Critica Sociale - Anno VIII - n. 13 - 16 agosto 1899
CRl'l'ICA SOCIALE 197 lemma terribile, fra una nuova rivoluzione e una dit– tatura militare, dilemma di cui l'incidente Dreyfus, o meglio il cozzo di passioni ch'esso scatena e a cui serve di pretesto, non è che l'esponente visibile e la sceno– grafia transitoria. In Italia lo stesso fenomeno assume forme più brutali, perchè la reazione si allea, e vi trova rinforzo, con elementi economici arretrati - vere sopravvivenze feudali - che ne fanno lor pro. Ora, la necessità di resistere a cotesta reazione disperde, non v'ha dubbio, una notevole parte di forze socialiste, cui per altro (poichè ogni male reca in sè il suo corret– tivo) addestra a lotte complesse e infrena, il che non è male, dal pericolo di corse in avanti troppo precipi– tose. Ma perchè coteste forze non si disperdano tutte, i partiti socialisti, che non vogliono venire schiacciati, trovano pur necessario, seguendo la linea della resi– stenza minore, d'intendersi alla meglio coi partiti medi esistenti e di manovrare rra essi, giocando di timone e di vela, cosi da giovarsi di ogni zefiro d'opposizione per farne un gran vento. In Belgio (ove i clericali sta~no al Governo) sono all'ordino del giorno le alleanze dei socialisti coi progressisti dappertutto, qua e là coi liberali dottrinari, specie di moderati anticlericali i in Baviera i socialisti si spinsero a intendersi persino coi clericali contro il partito al Governo; e in Francia.... Millerand è al potere con Oallifet. Or se questo avviene in paesi nei quali i partiti in• carnano abbastanza nettamente veri e larghi interessi di classe, e non interessi e compromessi di camorre e di individui isolati: quanto più una simile condotta non si impone ai socialisti in Italia., fra una topografia parlamentare cosl complicata, e mentre le minaccia e le violenze alla libertà ed alla legge vi son cosl fla– granti, continue e brutali! È ben vero che, per l'ap– punto, cotesta insolidità di partiti politici, cotesto smi• nuzzamento della Camera in gruppi, in «: compagnie di ventura», tanto facili alle evoluzioni e alle scom• posizioni, rende il nostro cammino, su questo terreno, assai pili accidentato e pericoloso, ed esige da noi una maggiore destrezza e cautela. « È un partito la Sin i• stra? - ci chiede"a un amico nostro meridionale 1 del cui parere in ogni sorta di questioni politiche facciamo non piccola stima. - Se ne togli - rispondeva - una quindicina di aderenti al Giolitti o allo Zannrdelli che votano per principio, gli nitri fanno i liberali, o si di• cono tali, alla Camera, perchè è il solù modo di man• tenersi in piedi contro i clericali nel loro Collegio. E sono precisamente essi che - nel Mezzogiorno, percbè la Sinistra è roba nostra - rappresentano le camorre locali. Appoggiarsi ad essi significa precisamente so– stenere e rinvigorire le camorre locali del Mezzogiorno, ossia rinunziare por sempre (1) alla conquista demo– cratica del Mezzogiorno. Il che forse non vi interes• serà, ma sbagliate, perchè cosi avrete in casa la rea• zione in permanenza. Parigi fu la rivoluzione, è vero, ma la Vandea fu la reazione e vinse essa in definitiva. E poi è ancora possibile avere la illusione che la Si– nistra possa, volendolo, uscire dalla Triplice Alleanza (ed in questo s'impernia il nostro problema militare, tributario e doganale), disfare la coalizione moderato– protezionista (roba vostra questa, e l'avete regalata a tutta italia), rompere le maglie delta coalizione buro– cratica che la Sinistra. ba creato 1 » Obbiezioni, special– mente le prime, veramente serie e tali - ripetiamo - da consigliarci la maggior riserva. nel farci, in qual– siasi modo, garanti di ciò che la Sinistra. farà. o non farà. in un