Critica Sociale - Anno X - n. 4 - 16 febbraio 1900

56 CRITICA SOCIALE . .. Finora nbbiam parlato del Partiti J>Opoltui; reiiti, da discutere la questiono dei 11ostri rn1lJlOrti con la Sini5trn. Ripeto che, se csi~tessc una Sinistra democratica co– Rtitu:donnlc1 tutto doncbbe consigliarci ad appoggh1rla. So in ltatin 1 in <1ue5tomomento, oltre ni Partiti J>0J>0lnri - la cui ,•ittoria, se saranno soli a combattere, non 1>0tr1\avvenire senza lotte lunghe e non certo sempre legali - vi fosse un ,,artito eosutuzionale vicino al Go– ,·erno o t>ronto ad attuare, senza dolorose scosse J>Olitiche, nlmcno una buona parte del programma democratico, noi non dovremmo che esserne contenU e aiutarlo, come aiutiamo i democratici o I repubblicani. JI nrnlc ò che esisto bensl una Sinistra costituzionale, ma ò impossibile dimostrnro i11 che cosa. essa. sia. demo– crntlcn. 'J'urnti non sn dnrceno nitra notizia. se non che cssn. vuol consern\rc, nlineno nclln. mi.sura attuale, i diritti dei lnvoratori ('). Priiun di tutto biso~nercbbc diseutcrC' se è \'Cro che la ~ini,;trn vuole <1uesta conser– \'t\1.ionc. Znnnrdclli, nel dbcor,;o lii Cn.itiglione, non ha detto nulln a questo 1>ro1>0,ito;Oiolitti, nel discor:-o di Uu-.cn, ho. detto che bisogna difendere In libertil, ma ha giustificato il suo \'Olo fR\'Orc,·ole in 1>rima lettura ni J>rov,·e<limentiJ>Oliticl,affermando cho questi erano, nella loro forma primitiva, utili o necessari. Nessun raJ)pre– scntante della Sinistrn ha dichiarato esplicitamente che non si debbono restringere in nessun modo le leggi Yi– genti. Questa ò la realtà. del fatti: gran chiacchiero sulln. libertà, nessuna affermazione netta. sulle singole libert~. lo temo che, nel J>nrlarc delle Idee della Sinistra, il 'l'u• rnti J>rencla le suo SJ>ornnze JK'r realtà: egli non ha fede nella caJu\cità dei partiti 1>01>0lnri a ri.;;oh·ere le que– stioni della nostra ,·ita J>Olitlca; ma siccome cosl è im– J>osslbilo andar avanti, blsognn che l'OJH~rnriformatrice venga compiuta da un pnrtito meno aCcentuato; questo pnrtito sarebbe bono cho rogge la Sinistra; questo J)artito 11011 può csscro cito la Sinistra; <1uesto partito sarò., ò la Sinistra. Mll- per esser larghi nclln. discussione - supponiamo ·clic ,•crnmento In Sinistra nbbin dichiarnto di voler im– pedire 11UO\'C restrizioni del diritti J>OJ)Olari.Non discu– tinrno Il valore, che possono nYero le su1>1>0ste dichiara– zioni llella , inistraj oramni sinmo d'accordo che, mentre nella vita giornaliera non è Jlrudenza. )>restare cinque lire a un Indro, nella vita 1>0litica ò atto di somma abi– lità. for le ,·isto di contentarsi delle buone parole cli J>ersone, elio per venticinque anni non han fatto che mancar di parola. Prendiamo Io supJ)OSte dichiarazioni della Sinistra 11ororo colato. J.: evidente che noi non possiamo contentarci solo di Impedire clic i diritti del proletariato sieno diminuiti; noi dobbinmo domnndaro che slcno aumentati; 1>0ssiamo bene 1,cr un momento raccogliere tutte le nostre forzo per dircntlerc il presente, ma, ottenuto questo obbiettivo - o l'alleanza della Sinistra ~dovrebbe avere questo scopo - nascerebbe il do,·crc di la\'ornre J)er la con– <1uista dell'ancnirc. E badiamo: qui per II R\'\'Coire ,. noi non intondinmo In rh•o\uzionc sociale e nemmeno In ro1,ubblica; intomliamo solo <1ucllc riformo immedinte, come l'alJolizionc del domicilio contto 1 il ritiro dall'Africa, l'abolizione del dnzio sul grano, ecc. 1 che non sono il socinlismo o non importcreblJcro nlcuna scossa. politica, nlmeno so ò \'Oro che il 1wi11cipt1llm, ))UÒ benissimo, nnzi de\'O e,scr ammoglinto con In libertatem, come ha detlo {I) In q11ul11 rormA Il Foldl rm~rl"4'.'e lo parole di Turai! nella RE· oh'ff del ColaJ1rnnl, I~ dlttmbre HIH. U O I Cl il lali,,orum di Castiglione delle Sth•ierc. La