Critica Sociale - Anno X - n. 5 - 1 marzo 1900

76 CRITICA SOCIALE dai fisiologici: il lavoro dello scolaro si riduceva a ubbi– dienza cieca, attenzione J>assiva,meccanismo di memoria. Lo scolaro era. meramente recettivo; una botte - mi si J>ermettn il paragone grossolano - che il maestro dove,•a riempire per crescere un suddito de,•oto, fedele, istru– mento incosciente e paziente della volontà dispotica dei superiori civili e non ch•ili, i <1uali s'incaricavano di pensare anche Jler conto dei privati cittaclini. La nuova pedagogia /ili propone di trarre dal fanciullo l'uomo moderno, d'imprimergli carattere e fermezza mo– rale, di rortiftcaro le sue attività. fisiche, intelletth·e e volitivo, pei fini sociali e umani; educare insomma il cittadino cosciente elci propri diritti e do,•eri. Non è più lo scolaro che gira attorno al maestro; ma. costui deve svegliare, svolgere, rispettare 11iuclividualità di quello. Quindi il pernio del lavoro utile nella scuola. non è pit't l'attenzione pnssiva 1 ma attiva; h~ scuola non è luogo di riposo {scholi= otium), come la chiamavano gli an– tichi Greci e Romani, sibbcne luogo di fatica. JL trac– ciare aste, lo scrivere vocali, consonanti e sillabe, il fare i J>rimi esercizi di conteggio, all'osservatore leg~iero seml)rano diuochi e divertimenti; ma. in realtà costitui– scono per il bambino un dispendio di forza nervosa, che non è inferiore a quello sopportato dal facchino, che trasporta pesi gravosi, o dello scienziato, che attende alle se,·ere indagini del vero, o dell'avvocato, che J>re– para una conclusionale im1,ortantc. Anche l'opinione assai cliffu.snche In ginnastica sia un corretth·o efficace del lavoro intellettuale è dimostrata erronea dagli ultimi risultati della fisiologia, la quale, constatata l'unità della fatica fisica e della intellettuale, che si assommano nella fatica nervosa (![osso, L<t falic<1; FisiolQ(Jiadell'uomo sulle AlJ)i), Insegna alln pedilgogia che non si devono sotto– porre gli alunni ngll sforzi della ginnastica do1>0una lunga tensione intellettuale. Accertato scientificamente che il lavoro scolastico si risolve in un dispendio di forza nervosa, che esaurisce la riserva fisiologica tanto tlil1 raJ>iclamente in quanto lo scolaro respira Jn un nmbiente chiuso e con aria spesso viziatn, .11Jegue che il fanciullo ha bisogno cli nu– trimento per SO!ltituire le perdite che ,,iene ,•ia via facendo nello oro di scuola, non meno di quando attende a lavoro materiale nelle officine o nei camJJi. Se mancn il nutrimento, vien meno l'energia fisiologica e psichica; e l'occupazione scolastica di\'enta un tormento ))Or l'alunno, nel quale subentrano a11RUa, irrequietezza, noia, con nocumento della disciplina, con perturbazione dell'andamento interiore della scuola., con manifesto danno generate dei condisce1>oli, con fatica del maestro. Un alunno tormentato dalla fame sta tanto male in un'aula, quanto uno che abbia iJ clolore di testa, di ventre, di de·nti o In. febbre. È un organismo anormale e non può ingenerare che condizioni anormali e per– tu.rbn.trici; non profitta lui e sminuisce il profitto del compagni. Che co_;:aaceacle, in que:5toordine di fatti, nelle f:euole <lei nostro Comune? Come è noto, nelle nostre scuole ,•ige il sistema del– l'orario unico. L'ingresso è flsaato per le 9,15, l'uscita segue allo 1-1,15.Si })UÒ quindi ritenere che non pili tardi delle 9 ciascun alunno Insci l'abit111.ionee vi ritorni non prima dello 14,30, stando cos\ assente eia casa cinque ore e mezzo circa. J.