Critica Sociale - Anno VIII - n.15 - 16 settembre 1899
CRITICA SOCIALE tutto quanto - avrebbe firmato un decreto di grazia, rendendo a Oreyrus tutti i diritti di cittadino, e poi avrebbe colpito i cinque senza onore del Tribunale di Rennes. Del resto, se i giudici si fossero sentiti soli, non a.vrebberoosato pronunziare quella sentenza. Perchè avrebbero dovuto assolvere quando il giudice popolare aveva condannato Zola. e domani - siatene certi - lo tornerà. a condannare1 Percbè il Consiglio di guerra avrebbe dovuto dar prova di un eroismo ingiustificato, mettendosi ad un tempo contro gli interessi della pro• pria casta e la volontà della maggioranza. del paese 1 Dietro il colonnello Jouaust ci sono Rocbefort e Dru– mont e Oerouh\de e Cavaignac e i patrioti confessi e quelli che non lo sono, e il proletariato e la borghesia sciovinistica, na:z;ionalìsta e militarista, a cui trent'anni di falsa e criminosa educazione hanno tolto la. ragiono della verità per sostituirvi il soft!lma della passione. Giammai accecamento popolare fu così completo e così premeditato. Nell'epoca. della dittatura del giornale si riproducP, in Francia, un moto di popolo che ci spiega la condanna del povero ebreo Gesù Cristo di Galilea.... Ora, io mi domando. quanta. parto di colpa non spetta a quei radicali, a quei socialisti, persino a quegli anar– chici stessi 1 che non sanno indirizzare una sola parola a quaranta francesi riuniti, senza solleticare e titillare il loro stupido orgoglio nazionale, parlando della Fran– cia come del popolo eletto1 Certe cose, anche se ver~, non debbono dirsi da quelli che posano ad educatori del popolo. È falso, è assolutamente falso che così Ri facciano grandi i popoli. Il patriottismo esagerato non ha dato alla Francia che disillusioni e batoste. Un po– polo è veramente forte, solo quando sa che cosa val– gano gli altri popoli: guardate l'Inghilterra e la Ger– mania, io mi permetto di dire ai nostri compagni francesi. ... Invece, che cosa si è fatto1 Persino Jaurès non ha voluto invocare la testimonianza. degli stranieri. Sol– tanto un conservatore, il Trarieux, ha nobilmente di– feso la sincerità del Tornielli. Sin dal tempo del pro– cesso Zola si disse: «La.testimonianza degli stranieri t D'accordo; non teniamone conto.> Ora io non dico ciò per uno speciale interesse che io porti alla causa di Oreyfus, ma per rilevare uno stato d'animo. E lecito parlare, in questa ora triste per la giustizia umana, con una qualche franchezzat La Petite Republique non è riuscita a parlare con un certo interesae del socia– lismo tedesco, se non ricordando tutti i giorni ebe Bebel e Liebknecht banno protestato contro l'annessione. Che roba è questat Hebel e Liebknecht avrebbero potuto anche non protestare e· il partito socialista tedesco restare un modello di correttezza internazionale e di devozione proletaria, sinora non imitato. da nesaun altro popolo. L'Austria è ancora padrona. di Trento e Trieste, italianissime, e noi italiani non abbiamo mai preteso che gli austriaci siano delle canaglie perché non ce le restituiscono. E avvenuto quindi cho, appena l 'atta.re Oreyfus fu sul tappeto e la parola «complotto internazionale » fu pronunziata, tutti vi hanno creduto e hanno dato corso alla storiella. « Quale è il Rigniflcato esatto della cam– pagna frenetica, domanda il gesuita Drumont, organiz– za.la dalla Juiverie del mondo intiero per terrorizzare la Francio., disonorare l'esercito francese e metterci in istato di non poter più avere una parte negli affari d'Europa! Questa campagna signiflco. semplicemente che l'insieme degli interessi del mondo israelitico si è e o 1ar schierato contro la Francia, tende alla distruzione della Francia e trova utile che la Francia cessi di essere una grande potenza ... So le olrcostanze volessero che io fossi investito d'una. autorità che mi permettesse di salvare il mio paese, io confiderei gli ebrei di maggior conto o i loro complici ad una Corte marziale che li f11rebbefucilare tutti.