Critica Sociale - Anno X - n. 2 - 16 gennaio 1900

24 CRI'l'JOA SOCI ALrn un enorme aumento del dazio sui cercali. Ora. la Germania importa un <1uinto, o forse meno, della <1uantifà. <li grano o ccreAli che essa. produce, sì che Paument.o del dar.io and1•cbbe solo pel' questo <1uinto al Governo e, per µ-Ii altri quattro quinti, dritto in tasca ai produttori interni - elevatosi il prezzo dol grnno al livello del dazio. La combinazione ò aJ)parsa tanto vergognosa che YOn 11iqucl, il noto uomo degli 1-1g-rari,. è ,·cnuto al Reicltstag a smentire il proposito di un tale au– mento; ma fli è riaffermato per la. protezione. Con ciò tutta h~ questione della ttotta vien ridoth1 a una comune proposta militsre, intorno a cui al– cuni interessi di veri e propri quattrini fanno :,:rnn romore. È dav,•ero troppo poco. Pei professori, per ht pii, gri:111 parte della stampa, per gli uomini delht politica nazio1rnle sociale, per il pubblico horghcse industriale delle citt-à nuo,·e, che conta la disfi1tte ingle~i al 'L'ransvi\nl, e prende atteggiamento di erede, la J)l'Opo1-tn. della flotta :,.rran,le ò l'inizio di una nuorn. politica 1 rnrca. i Jimit.i <li una 111·opo:-:;t~ militare o tocca tutta quftnta l'economia, del J)Aese, infino ai p~Htiti operai, g-iun~enclo ni quali i teorici della flotta, con agile sgambetto, si ag-grap– pano• al gancio bcrnsteiniano, cd ecco un progetto di navi corAzzflt.e co1111esso con ciò che si suol chiamare la crisi ilei nrn1·xi1-imo. \IN\iamo quest'altro Ol'Clinc di i<l<-'e. . .. 1,'impcratorc ha comin('iato il secolo XX. del suo calendario ncll'iu·scnfllC ilclle armi srntiche; quivi, dopo essersi in~inocchiato con tutti d11C' i J,!inocchi, come notarono i cronisti, innanzi 111Dio dc~li csercitl, pre– sente su un altare JlOSticcio in mezzo a canooni au• sfrit1ci e l'rsrncesi del lSGG o del 1870, Guglielmo rr si YOltò a.' suoi sokh1ti t' rinnovò solennemente il 1>roposit.o ·di riorganizzare in hrcYe la flotta. nello ~tm1so modo, cioò anche contro il l'arl:rntento, con cui il nonno suo, detto il Grnnclc, rio1·inrnizzò l'escr· cito e lo condusse alhi ,·ittoria; ciò che Guglielmo [ ha fatto ller terra, farh Guglielmo IL per mare, e sar:\ detto l'Ammiraglio. Non hadate a!Papparnto) dicono <1ui- J'im1lCratore è un uomo moclcl'nissimo sotto il velame mistico. Che cosa. hanno si~nifimtto le ,·ittorie sugli Au– st,riaci o sui :Francesi? Nient'altro clte 1a possibilità, per l'inclustria tedesc..1, dello slancio meraviglioso che ha preso in <111estiultimi anni. l cannoni hanno fondata hi ricchezza tedesca . .Kelh1quaJe r.app1·csen– tazione se ,·i è 1..lelfalso e dcll1esag-erato (la Germa– nia vit.t.oriosa, senza. minie1·e di ca.rl >onee di ferro non sarehhe diventata hl ;.rnrndc produttrice che ò oggidì), vi è anche un buon fondo di vel'ità. 11 J)OJJolotede• sco, vittorioso e unito e, per dir così, irrorato dai miliardi francesi, ha trovato in sò una forza di Ja,. voro, un'attitudine .=illecose pratiche, una fiducia nel– l'R.vvenire, quali la. pigra contemphitiva. disarmata. Ger111a11iadi u1ezzo secolo fil non h1sciarn sospettare. Ora, qual è il cOmpito che si prefigge Guglielmo? Esso ò rendere vittorioso cotesto movimento indu– striale ueJ mondo, i-afforznndolo, proteggendolo, apren– dogli nuove vie con Je corazzate. L'amor di sim• metl'iii non gjuni:re fino alla necessità di una Sécfan marinara, che coroni con .l'alJbattfo1cl.lto dcli' lnghil– terra. la vittoria dell'industria tedesca, ma. certo giunge fino alla necessità. che le forze siano t11lìda. tenere in rispetto la ri Vtt le. Orbeue 1 ogg-i la. spropor– zione ò ancor tale - inton•e.ngono gli. ufficiali di marina a, ri1loso comancl:tt.i alla 1n·opaganda --:"'che un blocco. del .Baltico e del mare del Nord è ancora. impresa facile alla flotta inglese: ed ecco la piccola tlottfJ. ,t1,::çl~sca (iistrntrR) devasta.ti i porti, messe a fuoco e a sacco le città costiere, la Germania aH':r- mafa per l'imfledita imporbuione del grano, rovinato il commercio indifeso nei Jonfani nrnri. E ancom: - riprendono qui gli economisti - con la st,ra.bocchevole produzione indust.rinle - in contra-sto con quella. agricola. che è deficiente - la. Germania. hutta ogni Anno sul mercat.o ot.tocento mila. nuovi nati tedeschi d'fmpero; ò anche un segno della. sua. forza. 