Critica Sociale - Anno VIII - n. 19 - 16 novembre 1899
B CRITICA SOCIALE si deve la maggior parte del malcontento dei capita– listi inglesi contro il Transvaal. Ciò che dunque sembra alTalto assodato, è che gli attuali vindici dell'indipen– denza del loro paese rurono quelli che ne vende1.tero i lembi, per ingordigia d'oro, al tradizionale nemico. Anzi, chi volesse malignare potrebbe sospettaro che i patrioti boeri si siano decisi alla guerra solo quando non c'era più da guadagnar niente sullo straniero. In– fatti lo srruttamento delle risorse transvaline da parte dei boeri passa per due fasi distinte: la vendita del loro paese allo straniero perchè vi cerchi l'oro riposto, e la pratica del sistema. protezionistico-monopolizza. tore al riguardo dei generi di cui gli stranieri ave vano bisogno. Il secondo sistema. fu messo in vigorfll quando il primo non poteva. più utilizzarsi; ma., con l'uno e con l'altro, i pa.triot.i boeri riuscirono ad am• ma.ssare fortune non meno cosP.icue di quelle messe insieme dai cercatori d'oro. Evitandosi la pen& dol la– voro, essi giunsero presto ad emularli. I boeri cominctano tlal percepire un'imposta del 5 per cento sul minerale aurifero estratto, netto dal costo; vendono poi la dina.mito ad un prezzo di mono– polio i caricano di tariffe eleva.tlssimo il trasporto del– l'oro stesso e percepiscono in ul1.imo dazi elevatissimi sui generi di consumo doi minatori. Per comprendere che spesa importi il consumo di dinamite, bisogna. ri– cordare qualche cifra: Miniere Spese In esplotivl Robinson Fr. 538.550 Crown Ree( > 081.150 Ferreira. » 394.675 \Vohltuter > 050.000 Minle:-e SJlllle in e11plo11ivl May Fr. 366600 Langlaagte > 300.000 New Comet > 325.000 Gev. Ooeh > 381.000 Queste furono le spose incontrate per consumo di dinam!te durante Il 1896. La dinamite, venduta ad un buon quarto più cara che non sarebbe costata in re– gime di libera concorrenza, arrìcchl i signori della Compagnia monopolizzatrice assai più che l'escavazione dell'oro non arricchi sse i capitatisi.i inglesi. Delle nove miniere aurifere ln (a.tu, tre, durante il 1896, non det– tero alcun dividend o; t re altre, dividendi insignitlc8nli rra l'l e il 2 per cento, e sole tre dettero buon frutto. Il che certo, non si dovette nò alla sterilità. dello mi– niere, nè al soverchio costo della dinamite, ma. alla mala. amministrazione. Altre cose sono ormai risaputo. È noto che gli uit– lander,, mentre pagavano tutte le imposte, non a.vevano alcuna parte nònell'amministrazione politica, nò in quella localoi non erano giurati; potevano venire espulsi in via. amministrativa; non avevano nemmeno il diritto di petizione i non potevano più acquistare liberamente lo terre, nò tenore riunioni pubbliche ( 1 ). lo sono cer– tamente convinto che l'Inghilterra avrebbe riso di lui.te queste belle cose ed avrebbe lasciato correre, s e gli interessi dei capitalisti non Cossero stati in pericolo. L'Inghilterra non si è punto commossa delle lagrimo metaforiche e retoriche dei pretesi taglieggiati eJ ha pensato a. tutt'altro. Nessuno vorrebbe commel.tere la sciocchezza di attribuire ad una. spregiudicata canaglia come il Chamberlain motivi idealisl.ici di qualsiasi ge– nere; ma ciò non Logli6 che, ad uno spassionato giu– dizio etico, il Transvaal non appaia punto come l'agnello immacolato che ci si dipinge. Esso ha le sue colpP, tale e quale come rlnghilterl'a, e tanto verso i capi prima. spossessati, quanto verso gli uillanders poi an– gari&tì. L'importanza. che l'In$hilterra annette alla colonia del Capo è noia e mamresta. Quelli, che se ne inten– dono, al'Termano esser condizione di vita e di morte per conservare il Jominio indiano possedere la. Colonia del Capo. La qual cosa sembra. p lausibilissima, chi consideri il vasto Impero colonia.lo inglese e la neces• sità. di mantenere dei pu nti di conta tto rra le sue varie parti. Inoltro la straordinaria. ricchezza. del Capo e so– vra.tutto delle conflnan1.i regioni no (anno di per sò stesso un prezioso tesoro. Nel temuto e sempre più probabile blocco di tutte le potenze europee contro l'Inghilterra., recarsi in mano le miniere d'oro del Tran– svaal non de\e essero un'a.rrno <li poco conto. (1} V. Jc,urnal du Economt1te1, mni lfO) - Cro11fqur. Ora, dal tentativo del Jameson - brigantesco e scel– lerato tentativo f lnchò si vu ole - la politica del Kri.iger non era dubbia: trattava.si di sostituire a poco a poco l'influenza. tedesc a n. quella inglese e di creare un Im– pero sud-africano indipendente dall'Inghilterra, sotto il patronato di Guglielmo. Tutti ricorderanno i lirici e gonfi telegrammi di Guglielmo al vecchio Krliger l'in– domani .