libertà, anzi, con~en·atnci dalla Sini.'ltrn,sarebbe perfettamente inutile, so non dO\'CSseservirci a ottenere <1uelleriforme econo• micho, senza delle quali una l'ita pubblica ch•ile è in Italia im))ossibile i J)erchò, come ha già. ossenato il nonomi, un Governo, per quanto liberale nelle inten– zioni, se non si accingesse a ridurre fortemente le spese o ad alle,•lare H carico tribut-ario, sarebbe ricondotto necessariamente, o J)rima o poi, alla politica reazionaria dei Crispl e ctei Vclloux dagli h1e,·itabili moti, che un rincaro del pane o una qualsiasi altra cri.si economica J>Otrebbero far scoppiare nelle masse operaie. La Sinistra ò disposta n procedere su questo nuO\'O terreno, che noi, nella no~trn ingenuità, non riteniamo sovverfllvo? ~; lo dica fin da ora: dica chiaro e tondo quali tasso ò disposti\ ntl at,oliro, quali articoli di leggo ò dii.posta n modillcare, checosn. intende fnre dell'Africa. Non tema lo nofltre occessl\'e esigenze: trattandosi cli lei, le rRrcmo un trnttnmento di rm•ore; rinunzieremo n tutto le rirormc SO<'inli 1 1wrelll'- cs-.n n!Joli,,ca il d:1zio .-.ul grnuo o sul J)etrolio, riduca della mcl.'\ il prezzo del salo, tolga la tas..-.asui flammircri. Se si trattasse di re– pubblicani, pretenderemmo l'n!Jolizionc dell'esercito i con la Sini.-,tra pos.'ìiam rare Il ribasso del 7& •1 0 e domandnre solo la soppressione cli due cOrJ)id'armata i insomma fa,. remo proprio prezzi di li<1uidazione. I.a Sinistra non ,•orri\ saJ>erno nulla delle riforme, che noi ritenhw10 neccs.iario? e allora una delle due: o noi, per non rompere l'alleanza, rinunciamo alle conquiste pit'1elementMi dcli:\ ch•ilti\ moderna e rimaniamo legati nl carro della "inistrn 1 contenti solo di non andare in– dietro, e allorn potremo sciogliere il Partito socialista, che 11011 anù. pili nulla da fnrci o noi rompiamo l'al– leanza, o la Sinistra, che uorn bi;;ogno del nostro ossi– geno J>erstare in gamba, ritornen\ ad agonizzare e non ))Otri\ pit', compiere la sua mis:Jlonc di guardafrcni della rcnzionc. f: oosl saremo sempre nl sicut erat. Di fronte t\ questo dilemma, che atteggiamento tiene oggi In Sinistrn? A Busctt, Giolitti ha riconosciuto che li\ J>rima causa del malessere ltnliauo è In OJ>prcssiono tributttrinj ma 1 quando è venuto n. SJ>iegare il modo di diminuiro questa OJlJ)ressionc, ti:l ù dimenticato cli farlo per non otrenderc i superiori o Ila dedicato i tre quarti dèl suo discorso n csJ>0rre lo riforme, che J>Ossono es-– sere ratte se11za bisogno di economie o di s1>ese. 11 san– tone di Brescia ha ratto una dissertazione di diritto co– stituzionnle, ha dato una s1>ruzzatinn di riforme sociali - lo specchietto 1>cr le allodole - e J)Oì battimnni e mRrcia reale. Lo stesso 1'urati era obblig.ito a S.çfi\'ere il 1.• dicembre: a JI giorno, In cui In Siniiltra costituzio– nale, raccogliendo il consiglio nnche di taluno deì suol migliori (quale?), saprà coraggio!'lameute epurarsi, se))a– rarsl da tutte le camorre che In inquinnno ancora., rin- 110\'arsi al contatto diretto delle forze J>Opolari e - an– che n costo di nllontnnnrsi llCr qualche tempo dnl 1>0• tero - accosU\r$i n qucll'K"trcmr. radicale dalla quale In divhlono J>iuttosto la condotta politica che non il J>ro– grnmma (?) - quel giorno molto dirfldenze e pre\•en– zioni cactrnnno. 11 I vorlJi di CtllC:Jtoperiodo sono tutti al futuro; questo vuol dlro che le diffidenze e le J)re– vc11zlonl esi.itono nl 1>rcsente e hn11110 milioni cli ragioni cli c"lstoro i t-k quindi 1>otrebbcro benissimo MJlettnro il ruturo per fare lo loro Dicltianuioui. favore\'Oli nlln Sinl;;tra. lla quo.,to futuro ,·crrà? A questa. domanda si può ri– spouctoro con nitre <lomnnde: È ,·ero o non è \'ero che cenl.o di tutta la questiono finanziaria italiana è la po-

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