Critica Sociale - Anno VIII - n. 16 - 1 ottobre 1899
248 CRITICA SOCIALE tito. Che importa cbo la Repubblica abbia ravorito i suoi redditi con gli esorbitanti dazi doganali e spalan- f1~~~i ;i J~~iisfo~~a!Ta p: s~tf n~~gn"c\~aiW~ 0 r:::!~hia o I~~ pubblica e vive a parte dal mondo urftciale. Durante l'inchiesta. della Corte di Cassazione venne in luce un f11.tto singolare, che dipinge lo spirito del– l'aristocrazia francese. Il capitano Cuignet accusava il Dupa1y De Clam di esser complice d'Henry nella fab– bricazione del famoso falsai e qual prova egli no ad– duceva 1 Questa, che il Dupa1y fosse in rapporti troppo intimi con l'Henry o lo ricevesse in sua casa., la quale cosa non poteva spiegarsi se non per qualche segreta ragione, attosochà il Dupaty, ricco, marchese, ed im– parentato alla più alta aristocrazie., non avrebbe po– tuto avere nulla di comune col plebeo llenry. venuto S\l dai ranghi, per quanto fosse suo commilitone, di pari grado ed impiegato nello stesso urtlcio ! Jl Cuignet diceva ingenuamente tutto ciò, trovandolo quasi natu– rale. Ed infatti l'aristocrazia francese non sorprende più nessuno con le sue abitudini di orgoglio.so iso– lamento. Ora è ben naturale che l'alta uf6cialità, la quale si compone per buona parte di membri dell'aristocrazia, divida le idee politiche della classe dalla quale essa. viene. Secondo una statistica raccolta dal Tempi i~ rapporto in cui i membri dell'aristocrazia. entrano nel corpo degli urtlciali sarebbe il seguente: Grado mlllt ..re degli uroi:flP~~\~tocratlcl Sottufficiali 5 'I. Tenenti . . . 7 > Capitani . . . 8 > Maggiori . . . . . . 13 > Luogotenenti-colo"llnelli. 16 > Colonnelli . . . . . 25 > Generali di brigata 30 > Generali di divisione. 40 > Si scorge da ciò che, a. misura che noi procediamo verso il sommo della. gerarchia del comando, cresce la ragione degli ufficiali aristocratici, cioè di quegli uffi– cia.li che per le loro origini più son devoti alle ideo monarchiche. Ora. sono precisamente gli ufficiali supe– riori quelli che decidono delle sorti dell'esercito. Certo se il militarismo professionale non rosse cosl restio a ribellarsi contro un potere costituito, per quello stesso :!~:a ~:~r:~~it~~t:: )~u~:~~àbbi1:~a s:n r;r~dn~i:: 1 !~eb~; corso pericoli più seri di quelli che non s'annunciano ogni quarantotto ore. Ma se questo raccapriccio istin– tivo, che ra considerare al militare di professione come un sacrilegio metter la mano sull'autorità costituita, ha salva.to la. Repubblica da qualche ca.ttivo quarto d'ora i non perciò meno lo stato d'animo dell'alta uffl– cia.Htà appare, in sè stesso, preoccupante e gravido di pericoli. È probabile che lo svolgimento del processo innanzi allo. Alta. Corte ci riveli quali conseguenze pratiche abbia avuto un ta.le stato d'animo dell'alta. urtl:cialità. H nome del generale Cbanoine è stato già pronunziato ed il Roget è parso sempre in luce equivoca dopo l'im– presa derouleddiana della caserma Reueilly. Certo so Je cose non sono andate più in là dei vaghi propositi e delle profferte minaccie, ciò non si deve a virtù ci– viche degli alti comandanti Da.ciò che ho detto più sopra ed accennato nelle lettere precedenti sarà apparsa, io spero, tutta l'Intima debolezza del movimento monar– chico in Francia, che si basa unicamente sulle velleità cesarlane dell'aristocrazia e sul prurito cortigianesco delle sue lnclite dame. Per quanto la mente dell'urtlciale di tutti i paesi del mondo non permetta soverchie illu· sioni, non è possibile che questo fatto sia sfuggito ai capi dell'esercito. E cosl pure con la sua. condotta pas– siva il popolo di Francia è sfuggito al pericolo della restaurazione monarchica; ma ciò non basta. Del resto gli stessi porta voci tlell'opinione pubblica francese, non venduti al