Critica Sociale - Anno VIII - n. 19 - 16 novembre 1899
300 CRITICA SOCIALE NUOVE T NDENZE DELL'ECONOMIA P LITICA (A proposito di due studi del pror. Montemartinl) ('). Già l lettori della. Ct·itica banno potuto rilevare dagli articoli di valentissimi studioal, come !'Economi& po– litica. in llUesL'u1timo quarto di secolo abbia. preso uno l\'iluppo straordinario, battendo nuove vie non ancora ben conosciute o appena. iniziate. Dall'una parte al niluppò la tendenu pratica del– l'Economia. ad approfondire •1,>ecialissimi argomenti, valendosi sopra.tutto delle cognizioni tecniche in ogni singolo ramo di attività economica e lasciando un po· In dispa rte le diverse concezioni sintetiche tendenti o. spiega.re I npporli tra i principali fenomeni generali Oall"al tra. parte l'economia teorica si volse verso ge nero.liziazlonl sempre più comprensive, tentando di trovare un terreno maggiormente solido ed elevato. dal quale poter vedere e misurare tutti i fatti della vita economica. Uno dei più appassionali cult.>rl del nuovo indirino teorico è il pror. Monlema.rtinl. Negli sludi che ci hn presenla.ti quest·a.nno, eaao lende a mettere in rilievo un angolo visuale più largo di quello usato dalle vec• cbie scuole d'economia. È noto elle quasi lutli i sisV'mi teorici tendono a dare una spiegazione unilaterale dello apparizioni economiche e delle loro leggi, a seconda dell'interesse speciale che la scuola più o meno con• sclamente rappresenta. Cosl, da una. parte, abbiamo avuto gli economisti dei roroadp~~1':i~ :::didf 0 v~~~t::1~! c1~!~~p 1 :03~iT~i!~;!~t!f apeclallnando, abbiamo avuto gli economisti dell'agri• coltura (ftslocrati), gli economisti dell'industr ia (scuola cla.salca) e gli economisti degli operai Jacuola socialiat.ai }. Dall'altra. ai ebbero i r&ppresentanti dei c onsumatori, I quali vedevano tutta l'economia dallo speciale punto di vista di colui che deve acquistare le merci pel pro prlo consumo. E la disputa. fondamentale si aggirava intorno al valore delle merci. Oli uni aostenevano che la cau,a del valore doveva ricercarsi nel costo di produzione; gli altri nell'utilità che le singole merci avevano per i compratori. dl~rf ~u~~~~=~~!~~ÒI tri~8J'a 0 ;!!:~~cls:!ci~~::i! ~i i : :~\~ sopportati da.i proprietari della. terra o del capila.le per giustificare il rispettivo reddilo, oppure ricorreva no alla produttività. tisica del singoli (attori produltivi per inrerirne, con un salto logico troppo 11.ppariscente, la giustizia. di un d.tlerminato compenso economico; gli altri arrivavano a giustificare i singoli redditi a se– conda della utilità (vera o supposta) che i proprietari dei beni produttivi arrecavano alla produzionfl'. li Montemartini rileva molto bene come il rapporto causale oramai nella scienza economica aia superalo. Sarebbe un voler ritornare alla questione della prece denza dell"uovo o della gallina, l'insistere per sapere se Il costo di produzione sia. la. cama del valore, o se viceversa. il valore delle merci determini il Msto di produzione. In real1à tra I due renomeni esiste una relazione determinata, In modo che, variando l'uno, varia anche l'altro; la stessa rela1.ione esiste tra va– lore ed utilità. Ed ,gli adopera l'immagine. già adottata dagli eco– noml1ti matematici, di un 1i11,madi for.n, variando un& delle quali, variano tutte le altre, portando ad uo nuovo tquilit>rio tconomico. Cori\ •iene stabilita l'inlerclipendenza rra tutti i fe– nomeni economici; ed Il còmp1to della scienza.consiste nel vedere le molteplici relazioni che passano fra di essi. tenendo conto del maggior numero possibile di fattori. Cosl veniamo ad une. concezlono integrale dell'Eco– nomia e possiamo arrivare a conclusioni esaltamento acientlf\cho. L'autoro rileva come unicamento col metodo male• (') rror. 0.01',t.?fNl MONTIO.UII.TISI: Lo le0t 'l.ea delle f)t"OdWtlcU4 margllt11U lrula 189tJ. - ll1trod1ulone atto •h,dio della dUtrl· b1O1011e delle ,icrltezu. lblr:lltO d:r,ll'H•IC'Edo~dia qluridka (~JI. lano 1699). malico (') ai sia potuto arrivare a lo.le risultato; di• moatr& tnratti come, nella teoria d ella d istribuzione, molti errori si devono all'aver tra.scurato questo ca– none fondamentale, che, per risolvere un