Critica Sociale - A. VIII - n.21-24 - 16 dicembre 1899

342 CRITICA SOCIALE filosofia della storia, ma un indirizzo melodico o un complesso di dati ('), per cui esso è incompara– bile con la concezione sistematica del Loria, la quale si indirizza alla ricerca di una causa ultima, completamente estranea a chi, come Marx, aveva ctvettato con l'economia hegeliaua. Ma chi, rireren• dosi agli studi e agli sviluppi ulteriori che al ma– terialismo storico di Marx hanno apportato Antonio Labriola in Italia e Volmann in Ge1•ma11ia.sia dispo– sto ad ammetterne il carattere di generalità e di organico concepimento, riterrà confrontabili anche su questo punto le dottrine dei due grandi econo– misti. Ed allora apparirà ovvia la conclusione che la differenza tra la concezione generale del Marx e quella del Loria, cosi come da quest'ultimo è for– mulata. è soltanto appareute. Il Ma,·x, formulando i lineamenti della sua con– cezione storica ('), parla di forze p1·odutttve in senso lato, e ripone nello sviluppo di esse, in quanto riescano a un conflitto con le corrispondenti forme produttive, il riposto senso del divenire sociale. Onde, a rendersi 1•agione dell'esatta genesi di una costituzione economica, l'unilateralità additata dal Loria non colpisce il Marx. Egli, nel1o stadio di formazione originaria del capitalismo, conobbe ed esaminò le influenze varie fondiarie che sul na– scere del proletariato si erano manifestate ('). L'e– lemento fondia1•io entrando in modo imprescindi– bile nella composizione delle reali forze economiche. il sistema marxista non può, malgrado l'errore in cui sono caduti molti suoi seguaci, essere avvisato sotto questa forma esclusivista che il Loria ha sup• poste-. Esteriormente dunque tra la generale forma di concezione di Marx e quella di Loria sembre– rebbe colmato quel divario che l'istesso economista italiano ha con tanta insistenza additato. i\fa il Loria ha atteso ad accentuare il lato di necessarietà della dinamica causale dei fenomeni economici. Le successive fasi storiche dell'economia umana sono per lui il prodotto fatale di fenomeni estranei alla volontà umana ( 4 ), determinati esclu• sivamente dalla terra, unica motrice del processo sociale. L'uomo non è del processo umano l'agente; ma lo spettatore (') di quella indomabile forza co– smica che opera su lui e a cui egli soggiace. Onde egli, del sistema marxiano, che pone come agente di evoluzione economica lo sviluppo tecnologico, istituisce una critica (G) intesa a dimostrare ch'esso si risolve nell'antiquato sistema che pone l'uomo come causa volontaria dei fenomeni sociali. Infatti, osserva il Loria, lo strumento tecnico è anch'esso il pt•odotto della mente umana, onde l'elemento ideale ridiventa il demiurgo della realtà storica sociale. A vero dire, il carattere di necessarietà causale anche in tal caso non sarebbe sbandito, in– quantochè ,il medesimo processo inventivo della mente umana è un divenire causale e circostan– ziato, e non atto deliberativo e volontario. Ma tralasciamo tal punto per affrontare nel modo pili chiaro un esame approssimativamente suffi– ciente della causatttà economtca del Loria e del {') B.CRocr, le teorie .storlche det vrof. I.orta, png. t0et5. Qui il Croce fa una critica esag.,ratamente villrllta dei lineamenti tiiorici del I.Oria, del quale, in un momento di umor negro, ar– riva a dimenticare gli incontestabili merili scientifici. Cosl egli 11i !)rende burla di quella parte del sistema loriano che riguarda l lavori imJ)rod11lt1vl, mentre nella F.conomla politica le teorie del Lorin su questo punto schludono V"dute allatto nuove. (I) Zur KrWA der potW.schet~ Oel'.onomfe. Vori-ede. (I) vedi nel I voi. del Capua/e tutto Il cap. XXVII sul\'esproprla- 1.