Critica Sociale - Anno VIII - n. 13 - 16 agosto 1899
190 CRITICA SOCIALE lìlti, che era pili direttamente chiamato in causa. non solo da noi, ma altresì <lall"articolo cospirante di Claudio 'freves - quasi pentita di aver detto troppo, si è av– volta ora nel drappo di un iperprudente silenzio. L'Avanti!, dal ca11to suo, ha eluso la questione, scri– vendo che non c'è nulla di più inutile delle discussioni sulla tattica i che questa viene imposta dalla necessità, a seconda delle circostanze: una massima che, ad esser schietti, non ci spiace gran ratto, sebbene alla maggio– ranza del partito nostro - se ì precedenti valgono qualchecosa - debba parere nna sesquipedale eresia i ma che parrebbe eretica anche a noi se dovesse tra– dursi nell'apologia del camminare a tentoni e ad occhi chiusi. Infine, qualche giornale socialista. riprodusse la nostra tesi esagerandola, spogliandola d'ogni riserva di tempo, di luogo, di circostanze, dando l'accordo fra Sinistra storica e socialisti come cosa ratta, necessaria ed universale. E qui, veramente, vous me déguise: lrop, come diceva quel padrone, truccato da servo, al sen·o travestito da padrone, che, sul serio, lo pigliava a so– norissimi calci nel sedere. Una sola nota. o.bbiamo cer– cata invano nei fogli socialisti i quella che - sempre se i precedenti valgono qualche cosa - avremmo do– vuto supporre di trovarvi più dirfusa e più alta: la nota dello scandalo, della dissidenza aperta e recisa .. Troppo lodati dagli uni, troppo .... d'acco1·docogli altri, ci bisogna mettere brevemente le cose a posto. Non che il nostro scritto - solehè lo si legga intero - ci sembri, ancor oggi, richiedere una correzione od nn chiarimento qualsiasi; ma i chiarimenti sono resi op– portuni dagli arzigogola.menti dei commentatori. A una parte dei quali - ai più ed ai troppo benevoli - ab• biamo intanto risposto col pubblicare pill sopra l'arti– colo del Pessimi,ta. L'articolo del Pessimista ci serve meravigliosamente a un duplice uso. In primo luogo a. gettare un po' d'acqua diaccia. sui subiti entusiasmi di coloro che - sorvolando a tutte le nostre espresse e ripetute riserve - hanno avuto la disinvoltura. di farei passare per dei grossi ingenui e per de' grossi smemorati; per della gente che, in un possibile ritorno della Sinistra al po– tere, vedesse ancora, senz'a.ltro, la salvezza del rispetto alla legge e della libertà, il principio, per l'ltalia, di una vita nova e migliore. Oh! la. conosciamo, e non c'inganna, questa tattica. furba. Qualcuno che, quando gli convenne, vi ha truffato e spogliato, vi ritrova un bel giorno per la. via, vi getta le braccia al collo con irresistibile trasporto, vi parla dell'antica. amici1.ia.colle lagrime agli occhi, eccetera, eccetera, eccetera. Tutto bene, risponde il Pessim.ilta, soltanto c'è di mezzo an• cora quel conticino. E Il, vi snocciola i ratti. I ratti .... che seccatura, non è vero1 E, l'evocarli, che mancanza di galateo! In secondo luogo l'articolo del Pessimista ci serve, ed è forse il suo lato più utile, a.... confutare sè stesso: a rispondere a quell 'opposi:r.ione alla nostra tesi cho, in nome dell'c intransigenza» di felice memoria, ab. biamo cercato e cercato nei confratelli di partito; e che, se abbiamo proprio voluto trovo.ria, ci ru giuoeo– forza di.... stamparcela. noi. Mutano i savi, fu detto. Che gente savia noi siamo ! Infatti il Pessimista, con la foga giovanile che gli è propria, ci entra in casa. ribollente di sdegno per ciò ·che scrivemmo, tempestando col bastone, minacciando di fracassai-ci i vetri e il mobiglio. Ma poi, snmpato il furore, cosa troviamo1 Troviamo che, dal rumore in fuori, il danno ru meno che zero. Troviamo che, fra i «buoni» sovversivi, egli è assai pill e buono» chE-non ci tenga a parere. Le sue constatazioni non sono che l'amplificazione esemplificata dei motivi che noi stessi davamo al nostro affermato scetticismo verso la.Sinistra; e le conclusioni... ma le conclusioni sono esa.ttamente le nostre: assurdità di porre una muraglia, per quello che interessa noi socialisti, fra radicali legalitari e si• nistri costituzionali; ineluttabilità di una tattica, da parte nostra, di cauta aspettativa anche di fronte a questi ultimi, che permetta - in caso di elezioni - alla loro falange di tornare alla Camera. non, per fatto nostro, scemata a favore di reazionari pill intransigenti e decisi; che alla. Camera, ed eventualmente al potere, li tenga, por quant'è possibile, nel loro stesso interesse elettorale e parlamentare, vi11colatial loro programma, almeno nei capisaldi fondamentali: libertà· statutarie rispettate i nessuna restrizione al sutrrag-io. È questo, in sostanza, tutto ciò che noi chiedevamo. È vero che a queste conclusioni l'amico Pessimista arriva sbuffando fumo e faville dalle nari e dagli occhi, seminando il discorso di sarcasmi feroci; è vero eh~ egli vi si acconcia come rassegnato a dover sacrificare a una follia collettiva le sue preferenze personali. Ma t 1 1tto questo substrato scenico e sentimentale non muta nulla alla realtà. e alla necessità. delle cose. Voler eli– minare la Sinistra dalla Camera, ridurre l'Estrema Si• nistra a. soli quaranta deputati risoluti ed energici, cacciar. via l'equivoco radicale, come il Pessimi,ta con– fessa che gli piacerebbe, tutto ciò risponde alle esigenze estetiche di un bel gesto da. gladiatore morente; non risponde arfatto alle imperiose necessità. di un partito che vuol vivere, ragionare, muoversi e sopratutto pro• gredire, nell'ambiente qual è, fra i partiti quali sono in Italia, insomma nella. realtà, che è quasi sempre un po' meno bella dei sogni. Sì, i e sovversivi> sono è buoni>, non lo neghiamo. Sono « buoni • nel senso che, crescendo di numero e facendo le ossa, hanno imparato molte cose e molte virtù: la virtù della pazienta, della prudenza, dell'in– dulgenza ... e anche dell'astinenza. quando è dol caso; la qua.le ultima. non è proprio il sinonimo dell'impo– tenza, anzi, se praticata con discrezione, è pill spesso il segno e la guarentigia del suo contrario. Sono e buoni » nel senso che non intendono - come è per– messo ai bambini - battere i piedi per ,•oler pescare la luna nel pozzo; non intendono antivenire i tempi, superare d'un salto le esperienze, tutte le esperienze (anche le meno promettenti), che rimangono da rare ad opera di altri partiti, e che, se non fossero ratte ora, si rischierebbe di trovarsele fra i piedi, come una pregiudiziale, a processo ben più inoltrato; non inten– dono anche, se non vi sian proprio costretti, addossarsi some logoratrici non ratte pel loro dosso. Vogliono andare piano .. per riescire lontano. Lo svilupparsi rigoglioso dei partiti socialisti, favo– rito dalla naturale evoluzione economica, vincitrice lenta e sorda di tutte le prevenzioni e dei nostri stessi errori, ba ingenerato il suo naturale contraccolpo nel l'insorgere e nell'invelenirsi della reazione. Questo ratto non è esclusivo all'Italia, ma, con diverse forme e in gradi diversi, si verifica in quasi tutti gli Stati del vecchio mondo. tn Germania si rimette in questione il diritto di coalizione degli operai; in Aelgio il voto popolare, recente e parziale conquista, è pill che mai minacciato, ed è solo « la piazza> che, ad ogni tratto, ruggendo, pone al Governo i suoi formidabili velo,· la stessa repubblica francese sembra incalzata in uo di-
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