Critica Sociale - Anno VIII - n.15 - 16 settembre 1899

234 CRITICA SOCIALE da forza predominante, non sono che titoli nominali e I non valgono che come nomi. L'antagonismo nazionale, non avvalorato da un timor prevalente, si risohe In un latrato di cani non sostenuto dalla difesa. > (') E a quest'allre, ancor più chiare, dello stesso Romagnosi: e Il diritto di proteziono della Costituzione, insepara– bile dalla persona e dalla forza nazionale, si esercita ordinariamente coll'opinione che tiene in soggezione ogni autorità costituzionale, e straordinariamente coi giudizi di responsabilità e collo n.rnai aperte. Questo diritlo è quello che dà l'ultim11.forza e consl– Rlenza agli altri tutti, e I0l'{\ comunica. il e1trattere o la possanza della vera sovranità. Come una legge senza la sanzione perderebbe il carattere di legge, e si ri– solverebbe in un mero consiglio, così lo. podestà di statuire esclusi,·amente sulla. Costituzione, e di vedere ciò che ra l'umministrazione, perderebbe il carattere di podestà. sovrana, se non fosse avvalorata. e sostenuta dal potere armato di tutta la nazione. Dalle qunh cose è I ror-n di conclu,lere: t. 0 Non esservi Costituzione na.– zionate rappresentativa guarentita, dove la nazione non riserbi a sà sola. ... e) la forza. o il diritto d'essere o d'u.coorrere 0,, •1nn.ta per difendere l'opera. costituzionale e la sua indipendenza. » (') Tali parole del sommo pensatore (le quali merito rebbero di essere medita.te da coloro che in Italia ci impartiscono ogni tratto lezioni di diritto "ostituzionale dalle colonne dei giornali conservatori) dimostro.no che le rivoluzioni ratte a di(ea& della. Costituzione - come rurono le due succitate '.lel popolo ticinese - anzichà dinotare indisciplina e cattiva erfucazione po• litica, dinot&no un vivo e delicato sentimento dei propri diritti e del propri doveri, quale soltanto la più com• pleta attitudine a fruire della lìbertà e la pratica della democrazia possono sviluppare in un popolo. È (acile ancora rispondere a. coloro, cui le commo– zioni popolari possano sembrare nella storia ticinese soverchie, che infinitamente più numerose sono state, nell'istesso periodo 1830-1898, quelle ohe agitarono l'I• talia. Talchò parrebbe doversi concludere che le com· mozioni popolari scoppiano molto più (requentemenle, là dove la volontà popolare è, per una ragione o per l'altra, coartata e repressa, che non là. dove essa può manirestarsi e prevalere, in via normale, con assoluta libertà. Un'altra osservazione critica potrebbe essere mossa alla democrazia repubblicana, quale essa si esplica. e (unziona nella Svizzera italiana; e cioè che ne deriva un inreroclre di odii politici tale, da. renderne pertur– bata talora anche la vita privata. La lotta dei partiti à in realtà vivissima. nel Ticino e l'antagonismo politico talora tra8modante. Ma ò questo un inconveniente inevitabile della liberlà praticata In un paese di razza italiana; un inconveniente del resto, al quale gli immensi altri vantaggi della libertà ranno assai agevolmente passar sopra. È naturale che questa. vivacità nella lotta politica si mani(esti sopratutto in un piccolo paese. Nelle nazioni più vaste, come l'Italia, v'è sempre un ampio strato di popolazione, e non tra la mtmo colta, che non partecipa Alla. lott& politica, che non vi prende passione di sorta, perchà il potore poli– tico le appare troppo lontano da essa, cosi lontano che essa non ha la visione chiara e immediata. di esercitare (I) HOM,'ONOSI, La acltnaa delle