-fel t·aià Jameson ; I maneggi consecutivi del Transvaal contro l'Inghilterra sono poi stati denunciati in epoca troppo procedente allo scoppio della guerra, perchè possano sembrare un cercato e mentito pre– testo. I boeri odiano da troppo antica data aringlesi perchè si possa supporre che usassero riguardo ai loro nemici. lnrervorati ed illuRi dai telegrammi di Gu– glielmo, credettero di potere impunemente sfidare l'In– ghilterra, che nel loro pensiero si sarebbe guarJata. dal provocare una guerra gravida. di complicazioni. Importante è a q uesto prop osito una lettera d'un diplomatico Inglese, pubblica.tu. nel Co1'riei·e di Napoli del 21 ottobre ulti mo. Lo scritt ore, che si cela. sotto il nome di lord Olycian Lanceley, dice per cominciare: « La. situazione del Transvaal è una conseguenza. necessaria della. situazione generale dell'Europa. « Bisognerebbe essere ciechi por non vedere che, nelle dilTeronli nazioni continentali, ad eccezione - può darsi - della. Spagna e dol\"lta.lia, esiste una grande gelosia contro la potenza. coloniale Jell'fnghil– terra.. D'altro canto la colonia del Capo contiene ele– menti eterogenei, molto eterogen ei anzi; ora, è incon– test abile che i bo eri del Transvaal, a.iuta.ti dalle simpatie non dissimula.te della Ger mani a, «lavo rano> tutta l",\ Crica del Sud in vista di strappa.re all'Inghilterra. queste ricche regioni per f arne una c onfederazione con l"egemonia della razza. olandese. Non è meoo evi– dente che la. Russia, nostra vera rivale in Asia, lavora con ardore in Asia a.Ila costruzione delle sue ferrovie orientali, onde le linee pill grandi saranno complete fra cinque o sei anni. Se noi restassimo fino allora nell'aspetta.Uva o se tra cinque o sei anni scoppiasse un'insurrezione generale nella. colonia. dol Capo, noi potremmo provare delle enormi difficoltà a reprimerla, perchò, a tale momento la Russia essondo in compJe•o possesso delle sue strade rerrate, non ci sarebbe più poi,;sibile sguarnirne le Indie.• Questa è la verità. Si parla. tanto della cupidigia degli inglesi, ma che cosa avevano ancora essi da. de– siderarol Il Transvaal l'llvevano di fallo nelle mani, porchè, dopo tutto, l'avevano comprato a. poso d'oro. Provocatrice la politica inglese non ru mai, ed ò poi cosl compresa di spirito liberale che essa lu, lasciato sempre al popoli sottoposti al suo Jominio eminente la massima. autonomia. Non si dimentichi che le colonie inglesi si proteggono molto spesso contro la. stessa esportazione inglese e che gl'inglesi sono pa.rliginni ali.ivi della. politica della. porla aperta, consistente nell'ammettere gli stranieri nello loro colonie con gli stessi diritti dei sudditi inglesi. Certo, se i! Transvaal non avesse assunto verso l'Inghilterra una condotta tanto ostile, non sarebbe mai venuto in mente all"ln– ghilterra di reclamare I diritti risultanti da.Ila dubbia su.=erainelé che o!IBavanta sul Transvaal. Ora, purtroppo le coso di quegto mon lo son più complicate di quello che noi desideriamo. Percbè i boeri detestino gl'inglesl e se il torto stia dalla parte JI quelli o di questi, non ci preme di stabilir qui ed è scabroso risolvere. Il fatto è cho di tale odio dei boeri verso gl'inglesi s·ave,·ano segni non dubbi e tut1.i minacciosi per l"lnghilterra. Doveva questa aspettare che una terribile tempesta. le si adJensasse sul capo per essere poi colpita contemporaneamente in più parti1 Può dolerci che l'Inghilterra si sia trovata. ad un passo cosi terribile con un piccolo popolo, simpatico per tanto ljlancio e tanta. vall'lntìe, ma non possiamo negare cho ossa. fu cost1'ella ad agire come ha r11tto. Quanto a noi, che militiamo nell'opposizione più ra– Jicalo o. qoesto mondo borghese e rer.hiamo nel cuore speranze ru1gen1.i di una migliore umanità, noi, nei conflil.ti in cui si dilania e consuma la vecchia. socie11\, non pos siamo seguire coi nostri voti se non chi com– batte per la libertà. e per la democrazia. Lo strano intreccio degli &\Venimenti storici, il guai o t alvolt~ sembra. comporsi a tragica ranrn. e talvo11.a. a.ti ironico dramma, ba voluto che, dietro un popolo edu cato o. democrazia e spasimante per libertà, stiano i nemici
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