problema. vi devono essere tante relazioni indipendenti quanle In– cognite. L&maggior parte degli autori o pretendeva. di arrivare a determinare due incognite con un'equazione ::~Or ogra~~~:ud~p: 8~:;: ~~'fe~:~n~t~~òche invece aveva . . . Egregiamente l'autore, nel tracciare le prime lin~e di una teoria della distribuzione delle ricchene, d1 ~ atingue I rattori concreti della produzione, dai posses· aori di tali rattori . .f: di questi come persone e come classi che bisogna occuparsi. Partendo dalla constata– zione del Fi1her che, e progredendo l'organizzazione so• eia.le , claaeuna economia alnirola. o collettiva tende a diven tar produttiva di quanUlà. sempre minore e con• sumatrlce di quantità. sempre me.ggiore di beni , (legga di a,immetria), si arriva alla constatazione dell'anta– gonlamo fra le varie claasl per raggiuni;tere l'ideale del massimo consumo col minimo lavoro. Quesla lott& rr& le varie classi sociali, inerente ad ogni sistema. econo– mico ftno a che il reddito totale sarà. inreriore al lo– tale rabbisogno, finisce ad uno aruttamento quando una eluse riesce a modijllare la distribuzione secondo i propri Interessi. La prim& f',)rma di lolla e di antago0;ismb tra diverse eia.asi studiata dagli economisti è quella tra consuma– tori e produtlori. 61i uni tendono ad acquistare il ma.&· simo reddito facendo riba.ssare I prezzi delle merci; gli altri facendoli rialzare artiftcialmente. Queslo i pro– duttori ottengono con vari metodi: distruggendo pa1te del prodotto, o limitandone In qualsiasi modo la qu11.n. tità, oppure llmilando Il numero dei produttori (cor– porazioni medioevali). Consumatori e produttori pni cercano di far determinare Il prezzo delle merci dal potere politico. Oli uni tendono 1d imporre, per meuo del Comune o dello Stato, Il giu,to preuo per tutte le merci ; gli altri cercano di Impedire che la concorrenza ~o~:i 1':!~:~fg~:fem!~1~ff 0 a~b~::o 1 :it:i~f8sstlli~e;e~;i di questa lotta tra produttori e consumatori per far determinare dal Comune I prezzi delle m erci. Ora la. lotta si esplica specialmente coi da.ii protel• tlvl. Quelle classi, che riescono ad averi! nello Stato una posizione privilegiata, si eostiluiscono abusiva– menle una. rendita racendo mettere i dazi sulle merci di loro produzione. Cosl Il prezio delle merci aumenta senza che aumentino i coati. Allora i proprietari degli atrumenti produttivi di tali merci protette riescono atf ottenere una a<·pravalu1azlone delle loro proprielà. Per esempio, la r.-,rra, che prodt1ceva un quintale di frumento a 18 lire al qulntal.-, viene valutata di più quando la stesa& quantllà di frumento val2&~- Quindi li dazio protettore Hi rappresenta &i successivi com– pratori della terr& (ed In genere quand > la sopra va– lutazione à anenuta) come una necessità. Donde uno sfruttamento sistematico da parte di una classe a danno delle altre. Tllli sfruttamenti possono avvenire anche per p ,rle di una nazione sulle altre, ed allora p&rlecipe dtillG sfruttame11to è anche la.classe operaia della nazione più forte ('). Però In quei paesi nei quali il sistema. protezionista è in vigore, siccome runica merce non protetta è la. mano d'oper& (per non avere la classe operai& &c-qai– atata una sutnciente influenza nello SL&lO), cosi 1.u1.ta . la società si presenta sotto l'aspetto di arrutta m rnto dei lavoratori. La teoria ma.rxista non è quin li che una particola.re applicazione del f&tto più generale, che i proprietari del fattore produtli\'O più &pprezzato son o gli srrutt.&• t ori o godon o di una rendita libera. (a.uo :uta), mentro l proprleto.rl del ra.ttoro più debole s ono g li srruttati. (I) Il mecodo m!\ltmatlco, d ce l'autore. non con11i1h,nell'uao del •lmboll - qu11.nt1111qu1 tal,oHA anche (1ue1ll atnano per ab• bru.are Il ragionamento - ma nel con~eplre I fenomeni quan– Utatiumente • nell"appllca:&lone di un metodo rigoro10 di raglo• o:t.menlo. (Vedi an,he lJAROlC&: 01or11al, cteuti Hcor1omUtl. 1816•. PI C.ò ti llLÒdire In varlti ,lella. ma•u operaia ingleH e f1U1!~l" 11p:eg2Ja continua l11de<:ialon•nel 1)r,ndere una po11ziooe di lolla alacema.llea contro le c!aui ca1)lt.allatiche del proprio paese.
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