COltlhulonf. - BUllA, 18lS; pag. 533. (I) Id., Op, cit., pag. 136-35, o d o azione di sorta su quel potere politico, partecipi o no nlla. lotta. Quest'à la. ragione per cui generalmente le elezioni comunali, che si ri(eriscono a un potere più vicino, sono più frequentate che non le elezioni poli• tiche, le quali riguarda.no quel potere più lontano. Taio strato di popolazione serve come di cu11cinetlo nell'urto dei partiti e ne atlonua i confllLtl. Nella Repubblica ticinese, invece, il potere politico è così ,•icino ad ogni cittadino, che ciascuno ha la sensazione immediata. di poter,·i influire col suo partecipare alla. lotta.i ed ò ciò "be rende appunto le battaglie politiche così appassio– nate e (ervide. L'inconveniente della soverchia. vivacità. di questi antagonismi ba, del resto, dei compensi che lo ripagano ad usura. E sono, per esemp 0 1 la vigilanza più oculata ed assidua degli uomini politici e della st&mpa soprn la cosa pubblicai la necessità. che il Governo e In.mag• gioranitt. che lo appoggia. stiano sopra. sè stessi e sempre in guardia. per non commettere atti che pre– stino il nanco all'attacco avversario; l'impossibilità di silenzi colpe,•oli e di complicità scandalose circa. l'am• ministrazione della cosa pubblica, cho pur troppo si avrern.no in altri paesi dove i partiti ho.nno perduto, colla loro tlsonomia, gran parte della loro ,ivacltà. Ce n'ò abbastanio, dunque, noi crediamo, per passare sopra. al r~rvore della passione politica, che à, del resto, nella massirna. parte dei casi, l'indizio d'una vita pubblica piena, giovo ne e sana.. li: opportuno, inoltre, notare una cosa. Tanto il e vin,., rivoluzionario» (per usare una. frase di Bru• netière) quanto lo smodato !er,•ore delle lotte politiche, vanno il primo esaurendosi, il secondo attenuandosi Noi pensiamo che nel momento attuale il Ticino n bbi~ completamente sorpassato lo stadio delle commozioni politiche violente, e che i partiti abbiano fatto lor pro d'una eRperienza che li consiglia a non uscire mo.idalla legalità, uè come Governo, nè come Opposizione, e a temperare l'antagonismo con la correttezza e la.cortesia dei reciproci rapporti. Ed à naturale che, que.ndo in un paese libero partiti cozzanti fra. di loro raggi un. gono questo st1idio 1 l'ordine e la tranquillità della vita pubblica che no deriva.no , come quelli che sono stati raggiunti dai partiti stessi spontaneamente, per espe– rienza propria., o, quasi a dire, a prnprle spese, siano molto pit\ stabili e sicuri di quelli che si possono avere in altli paesi in gratio. dell'apatia. abituale, cbe può essere a ,•olle rotta da. un moto convulsionario, ovvero per pressione dall'alto. (Contitma). 01USEPPt-~ llt;NSI. LAQUESTIONE AGRARIA E L SOCIALIS (a. 1n·oposito tlet llb1·0 dl J(. Hmttsky) ( 1 ) Il. Le speciali considerazioni, che il Kautsky fa in– torno al programma a111·ariodella Oomocra1.ia so– cinle, non si salvaao affd,tto da una contraddizione che sta al fondo del pensio,·o di lui e domina. por d_ircosi, tutto lo svolgi monto della teol"ia li Kautsky, dopo ave,~ affermato che la democl'azia sociale non (1) Df4 Agrartrou~, Dletzt, Stuttgart. t899 tlhrcbl 51.- Il peu• siero a cui si Ispira l'autore del pruente .\rt1colo nelle ,ue cri– tiche nl llbro del Kaul!ky è, dal punto di ,eduta 1oclall1na, molto dlacut!IJile; 1>iùancor:i, è molto df1cuuo. Inutile dire che riser– viamo In propoello la nostra opinione e quella. di altri nostri col• laboratori. (f."ota tulla CRITICA.),

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