• (Drumont, Le., Jui(s contre la P,·ance, Pa.ris, 1899, pag. 37). Ecco lo stato di spirito del patriota francese: l'universo intero cospira contro la Francia I E l'immaginazione popolare lavora que&tl dati. L'ebreoi dove non è l'ebreo i È dappertutto. Nell'armata, nel– l'esercito, nelle università, negli alti impieghi della na– zione, nella Banca, nel commercio, nell'industria, grande, media e piccola. Ma quanti uomini conta questo invi~ sibila e minacciante esetcitoi Dove stanr10 le sue. stra.ordinarie risorse i Oli antisemiti tacciono, per ma– larede e per ignoranza. Orbene io ho voluto risolvere un po'questo problema: quanti sono gli ebrei di Francia! E evidente infatti che l'entità. del pericolo deriva es– senzialmente dal numero di questi uomini. Ed ecco i risultati derisorii della mia inchiesta: lo. Grande Enci– clopédie di Teodoro Reinach li fa ascendere a 72.000 in tutta la Francia: il Dictionnaire de Géog1·aphie, edito dall"Haehetto a 44.399ila Ol·oisadeFrançaise, una ri, 1 ista. clericale (n. 28 del 1898), a 71.200; e finalmente l'Al• liance lsraélite a 80.000. Pigliamo pure questa ultima. cifra, che è la maggiore: 80.000 ebrei su 38 milioni di cattolici possono onestamente rappresenta.re una. cifra allarmante 1 Se si tien conto della curva ordinaria della. ricchezza, gli ebrei agiati o ricchi non possono essere piò. di 20.000, ma torse son meno ancora. Come par– lare, di fronte a queste cifre, di accaparramento della ricchezza nazionale i La grande industria, del resto, è tutta nelle mani dei cattolici. Le grandi officine metallurgiche del Creusot sono possedute dall'onesto cattolico Schneider; le grandi tessitorie dol Nord sono nelle mani dell'Harmel, quello dei pellegrinaggi al papa, del Motte, cattolico e mo– narchico, padrone di Roubaix, dove ba. sostituito nella deputazione politica. il nostro .valoroso amico Jules Ouesdei le miniere sono nelle mani di Casimir Périer, Plichon, Di Solages, Chagot, ecc., ecc., tutti cattolici, moderati e qualche volta anche monarchici. Se gli uo– mini non fossero istintivamente portati alla bugia ed alla malignità., in nessun paese del mondo meno che in Francia potrebbe parlarsi di accaparramento della ric– chezza nazionale da. parte degli ebrei. Intanto è su questa mostruosa. bugia che •la fortuna politica dei Drumont o dei Millevoye, la scempiaggine diventata nazionalismo, si è fondata e si è sviluppata. Poi, siccome l'ebreo raeeva troppo magra flgura, si ò ricorso ai protestanti ed agli inglesi. Alla France Juivo hanno risposto due caricature di libri, che molta gento in Francia ha avuto la debolezza di discutere: le« Péril pt·otestant » e e La Sé.niitique Albion >. Capite i Tutto. l"lnghilterra è come se fosse il regno rinato di Israele. Oli inglesi non sono che degli ebrei (sic/) e vanno trat– ta.ti come l'abate Oarnier del Peuple F,·ançail, i monaci della Oroia;, il père Dulaz e il père Didon - tutti cat– tolici onesti ed ossequienti, rispettosi di Dio e delle sue creature, come lo sono stati i papi dei roghi e dello crociate - sogliono trattare gli ebrei: sterminandoli. Fortunatamente gli inglesi non hanno la. remissività degli ebrei, povero popolo perduto in un mondo di ne• miei spiata.ti , o la semitique Albion potrebbe giuocare un brutto tiro alla France calholique, /itle ainée de l'Eglisc
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