Critica Sociale - Anno VIII - n. 20 - 1 dicembre 1899
B bi 310 CRITICA SOCIALE sl che questa conoscenza non venga a dischiuderne le alti\'itè. addormentate. È qui il nocciolo della. questione, il lato più curioso del problema. Le classi dirigenti del Mezzogiorno chie• dono al Governo il mantenimento dello status quo; chie– dono la. postiibilità di srruttare le clas~i soggette, chie• dono l'impunità per le loro rapine; e, d'altro canto, ìl Governo chiodo alla rappresenlania del Mezzogiorno la fedeltà più incondizionata, la obbcdienu più passi,·a, direi quasi la schiavitù più umiliante. Do ul des; il deputato meridionale chiede l'esenzione da certi tri– buti, il Governo gli chiede a sua ,·olla un voto per nuove imposte. E ciò, che dico in materia di tributi, si ripete per la giustizia, per i lavori pubblici, per le amministrazioni locali. È unn. compra e ·vendita, dovo si morcantoggiano il sangue od i dolori delle plebi italiane. Ecco dunque la funzione politioa della depulazione del Mezzogiorno: essere il docile strumento di tutti i Governi e non a.vere mai sopra il Governo che questo solo potere: di chiamarlo in aiuto nella corruzione e nella compressione del Mezzogiorno. e Noi - è l'ono– revole Talamo, un deputato meridionale, che serive (') - nnzichè domando.re ritorme di ordinamenti che alle condizioni nostre non convenivano, pensammo piuttosto a. srruttare miseram~nte quelli che ci erano assegnati, por sopperire a piccolo esigenze particolari, in modo chij il non buono assetto datoci nffroltalamenle fu poi peggioralo da. noi stessi. • La Sinistra, l'antica Sinistra del Nicotera e del Crispi, che usci dal malcontento del Mezzogiorno, non poteva. dunque essere che l'espressione degli istinti parassitari tlelll\ classe dirigente del Sud. Salita al Governo, in– vece di rlrormare i tributi, di educ.1re le plebi, di sol– levare le condizioni morali e materiali del Mezzogiorno, fu militarista. megalomane, arruttatrice. Essa diffuse in tutto. Italia il sistema corruttore con cui impediva nella sua stessa. terra. il sorgere dell'educazione poli– tico.; ensa insegnò per prima. come si possano far pa– gare al popolo lo spese dello proprio follie, e come si possa, all'occorrenza, reprimerne le ribellioni. Era certo che, dissipati i primi sospetti, le frazioni reazionario del Nord dovessero fllr lega. comune con essa; e in– ratti la Sinistrg. meridionale e la Destra lombarda, ve– neta, toscana, emiliana, romagnola, strinsero il patto di alleanza sui lauti bottini e sulle prede conquistate ed iniziarono quello che ru il trasformismo. Ed eccoci a spiegaro la p olitica di c orruzione che si è esercitata. e continua nel esercito.re nel Sud, tanto da. faro di questa regione la riserva inesauribile dei pretoriani di tutti i Ministeri. JI Villari, molto super– ficialmente, crede che t;iò dipenda dall'avere il Nord smarrito il concetto della giustizia, cosl da fargli di– menticare la. sua funzione educatrice nel Mezzo– giorno ('). Ebbene, no; la ragione è ben altra. Mano mano che lo frazioni reazionarie del Nord si sentono minacciate dall'insurrezione della coscienza popolare, ormai desta e pugnace, esso sono costrette a cercare nella dPputazione del Mezzogiorno l'aiuto e la sal– vezza. E la deputazione del Mezzogiorno non ra certo pagare questo suo appoggio con preteso di riformo tributario, ma semplicemente con nuovi diritti a tutto le violente, a. tutti i soprusi, a tutti gli sfrultamenti. La runzione politica del Mezzogiorno diventa cosi ( 1/ TALU.!O: DUror,o già cllata. r-) \'JlL,UU: :Y11oi:t Problemi ,111 Nt(GC4 Antologia, 16 no– \"f-lllbre 181J). 