciar libero corso alla volonti\ della maggiora11zt1, Ma. il popolo inglese non la pensaYa così, e Wilkes fu eletto aldermam1 di Londra. Fu questo, forse! il pdmo caso di elezioni protesft1 1 con cui il popolo inglese seppe rispondere nqli arbitri del potere esecutivo e rintuzzarli. Circn néll'istesso tempo, " la cattiva. riuscita d·un processo, fatto ad un anonimo gionrnlista, chiamato Juni.us, l)Or la sua. Jett('ra al re, stahilì il dirittv della i;;tampn -di crit.iA
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