Critica Sociale - Anno X - n. 4 - 16 febbraio 1900
CRITICA SOC !AL.E 53 incleboli$Se la supremazia. coloniale inglese, cessa.1HI0 cotesta condizioue privilegiata, si acui1·ebbe inevital.Jil– mente anche in lnghilterra. l'antagonismo fra borghesia e proletariato, fol'mandosi un ambiente rivoluzionario 1 favorevolissimo allo sviluppo decisi\•o ciel socialismo. Nè il pericolo russo è così imminente. J,a Russia -– continuano i boeroflli per mezzo del Cunow - è para– lizzata dalla sua finanza miserabile, da.Ila.primitivitiL di un'industria, che vive tuttora. all'ombra della protezione governativa.i inoltre una guerra contro l'Jnghilterra por– rebbe facilmente a repentaglio non le sole industrie, ma lo stesso commercio internaziona.le della Russia, per la. padronamm totale e sicura che gli lnglo~i hanuo del mare. Da che JJarte il torto o la ragione? L'Avanti!, che assiste alla cortese JJolemica, JJropenderebbe per una 80luzione media, trovando che entrambe le parti con– tendenti abbiano liii po' di rngione e \Ili 1fo'di torto. lo credo che la questione J)O .;sa ancora studiar:-ii da un altro punto cli vista J)iìi complesso e pit1 largo, ponendo il quesito così: lo scacco ·i11ylese[Jio1.:erù.o nuocerù allo sviluppo del capitalismo nelle altre 1utzio11i? ln altre pa– role, la diminuzione della supremazia industriale e co– loniale inglese JJl'Odurrà condizioni favorevoli allo svi– luJJpo omogeneo e sempre pii, accelera.to delle indu .;trie nelle altre nn.zioni europee? - 1-::-iaminiamo. *'·' L'Inghilterra toccò Pa1,ice della. J)otenza. industriale e commerciale, grazie, q_uasi e:-.clusinunente, a un mono– polio inclustrhile e commerciale, durato circa un secolo. L'abolizione, inoltre, del dazio dogana.lo sul gra.no , a.He– nuta nel 1 48, diede un nuovo e pii', potente impulso allo sviluppo dell'industria, mentre d'altro la.to riuniva nelle mani dei capitalisti inglesi tutte le fila intrecciate e mol– t&plici della JJOlitica inglese. 11 libero scambio, nondimeno, supponcvfl. costante il monopolio del mercato mondii\\e 1 od almeno dell:i mag– gio1· J)nrte <lì esso, fl.ffinchò l'Jnghìltel'l'a. rimanesse l'unico grande centro industriale di 1111mondo in prevalcmn. n.gricolo - ossi1LsuJ>poncv:i. un sole unico industriale - l'Inghilterra - con un numero ognora crescente di sa– telliti, JJroclucenti grano, cotone ed altre materie prime. I fatti smentirono recisamente questa ipotesi fonda,. mentale, scalzando le radici onde esurgeva quel gran sogno industria.le . Le condizioni dell'industria. moderna - forza a vapore e meccanica. - si possono produrre O\'tmque trova.si il combustibile, e segnatamente il car– bone (/!.11(/els). Orn. 1>oi, col trasporto dell'energia elet– trica a distanza, i paesi che hanno forze idmuliclle a. dovizia. possono da. un momento all 1 ,\ltro, con moto ver– tiginoso, imporsi nell'agone industriale. 11 llelgio, la Germania, la !·'rancia, P.Amcl'ica, la RusRia e, per la forza idraulica 1 l'Jtalia. stessa, possiedono questa fonte di fo1·za meccauica 1 questa ba.se indispensabile all'impianto in– dustriale. Le nazioni europee ed amerlc,rne comincilirono <h\pprima a fabbrica.re per sò stesse, ed ora fa1Jbrica110 per il commercio internazionale, portando gradatamente atl'in·eparabile perdita del monopolio secolal'e onde gode tuttora in parte l'industria inglese . .Mi~il monopolio industriale ò innanzi tutto il punto cardinale dell'ei,istento ~isterna della società inglese '"·(l:Jngels). Oià, mentre esso pcrdul'a,·a incoucui,:ì:o, i mer– cati 110n bastavano a.!Pattività. produttiva dell'industria inglese; onde le così dette crisi decennali. Che diremo oggi, mentre i mercati sempre pili scar– seggiano e le merci inglesi vengono in contlitto sempre pili aspro colle invadenti merci europee ed americane? La parte del leone, che ancora tocca alle fabbriche inglesi nel rifol'nìmento del mondo, impicciolirà. gradual– mente, sino a equilibrarsi fra uon molto co!la parte pro– porzionale delle altre nazioni. La produzione inglese sbocca ormai in un vicolo cieco. Gli è J)er sfondarlo, per aprirsi una via sicurn e un mercato proprio, esclusivo, difeso da.Ila concorrnnza delle altre nazioni, che la guerra. trans,•aaliana è scopJJiata per opera degli inglesi! Per l1industria inglese è questione di vita o di morte; ma non lo ò, del pari per quella degli altri paesi? JI moderno imperìali~mo i11gle.