Critica Sociale - Anno VIII - n. 20 - 1 dicembre 1899

314 OR ITICA SOCIALE si sarebbe prolungata seuza via d'uscita se le Com– paguie colla loro concorrenza 1·eciproca avessero domoraliz1,3to un mercato sensibilissimo aUe mi– nime variazioni dell'offurta. Sorse allora un uomo, il quale comprese che, per fare scompal'iro le 1>erchteed accrescere smisur·a– tamente i profitti delle miniere, conveniva fonderle tutte in una sola Compagoia gigantesca. L"uomo era Ceci! Rhodo•, il f•moso Napoleone dell'Africa. Nell'assemblea dol 31 marzo 1888 della Società De /Jee,··s, di cui egli era Il direttore, Il Rhodes espose il suo programma: comp1-.11•0 tutte lo altre miniere e tt·asfo1·maro la Di! /Jee1··s. 1>roprietaria di una sola miniera, nella De 1Jee1··s Consolidaled i,fine, signora di tutti i diamanti dol Capo. Un anno dopo. lo scopo,nelle linee generali, em raggiu,~to. s,u·ebhe froppo_ lun~o ~arrare_ tutto le peripezie att1·ave1·so le quali sa 1·rnsc1 ad u111fica1·e la produ~loue dlamantife1·a: fu. una guerl'~ iuCl'~e~1ta 1 iu cui non mancarono le imboscate, 1 ragg11·1dt Bor.-tao le manovro che la morale condanna come disoneste La lotta fu viva specialmente colle due Sociotà, la francese e la Cenll·al di Kimberley, che otte11eva110pl'ofltti discreti o si apprestavano a re– sistere a colpi di ribasso nel prezzo dei diamanti contro le mire ambiziose ed as~orbeuti della De– l1ee,··s. Rhodeit le p1·eveuue comprando tacitamente i loro titoli in Borga o votando la fusione della Società colla De Bee1··~· appena ebbe un numero sufficiente di nziooi per far pre\ 1 alere la sua volontà nelle assemblee. L'acquisto delle altre miniere fu più facile, io quanto molte Società non distribuivano dh•idendi o fu1'0no ben lieto di accettare le auree otfarte del Hhodes_ Dopo la fusione di tutte le mi– niere esistenti, si scoprì nel 1890 la nuova impor– tante miniera di lf'cssellon: la De Bee,··s s'alTrettò a comprare anche questa. 1 el 1890 il processo di uninca1.ione era compiuto; la Dc /Jee1•'s avea comprato per 37j 000.<I()() di lil'e, somma enorme, ma non spropoPzionata ai benenzi otteunti, il monopolio quasi assoluto di tutte le miuiore dol Onpo Una sola miniera importante, quelli, di Jauc1·sfonlctn, situata nello Stato di Orango, nou ò stata assorbih . dalla Compagnia monopolizzatrice. Ma siccome la Jagenfontein pro– duce cllamautl ,11 qualità snpel'iore. i c1uali non muovono concor,•enzn ai diamanti della De JJee,··s, e siccome un acco1'llo esiste fra lo due Compa~nie rispetto allo sme1·cio. si può se111,aesitazione affer• mare cho la De Bce,··s regola a sua posta la pro· duzione e l'ofl"ol"la dei diamanti nel mondo intero. Novo decimi della produzione diamantifera del mondo spettano alla De llce,.·s L'altro decimo è frazionato rra I'\ Jage,-.r:{onleln, e le numeroso mi– niere insigninc.111li O:ilrauee al monopolio. La storia della rormatione del monopolio è finita. Occorrerebbe ancora eJamioarne il funzionamento e diicutere l'importaoza del ca~o del diamante ri• spetto ulla orgauiz1.B1.ione economica attuale. Si po3Sono da questo caso ricavare delle induzioni rispetto a\ mo lo in che il mondo economico sarà. regolato nel ruturot Cerch_e1:emo Ul'1·~1~ravolta d~ risolvere, per quanto ò poss1b1le, questi rnteressanb quesiti. E for,o la Jll'esento indagine darà modo ad nitri di valutare l'importanza dei numerosi casi con· simili, I quali si sentono talvolta citare per provare che il mondo cammina vot'.iOuna determinata meta piuttostoehò verso un'alt1·a. LUIGI EINAUDI. L'abbonamento cumulativo della