sinda.cato clerico-monarchico, il solo e vero sinda.cato che mai siai esistito, proclamano altamente che la democratizzazione della }, ..rancia debba procedere da. quella dell'esercito. In questo senso è vero - e per tutti i paesi - che il gran problema. della civiltà. e della democrazia è la rimozione dell'oligarchia. militaresca: ARTURO LA..DlUOLA. B UNCONSULTO IN ERNAZIONA Questo predicato e internazionale > ohe si appone al nome del nostro partito comincia bene a segnare una qualità viva, l'er&, essenziale se di fatto i socialisti del mondo intero pigliano cosi intima parte a.Ile cose, a.Ile dubbiezze, alle traversie, alte lotte dei loro fratelli delle altre nazioni. L'eco della. grande contesa dottri– nale Bernstein-Kautsky non è spenta. ancora nelle ri– viste e nei giornali socialisti del mondo ed ecco che già il suo riflesso pratico, la disputa intorno all'entrata del socialista Millerand nel gabinetto dreyrusardo, rin. focola. lo discussioni e dà.luogo ad un formale consulto europeo, quasi alla costituzione di un libero areopago in cerca del maggior utile e del giusto più f[ranlle per la causa del proletariato. Questo consulto internazionale ò stato promosso dalla. Petite République, il fiero giornale su cui Giovanni Jaurès ha condotto la campagna d'estorminio contro i falsari dello Stato Maggiore di Francia, e fu determi– nato dalle acerbe critiche che l'azione del Jaurès e dei socialisti dreyfusardi provocò da. parte dei più auto– revoli membri del partito operaio che ha per capi J. Guesde e P. Larargue, i quali, in detta azione e più particolarmente nel plauso .solidale onde Jaurès e i suoi amici salutarono l'inizia.Uva personale del Mille– rand, scorsero poco meno che un tradimento al prin– cipio ed alla logica della lotta di classe. Ora su tutto ciò si dovrò. rra poco pronunziare il Congresso nazio– nale socialista di Fra.nei& ed in vista. di ciò la. Petite Rtpublique ha deliberato di interpellare i pili valorosi militanti di Francia e dell'estero su queste due que- stioni: · I.a Può il proletariato socialista., senza venir meno al principio della. lotta di classe, intervenire nei con– flitti delle diverse (razioni borghesi, sia per salvare la libertà politica, sia, come nell'affa1·e Dreyftu, per difen– dere l'umanità., 2.a In quale misura. può il proletariato socialista partecipare a.I Governo borghesei il principio della lotta. di classe si oppone assolutamente in tutti i casi, alla presa di possesso pl\rziale, per parte dei socialisti, del potere ministeriale, Riconosciamo subito che è sta.to un atto di coraggio per i socialisti quello di chiama.re lo e straniero• & consulto su questioni d'ordino interno - almeno appa– rentemente - di Francia: è un segno di onorevole ammenda dall'accusa, troppo giustificata. del resto, che muoveva loro in queste stesse colonne Arturo Labriola, rimproverandoli di avere sempre e troppo indulto alla infatuazione universale della. supremazia francese in ogni cosa ed anche nel socialismo. Riconosciamo poi che il consulto, per quel che appare dalle risposte fln qui pubblicate dalla Pelile RiJpublique, ha. avuto una importanza. più morale e teorica che pratica. Sulla prima. questione il consenso dei consulenti è stato unanime. E. Vandervelde, Augusto Bebel, Van Kol, Pleche.noff, E. Ferri, Antonio Lt1briola., Kautsky, Pablo Iglesias, tutti riconoscono che il partito socialista fra.ncese doveva cacciarsi nella mischia dreyfusarda, sia. per sentimento ideale di giustizia, sia per rinvigo– rire la. coscienza. rivoluiiona.ri & di classe; tutti plau– dono a Jaurès che lia salvato l'onore del socialismo francese, combattendo a favore dell'umanità oltraggiata, ricorda.odo, come dice il Bebel, che la democrazia so•
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