prossimo o rimoto a.vvenire. Ma non tali, ci C no B,ar e sembra, da smantellare gli argomenti che traevamo dalla situazione nuova fatta oggi a.Ila Sinistra costitu– zionale e dalla necessità, per le condizioni stesse del paese, di un partito medio che sia veramente liberale - liberate da senno e non colla. significazione ironica. con cui si attribuiscono questo titolo gli uomini dello stato d'assedio - tucus a non tucendo. Ora, se questo partito medio ha da essere, quale può essere oggi se non la Sinistra 1 Perchè a noi sembra metafisico anche il concetto che svolge Maggiorino Fer• raris nella Nuova Antologia, ultimo fascicolo, il con– cetto di un partito nuovo, da. crearsi lì per Il, coll'in• tento di attuare riforme economiche ed amministrative, e che dovrebbe, in certa guisa, sotto l'impulso di un uomo politico di vaglia, di un aspettato dalle genti, reclutarsi un po' da tutti i settori della Camera. Ab· biamo già detto le ragioni per cui non crediamo a questa creazione ex nihilo di nuovi partiti. Ma il Fer raris stesso ce lo insegna: « È semplicemente impossi– bile creare artificialmente dei partiti nella Camera quando essi non esistono nel paese.» Senonchè egli soggiunge: « Solo il sopravvenire di grandi problemi nuovi potrà distinguere un giorno le diverse parti del nostro Parla.monto, sopratutto se isocialisti da un lato, e i clericali dall'altro, si pl'esenteranno con programmi nuovi.» E conclude: « Occorre un programma; ecco la vera necessità della vita pubblica italiana>. Il partito, secondo lui, si modellerebbe sul progra.mma 1 come si allestisce un pranzo, in base a un menu. Ma no, non è così che nascono i partiti: essi portano in sè il loro programma, come la sostanza la forma; e non sono neppure i grandi p?'Ol>lemi che manchino. I problemi li abbiamo e gravissimi: problema. militare, tributario, coloniale 1 problema della tutela del lavoro, ecc., ecc. Sono tanto numerosi e gravi, che ormai è in discus– sione ogni giorno il problema dei problemi: quello delle «istituzioni:.. Non di quelle istituzioni, s'intende, che lo Statuto consacra; ma. dl quelle che l'imbecillità. de conservatori mette collo Statuto in permanente con– trasto. No, non sono i problemi che manchino, e non sono neppure i programmi. Manca. piuttosto, negli uomini che dovrebbero incarnarli, la energia, la resistenza, la sincerità, la coerenza, la compattezza, la fede. Se gli uomini della Sinistra intenderanno il monito che vien loro dallo sgretolarsi progressivo del regime di cui sono ortodossi, dal malcontento che ormai fa valanga, dal grido che si sprigionò dalle urne amministrative re– centi, è ciò che noi ignoriamo profondamente. Forso la riunione annunciata per la metà del mese prossimo sotto gli auspici dello Zanardelli ce ne dirà qualche cosa; forse, ed è più verosimile, non dirà nulla di nulla. Forse l'intrigo di Corridoio, la gola dei successi perso• nali e di gruppo, a patto di eterne transazioni ed ab– dicaziOJ1:i, continueranno a fare scempio, non s~lo dell'o. loro riputazione di partito, ma, insieme e per rimbalzo, di tutta la misera. vita parlamentare italiana .. La cosa. li riguarda più che non riguardi noi. Noi staremo in vedetta. Se l'atteggiamento loro, o di alcuni fra loro, prometterà. una fiera opposizione, che debba. allonta– nare per sempre le minaccia al voto, recidere i nervi al decreto-non-legge (che già il Tribunale e la Corte di Napoli e Milano, inopportunamente interpellati senza congrua preparazione di difesa politica, cominciarono ad applicare), imporre l'amnistia e la liberazione dei coatti politici, restituire stabilmente l'ossigeno della libertà ai polmoni del paese, i socialisti, crediamo, non faranno
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