10 B n quali& di controbilanciare la progressiva disfatta della Vandea nordica, ossia quella di rendere inutili le vit– torie democratiche nel Settentrione d'Italia. L'asservi• mento delle plebi meridionali è dunque l' ù.ncora.di sal– vezza della reazione italiana. ... Arrivati a. questo punto, le conclusioni sono evidenti. Poichè il movimento di protesta contro il Setten– trione, che si è inizialo ora in Italia, non parte dalle classi povere del Mezzogiorno, ma da quelle classi pa– rassitarie cbe lo tengono schiavo, i partiti apertamente democratici dell'Alta Italia non possono incoraggiarlo eJ aiutarlo. Essi, se sono convinti del dovere di sollo• vara lo tristi condizioni del Su d, se sono pe rsuasi della necessità di educare le regioni meridiona.li e di strap– parlo ai loro presenti dominatori, debbono affacciare quelle rirorme tributarie, che solo possono impedire lo srruttamento iniquo delle plebi e quindi la disugua– glianza di condii.ioni economiche rra i lavoratori del Nord e quelli del Sud. In questo modo i partiti demo– cratici possono S\'elare il recondito aspetto dell'agita– zione attuale, e dimostrare come in queste contese regionali non ai tratti certo del bene degli umili e dolla vantata redenzione del Mezzogiorno. D'altra parte, gli uomini onesti, illuminati e corag ~ giosi del Sud non debbono prestar tacile orecchio alle sirene incantatrici e lasciarsi prendere an·amo dì co– loro che agitano la questione meridionale. Essi deb– bono volere, sopratutto e avanti tutto, la disfatta. delle loro classi dirigenti, la restrizione di quel sistema di tassazione indiretta che tanto concorre alla depres– sione materiale e morale del proletariato. Il loro pro– gramma de\'e essere ben distinto ria quello delle loro classi dominanti, e deve mirare a combattere lo Stato, non per averne nuovi aiuti finamiari, ma per ottenere radicali rirorme. È insomma alla rormazione di un par– tito democratico nel Mezzogiorno che essi debbono la• varare, senza preoccuparsi tropJ>Oche questo partito sia socialista o repubblicano, piuttosto che radicale. Questa contesa, tra le classi dirigenti del Sud e quelle del Nord, può darsi si renda più acuta e apra nuovi crepacci nella compagine ncillante dello Stato. Guai se la democrazia settentrionale e gli elementi giovani e moderni del Mezzogìorno non ne sapranno profittare. fVANOE BONOMI. INTORNO ALLA ZUCHTHAUSVORLAGE (LETTEIU. IJEIU.INESE). Chi entri al lleichstag, malpratico di costituzione te– desca, cerca il banco dei ministri responsabili; quel banco che con pozhe varianti si può vedere a \Vest– minster, a Palazzo Borbone o a. Montecitorio è intro,· a• bile qui. Contro i banchi dei deputati ai eleva.no in ~ 1 ~C~~ 0 a, 0 fd~na~c~~tt, e n:11~;~.a~}La llpr;~i~;~:tai~ è 111 ! rappresentanza. dei principi e doi Governi tedeschi conrederati, e, mentre esso compie a un dipresso lo runzionl di un Governo nei paesi parlamentari elabo– rando le proposte legislative da presentare al Reichslag, rormn. nello stesso tempo una specie di Alta Camera di fronte al Ueichstao siesso, si che gli srugge; il Can• celliere dell'Impero presiede il OwrdtS'l·ath rappresen– tandovi l'Imperatore, ed ò solo responsabile; gli altri, diciamo ministri per intenderci, non sono che a)ti im– piegati preposti a un dicastero, e Incaricali di svolgere innanzi al Reichstag le proposte del Buntlesrath. E dunque,contro chi si volta il Reiclutag1 Quando un
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