Critica Sociale - Anno VIII - n. 17 - 16 ottobre 1899
CRITICA SOCIALE 261 parlamentare, non gode alcuna aimpati& nel paese; Crispl invece avrà con sè per la vita e per la morte tulli t latifondisti meridionali e tutti i reazionari set– tentrionali i una certa praticaccia parla.montare non gli mane&; a poi è un nome, la sua ,ita passata. è tutto un programma, con lui la oligarchia 1enlirà di esser ben diretta. - poco imporla ee a ragione o a torto - acquisterà. coraggio, comba.tterà con maggiore entu– siasmo, oserà. le audacie estreme. Crlapl è un uomo necessario, oggi i purtroppo è vec• chlo, cadente, semicieco i ma non è tanto necessaria l'opera sua personale, quanto li suo nome. Nella bat– tag,lla il comandante supremo dell'esercito non fa quui niente i di quel che avviene di momento in momento non sa nulla.i la. sua opera consiste nel de[erminare per l'azione alcune linee genera.li ; i subalterni le ap– plicano interpretandole ognuno a modo suo nel suo campo d'azione i se essi han ftducia nel generale, lavo– rano con entusiasmo, lavorano bene, combattono flno alla morte, vincono oppure muoiono onoratamente; se non han fiducia, lavorano con fiacca,assalgono di mala voglia, ai ritirano volontierl, fuggono. Crispi è un nome che ispira fiducia: i sopraffattori ,ento,w che sotto lui tutto potranno osare, nulla avran da temere; i pre– fetti, t delegati, i questurini ,entono che sotto lui po– tranno lasciar libero il freno a tutti i loro istinti; le camorre locali ,entono che egli non rifiuterà. mai la sua firma a un decreto di soprafTazione, a una misura di violenza; gli alfarìsU gli appaltatori, i borsaiuoli ,ento»o che sotto di lui nessuna impresa. losca verrà. ostacolate., saivo pagare una taglia, neanche troppo aU:i, a lui e al suoi amici. DI tutto quello che sarà perpetrato sotto il suo Ministero, di tutte le violenze, di tutte le sopraffazioni, di tutte le ladrerie, che av– verranno all'ombra della sua persona,, egli non cono• scerà neanche la milionesim& parte; egli anzi sarà.con• vinto ohe le accuse di violenza e di corruzione saranno per la. massima parte false e attingerà in questa con– vinzione l'energia per sterminare i suoi nemici. Masenza. di lui neanche la milionesima. parte delle violenze, delle sopratruloni, delle ladrerie che avverranno, sarebbe possibile. Crispi è no uomo necessario; egli è Ja unità, che darà. valore a tutti gli zeri reazionari. Le reste di Pa• termo sono sta.te una cerimonl& di lunga mano prepa• rata; quan do tut to il lavorlo segreto era compiuto, sono venuti gli altissimi telegrammi a sanzionare ura. cia.lmente la resurrezione di Crlspi. E quasi che le ra– gioni interne da sè sole non imponessero il ritorno di Crlspl al potere, sono venuti i telegra.mmidi GuglielmoIl e di Hohenlobe a spiegarci anche le ragioni e i rigiri internuionali che contribuiscono alla resurrezione del gran delinquente. Crispl, alia caduta del Ministero Pelloux, sarà. mini– stro. Che cosa potrebbe impedirlo, Cavallotti non c'è più e i suol successori non ton uomini da rare paura a nessuno L'opinione pubblica gli è contraria t E chi lo dicet Non esiste opinione pubblica all"inruori di quella. permessa. dai superiori i l'opinione pubblica si è vhita o. Palermo e l'Agenzia Stefanl non ha parlato di altre opinioni. Magari qualche copo scarico si arri schiasso a protestare! SI griderebbe alla rivolu.r.ione, si ritornerebbe alla cura degli stati d'assedio e i salo.ssi del maggio '98 verrebbero rinnovati, completati, inlen• siftcatl. Quegli stessi reazionari - come Di Rudinl e Colombo - ai quali la nostra