Critica Sociale - Anno X - n. 2 - 16 gennaio 1900

Critica Sociale 'RIVIST.11 QU/Nj)fC/N./llE VEl SéJCI.IIUS/J1éJ Nel Regno: Anno I,. 8 - Semestre L. 't - All'Estero: A.uno I,. 10 • Seme:StreL. 5,50. LeUe1•e,'Vaglia, ca1'toline-vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 (2. 0 pianoD0Mle Anno X - N. 2. Non si veucle a n,imeJ'i, sep<irati. Milano,16 gennaio 1900. Abbonamento cumulativo Critica sociale ed Avanti! anno L. 21, se– mestre L. i0,50. S0Nll'\-1A 1'110 Attualità. I 1n·oi·,.,edim1mfl.11tr te t1ucnI,;,ecomwwll: r. ,-,.,r,me c,·1tiev del 11,·o– qelto (lv AXO•: BOSOlll), A proposU<> dL lrrede11ti.s1110; ()(1/'Utft 111(mniylia {t:».,:-u•:u: S}:l,LA 6 U$ TRA \'•:T). J/hn}1tl"ktU8mO teduco t ~ 80cirltUU (,Utt:m:o )101(,\SJ)OTTI). Studi sociologici. V11U/11l(t ((18t dtU'l:"c<moml(i /()l"/ll/1(1,' Jt 1)rl11clplo dei (lb•Uto (/tl(I te,n, (ségulto) (t:s1t1co u:o:n:). Politica municipale. .lllmici1>atia (I,,\ CRITICA SOCIAU:). /.,,(1 polttlca CQl/11111(1/e dd soci«tlsU btl9l, Il (EMll,10 \'JSCK). Jt Jfm1Lcl111o111,oco,fattore Ili trasfonw:,zl1>11e uo11omic11 (R.B.), I PRmrnlMENTI PKR lE~ NANrn COMUNHI J. E.-,a,ne orlrit·o det rn·oyetto. NeJJa seduta ciel 28 novembre 1899 il ministro delle finanze, on. Carmine, ha presentato, d'accordo col presidente del Consiglio e col ministro del 'l'c– soro, un progetto di legge inteso all'affrancamento dal da.zio dei generi che ra1>prcsentano i consumi di prima necessità. (I), Benchè il progetto non sia cli imminente discus– sione, e benchè su di esso 11011 si sia ancora pro– nunciata la. Commissione parlamentare eletta dagli Utlìci, plU'e non sarÀ del tutto inutile discorrerne qui, se non altro per a.ffacciare alcuni dei piì1 ur– genti problemi di finanza comunale. fn rtalh~, pur– trnppo, i purtiti 1 che sono pit1strettamente interessati a certe riforme t.ribubtrie, non si occupttno adegua– tamente cli discuterlo e di criticarle, onde quei pro– getti di legge, che hanno la rara fortuna di arrivare allfl. discussione parlamentare, non destano interesse se non in <1ueipochi deputati che si occupano in ispe– cial modo di tributi e di fi1rnnza. Così avvenne che a.nche CJ11est,'ultimoprogetto del– l1on. Carmine non ha sollevato nella stampa alcuna discussione proficua, e forse non è giunto a cono– scenia di tutti quelli, cui donebbe certo interessare. Hagione questa ond'io credo di do,,er riassumere, il pili brevemente possibile, le disposizioni del pro– getto di legge, prim,, di imprendere Pes~lmo critico di alcune sue parti. I provvedimenti escogititti dall'on. Carmine mirano ad abolire il dazio comunale sui farinacci (forino, pane e paste). Come è noto, il dazio governativo sui te a lJ no farinocei, istituito nel 18GGnella misura cli L. 1 1 40 e L. 2 per quintale, a seconda delle di\•erse classi dei Comuni, venne abolito nel 1894 colla perdita, da parto dello Stato,di circa I.G milioni di lire. Ma l'affrancazione dal dazio di <1uesti generi di prima necessità, nell'attuale progetto, non è totale per tutti i Comuni, fasciando ancora a. quelli, cui le condizioni finanziarie non permettessero dj trova.re in altri cespiti compenso alla perdita, la facoJth. di rnantenr>re in limitata. misul'a il dazio sui farinacci. n concetto fondamentale da cui parte l'on. Carmine ò questo: " l'imposizione di un dazio sui farinacei può ancora tollerarsi soltanto quando shl richiesta da. una estrema necessità. ,, T'crciò negli articoli L e 2 del progetto, mentre si proibisce ai Comuni 1 che al J.. 0 novembre 1.899 non ha.nno ancora applicato il dazio sul consumo delle farine, del pane e delle paste di frumento o d'altra. specie, di istituire questo dazio, si lascia. d'altra parte la facoltà di mantenerlo, entro certi ltmiti, a quei Comuni che, dopo avere sfl'Uttate tutte le nuove risorse enuncia.te dal progetto, 11011 si trovassero an– cora. in grado di com1>ensarne la J)Crdita. T limiti 1 poi, entro cui dovrebbero essere contenuti questi dazi comunali sui ft1rinacei 1 sarebbero questi: lire tre per <1uinhlle nei Comuni di I."" classe, e lire due per quintale in tutti gli altri, sulle farine, pane e paste di frumento; lirn una, invece in tutti i Comuni, per le farine, pane e paste di ogni altra s1>ecie, Ora, resta da vedere quali sono le risorse nuove a cui debbono ricorrere i. Comuni per compensare la. perdita del dazio, e il cui sfruttamento ò condizione necessaria quando si dehl>a mantenere, ent,ro i con fini segnati dalla legge, il dazio sui farinacei. [ Comuni, prima di essere autorizzati a mantenere il dazio parziale sui consumi di prima necessità, debbono: t, 0 applicare la sovraimposta ai tributi fondiarii in misura non inferiore al cinquanta per cento del princi1>alc; 2. 0 a1)plicare, a. scelta, o la tassa di famiglia, o ql1eJla sul valore locativo, socon<lo uorme che ve– dremo piìl innanzi; ~. 0 a1,plicare la tassa. sugli esercizi e rh•enclite nonchò quelht sulle vett.ure private e c1uella sui do– mestici, pure secondo nuove disposizioni; 4, 0 innalzare, secondo una nuova tariffa, il dazio consumo sulle hevande vinose e sulle carni. [I [ffO.!!ett.o,come ~i vede, non crea nessun cespite nuovo, ma. solo si limita. a.sfruttare maggiormente i cespiti at.tuali. A1rni 1 1>erla s0Haim1>osta, non fa che renderne obbliga.torio, J)rima. cli ricorrere al dazio sui farinacei, l'elevamento fino Il.Ilimite legale. ~[a questo cet:ìpite 11011 può che dare scarsi riimltati, quando si L>C'nsi che già. 6700 Comu11i superano cotesto limite e solo IGOOnon lo rag~iun~ono A.ncorrl. La imposta di famiglia è pure molto modesta– mente ritoccata. Come si sa, qllesbi imposta, al con– trario cli altre imposte locali 1 non ha limiti deter– mi1rnti1 nrn è om governata <lai vari regola.menti

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