\one rurale. ,, I.ORIA, I.a prop,-telà fondtai-la, ecc., pag. Ili. PI Anali.si detta vroprteta OUJ)/tall1Uca. voi 11, pag. 12. lii) Vedi In N11o~a Antologia: L'opera po.thona dt K. ,lfa,·x, I. 0 aprile t890. Bib 1otecaCJ1no B1arco carattere di necessarietà. meccanica o cosmica su cui ha sempre insistito. La terra iu i,.è stessa non è una forza, è una consecuzione di elementi topograHci: lo diviene solo in quanto l'uomo la rende mezzo allo svolgi– t'nento della propria attività produttiva. Perciò solo iu un certo senso ellittico è dato as~ume!'e la terra come causa efficiente delle mutazioni economiche. Onde, prima che le influenze della esistenza o ine· sistenza di ttwra inoccupata foss~ro note al Loria, egli riponeva il prtus dell'economia nella densità della popolazione ('). Dunque la causalità econo– mica delineata Jal Loria è di natura più complessa di quello che a primo tratto apparisce. Essa risulta– dalla forza reale dell'attività umana, della densità della popolazione, della pressione che questa eser– cita sulla term, del rapporto quantitativo fra po– polazione e superficie territoriale. Innanzi tutto la terra non è da intendere come un dato semplice, meramente topografico e geo– grafico. Le influenze che essa esercita non sono immutabili e costanti. Nè si dica che in quanto la limitazione terriera e non la sua efficacia produt– tiva è il piedestallo delle forme economiche, si possa trascurare la potenzialità tecnologica con cui l'uomo evoca le potenze economiche che la terra oasconde; perchè precisamente la limitazione ter– r-iera, cioè a dire, la esistenza o meno di terre li– bere, è l'ellètto detto sviluppo tecnico e della ca– vacità, p1·otluttrice dell'uomo. Per una stessa cifra numerica di popolazione un'immensa estensione di terra può essere più ltnitlala di un'estensione mi– nore di terra, quando quest'ultima è coltivata e sfruttata con mezzi pili potenti ('). Anzi, conforme ai risultati della storia economica, l'uomo entra nella ~toria della civiltà e si dà un sistema di pro• duzione solo quando diviene un lool-mantng ani• mal. E la terra, pe1•diventare un elemento pro– duttivo, ebbe bisogno di una speciale preparazione, come lo dimostra il fatto che tutti i popoli passano all'agricoltura dopo essere vissuti con la caccia e con la pastorizia. Un te1•re110 sotto la densità della popolazione può di,•enire limitato dopo un periodo di tempo, ma lo sviluppo di nuove potenze pro– dutti\•e può allontanare indefinitamente tale pe– riodo. Dunque il Loria non può egli stesso sottrarsi a quella critica che ha mosso al Mal'x. Ma noi andiamo più oltre ed affermiamo che il suo sistema, a difforenza di quello di Ma1'x, non ha quel carattere rigorosamente causale che il suo autore gli tenta confel'ire. E di vero, come si svolge la causalità dinamica che la terra esercita sul com– plesso tessuto dei rapporti economici? Esercita essa un'azione operosa e positiva, definita e concreta? Appena ci addentriamo in questi esami, ci appare che la concezione economica del Loria, per tanti lati formalmente analogica a quella di Marx, se ne allontana in modo così reciso e netto da l'endere impossibile ogni legame di affiuità dottrinale tra esse. Vediamo. Loria, supponendo un primitivo stato di tel'ra libera, non fa un'ipotesi strettamente economica. Invero si nega in modo preliminare con tale ipo• tesi ogni dominio da parte dell'uomo sull'uomo, basato su forze extra-economiche, e si afferma in– vece l'esistenza di individui « giuridicamente Ji. (I) r..ci popo!a:1011e e il .tllten1-'l: ,ociate di J.oria risale al «SS!, qunndo Il suo sl!ltema era completamente immaturo. 1') Vedi 011. VALENTI, L" lfmlta.rfone ·de/l'l: terra e la cai,.sa prima d11 reitomcmt tco,1omtc1. (Gloi-11ale degU t;·co11om1.st1, 11et– temllre t899).

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