Critica Sociale - Anno VIII - n. 14 - 1 settembre 1899

CRITICA SOCIALF. 216 Sinistra; questione la cui soluzione non potra. A.ssu– mere forse una portata generale ed è, ad ogni modo, prematura.Del realo la. riunione del Gruppo la.sciò molto ftlo sul telo.io, o a compiere la. tela si renderà presto nocos sario un nuovo convegno. ILLE EGO LlBERALI E SOCIALISTI Un amico mi ha fallo ora conoscere un articolo, pubblicato sino dal 30 luglio nel!' I1lea Liberale ('), nel quale cortesemente il sig. Giuseppe Massa1'a bio.simalo conclusioni del mio articolo, pubblicato nella C1·t11caSoclllle del I.' luglio. L'argomento ò d'indole gene,.ale e merita pel'ciò di essere studiato con cura. Vuolsi sapere se in corti casi. ed in concreto in 1~,lia, i liberali pos– sono e debbono essei-e alleati dei socialisti. Io dicevo sl; il Massn.ra dice no. e quel si espri– messe osclush•amonto un'opinione mia, sarei titu– bante nella polemica, ma, meglio che un'opinione, esprime un fatto, il quale si ò verificato nel pas,ato ed ora si può pure osse1•varo. In materia economica, cioè io quella ove più dimcile ò lo anda1'8 d'accordo tra socialisti e libe– rali, il MoHuari, già mezzo secolo fa, proponeva_a questi e a quelli di operare in comune, ed ha ri– stampato ora quanto in quell'occasioneseri\•eva. Il ~tolinari, per chi noi sapesse, è in Europa uno dei ca~i pii, autorevoli degli economisti liberali; onde eh 1, come mo, ti-a questi desideraavere posto, age– volmente s"intende preferisca consentire con lui piuttosto che coi nostri protezionisti, i quali, non si sa pel'chò, si dicono liberali. In materia politico, più e più volte è accaduto in Germania.che i liberali !-ìi s0110 uniti ai socia– listi; nel Belgio, ora è poco, hanno pur fallo lega; in Prancia si vedono uomini come lo Yves Ouyot e il l'redoric Passy combattere sollo la stessa bandiem coi Jauròs o i Miliemnd. Come ciò i Evidentemente, se quella gente si sono uniti, vuol di1·echo hanno qualchecosadi comune. li Massarasi fel'ma a l'unica obbiezione.che i prin– cipii dol socialisti non sono quelli dei liberali. Nes– suuo vo1·rà negare ciò. Ma il Jaurès e l'Yves Guyot sono pill che mai rermi nei lol'o principii, eppure sono alleati; perchò un'allean1,asimile non sarebbe possibile in altri casi! • Io politica, come in ogni caso concreto. l'accordo non si fa su prioci~ii astratti, ma su l'azione; e nemmeno su ogni azione, ma su quella che in un dato momento pare pili urgente. Per molti uomini preme ora, in li'raucia, di re3piugere l'invasione del militarismo e di un potere arbitrario; quegli uomini su alfre cose sono discordi, vengono da diritta o da sinistra. ma è naturale che COn\·ergaoo ove stimano utile l'opel'a loro, e che così si vedano in uno stesso Ministero Gallifet e Millerand. L'invasione minacciata io F,·ancia. da noi è già compiuta. La Francia ha un processo Dreyrus o noi no abbiamo moi.i. 11 sig. Massarasa, o do, 1 1•ebbe sapere, cho non mi posso spiega1•0meglio senza espor,·e il giornale cho pubblica lo scritto mio ad essere sequestrato. Se in Fmncia_ci fossero _le l~g~i, o meglio il decreto reale, o megho ancor•al arb1tr10 del Governo, che sono in Italia, la revisione del processo Dreyfus uan si sarebbe mai fatta. li Stècle, (') 1:/dea. l,iber'al, del 30 lugllo u1d, certo per dl1trai.lone, colltl f'Optrl1n11. del t5 !urlio. I.O urerlll\mo pei lettori che e•entuAI• men1e ne raceasero ricerca. (.