Critica Sociale - Anno X - n. 8 - 16 aprile 1900

122 CRITICA SOCIALE aveva un esercito 1 diwvero nazionale, nel Nuoro Jfo– tlello creato da Cromwell; meraviglioso esercito, al 111rnlesi devono tutte le riforme polit.iehe e relig-iose compiute di1lrlnJ.,:'hilt.erra; Hl quale si de,·e ht prima afl'crn111zionodellt1 liberti\ di coscienza i al 1111ale 15i deve l'impulso vigoroBo Yerso la. lilJert.t e la repulJ– blica, preso dalla. l'ivoluzione del JG60. In primo luo~o, udu11<1ue, l'etsitofavorcrolc al diritto I e Hlla. libertÌ'I) che ebba questf~ fotta. in J11gililtern1, si do,·e .-li fatto, che la forr.a.materiaJe ora dalla pa1-to j del poJJOlo.?ila, in secondo luogo, si deve inllubbia– mentc all 1 opera. ahile ed energica dei difensori delle libei-fa popolari in Parlamento. fn ltulin si svolge ora. una. lotta assai simile a quella che occupò in .lngliilterra il socolo XVH. Ma in condizioni assai peg~iori 1 pen.;hè la l'orza 11h1tè– riale non sta. dalla pal'te del popolo. A difesa del diritto e della libertà. del po1,olo 11011 istll, qui, che la forzit morale di pochi uomini politici. Bppure, essa molto può giovare presso di noi 1 come molto ha :;i.ovato in rnghilterra. Ed è conso– lante cd incoraggiante ricordare le fasi di <1uesta lotta inglese, che sembrò htnte ,·olte disperatamente perduta 1,er il l)Opolo, e che puro fi1lì cvn la vjtto– ria lii c111esto. 'l'fmt.o pit1 <ptando è appunto dell'in– g-hilterra che i giornali reazionHrl si t'~nno forti JJCI' giustificare perfino gli attentati recati allo Statuto col decretone, e ad ogni libertà parlamentare colht ,·iolenta ed illeg.'lle imposizione d'un nuo,·o regola– mento-bavaglio. . .. n periodo di resh1te11za. del popolo inglese contro le :1surpazio11i del potere esecutivo co111incia a.ppunto con un" torniamo !lllo Statuto 11 ; <1uello lanciato da Gia– como r. Questo re però non lasciò ad un s110 uomo di fi– ◄lucia di sostenere quella teoria. La. sostenne aper– rnmente 0;.rli stesso con la sua opera: lit i-era lefJffe tiella 111011(trthia, libera. ~ questa ara leyye, r1uella. che 8egunva il ritomo -,:ero allo Statuto, ertt. che, " sehhene un huon re dehha. unif'ormftre i suoi atti nlle leg-gi, cµ-li peraltro 11011 ri è ohblig-ato e fa cfo soltanto cli suu ,·oluntì1 e per ilal'C esempio ai suoi i-udiliti. ., I Su1111ino,mdl'! t1).t'hiltcrra del secolo X\' 11, 11011 H\'C\ 't.no clic una parte i11 sott'urdinc: quella di 1'11rc i ~losst:tori delle teorie ).t'iì1, espresse dal re. E fu appunto 801111ino-'l'uwcl che :s'i11c~:ricò di dimo– strare che " il re, per il :c-110 potere ,1ssoluto, è nl di sopra. della. lc~gc " e elle, " noriostanto il suo g-iuramcnto 1 può mutare o sospendere qunlnnque legµ:e speciale, la qunlc sembri dnnnosa allo Stato 11ub• hlico ,,. Così, 1,er e8e11,lpio, anche ht leg-~e fon<h~– mentalc, ·chc sancisce il diritto di riunione e di ai;– soch-11:ione, o la legge che consacra la libertà di stampa. E il re a,·eva dei ministri sp1·egiudicnti e corrotti, 11ermezzo dei quali tradurre in pratica le sue teorie. I Crispi non sono solbmt.o di questo secolo. Giorgio Villiers era. un avventuriero turpe e corrotto, ep– pure fu creato duca di Buckinµ;ham, ehhe in mano la somma. degli affari, e, se non divenne mfli cu– gino del re, per lo rncno Giflcomo .... ama,·a. di 1,o– s11rg·li la testa sul senQ II mentre (scrive il Oreen) gli co1,riva. le g-uance di ha.ci . ,, Come è sistema di tutti i ministri di questa s1>ecic qwrndo si ,·odono sul punto di pag,He il fio delle loro i1nmorntiti't, ancl1e Uuckingham seJJl>e l'icorrere alla µ-uerra. 1,er divergere l'a.ttenzionc pubblica dalle proprie 11w1;,1g11e. I~vi ricorse due ,·olte." Buekinghnm (11a1-ra. lo storico piìt volte citato) .... HVC\';t risoluto di distrarre l'l'tlglliltena dalla lotta. costituzionale, Adescnmlola colla spertrnza di un grande trionfo mi• Jitare . ., "?;e "enne In spcdiziouc di Ca<lice 1 una spe– <'ie di AdlHt ing-lese del l600. g tlnCOra pit1 tardi, ~ <'OI lllHlcontento che p:li cresceva tl'intorno u la Bib 1otec3 , no H1ar o hancarotta dina111.iR sè, il duca. non poteva trovare nitro scamJ)o che in un grande trio1tfo militare. " Ne uscì l'impresa della !