Or1t1oa. coll'Avanti! costa per l'Italia L. 21 all'anno, L. ì0,50 al seme– stre. Teoria epratica dei servizi pubblici comunali Le coalizioni recenti del partito socialista italiano con partiti e uomini amici, ebbel'o, tl'a gli altri, rerfdttO di portare l'attenzione pubblica su ciò che si è convenuto di chiama1•0 la 11iu11.tcipali::;a:.ione dei ser\ 1 izi, in Jl11.liacaposaldo del programma mi• nimo amministl'ativo dei socia1isti, altrove gloria dell~t democ1·azia e conquista di partili conservatori illuminati. Ovunque, ossa ru parto vitale della piat• tafo1·ma su cui i pa1•tili popolari alleati portarono ora le lotte oleUOl'ali amministrative, e diede oc– casione a una propaganda attiva da parte nosti·a e a ... malintesi e co1·bellol'ie da pal'le di non pochi nv,•01•.:ml'i. Riassumere e il\ustra1·a tutto ciò che può da1•a un concetto il mano cito sia possibile incompleto dall'argomento, mi pa1·e cosa utile. E lo.facc!o senz~ preteusioui, col solo i11tendimeoto pratico d1 co11tl'l· buire allo sviluppo di c1uesta pal'te del programma socialista, che marcia a grandi passi ver.30 la sua attuazione. . .. La principale ragion d"e_sseredel Comune :-- com~ di ogui altro ente collett1\'0 - ò la con\"'en1enza d1 associare le potenzialilà singole per provvede1•e meglio alla soddisrazione di bisogni sociali. La pro· iiressione di tali bisogni da una parte. e dall'altra l'evoluzione della società umana, inducono nella somma delle runzioni comunali co ntinui m utamenti quantitativi o qualita!lvi, s~a ne_i rap.po~ ti coi ~in:– goli, sia nei rappo1•h cogli cnh S'.lc1a llm1g-g1or1, ma di cui la risultante ò un irresistibile aumento di quelle funzioni. In origine, la dtresa contro i nemici esterni rias• sumova, eri esaU1·iva forse, tutte le funzioni del Comune. Por la srum d'aziono di quoslo si estese gradatamente a tutele di ordino interno e a prov– verlimonti economici di into1•0:1s0 comune, mentre la difesa estoPun o la giustizia venivano as~u,~te da enti sociali maggiori e passavano a cost1tu1re la ragion d'e•sero dello Stato. Queste le lince generali dell'evolm~ioue, lo cu! ultime ra,i possono con tutta certezza osse1·vars1 nella sto1•iacontemporanea Non è molto. ad ose~p~o, che alla illuminazione stra<tale pro\•vede vano 1 srn· goli citta<tini, come - del 1~:;to - alle con:iun.ica – zioni e alla ste1ga sicurezza pe1'SJ11ale.E la d1str1bu· zione delle acque n elle case, la macellazione in appositi stabilimenti comuuo.li , :UJl~ocose _tanto re: conti. cho ancora ap paiono ra r1ss1me . net Comun! italiani. :\fa ormai una somma considerevole d1 ruuzioni non possono nemmeno pii1 concepirsi al_– trimenti che come pubbliche, o pa1·reb~ un p1-e1- slol'Ìco chi volesse 1·iartldarle ai privah. E<t è CO!li, ò in quegt1 somma di funzioni, che si riassume e si e,plica la vita del Comune. Ond"ò che. badaudo alla soslan1.a delle cose, si deve con• clude1·e che il servt:to pubblico costituisce la ra– gion d'essere ciel Comune stesso. Ogni manifesta– zione della vita comunale, c he non sia direttamente esercizio di un pubblico se1 ·vi1.io, vi si attacca pro– fondamente, come mezzo a fine o come effetto a causa. . . . DI qui uu :tltt·o lato i1nportante dell'argomento. Come p1·ovvede Il Comune ai se1•\•i1.ipubblici? Idealmeuto o p1·allcament~. quan lo pili persone si associano pe1•attuare cl'acr.ordo qualche_ co!a che l'i:1po11rla un intere:i~e comune. esse contr1bmscono tutto ai pe:1idell'opera in propol'zione dei vantaggi che no ricavano. Questo, ridotto alla sua essenza,

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