imbecillità si ostina a dar il titolo di onesti e che nel passato combatterono fieramente Il vecchio censurato, domani lo sosterranno unguibv, et ro,tri,. L'adesione del marchese Di Rudinl alle reste d, Palermo ne è la promessa urftciale. E già i giornali conservatori anticrispini cominciano a picchiarsi il petto per l'antico errore. Essi riconoscono che la guerra. d'Africa, condotta a buon esito, avrebbe e: rialzato il pra• stigio del militarismo in Italia, ciò che avrebbe per– messo ai successori di Crispl una politica interna forte, sicura e continuativa;> e si pentono amaramente di essere fra quelli ai quali finora e è sfuggito un concetto di Stato cosi grandioso>. ( 1 ) Ma la pro88ima volta. non ricadranno nell'errore; bisogna fare un ultimo sforzo, bisogna. ritornare alla prova per rialzare il preatigio del militarismo; France!lco Crispi questa volta, aiutato da tutti, troverà. e il coraggio di alrappare i mezzi ne• cessari per tradurre in opera> il suo e concetto gran• dioso >. e AbbaOarima, dicono i giornali ex-anticrispinl, danneggiò il nostro credito, !eri la dignità del pa.ese, compromise il presti gio delle ar mi, riovlgorl il radica.• llsmo in JtaJia, e noi scootia.mo ancora oggi le conse– guenze di una politi ca Inferiore all'alteu& del còmpito prefisso >i bisogna riparare all'errore. L'Africa è sempre Il e basta che lo vogliamo e la. guerra ricomincia; con Menelik, già, la pace non è stata fatta ancora; Ciccodi· cola ha avuto la missione di menare il can per l 'a.la i Martlni tiene il sacco e non sarà certo la su& s pina dorsale che ri6uterà di Inchinarsi agli ordini venuti d'alto i non per niente si son lasciati passare quattro anni senza concbiudere niente, tenendo sempre l'uscio aperto verso la tempesta i appen a il momen to buono sarà vpnuto, manderanno qualche disgrazia.lo Toselli a farsi massacrare dagli abiSBìnl,di chiareranno o lfesa la nostra santa bandiera e riprenderanno I& guerra. Quando si riaprirà. la Camera, al primo accenno di ostruzionismo. Pelloux si dh4etterà., Crispi avrà il Mi– nistero, la. Ca.mera sarà sciolta, il diritto elettorale sarà. abolito per decreto reale, ricomincerà la.guerra d'Africa. Tutto ò pronto; non resta. che alzare il sipario, cioè riaprire la sessione.... lL PESSUUSTA. Qui abbiamo troncato un po' brutalmente il volo all'alata fantasia dell"ispirato nostro amico; del quale - pel rispetto che si deve alle Pitonesse io esercizio di runzioni - non abbiamo osato attraver– sare il discorso con obbiezioni e con dubbiezze im– portune ed irriverenti. Dobbiamo dire - per onesto omaggio alla storia - che qui non si arrestava la speculazione del Pessimista. Anzi, schiudendo i vanni a più audace volo, proseguiva affermando, e in11egnosamente sostenendo, che il richiamo del Crispi alla somma del potere sarebbe, pel paese e per noi, proprio tanta manna. Qui l'aruspice si mutava in loico e scherzava col paradosso. Noi per questa via non possiamo seguirlo per troppe buone ragioni subiettive ea anc/1.e obiettive. Sul Crispl, sull'influenza ch'egli debba avere sui de• slini di qualche cosa e di qualcuno in Italia, il Maz• zini, a suo tempo, proretando egli pure, ha già dettato una sentenza assai ricordata. Il Pesstmtsta la ripiglia per conto suo, foderandola di una copiosa quanto recente e precisa documentazione. Potrà es– sere che abbia ragione. Ma nessun Pescatore di Chia• ravalle, sia semplice o doppio, e sia pure munito della erudizione storica e dell'acume indiavolato del Pesstmtsta, nessun Barbanera o Barbabianca,
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