Critica Sociale - Anno X - n. 4 - 16 febbraio 1900

Critica Sociale f?lVIST .Il {JUINJJICIN.IILE DEL SOCI.i!LISMO Nel Regno: Anno L..8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50. Lettere, vaglia, cai·toline-vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE ~ MILANO: Portici Galleria V. E. 23 (2,o piauo nobile) Anno X - N. 4. Non si vende a, 1utme1•l septu·aU. Milano, 16 febbraio 1900. L'influenza 1·itarùù (li, un J)aio (li giorni l'uscifa (li, questonumero. Siamo certi tlte i lettori cortesi ce ne danno ven-ia. SOM\'vlAl'xIO Attualità. l4 l)ulUic<I t11le1·1w:iomlle t itprOl('/f/rU1(0 (IL\:.:,.n; LlvSV!II). IA {/lltl'I"({ (lllfllO-hOCl'(t e U/ 1)0/i.ffr(I Ilei J>lirfilo 80ritllhftl (lXIUI N•xmo). Studi sociologicL C'()111111e11fi (01'8t inutili aue "D~chi.a1·11zio11i. 11ecessm•ien (Us T!l,\Vt:T), 1•omme11toai co1111111;nU (t-k). .~ 11t 1lomm1dru~si1110 (t ,1((/1'.C ~ ,\ pr0J)0Slto di tiittlM e di dottrlHR (LUIOI Xtxmo). Lapolitica nlornazionalo o il vmlolarialo La guerra che si comba-ttc nell'Africa del Sud) fra PJnghilterra. e le due repubbliche del Capo, ha messo a rumore il campo della democrA,;ia. Le vecchie for– mule, co11cui questa democra:.da usava fi11 qui giu– dicare i co11flitti internazio1rnli, si sono trovate ,,uote di significato e i1iadattabili Alla realtà, davanti a questo fatto stranissimo,di una nazlonc profondamente democratica elle aggredisce due reptibblicho sorte in nome della libertà, e dell'indipendenza. L'idealismo democratico ha sparso lagrime molte sopra questa guerra scoppiata improvvisa, come no ha sparse duo anni or sono sulla guerra ispano-ame– ricanA, e come ò destinato a spargerne sempre, quante volte le sue rosee previsioni di pace idilliaca o per– petua sono attraverisate bruta.lmentt:: tlttlla realfa della storia. Ma, incorreggibile anche dopo queste sue di– ~iJlusioni dolorose, l'idealismo di molti democratici Ki rifiuta a11che oggi di ricercare la ragione profonda di questi sanguinosi fenomeni storici, e continua a de– clamare sugli sperperi della guerra, sull'utilità della paco, e sugli errori della storia. :Peccato che il mondo, che pure da t.inti secoli ascolta simili ammonimenti amorosi, si ostini a far peggio e a seminare fJua e là. le sue strngi e i suoi lutti! Se non che, nel giucli.care la guerra attuale, anche gli ideAlisti della democrazia sono in conttitto fra loro: gli uni parteggiano per le repubbliche del Capo gli altri per Plnghilterrn. ' Secooclo l'opinione dei primi 1 i Boeri rappresentano il popolo che si batte per la libertà., gli [nglesi l'e– sercito conquistatore. La lotta quindi ha i cAratteL'i di una vera lotta nazionale, nella quale i noeri re– cano tutti gli eroismi e le idealità di un popolo che vuol conquistnrsi ht propria i11dipendenza, e gli fn– glesi tutti gli egoismi e le rapaci fa di uno straniero invaso1:e. Di più, per costoro le milizie hoere sono B1b1otecaCJ1no B1ar o la nazione armat.a, e l'esercito inglese il milibtrismo europeo, onde hl vittoria dello repubbliche del Capo dovrebbe significare Ja sconfitta degli eserciti per– manenti. Bencilò queste a.trermazioni non siano scm1)r0 molto esatte, pure non si J)UÒ negare che la resi– stenza. dei Boeri si presta henissimo ad essere inter– pretata come una. lotta nazionale, e quindi può ri– chiamare intorno a sò tutta h1 poesia.di ricordi dello recenti rivoluzioni nazionali di RurOjlfl. Ma un'altra frnzione dì democmtiC'i, purtondo da una diversa prnmessa., arriva a conclusioni affatto opposte. Che cosa ò J'lnghilterra. economicamente o politicamente? l~sso.ò un paese indusfriAlc e demo– cratico. I Boeri invece sono un popolo ngricolo, non ancora troppo entusinsta dell'abolizione deUa schiaviUt e inoltre profonda.mente avYerso alla popo1a.zionein– dustriale inglese cui voleva fitr pagAre le imposte e insieme escludere dal potere. Per gli interessi della democrazia dunque ò da augu.rare lma vittoria dello armi inilesi. JM ò da. augurare anche per un'altra pili gravo e pilt alta ragione. Secondo questi clemo– cra.tici PJnghilterra è il palla<Uo della libertà in Eu– ropa. Senza J'l'nghilterra 1 Ja RussiA, P.A.ustria 1 la Ger– mania distenderebbero il loro domiuio.,.imperiAle su tutto il mondo, strozzerehbcro le conquiste democra– tiche, riempirebbero di ferro le nostre contratte atlug– giate dalla loro ombra mortifera, e spingerebbero le loro orgie reaziomtrie fino a Londra e a Parigi. La paura del famoso orso moscovita - intorno a cui si è fatta tutta una leggenda che non si discute pii1 - deve consigliare Ja democrazia ad invocare la vittoria inglese, per non lasciare che la nfl.zionecustode della libertà. sia, mentre si batte cli fronte, assalita. prodi– toriamente alle spallo. Ora a me pare che queste due opinioni così radi– calmente opposte derivino in fondo da mm identica concezione, Ja ()Uale, pcrchò ormai superata e ormai senza alcuna ragione cli essere, deve relegarsi fra gli ideAlismi di cui amano pascersi ancora. parecchi par– titi della. democrazia. J<~ l'idealismo consiste precisa– mente nel credere che gli avvenimenti della politica esteri~ abbiano, sull'indirizzo interno cli tutte le na– zioni di ]½uropa, una influenza. ancora così grande e dccisl,,a come rwevano un tempo. Da ciò la erronea crcdcnia che Ja vittòria delle repubbliche Sud-afri– cane possa. rafforzare lo spirito democratico e repuh– blica.no in ]~uropa, oppure-che la disfatta dcll'fogliil– terra democratica, abl>ia da agevolAre il trionfo della reazione fcuclfllee militarista. Due vedute egualmente inadatte a fornire un orientamento sicuro fra le com– plesso e mutevoli contese dei popoli. Infatti Pèra delle graucli lotte per Jn formazione delle nazionalità emopee ò già trapassata. Dopo il gigantesco epilogo del 1870 e 1 71, abbiamo avuto anche la farsa della guerra greco-turca: rialzare ora il sipario su questa. grande scena della storia unrnnn. sarehhc, oltrechò una cosa impossibile, un anacro– nismo ridicolo. Oggi le guerre nazionali, e le allea11io fatte in nome di interessi nazionali e dinastici, hanno ceduto il campo alle lotto coloniali con una spiccata.

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