\'oca della CnlTICA). l'Atw01·e, ecc., sarebbel'O stati sequestrali ogni giorno; v,•es Guyot, Roinach, Jaurès, ecc., sareb • boro lllaUchiusi tu carce1-ecome lo ruronoTurati. Romussi, Chiosi, don AIberla rio ed altri. Ora chi ò liberalo deve por prima cosa chiedere che ci sia racoltà di 88po1·re liberamente il proprio parei-e, chi ò conser1•atore deve voler lispeltate le leggi. E quando le leggi si rispettano, cioò non si man– dano gli accusati davanti ai tribunali eccetiouali vietali dallo Slatuto. si hanno assoluzioni, come quella dei fel'rovieri nel processo testé fatlo a Mi• Inno, dove persino il Pubblico Ministero ritirò l'ac– cusa contro persone già condaunale a pene g,·avis• sime dai tribunali eccezionali. Volete fai' colpa a noi liberali se chiediamo rispettala la llbel'là di discussione, a noi conserva• lori se chiediamo rispetlate le leggi i Con chi ci h'1wiamo a fare quelle domandet Coi socialisti. E chi tl'Oviamo tra gli avversarit Yoi, che volete essere tenuti iu conto di liberali. E strano che in Italia sieno rimasli quasi soli i socialisti a direudere lo Statuto di l'0 Carlo Albel'to; lo dico anch'io; ma, strano o no, li fallo ò quello e non so come 1>01!-ei negarlo. . Càpila l'elezione del V Collegio di Milano. E ma• nifesto che il dal'o il volo a una delle villime dei provvedimenti del Govel'oo illegali e contrari alla liberL.\ era il modo migliore di far sentire ai nostri padroni che il paese non è con loro. E voi, che vi dite liborali, fate il giuoco del Oovorno proponendo il Valla1'di. Perchè non proporlo in qualche Collegio conlro un candidato del Governo! Voi volete prima rispettate cel'te istituzioni {\ poi, a tompo a\'anzato, un poco di libertà; noi vogliamo prima la libertà o poi, o solo sin dove e in quanto sono liberali, accogliamo le istituzioni; lasciamo stare chi ha torto o ragione. ma, badando al senso proprio dei vocaboli, chi meglio può dirsi liberale! Il Massal'adice che i socialisti intendono ad uno « Stato eminontomontoJlroletario,cioò di una data o dirfereuziata classe i cittadini, governante iu nome od a tutela di dati o particolari suoi inle– l'CSSi,. Sar:\ anche ve1·0, ma iu Italia uno Stato di quel gepore ò già costituito, salvochè gli iulel'essi che tutela, hn 1 ece di essere quelli dei proleta1·i, sono quelli di una pal'!e della borghesia e di certi politicanti. Sicchè questo ò un male certo e pre– sento, l'altro ò un male incerlo e futuro. A qualo vuolsi badare prima? Se il Massara fosse assalito da due individui, uno cho gli mette il coltello alla golo, l'altro che da lontano fa bei discorsi per dire che un giorno o l'altro gli tirerà una pistolettata, di quale cercherebbe di sbarazzar,3iprima, Sinora i socialisti, in Italia, hanno offeso la propriefa pl'i• vala solo con parole('), mentre il Governo l'ha oflesa ed ogni giorno g1'avemente l'offende coi falli. Ilo sempre sentilo dire che i falli contano più che le parole. I socialisti intendono, dite voi, a costituire uno lato oppressivoT E uoi non li seguiremo sin là. Staremo con loro sinchò ci aiutano a resistere all'opp,·essione presente, ci dil:e~o addio q~ando, distrutta quulla, vorranno sosbtuirla con un altra. Nò dico ciò per i soli socialisli, ma per tutti. Quando io scl'issi por direndere la libel'!à dei cat– tolici, mi si disse: « ma badate che mirano a cosli– tuir·e una teocrazia, a ristabilire l'inquisizione». Ebbene, non li seguil·ò certo per quella via, ma intanto e siuchò chiedono solo la libertà, sono con loro. Vedo che alla Camera, il conte Giusso, quasi solo tra i monarchici, ha a,•uto il coraggio di vo– tal'e cont,·o lo stato d'assedio ed allri provvedimenti I') 1..11, J)roprletà priula capila.lUt.ca; - e ancora r1cono11cen• done la ru.nzioH 11orlca e, 1:Mlr un dalo periodo, l'inu1ll\hlle do- minio. (.i\'ota ddla CRITICA).

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