Critica Sociale - Anno X - n. 6 - 16 marzo 1900

86 CRITICA SOCIALE stal'e e 11011 di creare la ricchezzai si può e~sere f:icuri che l'Jughiltel'l'a uon a1Jban<1011erà. ht politica. <lellil portit a.])erta. per tutte Io rnerei di (JUalsia:,;i1u·ovenienza, eolo- Il niale ed estern. l'e1· fortuna l'oJ)inione publJlica ingle,;:;e non :-:embrit di..:::po . :::ta a mubll'e tanto pl'e:::to i f:uoi con- LENUOVE L GGI SULAVORO INFRANCIA Il progetto i\.1.i]lei-and-Co]Jiarcl Quando 8i discuro una, 1e~ge opernia, conYìeno -vincimenti. cspol'ltt e co11fronb1rht colle disposizior1i legali che · Quanto alle colonie, la fede1·azione (log,rnale potrebl>c essa abroga. t questo il solo modo per verificare se yoler dil'e non il rincrudimento dei dazi sulle prove- Jo critiche, che Je si fanno, sono giustifici:itc. nie11ze estere (che abhiamo già (lirno. :::tnltOdannoso), nut Nel numero llel 1. 0 fehhraio il compHl,!l'lO Bomtvita l'abbas1-nrne11to o for:s'anC'he 1'; 1boli:1.ione d ei da.zi sulle si ~forzò sopratutto <li far !Wpere ai lettori della, :c;olept'ovenienze ingle~i. In tal caso è evidente che, se Critica, che il disegno di legge :Millerand-Colliar(l sul le colonie si sono <'Onvinte delle necessità. di abolire i lav?r.o _opcrnio era . att~ccato _violcnt.ernente d~gli . . . . . . a1111c1 d, Guesdc e d1 Va1llant.. B, per mostrare fon- dazi }ulle _merci inglesi, a _n~agg.JOra.gione dov~·am~~ dati quegli attacchi, si contentò di fare un paneµ-irico esser,,1 con:rnte della necessita d1 ~boli.re anch~ 1 dazi del Partito o_peraio f~·aurese, cl'Olido uscirono A:li sulle merci estel'e per avel'e magg101· l1bertù. eh scelta aJ.rncchi pili violenti. In una noht, la Critica, molto nelle loro <'OlllJ)eree JJCI'non veder n•,,;a. frustrnnea l'a• r felicemc-nte 1 Avverte i socialisti itnliani che quelle boli:1.iouedei dazi sulle merci ini;cle:,;i a causa del mo- c1·itiche emno, almeno, discutibili e che 1a nuova, nopolio accol'Clato ni faUUricnnti della nrndl'e pati'iu. legg-e aneblJo porhlto fin d'ora un mig-liornmento nlle condizioni dcllfl g-rflndissima nrnggioNmzri dei .,l* lavorAro1·i fri:tncesi. J\ me sembro.. di a,·e1· ~chiarito le 1'flgioniper le quali non JlO:'i.~O ftccon('iill'mi alridea che una vitto1·ia. ing-le:;0 anehbe per 1·i:,;ultato cli sping-ere l'lnghiltena sulle vie di ('Ostituire 11n mercnto monopoli:'iti<·o pn11-i.,ritannico cinto da una. binriern doganale contro le pl'O\'enienze estere; e::::'iae le colonie ne l'icaverebbero, non utile, ma da.nno. Lo stesso si dica nel caso che !'.Inghilterra. venga sconfitta. Non c'ò neflsun motivo per credere che e:,;ila \'O~:rliaaggiungere ai disastri. militari lo s1wopoilito eco– nomico e politico cli alienarsi l'animo delle colonie, im• ponendo loro un gravoso monopolio, che non i-iuscirebbc nemmeno benefico ,illa madre patria. Sembi·n. dunque <"he - quftlunc1ue sia. l'esito clella guerra :rnglo-boe1·a e la..;cianc\o impregiudicate affatto le rafdOni politiche, economiche, ecc., che militano a fa,. vore dei due combattenti - le cl:1.-.,:;i O11eraieeu,·opee: 1. 0 deUUano n.u~lll'fll'l"iche ~i fortifichi ognora piì, il co– .<;icletto" monopolio attuale inglese ,, foucl.tto :'IUIpro– durre e sul ,,e,ulel'C ,~ buon merca.to ; 2. 