{occella, l'Abba Garima in• g-lese del secolo decimosettimo. ?.la cont.ro il re e contro il suo ministro o favorito si sollevò invincihile la. forza dei rav1>reseut,anti dei " partiti popolari. " l◄: il pili µ-rande di questi rap– presentanti, il pili intelligente o il pii1 eroico) i'u incluhbiamcnto sii· Gionu111i 1:liot, attraentissima fi. gura. storica che tanto ricorda tplella di Felice Ctt– vollotti. -~:gli era " dotato di un ingel,!'no squisita– mc11te colto, a. cui erano familiari la. JJOCSia o Jo condizioni del suo tempo, di una m1tura singolar~ mente elevata e pia, di un 1 indole intrepida e vlo, lenta.,..... ma n questo tòcoso tcm1,eramento anda.nt congiunto un int.dldto lucido e calmo . ., Fu Gio– rnnni Bliot che condusse contro Buckingilam la stessa battnglia per " Ja questione morale ., comhatt.nta da Cavallotti contro Crispì. l~, non ostante 11aperta.pro- – tczione concessa dal ro al favorito, non ostante gli scioglimenti del Parlamento, non ost~mte la conni– venza. del Prnsidente della Camera col potere esecu· tivo, Eliot vinse La battaglia. Quando Eliot cominciò a parlare proponendo che fosse prcscnttbt al re unit Himostranza sulle condizioni del paese e sostenendo che si doveva. cominciare colla destituzione di Bu·ckin– gham, l'ing. Coloml>o di quel tempo lo interruppe tlicendo che areva. ordine di togliere la parola a chiunque si accin~esse a, calunniare i ministri tlel re. " (Juella. frase (scrive il Oreen), che 'Viofrwa il privileyio della, liUertù lli varola, prurncò nei Connmi una scena, di cui l'aula di Santo Stefano non aveva 111ai veduta l'eguale. ,, J 1 'u una scena tumultuosa e drammatica; nrn essa. finì coll'accoglimento della proposta d'inserire nella. Himostranza il nome di Bu– ckingham. La. Camera Jo aveva " deplorato. ,, lluckingham, del resto, non ostante questo, avrebbe prohabìlmente continuato, anche lui, a. godere la stima di Carlo I, se il 11ugnale di f'elton non lo avesse tolto di mezzo. " Quando a Carlo l,!'iunse quella, no– tizin, si get.tò sul letto piangendo dirottmnonte; ma fuori della Corte essa fu acculbt con infinito giu- hilo. n · I•: Eliot, come Ci.trnllvtti, finì miseramente. J~:,rli morì nella Torre, i111prigio11ato"i per aYel' voluto di– fendere i <liritti del Parlamento. Lo suo ultime J)~I· role, pronunciate alla Camera, furono di tcrribilo protesta. contro l'agg-iornamenco ordinato dal re, e che prdude,·a allo scio~li111ento e alla soppressione del Parlament.o, tallto è vero che questo re'itÒ undici anni senza essere convocato. " Quando qualcuno ha tentato di abhattere i J?arlamenti (disse l•:liot, con 11::iroleche sono a.ncorn tli attualitÌì) i Parlamenti haunO sempre finito per al1battcrc lui. ,, * .. DurHnto questo primo periodo di lotta, runico rnnfag:,do ottenuto dai "' partiti po(lolari n inglesi contro la prepotenza fu la votazione da put.e del Parlamento e l'accettazione da parte di Carlo (elle Sl)Orava con questa mossa di. sal'rnre Buckinµ·ham) della Petizione cli lliritto, sostenuta vi_!:toroi-ament.o anche da sir 'l'om111aso Wentworth, poscia traditorP della cilusa del popolo, allorchè fu dh•entat.o mi– nist.ro . Nella .Prtizione <li,cliritto si chiedeva, fnt oltro 1 " che fossero revocate ctl annulla.te lo Co111mis~io11i u procedere colht legge marziale, e che da allora i11 poi nessuna Commissione f\i tal nat.unt fO!-;Seenrn– m1ta cont,ro alcuna persona o 11ersone, per e,,itarc che, col pretesto della lcg-g-c111ar1.iale,t111alcunodei sudditi di Sua Maestà. fosse spento, ro\'inato o co11- dot.to a mort.e, contrariamente alle leggi ed alle fran– chigie del paese. ,, Così nel 1628 il Parlamento in– g-lesc nfferma"a arclitamcnte in faccia del re l1inco– stituzio1rnlità dei tribunali militari.

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