Critica Sociale - Anno VIII - n. 19 - 16 novembre 1899

202 CRJT !CA SOCIALE assemblee, ma coi mona1·chici al Governo. Dopo la caduta di Thiers, F.1u·ico V sarebbe entrato a Pa· l'igi, ::ie la questione della bandiera bianca non avesse diviso i suoi fedeli nel sup1·emo momento, e più tardi, sotto la presidenza di Mac-Mahon, la maggioranza monarchica continu~ il suo do~ioio. O li ò che non ancora la boflhes1a francese s1 era affe1.ionata alle nuovo istituzioni, non ancora essa avova compiuta la propria rivoluzione psicologica. Solo da pochi anni essa ha mostrato di saper re– t'iistere alle lusinghe monarchiche, e di voler di– schiudere lo $lato a tutte le classi sociali: solo oggi la repubblica ò democratica. Se quindi occorro preoccuparci Hn da ora perchò la parte pii, moderna e pii, cotta della borghesia cooperi in llalia al mutamento che s1 prepara, non è tanto pe1· In maggiore probabililà che il muta– mento s1 compia, quanto e più perchè, una volta r..ompiuto, esso sia dul'aturo. Preparal'e nelle flle tiella boJ'8'hesla il Governo nuovo, assicurarsi che il suo programma sia per essere schiettamente d&– mocratico, ò impedire alla ,randea di risorgere sotto altra forma e di riafferrare il potere. I partiti estremi non devono perciò pretendere dalla bo1·ghesla, che li segue, atteggiamenti e nomi apel'lamente 1·ivoluzionari, ma devono soltanto as• sicu1·arsi che essa cammini fin là dove bisogna giungere, e sappia, appena giunta, assumere la re· •ponsabilità del potere. Ad ogni partito l"opera propria: a noi. avanguardie estreme, l'attacco im– petuoso od audace, al nuovo pa1·tito radicale-demo• cratico. che va sorgendo in Italia, la funzione del· l'esercito che si avanza lento cd occupa e munisce le po~izioniconquistato. lVANOE BO~tlMJ. INTORNO ALLEMINIERE D'ORO (NOSTIU COltltlSf'OND8NZr\ l',\IUGINA), J>a,·lvl, S n,vem&,-e. Si riproduco ora In Francia. quello stesso moto d'ipo• crita. indignazione, che Irruppe por tutta Europa. in oc caaione dell'affare Dreyrus. Io credo che non si trovi ora. in Francia un solo giornale ed un solo pubblicista, 1ranne (,lrse lo Ja.urès, i quali tentino una parola se– rena, non già a. ,mesa, ma a.spiegaiione della. condotta dell'Inghilterra. Il disaatro di Ladysmith ru celebrato d&lla Patrie, col solito stile pedantesco, enratico e do– damatorio del ~llllevoye, come una. vittorla nazionale 1 o per tale quasi lo ha.accolto l'opinione pubblica. rran– cest' la quale giammai quanto in questo momento ap– par,:e inrervorata ed esaltata di odio contro l'Jngbiterra. Persino ,tiornali misurati e prudenti, come il Temp,, Eeguono la. corrente, celebrando le vittorie boere sulla perfidia convendonale dell'Inghilterra. lo credo since– ramente che, se cl rosse ora. in Francia un uomo p oli• tico cosl malvagio e criminoso da voler dichiara.re la. guerra all'Inghilterra, giammai tale propos ta. vi avreb be trovato magg ore slancio di consenso. In che conslBla l'ipocrisia. è appena necessario accen• nare. Basterebbe la. COflAUii1tamalgascia., compiuta a. preno di r1voltan1i v1olu1oni delle leggi pui ele mentari tiella.pie1à e dell'umanità., seguita dalla reroce e pac1tl.ca• :tione • <telGallloni, Illustrata tanto bene da un co raggioso pubblìcìs1n francese, Pierre Bertrand, pAr tog11ere al francesi il lllritto di protestare contro l'opera dell'In– ghilterra. Ma Il buon senso più elementare sa che giu• dizlo rare di slm\11 Indignazioni. quando tutti i popoli •l'Europa sono ph) o meno popoli colonizzatori, e_ il co ~ Ionizzamento non ha mente a che vedere - per I suoi necesurl procedimenti - con le leg~i dell'equo e dell'o– nesto La verità è che la causa boera. ru un pretesto per t.rogare rancori e compt>iizlonl ormai secolari fra la Francia e l'lnghlller ra L'rndlgnaiione della. Francia. cho con1a in ques10 11:ecolo la conquista. algerina e quella del Madagascar, non si spiegherebbe da.vvero so non si pensasse al suo orgoglio nazionale altra volta otreso e alla sua gelosia di premioenza, lusingata abilmente ,!alla. stessa Germania. Ma il ratto si presta a. considerazioni che serviranno a porre in giu!lla luce la