0 poi'l:::anoo:;sere Rìcure che l'Inghilterra con grancle probaUiliti\ conti– nuerì~ ;Hl ascolta1·e la. voce del :'illO intcre:;se, li~ quale le impedisce di costituire la fcderazio11e do~auale pan• britannica, ossia un " monopolio vero ,, it danno pro– prio, delle colonie e delle altre un.zioni europee. forse le conclu~ioni schematiche alle quali sono giunto meriterebbero di essere più largamente svolte e corro– borate co11altri e 1>il1numerosi dati di fatto e con pil; lunghi e convincenti ra.giouamenti. La natul'a polemica. clell 1 articolo, e la brevità. imJ;osta clall'indole della Criticci Sociale, me lo hanno impedito, spero senza danno della. chiarezrn e della semJ>liciHLclelle cose dette. LUIOI El~AUDI. La fotzata. assenza del 1wstro direttore, trattenuto alla Camer<i, ·incagliò la J)UùbMcazione tle-i rolwni, tli, MEllB.INO, RNORLS e KAU'l'SKY, tlie perciò subidc. un corrisponclente ritardo. • In visl(t <l'i ciò, teni<tmo v-it·o J)er tutto il marzo cor- rente il ùfritto ar1l-i aùhonafi hi regola coll'abbona-- mento d{ ricevere -i tre rolumi a 1n·ezzoridotto (L. 2 ciascuno, ini-ece (U L. 3 - L. 5 -i tre i-olum-i.assieme) 11erchè ce ne mamlino fin (l'ora l'ordinazione e l'im– porto. B1b1otec::i C, no B1ar e Prima della riforma., votatA dalla Came1·a dei de– putati nello scorso dicemlJrc, dellft l('p:g-o del 18V2, il lavoro operaio ern disciplinato: 1." per gli calulli maschi, dAlln lrgg-e n set– temhre 1848 1 che fissava. il limite mf(ssimo a. 12 ore di htvoro etfettivo. Giusta questa log-ge, il padrone poteva, dividendo i suoi operai i11 is(]ua.dre, h1sciare apoda. l 1 officina t5, 20 e magari 24 ore, dacchè il la.voro notturno non era interdetto. Inoltre <1uesta leg-ge del 1848 non si applicava che "agli stabili· menti a motore o a fuoco continuo e alle fahhriche che occupano JJilt lii, renti, 01Jemi riuniti, in una o(ficiuct ,,; 2." per le <lo1111e, fanciulli, e calolesceufi clei ilttl' sessi minori cli .18anni, dalla leg-ge 2 novembre L892. Questa Jc;:go divid<'va i f'nnciulli mino1·i di 18 anni in tre cafegorie: l. 1 ' i minol'i di anni 13.j 2.tt <lai 13 ai JG; 3. 11 dai IG Ri 18. 111 linea di mas$i1m1, i mi nori <li anni 18 dell'uno e dell'altro sesso godevano· della stessa protezione, fat.ta eccezione pei lavori sott.errnnoi, interdetti alle fanciulle e alle donne, ma acce~sihi1i invece, sotto certe condizioni, Ri fanciulli maschi mag-g·iol'i di 13 anni. La. legi:re del 18!)2 fissa\·n, in m;:issima, all'efa cli 1:3 anni l'ammissibilib\clei htnciulli negli shll)ilimenti indust.riali. Tuttavia, siccome la legg·e del 1882 sul– l"inseg·nAmento primario libera da ogni obbli~o sco– fastico il fanciullo che ottenne il certificato di studi compiuti, il Parlam011to decise che (]uosta. Cfltegoria di fanciulli sarebbe Hn11nessa negli sta.biJimenti indu– striali, alla condizione di produrre un certificato medico provante la cApacità fisica del fanciu11o. Quanto al tempo di lftvoro delle donne e dei fan– ciulli, la legge del 1892 liistingu,eva uguaJ,ment~ tre categorie: 1.tt i fanciulli dei due sessi, minori di lG anni, i quali non potevano YCnir impiegati a un t,woro effettivo di oltre lO ore per giorno; 2.tt i fan~ ciul\i dei due sessi dai 16 ai 18 anni, i quali non potevano venir impiegati a un lavol'O effettivo di oltre 60 ore per settima11a, nè gior11flliero di oltre .11. j 3.tt Je donne al disotto dei 18 anni, le (Juali non potevano impiegarsi a 1111hwol'O effettivo di oltre 11 ore. Come si vede, col lavol'O degli adulti m8sClli 1 fis– sato, in massima, a. 12 ore, i padroni di oflicine miste doYevano stabilire quattro limiti diversi per il l~Yoro del Joro personale. · Si può dire che i cnpi d'industria. furono unanimi nel ricusfl.rsi ad applicare questa legge, alla cui a.p– plioabilitìt nessuno ('redern, e infatti ossi ot.tennero proroghe su J)roroghe, chiedendo senz.a posa la ri– forma d'una lei:rge che, applicata con rigore, a.nebbe priYAto 1'1101110 della donna e del fanciullo che gli

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