'Ma. che farne? La. Germania è piccoJina; essi cmigran_o; ò forza e denaro tedesco di cui l'America. o altro paese 1;i avrnntnggia, ma. son perduti per la. pfltria; una " piì, grande Germania. ., ò dunque una. necessità per l'ene•·~ia tedesca produttrice di merci e d'uomini, a cui il suolo tedesco è insufficiente. ]~ però ,rn,·i lrnnno tht essere, navi corazzate. rn verità, 11011 isi vede, nò si 1lico do,·e l)Otrà sorgere Ja. nuova patria; ma. ciò non toglie, nnzi forse aggiunge effetto alla Jl:Woht imf)erialista; e l'idea i1111ll'ecisa.: llas yrOS· sere /Jeulsclllamt, cnuncinta da ,•on Hiilow al Reichstag, ha intrapreso il suo cammino tra. gli uomini a. lato di tant'altr<' itlee impr('Ci~c che rcgg-ono il mondo. . .. f: qui entrano ht campo i banditori dell'impel'ia– Jismo operflio, coloro che vo~liono attrarre all'imJ)0· dalismo i socialisti, e dicono: .11 progetto di flotta. è dunque il coronamento <li quella politica imperiale che, 111algrado tutto le teq:iversazioni, è indirizzata. in senso inclustriAle. La,Gernrnnia, flvviata per questa chi1rn, dovr?1 cadere nel dominio politico della grnnde industria., che si sostituiri\ per sempre alla ::tristo crazia agraria. Finora (e nei precedenti articoli io ho appunto tentato di delinc:1re questa. !òlituazione) si è vissuto di 001111)romessi; il b:1ro11cSt.11mm 1 grande ìnd11strialo e f:'l'Rll consen•H.tore, impersona questo periodo di politica prussiana, in cui i grirndi indu• striali già soverchianti hanno lasciato agli agrari il dominio politico, il dazio ~111 ;.rrano o le le;,r~irestrit-– tive contro gli operni, per 1wcre i t.rattati di com• mercio, le , 1 ic d\tcqua e orn la tlotta. Ma con la flotta, a. eui pur gli 11~rari a'agfrrllpJ11ln0 1 o mefrli0 con <1uclle conseguenze di sviluppo industriale e commerciale che dall11 flottA si attendono, il compromesso diventer:'L insostenil,ile. Nuove ch1ssi di 11nindustrialismo non in• tinto di llecc agrarhi verranno portate su dall'ondata politici,; e già. si vede al ReirhstarJ, dove, sah•o l'impe· nitentc Hichter, i liherali son ,livcnbiti caldi propu gnatori del la tlotta. )fa se ~li industriali vorranno ~harnnarsi per da,·• vero degli A,g-rario ch1re ltt loro impronta aJ\o Stato, dovranno venire a pnt.ti coi partiti che rappresenta.no la piccola borghesia o gli operai, e agli operai do· vranno dare il pane a. buon mc1·cato e la lihel'tà 1 cioè l'opposto di ciò che caratterizza il dominio agrario. ~i vuole insomma. l'ipet.ere l'fnghilterra: i heneficì di una grande politica di espnnsionc ricad~ll10 sul po1lolo htvora.tore; e allom la. forma di socialismo chiuso, in atteggiamento di nemico e come nemico comhattuto, cederà luogo a (1uel tipo di benefico, diffuso socialismo inglese, che non odia l'im1lerialismo poichè ne ha profit.tato. 'J'utta una piccola. stampa, che fiorisce intorno al socialismo e vi"e di idee socialiste senza dirsi e senza essere socialista, vii tenhrnclo da un pezzetto, con questa. cam1lng1rn, il llart.ito. il bcrns:tcinismo tirato alle suo ultime con&e· guenze. Se, infatt.i, non ò l)iì1 vera. la concezione ca... tastrofica del socialismo; se essa ò rimasta lettera morta al c,11loversosecondo del programma di Erfurt, nel quale, se ,ti ricorda.te , è scritto il destino tragico del proletariato e delle classi medie cosl: " ller essi " va ogni dì crescendo l'incertezza. del vh•ere, Ja " miseria, l'oppressione, la senitì1, la degradazione, " lo sfruttament.o "; se il cosidetto /Cl<tilderculatsch (la cataf-ltrof'e) è rimandato di decennio in decennio, e il profeta Bebel, 1>er difendersi dalle punzecchiature

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