Critica Sociale - Anno X - n. 2 - 16 gennaio 1900
CRITICA SOC[ALE 27 e che quindi subirebbe una minorazione del pro– dotto. Dunque la solidarietà economica in tale eco– nomia egualitaria toglie la possibilità - secondo il Loria - all'esistenza del profitto. L'istesso è per la rendita, in baso al diritto a una terra eguale in quantità e qualità a quella posseduta dagli altri. Dell'unilateralità, della inapplicabilità, del valore storico, economico e sociale della concezione di questa rorma sociale av•·enire, tratteremo in luogo più acconcio Qui c1 limitiamo a soggiungere cl1e,nell'esame dei rapporti economic1 nascenti dall'associazione mista basata sulla terra libera per di1•ttto ('). il Loria ha cura di mostrare che l'illimitazione effettiva della terra ha l'istessa composizione economica della terra effettivamente limilata, ma illimitata por di– ritto. Onde ci si impone una disamina d'ordine generale sulle differenze poste dal Loria tra la terra libera per condizioni economiche e quella libera per condizioni sociali. . .. Il Loria evidentemenle intende fare un parallelo tra una realtà empirica e uno stato ideale, quando tratteggia 1e linee dillereoziali tra l'economia a tel't'a libera e la terra illimitata per diritto. Ora, iu questo concepimento, una prima osservazione ci colpisce: la terra libera, alla quale si paragona il futuro stato economico a cui tende il corso dell'e• voluzione sociale, eci;plicaquella medesima funziooe logica che nel sistema di Rousseau svolge lo « stato di natura •· E ciò si spiega molto agevolmente. L'economia classica fisiocratica, smithiana e ri– cardiana, da cui il Loria ha attinto le sue vedute geniali, avea per base filosofica quel sistema ra– zionale, che, partendo da Tommaso Hobbes e da Ugone Grozio, avea impregnato di sè la scuola degli enciclopedisti, materialista in metafisica, seguace del Diritto naturale in Etica. L'affioilà e io parte la filiazione del sistema lariano dalla scuola clas– sica, che appunto lo ~cheel (') disse del Diritto naturale, ci convincono che non ci troviamo soltanto di fronte ad un'identità formale, ma sostanziale e p,·ettamente fllosonca. Le successioni delle forme economiche capitalistiche ci sono state descritte dal Loria come la violazione delle leggi umane e divine ('), e la sua teorica dell'economta limite è proprio la teorica della forma di produzione immu– tabile ed assoluta, svolta dagli economisti classici. Mentre per l'economia classica la forma tipica e permanente di produzione era quella capitalistica, per l'economia !oriana la forma definitiva, limite, della produzione sociale sarà quella foggiata sulla terra libera. E, come i filosofi del diritto naturale aveano immaginato il corso storico quale una de– viazione dai princifii di ragione che informano il Diritto assoluto, cos il Loria vede nel trapasso delle tre fasi della proprietà capitalistica l'opera artin– ciosa dell'uomo, che, mediante una modellazione innaturale della morale, della legge, della politica (istituti connettivi) ('), fa deviare l'umanità dallo (1) Co6Utu.:lont economlcll odi~rna. Cap. I, f !. (1) ScuBzL, Storta dell'economia potmca. Biblioleca dell'Econo– mlsta, serie llf, Yol. Xl. ('J LORIA, Us basa économlQuts dt la con.ttieutlon .toclalt:, p.4U: e .... la proprietà cnpHa!lsta, o la soppreulone della terra libera che ne è la base, tton C un fatto naturale e 1po11tant:o, ma la violazione delle leggi divine ed umane - l'lmpo1&ibile eretto a alltema. » (') Lol'uA, Lu ba1u économl(Jut:.t, ecc., lntroduclion: • .... La prrprietà capltallata nelle aue fa~i progressive rappresenta gli 1tadil tmvertem di quella evoluzione dR cul doHà sorgere l'o,·– pa,1'::a:1011t dennitln dell'economia umana (forma-limile), Que- 1ta ha "alore no,·malt e a.uoluto, l'altra ha valore ,torico e tran• lllOrlo, • stato naturale della terra libera, verso cui ogni fase economica gravita e preme. E la risoluzione della proprietà. capitalistica nel suo contrario