~ericeve la sua consa– crazione ufficiale dalla concorrenza. internazion,tle, cllo minaccia di strappare all'Inghilterra il predominio in– dustria.le e commerciale nei suoi dominii medesimi 1 nelle sue stesse colonie. e e ,no Bra cc Se vi sono 1000 milioni di caJJitale francese o 700 mi– lioni di ca.1Jitn.loto(lesco nel Transvaal, investiti nelle imltlstrie (siano JHll'0 nelle mani inglesi, le pilt a.vide dei profitti sud-africani),gli è questo un fatto eloquentissimo e che batte in breccia h\ tesi anglofila, benchè sia stato allcg-ato a sostegno di questa (Avanti!, 26 gennn.io ). Infatti l'intervista recente (Secolo, 8 febbraio) col duca di :i\lecklemburg, capo riconosciuto del 1rnl'tito coloniale tedesco, prO\'a a esulieranz;t quanto importerebbe allo sviluppo commerciale delh\ borghesia europea, specin.1- mente tede8ca e francese, c.he gli lnglcsi .o:gombra.ssero dall'Egitto. " L'Egitto - co:-1 il (luca. - venne detto la " chi:wc del mondo: non è g-iu:-to (e JJofe,;a (UJqiwurre: a 1ion è co1wr11ie11te) che questa chia\'0 stia 1iè11e 'mani " di una sola potenz,\ eul'OJlen., a detrimento di tutte le " altre. Sarebbe quindi atto di buona politica app1•ofit– " tare della situazione critica degli lnglesi per regolare " una c1110:3tione ta11to vitale i come alt,re.'.:Ìper regolare " i grandi interessi tede_,~co-france:-i nel '.l'ran;;vaa.l, i1t " pericolo nel ca.so di un trionfo iuglese. "'1 Insomma, pel duca di 1\lecklemburg, una forte intesa continentale cont1·0 Plnghilterra s'impone a.5solutamente, spacialmente perchè il liberismo inglese è pit1 apparente che 1·eale. D'altra pa.rte gli eventi storici, come si è visto, matu– rarono Pine\'italiile <leca<lenza dell.\ ;;uiwemazi.\ iuglc1>e. l,e nazioni europee e l'America, che clove\'<l.110 soltanto sei·,,i1·e 1h magazzini a~ricoli di ,ma Jnghilterra inclu– :-iti·iale, nell'ultimo ,·entennio salirono nella :-:cala imlu– striale cou rn11i<litàmeravigliosa. l.'espa.nsione coloniale s'impone ora, sotto J)enr~ di cri.-ii e 1•i;;tagni di:-a.,-;tro:d, t~ tutte le liol'ghe;;ie europee, ma SJJecialmente .t ciuellc che hanno superato la prima fase cli s,•iluppo nazionale, come in Francia., in Uermanht, nel Belgio e ror.~e anche in Russia e in ltnlia., e che sono ol>liligate a cercare ue! commercio internazionale uno sbocco ad una sovrappro– duzione, che il consumo limitato delh\ madre 1rntria. non basta ad assOl'bire. Se Plnghilterra continua. a. mantenere quasi inalterato il suo }Jredominio colonia.le coll'aiuto di un impero fa– vorente la sola industria ingle:-e, la situazioue l'imarrù. ottima pei fabbricanti inglesi; mtL f;i l'ipercoter.\ terri– bilmente sopra la borghesia della restante Europa, sce-– mandone i profitti e ostacolando,·i lo svilupJ)O stesso del capitalismo. Jnvero, scemando la ma.qsn, ilei J>rofitto della liorghe;;ia 1wn ù~glrse, scema lo stimolo pii', forte a.Ila. progrcssirn trasformazione e al perrer.ionamento delle indlL~trie e quindi :\!l'aumento della ricchezr.a sociale. Di qui un ma.rasmo i1Hil1Striale e commercia.le che· si ripcrcoterZi. non soltanto sulla. borghe,qia, ma sulla. stessa. classe ope– r.~ia 110n inyle~e, minacciata di un'alta disoccupazione permanente e di sa.lari di fa.me . Un'Ora di scioperi, di disoccupati, di miseria., ecco l'ultima parola del mimteni– mento delln. supremazia inglese sul mercato mondiale. Non per nulla :Marx stesso, nel suo celebre Discorso sul fil;ero scomùio 1 dis;;e che la borghesiiL inglese si ar– ricchh'a· a SJ)eseciella borghesia degli n.1tripae.'-i1 1,: poichò il proletariato segue fa.talmente lo sorti della borghesia. 1 di cui è il genuino prodotto, se la. condiziono economica del pro !etarin.to europeo rimane• miserabile, lo si deve appunto parzialmente a.Ila. condizione prospera del\~~ cla::.se OJ)ernia inglese Nella concorrenza internazionale l'a.nta.goni.-;mo profondo fra il capitale ccl il lavoro è · sem1>1·ela base fondamentale, ma la-icia aperto l'adito alla. lotta frn borghesia e borghesin. e, cll conseguenza, fra. J)l'Oletariato e ))l'Oletariato. L'adunca. e rapace mano del ca1,itale brittanno non si stendo ciuindi solamente sul profitto della borghesia straniera, ma insiem::i sul sa– lario ciel proleta,fato straniero, lottiuitc con una bor– ghesia che cerca ogni J)O:ìsillilo rivalsa, sulht soggetta classe operaiti, della perdita. che le infligge la concor– renz,t ingleso col suo monopolio industriale e ·com– merciale. In conclusione, il monopolio inglese restring-~ il campo <Pazioue delle altre borghesie, rallenta lo svilup1>0 delle industrie e crea un ptoletariato rachitico, ma.le rimune– rato, e una popolazione oper..\ia di riserv11 1 YOtata alla disoccupazione, in continuo aumento. Se i11\'ece il monopolio inglese scom1mr.:i rapidamente sotto l'azione immediata di una grave sconfitti~ nella guerra sud-africana, lo sviluppo omogeneo industriale in ogni nazione aumenterà. progressiYa111ente, generando un proletariato Yero, organizzato e rimunerato con sa– lari più alti e normali; giacchè il salario, o meglio
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy