Critica Sociale - Anno X - n. 1 - 1 gennaio 1900
tu Cllll'ICA. SUCIAl.1•: OJ>eraicperrettnmente digiuni <li quelle 1101.ioni,<"he ogni cittadino dO\'l'Cl>lJo!)OMiCdCl'C, sullo i~tituzioni I)Olitichc o 1\mministrath 1 0 d('I JJI\C:::c e sullo funr.ioni delle autol'itù. Questa ignoranzn. facilita moltis..;iimo il monopolio ilei 1>otcre in mano delle cla":::i pili elevate. Grandi furono quiucli, nei p;·imi tcm1>i 1 le diffl.colt:\ per la 11il1 Jlarte dei no.;itri eletti, e non pocn, fatica do"ettero durare a tentare di orientarsi, impicgando\'i le scarse oro di riposo dal lnvo1·0quotidiano, 1>oichòrrn noi ò tuttora molto cliffuMt hi ,:ciornntii di tlo(lici o <li tredici ore di lil\•oro. 1,e difflcolt:\ Cl'llllO accresciute tlnl fatto cho il J>t'rsonnlc :unministrath•o dei Con<ligli J>rcccdenti, il ilC· gretario comunale, li percettore, il commissario di pOli• zin e in genere gli imt>iegnti del Comune erano 1>erlo 1,H1o;,tili ai nuo,·i nmministratori e si ingegnavano di trarli in inganno. Nel Comune di Courccllc~, proprio il 1. 0 gennaio ISOC, tutto il personnlc <leiMunicipio si diodo per ammalato, e allo scal>ino, che fu11g( H 1 11.dn borgomn.– stro, non fu di troppo tutta la sua oncrgin 1>cr))Orro fino n cotesto sciotlero di nuo,·o goncrc. Ad onta di tutto ciò, i no~tri nv,•ersnri 1 dal 1896 ad o~,:i, non poterono rim1>rovcrare ai no~tri com1>ngui 111- cuna irregolarità. Viceversa, nella J)iL1 ,arte delle ammi– niiltrnzioni noi potemmo constatare, da parte dei nost1·i IH'edeces.1,ori,uua incapacità e nnn trt\scuranza, aJ)pona 1u1r11gona~ilicon quello (lolle 1+,pettivo Oopubtzioni per- I munenti. l~ anche questo un fatto di cui bisogna tener conto nelrapprczzare il la\'oro dì que:;ti quattro anni. I nostri com1>agni dovettero an:1.itutto rh•olgerc ht loro nt~h•Hà a veder chinro in ,.; :itun:1.ioni am ministrative che bene spesso erano state l'Cse, ,i di~cgno, nggro, ,iglia.tc ed oscuro: quindi si dovette procedere a riordinRl'le. r.e condizioni flna11ziaricerano (L uasi dappertutto deplorovol i; molte delle 01>cropubbliche pili importanti, come In con– duttur.i dell'acqua, gli edifizi scolastici, la ,,iabilità, l'il· luminazione, ecc., erano promesse bensl <laanni, ma non mai eseguite: le scuole erano dnppcrtutto organizzate in modo insufficiente. va.-.:,istenza dei poveri, così nC'ces– sat'ia ancorn in uu J>ftCSC privo di ,,ualsinsi nssicurn:1.iono eia parte del lo Stato, ci·a defleicntc e co1Hlotht nel modo il pili rh·oltante. l no::;tri comtlngni do"ettero dedicnr~i a tutti que.:-tl problemi, ciascun dei quali, per essere risolto, e:,igent denaro. Denaro significa. imposte. )In elevare le im1>oste sulle basi attuali, ossia ricorrere n sovrimposte sulle at– tuali imposte di Stnto 1 sarebl>o almeno altrettanto anti– democratico quanto queste imposto medesime. 11 pro– gramma del partito adrlitava una politica finanziaria ba– sata sulla im1>ostaprogres~iva sul reddito. )[a ba.stò qual– che tentativo in questo senso n persuadere il Belgio SO• cialista che giammai le autorità a\'l'cbbcro permes.-sauna cosiffatta. riforma. Giammai fll conce1l.::;f\ la im1 >osta.pro – gressiva. sul roildito globale. Un'imposta pro1>or:1.ionale sugli acquisiti <li ricche:1.z,ivonno in qunlche luogo per– messa, altrove vietata, sempre nel modo piì1 nrbitral'io. Lo difftcoltà J>Cino~tri ,unici erano dunque enormi. 1•:ssi dovettero ricorrere t\ diverse fo11nc di imposizione. Jn 1 1>nrccchi Comuni, per colpire la ricchezzt\ delle grosso società. capitalistiche sgravando gli nrtiginni e i ))iccoli I industriali, ap))licarono una ta-,sa sulle industrie. )la bene spes:,o, dO\'e l'im1)0:;ta ent progrc:,iìivn, le autorit,\ supel'iori ne nl>ba.-,:,nronola scnln, obbligando i Comuni a rh•alcrsi sui Jliccini di quanto non potevano toglie1·e ai grossi pos:-.idcnti. L'autonomia eomun:1le clh·entnvtt una canzonntura. Xon appena i me1.zi lo permi,~cro, i nostri amici ~i <liedoro a preparare il terreno sul quale dovrà. erigersi l'cdifl.cio del socinlismo. Nel ratto, in tutto ciò che men– :1.ionnmmofin qui, non v'i ò nulln di propriamente ::;ociit– li.