condotta dell"lnghillerra e ad age,·ola.rci Il giudizio sulle subdole indignazioni dei reaiionarl di tutta. Europa. Certo la guerra. boera. è capita.Ustica; senonehè, non essendo p recisabile il giorno in cui l'avvento di un nuovo regime socia.le ci libererà. dagli antagonismi di classe, non è rorse v ero che il giudizio del socialisti o dei rivoluzionari sugli avve– nimenti politici quotidiani ha per bussola. l'apprezza– mento dell'influenza Indiretta di codesti avvenimenti nel preparare le condizioni necessarie all'avverarsi dl quell'Ideale, Le nostre geremiadi e le nostre deplora– zioni come del resto I nostri entusiasmi, non valgono a de~iare d'un millimetro la storia sociale dal cammino determinato dallo rorze operanti. Ciò i ho noi possiamo rt1re ò comprendere e non più. . . . Ora, purtroppo, e malgrado tutte. le slmp_at~e susci– tate In noi dal valore e dal fiero sentimento d1 h bertà del popolo boero, la. condizione del Transvaa.l era. la.le che lasciava racilmente presagire il suo assorbim ento da parte di una grande potenza europea. Che cosa. può dirsi della indipendenza di un paese il quale, su 3 mii& runiionarl, è costretto a pigliarne In prestito 2300 a.l– l'estero1 I runzlonari del Transvaal, nati nell& Repub– blica e cittadini di ossa., rappresentavano uoa troppo esigua minoranza ('); e purtroppo un paese, cioè un Ooverno non è se non ciò che sono i suol runzionari. Quei ·?300 run'zionarl si rlp11rlh'ano cosi, nel 1893: 300 erano olandesi, 100 ln~lesi, 66 ledeschl e 6 rrancesi; i rima– nenti il più gran numero, erano delle colonie inglesi ,lol èapo e In realtà Btrument.l dell"lnghillerra.. Ma la proporziÒne a v1111taggiodell'lnghllterra mutò presto Jopo Il 1·aid del Jameson: i runiionarl inglesi comincia– rono a venir licenz iati e rurono sostituiti da r unzio– narl tedeschi; ossia a.ll 'influenia. inglese cominciò a.so • stituirsi l'influenza tede sca. L'lnJE:hillerra. non poteva tollerare questo stato di ratto. Essa aveva acquistato tutte le miniere d'oro e non poteva correre Il rischio di vedere il paese nelle mani d'una potenza. nemica. Il capitale nominale delle società minerarie del Transvaal si eleva ad un ml– llnrdo e mezzo, del quale i due torzl sono posseduti d&.aiionlsti Inglesi, mentre poi le societl:L sono tutte om• ministrate o dirette da inglesi. L'aristocrazia ftnanziaria. sud-arrìcana, gli Eckslein, i Belt, i Philipps, i Farrar, i Neuman, i Roblnaon, ecc, ò tutta di Inglesi. Se, nel mondo nostro, la. potenza vera. è quella d~l denaro, gli inglesi posseggono Il Transnal d1 ratto sm dalla. sco– verta delle miniere auri(ere, che essi hanno comprato a peso d'oro, benchè, naturalmente, se ne siano rira.ttl ad usura. Allorchè, dunque, si parla dell'indipendenza del Tr_an– ,vaal, bisogna. intendere la cosa cum grano 1al11. I boeri numericamente minoranza nel paese occupato : ,ttuaime nte d& 8881e dal quale appena cinquant.'annt ,ddiet.ro seacclarono con la vlolenu. più spietata gli i ndigeni carri e iulù, vendettero. per sete di denaro, '1Uas1 tutte le loro terre agli ingl.-s1 e poì pretesero !"essere ancora in casa propria.. Ora.. se noi. che ap– pArteniamo 1tll'ala eslrema del pensiero rivoluzionar10 ,•ontemporanoo, possiamo biasimare la. violenza capit&• listica, che oJrgl si consuma. su di un debole, degno di tutte le nostre simpatie. non po1:1siamop-Prò sottrarci alla ron.a della. logica, la quale ~I costrmge a ritenere incoerente la. condott& di chi, dopo aver venduta. la sua. terra 1td uno straniero, rivendica. ancora su di essa la. sua proprietà. li l<rtìgor e lo .lonbnrt,che ora passano per lipi idenll •li ca.vallori della patria, seppAro npprezznre giusta• monto il vuloro dell'oro. Il Mali,i htLpullb licato a suo tempo che Il Krugor, In ricompensa riell'appoggio dato al monopolio delltl dmamite, rece comperare per 2 ml• l\onl e mezzo di rranchl una sua campagna di pochi metri, sotto la quale si pretesP, per pia. ftniion_e, c~10 passasse un filone d 'oro. Lo Joub1,rt. è poi uno de i com tere.ssati nel ramo.so ruonopol10 della dmamile, al qut1.lo

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