~ im))ossibile che un fanciullo dai 6 ai 12 anni, senza soffrire fisicamente e spiritualmente, rimangl~ tante ore privo cli sufficiente nutrimento. Jn quell'età lo scambio degli elementi organici è più intenso che nella vlrilltù, e de,·esi provvedere nll'alimentazione delle forze ordinarie, come nell'adulto, piì1 al loro accre– sciment-o. A c1ucsto aggiungete che il lavoro scolastico, come soJ)ra si disse, rap1>resent.a 1>er il bambino, nato all'aria. libera della cam))agna e IJramosodi mover:-t, uno sforzo straordinario, che è indice di un consumo straor– dinario di energia. Ci vuole a.dunque un pasto alla scuola. JI J>asto,colla 1>rOV\'igioneehe ciascun fanciullo porta con sò dalla famiglia, ha luogo nei nostri eclifici scola– stici alle 12, nella. mezz'ora di ricreazione. II li gennaio scorso, senza alcun preavviso e subito dopo l'ingresso, si csegu\ slmult.aneamente, nei fabbricati di S.. Marino, Olevano, S. Carlo e Borgo Ticino e in ciascuna conchi.c;se, un'accurata indagine statistica. Sopra 2654 alunni inscritti in questi quattro fabbricati si t.rovarono 2500 Jlresenti, cos\ distinti Jler rii:1>ettoalla proVYigione di bocca: senza colnzìone . . . . con sola polenta con solo pnne ginllo . . eon solo pnne di mistura con JHrne bianco. . . con 1mnc o salame. . . . con pane e altro com1>n1mtico . che vanno a eMa J>er la colazione alunni 251 28 124 1~3 583 400 84G 25 J.,n polenta, il pane giallo e il 1mue di mistura, non accom1mgoati da compnnntico, costituiscono una nutri– zione insufficiente. In <tuesto genere di cibi abbondano gli idrocarburi, ma scarseggiano gli albuminoidi e man– cano qunsl interamente i grassi. Cotesto, che è il nutri• mento pilt usato dal proletario nell'alta Jtalia, si assimila J>oco,llerchò molto se ne Jlerde a causa della sua tliffl– cile digeribilità; Il i;:uo \'alore nutritivo è addirittura insufficiente e lo cliveuta tanto 1>iì1quando, pei mali di stomaco e d'intestino, che quel cibo indigesto 1>roduce 1 l'a.,;_;:orbimentodel mnte rin.li nutritivi riesce 1>iì1 {lifettoso, F: cosl che si vengono 1>re1H1randoi candidati alla vetl<tgm e altre forme croniche di maln.ttta, che per lo Stato, le Pro,•incie, i Comuni, le Opere 1>ie e i privati rnp1lresentnno un incalcolal>ile dnnno emergente e lucro ces_;:ante. Veramente, stando agli inscgnnment.i della fl._;:iologia e dell'igiene, si dO\'rel>l>odichiarare insufficiente anche la colazione di solo pane bianco, ])Or la. saa. scarsezza di albumina, che è l'alimento Jlil1 importante per la costituzione ,•igorosa. dell'organismo, e che disgraziata– mente b pure il J>iùcostoso, specialmente nella forma J>iùassimilabile cli albumina animale (carne, uo\'a, latti– cini). }la ht necessità finanziaria c'impone di non aprire gli orecchi a tutte lo esigenze della scienza e a tutti gli istinti del cuore. Perciò, di\'ldendo I nostri scolari in due categorie: 1.• i11st1flìcie11teme,,te 1111trili; 2.a s1t/flcieuteme11te nutriti, vanno assegnatl alla prima categoria quelli che non portano colazione, o portano solamente polenta o pane giallo o )lane <li mistura; alla seconda. quelH dal pane bianco in su. T malnutriti nelle scuole urbane sono 596; i sufttclentemente nutriti 1904. Nell'in\'entario eseguito il 17 gennaio sl trascurarono le classi di tirocinio al Broletto, alunni inscritti 159,che sono da collocarsi rra i sufficientemente nutriti, e quelli delle classi suburbane, nlunni inscritti 192, che vanno, quasi in blocco, aggiunti nl 596 mnl nutriti della città, perchò <1uasitutti tigli di operai e contadini miserabili, giacchò i figli dei benestant.l, che abitano nel circondario esterno, frequentano le scuole urbane pel concetto che queste siano migliori. Con questo calcolo si ottiene un t-otale di 788 scolari

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