Critica Sociale - Anno VIII - n. 16 - 1 ottobre 1899
CRITICA SOCIALE 247 smania. della. Corona lo umilia èino a Jules Guérin ed alla canaglia della VllleU.e, arruolata. sotto il vessillo dell'antisemitismo, per la maggior gloria della nascente monarchi&. Il diritto divino al risciacqua nei fetidi ri– gagnoli della puslone antisemitica e cerca la consa– crazione dell'applauso plebeo. Che caduta! Dove sono più i monarchici di Francia t Oéroulède, sognando forse nella. grama fantasia l'impero plebisci– tario di Déroulède I, Habert, Millevoye, Lasies e eli altri compari della f&r&anazionalistica., non osano con– fessare le loro aspirazioni. Lavorano per la monarchia, anche sperando sucoessl personali, e proclamano la loro fede repubblicana. Per attaccare la Repubblica gli Antisemiti si atteggiano a rivendicatori della morale pubblica 1essi ohe nella vita. 1>rlvata sono uno sfacelo,(') ed i monarchici oonresst pretendono la vittoria., almeno nelle pubbliche a1ohlarazioni, dalla consultazione na– zionale. li duca di Orleans s'Inchina al suffragio uni– versale ed aconsa. la Repubbltca di costituire una oli– garchia di pri vilegiatl. Perootendo la. democra.zia. si attea-glano a' suol rivendicatori e cosl senza volerlo, e con un a.tto di puerile ipocrisia, s'inchinano inna.nzi &I principio democratico. Vittoria segnalata anche questa. Il partito monarchico diviene cosl una incoerente miscela di passioni cesaree e di impulsioni anarcoidi, nel sens~ peggiorativo della parola. Ria8sume gli spa.– simi di molte vanità deluse e di molti a ppetiti insod– disfatti. Manca di base nelle classi sa.ne della società e difetta in tutte di intelligenze aper te o semplice– mente vivaci. In ventinov e anni d i a.ride aspettazioni e di subdoli tentativi ba lascia.to per istrada i suoi uomini migliori. La parte seria della frazione monar– chica guarda stomacata {I.Ile grottesche convulsioni dell'epilettic9 duchioo. li Soleil Sconfessa le arie anti– semitiche del partito ed a Gamella resta il conforto dei Dubuc, Da Orimaud, Poujol, De Ramel e simili altre aquile del risorgente regno del nuovo re Sole. ... Guardiamo i ratti. Dopo la.ca.pitolazione di Mac-Mabon, le elezioni del 1877 ma.odano alla Camera. una depu– tazione composta di 320 repubblicani contro cui si schierano 210 mona.rcblci. Dai repubblicani occorre dedurre i tiepidi. I moderati, i clericali, numerosissimi, i quali non avrebbero provocato la restaurazione mo– narchica, ma, a.vvenuta, l'avrebbero accettata. I mo– narchici son pieni di baldanza ed assetati d'azione. Quattro anni prima. la restaurazione è fallita. per l'u– nica. intransigenza del conte di Cbambord; la sua morte, raccogliendo i diritti della Corona sul capo del conte di Parigi, del ramo orleanista, per la estinzione del ramo borbonico, affretterà la riconciliazione degli animi intorno al trono. Per fortuna li potere esecutivo è nelle mani di repubblicani dlohlarati: Orévy è Il presidente della Repubblica e le speranze dei monarchici sa.ranno deluse. A poco a poco il paese ritorna alla calma. La Repubblica sviluppa. le sue migliori influenze ed in– traprende la conquista della. nazione. Sta per riuscirvi l:i~~~t!,o~~ap~~~:~ !:i bs°u':::~u!od!in!!::., organizzata Le elezioni del 1883 ci riportano alla condizione del 1877: 359 deputati repubblicani da una parte e 211 reazionari dall'altra. Ma la repubblica sopravvive al grande attentato e, alle elezioni del 1893, la distribu- ~~~~e.i:~ ~!~ml o~nbl~~ :~~~':~~!:1~:fs~::: rips'lib~~ narcbtci e 36 raUiU, che per non sbagliarsi è sempre utile di contare fra l monarchici veri e propri. L'aa– aorbimento e la eliminazione dei monarchici, come vedete, segue quasi senza interruzione e le elezioni del 1898 avrebbero moslrata la stessa tendenza1 se i monarchici non avessero BSputo sfruttare con ta.nta abilità l'affare Dreyfus. Ma non osta.ate le mille arti adoperate essi subivano la perdita. di IO colleghi, non riuscendone eletti che 48 e contando in queato numero anche i plebiscitari buona.partisti, in principio non avversarli della Repubblica. Per altro i repubblicani (1) E nota la atorlella del algnor Morlnaud, deputato antiumlta algerino, che pronttando