sa– rebbe verificata, ove gli uomini non cospirassero, con una sel'ie di me.:zi di pe,~ststenza (') a pro– teggere il rad.dito fondamentale e necessario al re– sistenza del capitale. Loria ci raffigura l'economia capitalistica, dalla schiavitù al servaggio, e da questo al salariato, come un'economia sistematica, retta cioè da leggi conservatrici, e reattive contro una continua forza dissolvitrice che la minaccia nell'e– sistenza. Le leggi automatiche per lui non esi– steranno davvero che in economia egualitaria('). Ora, senza andare più oltre sviluppando questi concetti fondamentali del Loria, noi vediamo quale differenza intercede tra essi e quelli posti al fondo della concezione cosi detta materialistica della istoria, che ha più esagerati seguaci che non in– terpreti esatti. Non occorre che appena ricordare come questa concezione materialistica è fondata su una logge di indefinilo sviluppo della prassi dell'uomo. Che essa non cnncepisce - contraria– mente alle vertute metafisiche - le cose se non nel flusso indefinito che le afferma per negarle, con– forme alla virtù dialettica che percepisce l'esse nella immanente necessità della propria negazione. Le origini filosofiche del marxismo e del lorismo sono nettamente distinte ('). E fu una deplorevolo confusione teorica quella che per es. fece vedere al Ferraris in Loria « il perfezionatore e il pili vero rappresentante della concezione materialistica della jstoria » ('). Loria ammise i1 principio orga11ico della dipendenza dei fenomeni sociali dalla causa untta,rta del fenomeno economico. Questo é un lato, e il pit1 disputato, del materialismo economico, non ne è il principio sostanziale. L'economista italiano attinge alle fonti del ma– terialismo metafisico del secolo XVfl, al pari 1lel– l'economia classica, di cui il suo sistema esp1·•ime un ul/e,·toi·e sviluppo, confo1'me al proprio me– todo e ai p,·ovr-t concelti. li Marx rleriva i suoi pl'incipl fondamentali dall'hegelismo dialettico, ma· terializzato da Feuerbach ('). li Loria, in base al suo concetto della causa unila1·ta, presenta, come il Marx, la morale, la politica, il diritto, l'arte, la religione come funzioni mutevoli della costituzione economica. Ma, essendo una Ja costituzione econo· mica ultima. che esprime lo stadio limite, egli, nelle evoluzioni morali, politiche, ideologiche, nou può vedere una linea di svilu1>po,ma una ondula– zione transitoria, accidentale ed abno1·me, che deve necessariamente ricadere nel suo stato natu1•ale, perché fuori dello stato di natura, come direbbe Vico, le cose no durano, nè stanno. In fondo egli ha una concezione ideologica ed assoluta della morale. ('> A.nalht della p,·oprteta capltall.Sttcn, voi. I, pag. !i4 e aegg. e Co1tuu:1ont: economtca odlern•, pag. '.1165, !68, 3'.118 e segg. {'J Erra H Cll!APl'ELLt: Il vn111t-,·o moatrno e 1t .1oclall1mo, J):l g. 115, quando raffigura Il materialismo sociale del Marx come telto/ogtco. Un slslema, che non vede· nelle cosa se non le forme transitorie del movin1ento, non può concepire un tmmobllt stato sociale, perch! 1"1er ogni grado di S'f1luppostorico atrerma la con• tem1)0ranea necu11là della sua distruzione. Vedi a tal proposito l'A.ppendict di MARXalla aeeonda edizione tedesca del Libro I del Capttale. Si può prescindere da ogni giudizlo di valutazlone tra il metodo dialettico di Marx e quello che, per comodità di antitesi, diremo meta/btco del Lorlo., mli. non è permeato con– fonderli. (') ENORLS, L. Feueròach und dtr' Au,oang dtr kla11l1Clitn deut. Ph«o.tophlt, s. 58: • .... Il movimento del la,.oratori è Il vero erede della tlloaofta clauica tedesca. » 8 un·eaallera:r:lone di En– geil: il movimento operalo non è un mnlmento .... fllosonco. (•) F8fl.l\ARIS c. F., Il maurtau,mo .flOl'(CO t lO Stato. (&) Sulle originazionl tllosoftche del man ismo è imporlant• la recentissima opera del glllcilato VOLt.l.UR: Il materlall1mo 1torwo.
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