-stico: non ò tutta vin indifferente constntarc che la fni..;:o " ammini:,trnziono socinlista., diventò sinonimo di " am– ministrazione onesta, regolare, a1>erta al controllo lici pubblico ., so anche non votò designare un imlirizzo veramente nuovo. Anche non è ))ri\'O di :,ignificato <1ue– ~t•n1tro ratto: che l'avvento dei no.~tri eompagni nei Co– muni hn ridestato lo spirito 1rn1Jblico: le masse l)O}lOlari, flno allora. rinu1:1te lontane o i111lifl'e1·entl alle questioni comumlli, intonto alle quali non ,·cnivnno co1Liultate 1 pre– sero a volerlo conoscere, ,i discuterle\ n interessarsi della loro ))Ortata e del loro ,•alorc relath·o. I buoni etrem di tale ri<woglio cresceranno mano mano Che le nuo,•e generazioni verranno sempre 1>ii1chiamate a C~))rimero In loro opinione sui pubblici affari. Bentosto si avverti un'a.cccntunzionc socialistica nel# PiiHliri:1.zodelle coso del Comune. Accnnto allo sforzo di imprimere m, carattere piì1 dcmoc1·0.tico ai !ributi 1 unn delle prime riforme fu la introduzione del minimo di mercede e del ma;::-imo di ore di ln\'oro - ordinaria– mente dieci ore - come pure dell'a,sicurazione obbli– gatoria degli operai 1 in tutti i Jn,•ori eseguiti por Conto del Comune. Qui ci soccQnC un esempio doll'inftue11zn esercitata. clallo nuto1·ib'1 Jll'Ovinciali: il 1. 0 dicembre 1894 il Consiglio 11rovinciale di Uittich deliberò di introdurre simili riforme nei lavori della ))rovincil\ e di accordare sus.,idi ai Comuni soltanto pei lavori eseguiti a tali con– dizioni. Negli ultimi anni l'esempio dei Comuni socialisti fu imitato da molti altri, nei quali noi non abbiamo la. maggioran:1.a. Quanto all'Msttnzionc di industrie pubbliche in mono– polio comu1rnlc 1 noi attuammo quella dell'illuminazione a gas od elettrica, quelht dcll'ncrp,n potabile, della via– bilit:\1della distribuzione di vesti o refezione agli alunni delle scuole 1 o delle colonie scolari clurantc le vacanze. Sono allo Studio progetti cli case operaie comunali, di costruzionè comunnle di tramyie, o di a'-~ieurazioni co. munali e intorcomunnli contro gli incendi. Finora i:ion 1>o~sediamoalcun Urflcio del lavoro, come il Con:-1igliodi Contea dì Londra (County Councit). Per l 'illumina:1.iono a gns od elettrica, la liberalo llru– xelles dil il migliore degli c~emJli alle nitre città. Ma pur trOJ>po,nella piì1 parte dei no.,;tri Comuni, la iliumi• nazione ò irncora in mano di societìl ))rh•ato, per effetto di contratti a I01)tana scndema, conchiusi dalle 1>rece• denti amministrazioni. 11 problema sarà. probnbilmolitc risolto colla illuminazione elettrica municipale, che nella mnggior 1>arte dei contratti ò IH'c,•eduta e permes,'-a. La distribuzione dell'acqua occupò molti dei J:JJ)Strl Comuni,.e parecchi sono già. prossimi a esercitare questo servi:1.io ,indi.;:pensabile nei rispetti clelt'igiene, e utilissimo dal punto di \'ista industriale. h1 13l'llxellcs, eho si compone di l)t\reoc11iComùni tlu· tononù, la questione dell'acqua ebbo interessanti solu– zioni. Innanzitutto, <1uattro dei princi1>nli Comuni, che tln <1uidipende,·ano dalla cittl,, la quale ,·eudeYa loro l'acqua, fomlarono una Societ.\ consorziale, la lnlei·com– munale (les eaux, la quale fornisce loro l'acqua a cinque centesimi il metro cubo, e _che non solo li facoltizza, ma li obbliga a usnre di lbO litri per giorno e 1,er abitante, computando in~ieme il pub'blico e il privato eoi1ilumo. r.a fond1l:1.ioncdi questo con-sorzio fu vanbi.ggiosissi"lna.e mostrò quanto bono potrebbe ,·oniro da cosiffatti sinda– cati intercomunali J)Qr l'esercizio di vario industrie. At– tualmente occorro una autorizzazione s1leeiale J>Crcin• seuno di questi ca.-:i; i no$tri amici presentarono alla
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