del terrord' antisemita, fece rlL1.ettere dalla Banca d'Algeri, a auo padre, au dL un credito di I.., 400.000, lMn H0.000 lire. Sulla moralit à de& II antlaemltl algerini Rouanet ne ha contato delle belle nel li.lo dl1t@rao del ti maggio ultimo alla Camera. perdevano IO seggi, guadagnati dl\gli antisemiti e dai naziona.11\ti, aebbene le schiere dei repubblicani fortu– natamente diventa.ssero J)iù omogenee e democratiche per l'ingrossarsi del radicali socialisti e dei socialisti ;e:!g:t!os;:, r~d~~~l~oc::i n~r;~~~~s;:~o c~t_perdevano Se poi guardiamo alle cirre degli elettori, ecoo quello che constatiamo confrontando i dati del 1893con quelli del 1898: (') 1893 1898 VOTI Repubblicani: Progressisti 3.187.670 3.M2.7.2:> Radicali 1.443.315 1.293.507 Radico-socialisti 171.810 629.572 Sooialistl 598.206 791.148 5.401.601 5.976.952 Reazionari: Ralliés 458.416 542647 Monarchici 1.000.981 887.759 Antisemiti e Nazionalisti 171.626 250.10! 1.630.423 1.680.507 I voti dei repubblicani e dei reazionari seguono lo ~~s;:1 !:f:ri:.!~~~Ò :!:sii\18.11!nte 8 i L~ 0 p 0 e~~~~cide1er~o~ narcbici si elevano a· 120.000 voti, e ciò mentre i loro t concorrenti di destra, i ralliés, guatlagoano circa 100.000 voti, appunto & causa della lor" adesione, più o meno sincera, alla Repubblica Le ma.sse eonse-rvatricl sono vinte dallo esperimento repubblicano e per l'organo dei raUiU riconoscono le istituzioni repubblicane. Quanto agli nntisemiti ed ai nulonallstl, a che cosa debbono I loro successi, SI non al meditato inganno di posare a puri/I.calori della Repubblica. t I loro principali succeni si 1000 avuti in quell'Algeria restata ad un dipreaso l'unica regione sin qui Immune dal virus monarchico . ~~~~\i::,:~~isc~~:11: ;:::it!I S!fs~~~}~s!~;~IJe ~!~f:a~: che era Immediatamente realizzabile: l'espropriazione del capitale iaraelilloo. 1') Iosomma l'orientazione progressiva e sicura del paese Vtirso la Repubblica non ra dubbio. La.Franeia non è an· cora una demoorazla, questo è evidente. I suoi funzionari più alti appaiono circondati d'un fasto ed esercitanti un potere cbe tiene ass11.i delle forme monarchiche. La costi– tuzione favorisce la formazione di coteries personali pe· ricolose per la. libertà. i ma. il progrsno degli elementi radicali, I& ellminnlone di quelli monarchici e il risa• namento dell'opinione pubblica (che à la più terribile avversaria delle rirorrue ra.dicali) procedono tuttodl. La trasformazione della Repubblica francese in Democrazia repubblicana avverrà sicuramente. ... Dopo il tentativo boulangiata. l'agitazione monarchica perdette mano mano terreno, ed ora si potrebbe guar– darla serenamente in faccia ae l'affare Dreyfus non avesse creato nell'esercito uno stato d'animo inquie– tante per il tranquillo sviluppo della Rep ubblica. Ancor oggi nell'e1ercito sono fresche le tradizioni mon:a.rcbiche, poichè l'alt& urftcia.lità si recluta proprio in quelle ola.sai sociali dove il principio monarchico è reputato un segoo di distinzione e di superiorità sociale: l'aristocrazia e la borghesia più ricca. L'aristocrazia francese, quella autentica e quella schiusa nelle stalle e sulle scale di servizio, grule all'incrocio della belle dame coi loro valletti non ha propriamente una storia che sia di– stint11. da. quella dello. monarchia. L'odio di classe per tutti i parvenu, della Repubblica è profondamente sen• (l)CouaaR.1'JN, L'.tootuu'on fro11çciu, 1oiu ta troutdnu RépubUque, Parla t896,e RellU6polltl(Ju• et vartamenia,re. tO giugno t898. (') Era un Inganno come tutti gli altri. R!Tettlnmeute l'anUae– mltlamo algerino 11\'Olle contro l! proletariato ebreo. Del re11to que1ta è la aola naturale conaeiueou del m@\lmento anllurul• tlco. t.a bubbola dello « accaparramento della rlcoheua nazlo• nale • urve per giuare polYere neill occhi. Colgo queat.a occa– sione per deplorare che l'Aoanu abb ia pubblic ato un arLlcolo del De fl't:llce, dove al rl1)roducev& e rl accetta.va que11taoni.a. men– zogna del Drumont. Do"e dluolo De F elice ha •lato che gli ebrei (80000In tutto) meno1>olltzino « tuUa • la rlccbeua della Francia t Certe opinioni nono ben btne documentate.
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